martedì 22 ottobre 2013

Bossi di Montonate e Vinago

Questo ramo venne ammesso al Patriziato di Milano il 16 dicembre 1741[1].
Ha come capostipite D. Cristoforo Bossi, vivente nel 1447, che venne eletto Decurione di Milano come da istrumento 24 aprile 1456 recepto da Bartolomeo Pecchi ed espleto da Tommaso Faciolo.
Comperò una parte dei beni situati in Montonate, come risulta da istrumento rogato dal notaio di Milano Bartolomeo Pecchi il 24 aprile 1456[2].
Ebbe due figli. Il primo fu D. Gio. Albertino detto anche Albertino che viene detto “spettabile” in un istrumento dell’11 ottobre 1470 recepto da Paolo Bossi e in un altro istrumento del 18 luglio 1482 recepto dallo stesso Paolo Bossi. Con la qualifica di “nobile” risulta abitare in Milano in Porta Vercellina nella Parrocchia di S. Maria alla Porta.
Anche a nome di suo fratello D. Battista nel 1466 vece una vendita, come amministratore della Camera Ducale, in nome di Bianca Maria Visconti e del figlio primogenito Galeazzo Maria Sforza-Visconti, duca di Milano, e furono investiti dei dazi e dell’imbottato di Montonate e Vinago, pieve di Somma, come da istrumento del 15 settembre 1466 recepto da Giacomo Perego ed espleto da Fabrizio Pansicco, privilegi che perdurarono fino a D. Benigno Bossi, padre del richiedente.
Gio. Bertino Bossi fu tra i “nobili e spettabili e prudenti uomini” di Porta Vercellina di Milano che nel 1470 furono eletti a prestare giuramento a Galeazzo Maria Sforza-Visconti e a Bona di Savoia, duchi di Milano, e al loro figlio Giovanni Galeazzo Maria, come da istrumento 30 dicembre 1470 recepto da Candido Porro ed espleto da Marco Gerolamo Comi.
Nel 1474 fu ascritto ai Decurioni della Città di Milano.
Il 30 dicembre 1470 giura fedeltà al duca Galeazzo Maria Sforza.
Il 15 settembre 1466 compera la ragione dei dazi di pane, vino, carne e biade di Montonate e Vinago per il prezzo di Lire 550.
Il secondo figlio fu D. Gio. Battista detto anche Battista. Dottore collegiato nel 1472, morì nel 1499
Fu feudatario di Montonate e Vinago nel 1466.
Da questi pochi dati appare evidente il legame con la famiglia Visconti che sta per confluire in quella degli Sforza e il vantaggio economico conseguito che permetterà ai Bossi di comprare il feudo di Montonate e Vinago. La cooptazione di D. Gio. Battista al Collegio è chiaro segno di specchiata e antica nobiltà che può ora contare anche sul possesso di un feudo.
D. Gio. Battista genera due figli: il primo è D. Gio. Antonio e il secondo è D. Gerolamo. Entrambi vengono detti proprietari del castello di Montonate, come consta da istrumento del 25 febbraio 1501 recepto da Gaspare Bossi ed espleto da Francesco Bossi. E’ evidente che la famiglia si è ulteriormente rafforzata e non abita più in una semplice casa ma in un castello, anche se di proporzioni modeste come sembrano testimoniare gli avanzi che sono giunti fino a noi.
Da D. Gerolamo nascono quattro figli: D. Ludovico, D. Battista che si farà prete, D. Gio. Battista e D. Gio. Alberto vivente nel 1545.
I primi tre fratelli vengono nominati in un istrumento del 5 marzo 1535 recepto da Maurilio Suico; da altro istrumento del 22 agosto 1545 recepto da Gio. Battista Buzzi; da altro istrumento del 29 novembre 1546 recepto da Maurilio Suico; da altro istrumento del 28 giugno 1574 recepto da Gio. Battista Marliani e infine da istrumento del 3 marzo 1577 recepto da Gio. Alberto Bossi.
Da D. Gio. Alberto nasce D. Carlo che viene confermato nei privilegi dei suo antenati come da istrumento del 1° luglio 1560 recepto da Gio. Alberto Bossi, da altro istrumento del 5 maggio 1569 recepto da Apollonio Castano; da altro istrumento del 1° luglio 1570 recepto da Gio. Alberto Bossi e infine da istrumento del 3 marzo 1577.
Da D. Gio. Alberto discende D. Gio. Battista, abitante a Montonate. Possessore delle stesse regalie dei suoi antenati come da istrumento del 17 maggio 1589 recepto da Ottavio Besozzi; altro istrumento del 3 febbraio 1623 recepto da Francesco Bossi e da altro istrumento del 3 luglio 1631 recepto da felice Antonio Alessandri.
Da D. Gio. Battista discende D. Francesco, nato nel 1610, che in virtù del suo matrimonio avvenuto il 23 aprile 1635 con donna Isabella Visconti figlia di Girolamo di Jerago, sorella di Muzio, morto nel 1657, e Carlo Azzone, feudatari di Cajello in pieve di Gallarate, potè aggiungere al suo cognome quello dei Visconti.
Nel 1658 fondò il giuspatronato sulla cappellania nella Chiesa di Sant’Alessandro di Montonate, dove istituì una messa quotidiana, come da istrumento del 2 ottobre 1658 recepto da Carlo Francesco Piantanida. Una lapide posta all’interno della quella chiesa ricorda l’avvenimento ed è anche riportato lo stemma inquartato di Bossi e Visconti.
Da questo matrimonio nacquero quattro figli: D. Gio. Battista Francesco, nato il 7 novembre 1639; D. Carlo Gerolamo, nato il 6 novembre 1640; D. Ippolita Margherita, nata l’11 marzo 1643 e D. Ippolita Flaminia, nata il 19 aprile 1644.
A portare avanti la stirpe dei Bossi-Visconti fu il primogenito D. Carlo Gerolamo, possessore delle stesse regalie già appartenute ai suoi genitori e di quelle dei Bossi che nel 1700 elessero il cappellano di S. Bernardo di Castellanza. (Specificare di quale ramo si tratta).
Il 29 marzo 1678 il nobile ed illustrissimo Gerolamo Bossi abitava a Milano in Porta Vercellina nella Parrocchia di S. Maria Pedone, come da istrumento recepto da Antonio Bernago. Lo stesso viene detto abitante in Montonate il 20 maggio 1684, come da istrumento recepto da Giacomo Francesco Marri. Lo stesso il 2 agosto 1689 abitava a Milano in Porta Nuova nella Parrocchia di Sant’Andrea alla Pusterla, come da istrumento recepto da Antonio Francesco orsini. Lo stesso abitava a Milano in Porta Vercellina nella Parrocchia di S. Giovanni sul Muro, come da istrumento recepto da Pietro Antonio Dralli. Lo stesso abitava a Gafnano pieve di Olgiate Olona il 30 marzo 1700, come da istrumento recepto da Arcangelo Nobili.
Si sposò in primo voto con Laura Biumi ed in secondo voto con Vittoria. Da questi due matrimoni nacquero cinque figli.    
La prima fu D. Ippolita Francesca Margherita, nata il 20 agosto 1666; il secondo fu D. Antonio Francesco, nato il 12 luglio 1667; la terza fu D. Isabella, nata il 4 luglio 1668; il quarto fu D. Carlo Cesare, nato il 20 settembre 1670, che si fece sacerdote e morì l’11 agosto 1739;  la quinta fu D. D. Laneria, nata l’11 maggio 1669.
Il secondogenito D. Antonio Francesco fu il solo maschio che portò avanti la discendenza dei Bossi-Visconti. Abitava a Milano in Porta Vercellina nella Parrocchia di S. Vittore al Teatro, come da istrumento recepto da Giulio Cesare Macchi. Lo stesso abitava in Porta Cumana nella Parrocchia di S. Tommaso in Terra Amara, come da istrumento recepto da Ottavio Maria Longoni. Lo stesso abitava nella Parrocchia di S. Pietro in Caminadella, come da istrumento recepto da Francesco Bernardino Ferrario.
Sposò nel settembre 1699 Anna Maria Besozzi dalla quale nacquero cinque figli.
La prima fu D. Vittoria, nata il 19 febbraio 1701; la seconda fu D. Gerolama, nata il 15 maggio 1702; la terza fu D. Maddalena, nata il 2 ottobre 1703, morta nel 1737, moglie di Diego Delle Sarte; il quarto fu D. Benigno, nato il 3 luglio 1707; la quinta fu D. Teresa, nata l’11 ottobre 1708.
Il quartogenito D. Benigno fu l’unico maschio che continuò la stirpe dei Bossi-Visconti.
Nel 1742 fu nominato capitano della Milizia Urbana e dei XII di Provvisione. Fu Giudice delle vettovaglie nel 1747 e nel 1759. Fu ammesso al Patriziato di Milano.
Sposò l’11 febbraio 1741 Teresa Bendoni figlia del senatore Cesare.
Dal loro matrimonio nacquero quattro figli.
Il primo fu D. Francesco, nato a Milano l’8 dicembre 1741; il secondo fu D. Cesare Maria, nato a Milano il 22 dicembre 1745; la terza fu D. Anna Maria, nata a Milano il 14 agosto 1747, e il quarto fu D. Luigi, nato a Milano il 25 febbraio 1758, che venne avviato alla carriera ecclesiastica. Fu Canonico ordinario della metropolitana di Milano nel 1779, giureconsulto nel 1780, membro juniore al Gran Consiglio della repubblica Cisalpina nel 1797-1799, ministro plenipotenziario presso la repubblica Ligure e incaricato d’affari a Torino nel 1799. Prefetto generale delle Biblioteche e degli Archivi della repubblica Cisalpina e del Regno Italico dal 1800 al 1814. membro dal 1800 e presidente dal 1810 del Consiglio degli Uditori del regno Italico. Creato conte del regno Italico nel 1811. Fu anche scrittore.
Il primogenito D. Francesco fu l’unico maschio che portò avanti la stirpe  dei Bossi-Visconti.
Dei Probi Viri dell’ufficio delle Strade nel 1763 e dei XII di provvisione nel 1766 e protettore dei carcerati.
Sposò a Milano il 6 settembre 1777 donna Maria Giulini dei conti di Vialba e di Villapizzone figlia del conte D. Giorgio e D. Virginia Moriggia dei marchesi di Torre Maggiore e Grandi di Cstiglia, nata a Milano l’8 gennaio 1753.
Dal loro matrimonio nacquero tre figli. La prima fu D. Virginia, il secondo fu D. Ottavio Benigno, nato a Milano il 3 luglio 1780; la terza fu D.Teresa, nata a Milano nel 1781, morta a Milano l’8 ottobre 1856, moglie di D. Gio. Francesco Gemelli figlio di D. Giuseppe  e D. Grolama Besozzi, vedovo nel 1791 di Francesca Mozzoni. Dal loro matrimonio nacquero sette figli: Francesco, Luigi, Antonio, Giovanni, Carlo, Girolamo e Paolo.
Il secondogenito D. Ottavio fu l’unico che portò avanti la stirpe dei Bossi-Visconti.
Sposò a Milano in primo voto il 29 marzo 1806 D. Teresa Mazenta dei marchesi di Giussani figlia del marchese Guido e D. Teresa Mlzi d’Eril, nata a Milano il 21 dicembre 1787 e morta a Milano il 3 luglio 1817; in secondo voto sposò a Milano il 2 febbraio 1819 Maria Ponti figlia di Francesco e Teresa Tadice nata a Canonica nel 1782 morta a Milano nel 1824; in terzo voto a Milano l’11 settembre 1824 Giuseppa della Croce figlia di Francesco e Luigia del Mayno nata nel 1798 morta a Milano il 21 dicembre 1877.
Da questi tre matrimoni sono nati nove figli. Il primo fu D. Guido, nato a Milano il 19 febbraio 1807 morto a Milano il 2 febbraio 1856, legale di professione; il secondo fu D. Alessandro, nato il 4 giugno 1808 morto il 3 dicembre 1867, ingegnere di professione, assessore al Comune di Milano; il terzo fu D. Luigi, nato l’11 settembre 1810 morto a Milano nel 1845, sacerdote, prevosto della Metropolitana di Milano; il quarto fu D. Giuseppe, nato a Milano il 21 luglio 1815 morto a Milano il 25 gennaio 1860, che sposò a Milano il 20 agosto 1853 Giuseppa Besozzi figlia di Pasquale e Vittoria Checca nata a Milano il 24 settembre 1824, sarta, risposata nel 1866 con Gaetano Bazzi e nel 1880 con Lorenzo Lucchini, ufficiale. D. Giuseppe ebbe un solo figlio di nome Giuseppe Vittorio, nato a Milano il 25 gennaio 1853 (quindi prima del suo primo matrimonio) e morto a Milano il 3 agosto 1871 che fu legittimo da Sua Maestà.
La quinta fu D. Cristina, nata il 17 giugno 1826 morta a Milano il 14 maggio 1853, che sposa a Milano il 18 luglio 1850 Paolo gemelli; il sesto fu D. Giovanni Battista, nato a Milano il 17 luglio 1827 morto a Milano il 20 novembre 1850; la settima fu D. Luigia, nata a Fagnano Olona il 13 marzo 1829 che sposò a Milano il 10 luglio 1854 Carlo Antonio Noel de Saint Claire figlio di Pietro e Maria Gambera nato il 22 agosto 1823, licenziato in legge; l’ottava fu D. Anna Maria, nata a Milano il 16 aprile 1832 morta a Milano il 17 maggio 1896; il nono ed ultimo fu D. Antonio, nato a Milano il 20 settembre 1833 morto a Milano il 7 novembre 1899 che sposò a Milano nel 1860 Maria Cornaggia figlia di Giuseppe e Santina De Felice nata a Milano il 2 agosto 1840 e morta a Milano il 17 ottobre 1811. Dal loro matrimonio nacque D. Giuseppina, nata a Milano il 2 settembre 1860 che sposò a Milano il 10 novembre 1881 Beniamino Panzarasa figlio di Carlo e Annunciara Martignoni nato e Melegnano il 14 dicembre 1857.
Con D. Giuseppina termina la discendenza dei Bossi di Montonate e Vinago poi Bossi-Visconti.



[1] Dalla comparizione del 17 luglio 1780 di Luigi Bossi figlio di Benigno Bossi-Visconti per l’ammissione al Collegio di Milano.
[2] A.S.Mi., Fondo Famiglie, cart. 250.

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