giovedì 31 ottobre 2013

Cronaca Prealpina - Cent'anni fa

Tutti questi stralci sono stati pubblicati da Roberta Lucato sul quotidiano La Prealpina nella rubrica Cent’anni fa:

Apprendiamo che il concerto di beneficenza era un’antica consuetudine di Azzate e poteva essere realizzato grazie alla bravura del maestro Trotti e della sua filarmonica che con questa manifestazione chiudeva la lunga stagione di villeggiatura, visto che il concerto si tenne il 27 ottobre.
La presenza ad Azzate di alcune personalità proprietarie delle più importanti ville del paese ci fa capire che queste residenze non erano abitate stabilmente, ma venivano usufruite soltanto per il periodo di villeggiatura, non esitando a credere che i conti Avogadro di Collobiano o il barone Giuseppe Baroffio dall’Aglio avessero altre residenze più confortevoli in cui trascorrere i mesi più freddi dell’anno.

Domenica 27 ottobre 1901

Secondo un’antica consuetudine, la brava filarmonica diretta dal maestro Trotti tiene un importante concerto di beneficenza nel meraviglioso giardino di Villa Molo[1] a chiusura della stagione di villeggiatura. Fra gli splendidi brani in programma, la marcia “Milano”, il coro della “Carmen” di Bizet, la mazurka “Rose nel boschetto” di Strobel e la polka “Nerina” dello stesso Trotti. Pubblico numeroso: fra gli intervenuti, il barone Baroffio Dall’Aglio con la famiglia, la contessa Collobiano, il conte Enrico di Tavagnasco e signora, la nobile famiglia Ferrario, il conte Luigi Bossi e le famiglie Savonarola[2], Galli[3], Bernareggi, Schiannini, Castiglioni[4], Bertoli e Arioli. Al termine del concerto, calorosamente applaudito, ha luogo l’estrazione dei premi della lotteria cui partecipano tutti coloro che hanno acquistato biglietti d’ingresso: in palio un orologio calendario, un abito per signora, un abito per uomo, uno scialle di lana, un agnello e un nuovo modello di sveglia americana.




11 marzo 1910

I villeggianti milanesi ad Azzate alla Società Ginnastica “Forti e Liberi”.

Un gruppo di villeggianti milanesi ci invia questa lettera, dedicata alla Società Ginnastica “Forti e Liberi” di Azzate, pregandoci di renderla di pubblica ragione:
“Ancora viva è in noi la gradita impressione riportata dalla vostra festa ginnastica, che voi, giovani azzatesi, con a capo il vostro benemerito Consiglio Direttivo, avete data nell’estate scorso, nella ricorrenza della solenne benedizione del vostro vessillo. Constatammo allora quello che voi avevate imparato in così breve tempo di vita della vostra Società, ed ora desidereremmo vedere ancora il profitto che dalle cure amorose dei vostri Superiori, avrete certamente tratto in questi passati mesi. Saremmo quindi lietissimi di poter assistere in qualche domenica della entrante stagione, raccolti ad una accademia ginnastica, per potervi ancora ammirare ed applaudire. Potrebbe ancora il Consiglio Direttivo organizzare per una fiera di Beneficenza a pro della stessa Società, onde poter col tempo fabbricarvi il vostro locale, dove potreste meglio imparare i vostri esercizi, così da rendervi bravi e forti ginnasti come già fin d’ora vi proponete di divenire.
Tenete certo fin d’ora il nostro appoggio, sia morale che finanziario. All’opera dunque, o giovani, fate sì che possiamo ancora acclamarvi, rendendo onore e ricompensa ai vostri Superiori, che tanto hanno fatto, fanno e faranno per l’educazione vostra, che è uno dei più sacri e nobili intenti”.
La proposta ci pare nobile e generosa, del tutto degna dei proponenti. La giriamo dunque alla “Forti e Liberi” perché ne studi l’attuazione.


27 aprile 1910

Il nuovo parroco di Galliate Lombardo.

Ci scrivono da Galliate Lombardo:
“Domenica prossima, 1° maggio farà l’ingresso in Galliate il nuovo parroco Don Vittorio Malugani.
Tutta la popolazione è in moto per preparare al proprio pastore un solenne ricevimento.
Il paese sarà riccamente addobbato con festoni ed archi trionfali. Il corpo musicale di Azzate allieterà le cerimonie religiose, ed i divertimenti che avranno luogo durante il giorno. Alla sera si accenderanno grandiosi fuochi d’artificio. Si prevede un grande concorso di gente nel nostro ameno paesello, a condecorare e a rendere più gaia e più animata la festa, alla quale con tanto entusiasmo si preparano i buoni galliatesi”.


1° maggio 1910

L’ingresso del nuovo parroco a Galliate.

Ci scrivono da Galliate Lombardo il 30 aprile:
“Come avete già annunciato, domani farà il solenne ingresso nel nostro paese il nuovo Parroco, Don Vittorio Malugani, già vicario spirituale a Brumano, e il paese sta preparando solenni accoglienze al nuovo sacerdote.
Domani, verso le 10, una lunga processione si recherà ad incontrare il sacerdote al confine della parrocchia, verso Daverio, ove don Malugani pernotta questa notte, e in processione si farà ritorno in paese, ove subito seguirà la messa in canto, con intervento di quasi tutti i sacerdoti della terza  sessione e coetanei del nuovo Parroco.
Parteciperà alla festa la Musica di Azzate che si tratterrà in paese durante l’intera giornata e darà un concerto in cada del Parroco.
Il paese sarà tutto pavesato a festa, con panneggi, archi e drappi, disposti da un noto apparatore di Busto Arsizio; la chiesa sarà ben parata.
Lunedì mattina poi vi sarà una nuova processione fino al Camposanto, ove avrà luogo la consacrazione della parte nuova del recinto.
Si prevede un largo concorso di popolo anche di tutti i paesi vicini.


4 maggio 1910

L’ingresso del parroco di Galliate.

Ci scrivono il 3 maggio da Galliate:
“Domenica faceva qui l’ingresso il novello parroco don Vittorio Malugani, proveniente dall’alpestre Brumano Imagna. La pioggia impedì la processione dei vari sodalizi, che sarebbe riuscita spettacolosa.
Nella chiesa però le cerimonie furono solenni. Alla soglia, due giovinette bianco vestite, recitarono un breve dialogo, felicitando il parroco e augurandogli benedizioni. L’arciprete di Castiglione Olona, don Antonio Barili, autorizzato per suddelegazione, procedeva per l’immissione di possesso, e prima della messa solenne, il nuovo parroco parlava a quei nuovi suoi figli con amore di padre, ricordando loro con elevati e chiari pensieri la sua missione e manifestando la sua fiducia riposta nella corrispondenza dei parrocchiani che certo non mancherà.
La banda di Azzate, guidata e sotto la direzione di esperto maestro, con finezza d’arte, eseguì buona musica e riscosse sinceri applausi. Lunedì venne benedetto il cimitero, restaurato e messo a nuovo. Siano lodi al nobile don Camillo Sessa, il quale, nonostante la grave età, dispiegò in questa occasione energia di volontà e tenacia di propositi, manifestandosi un organizzatore perfetto, e mirabilmente corrisposto dalla buona popolazione.
A don Vittorio che ricevette tanti attestati di affetto auguri sinceri di un apostolato fecondo d opere buone e di magnanimi cose.

20 luglio 1910

Elezioni amministrative.

Ci scrivono il 19 luglio da Azzate:
“Eccovi il risultato delle elezioni amministrative di domenica:. I votanti furono 146 e furono eletti i signori: Introini Ugo voti 120, Ballerio Carlo voti 82, Campi Luigi voti 82, Fossati Luigi voti 52, barone Baroffio dall’Aglio comm. Giuseppe voti 39.


21 luglio 1910

La fiera dei suini di Bodio.

Ci scrivono il 20 luglio da Bodio:
“Martedì 26 corrente avrà luogo nel nostro paese la consueta fiera dei suini, unica in tutta la regione varesina.
Si prevede una grande affluenza di negozianti, anche perché sono state prese opportunamente tutte le disposizioni dell’ottima riuscita della fiera, dalla quale la popolazione si ripromette un notevole profitto.
Le elezioni amministrative di domenica a Buguggiate.

Ci scrivono il 20 da Buguggiate:
“Eccovi l’esito delle elezioni che hanno avuto luogo nel nostro paese domenica scorsa: Schiannini Giulio voti 42, Bernasconi Claudio voti 41, Masini Vittorio voti 3, Ferrario dottor nob. Giovanni voti 31, Rimoldi Carlo voti 29.
I primi quattro sono rieletti; il signor Rimoldi è di nuova nomina.


15 settembre 1910

San Carlo commemorato ad Azzate. L’inaugurazione di una bandiera.

Ci scrivono il 14 da Azzate:
“Anche qui ad Azzate domenica scorsa venne  solennizzato il Centenario di S. Carlo Borromeo.
In questa occasione si addivenne pure alla benedizione ed alla inaugurazione dello splendido vessillo della Lega operaia femminile di Azzate.
Molte società presero parte a questa simpatica festa. Le associazioni operaie femminili di Varese (Giubiano e Bosto), di Busto Arbizio, di Cantello, di Albusciago, di Capolago e di Gazzada e molte società ginnastiche tra le quali la Società “Robur et Fides” di Varese, la “Monarco” di  Induno Olona e la “Vedanum” di Vedano Olona.
L’ameno paesello dominate il lago, fin dal mattino si presentò splendidamente imbandierato e animato insolitamente. Verso le dieci vennero ricevute dalla rappresentanza del popolo accompagnato dal distinto corpo musicale di qui, le diverse associazioni intervenute, e si procedette quasi subito alla cerimonia per la benedizione ed inaugurazione del vessillo. Fece da madrina l’egregia signora Angela Pedroni[5] e da padrino il signor Arturo Molo.
Verso le due si tenne un concerto musicale dalla Filarmonica locale ed alla quattro circa ebbe luogo la riuscitissima accademia ginnastica.
Questo trattenimento si svolse nel vasto cortile[6] della villa del signor Arturo Molo. Molte squadre eseguirono con gran precisione delle evoluzioni militari e molti esercizi a piccoli e grandi attrezzi nonché alle scale, assai applauditi dai molti villeggianti di qui e dal popolo. Un saggio di scherma dato dal maestro signor Leandro Battezzati, chiuse felicemente lo spettacolo.
Anima e vita della festa furono i nostri i nostri giovani che in breve tempo seppero dar saggio di costanza e di valore.
Un vivo ringraziamento è doveroso fare a tutte le associazioni intervenute, agli insegnati signor Attilio Gervasini e prof. Caielli, al corpo musicale di Azzate, a tutti quanti cooperarono a questa simpatica festa del lavoro, nonché ai signori Arturo Molo ed alla gentile sua signora che, oltre all’aver concesso gratuitamente per l’accademia la loro villa che si trova in una delle migliori posizioni del paese, accolsero tutti gli intervenuti con affabilità e cortesia.



10 ottobre 1910

Necrologio conte Emilio Alemagna.
Il fratello conte Riccardo Alemagna; i nipoti: conte Alberto Alemagna e contessa Maria Alemagna Neuroni con le figlie Elisa, Carolina ed Emilia; conte Alberto Castelbarco Albani col figlio Aldrighetto, profondamente addolorati annunziano la morte del loro amatissimo Emilio dei conti Alemagna ingegnere architetto, cavaliere dei Santi Maurizio e Lazzaro, ufficiale della corona d’Italia, consigliere per oltre quarant’anni della Regia Accademia di Brera, oggi avvenuta alle ore 10, munito dei conforti di Nostra Santa religione, dopo lunga e penosa malattia.
I funerali avranno luogo a Barasso mercoledì, 12 corrente, alle ore 10,30 partendo dalla villa per la Parrocchia e Cimitero, ove la cara salma sarà tumulata nel recinto di Famiglia.





11 ottobre 1910

Un’importante adunanza di Sindaci per la strada Varese-Azzate.

Ci scrivono il 10 ottobre da Azzate: “Ieri, domenica, ha avuto luogo in Azzate una importante riunione dei sindaci dei comuni di Daverio, Galliate, Mornago, Crosio e Lomnago unitamente ad altre persone di detti comuni ed in particolare del signor Ernesto Galli, quale sindaco di Azzate, allo scopo di decidere circa l’opportunità di un prolungamento della strada di nuova costruzione Varese-Azzate verso il confine del comune di Daverio ed almeno fino alla località detta Fontanone, per togliere la ripidissima salita del Castello di Azzate, nonché le gravi curve che si ritrovano su tale percorso e che lo rendono malagevole e pericoloso.
La necessarietà di un tale prolungamento venne constatata da tutti gli intervenuti, sia perché la costruzione di tale nuovo percorso costituisce una via molto più breve e più facile per accedere alla stazione di quella tram che in genera facilita le comunicazioni e con Varese e colla stazione ferroviaria di Gazzada.
Alla riunione intervenne pure il dottor Luigi Foscarini quale membro del Comitato per la strada Azzate-Loreto-Varese e lo stesso ebbe a comunicare che detto Comitato sarà ben lieti di favorire tale prolungamento; e così venne deciso di far predisporre entro il corrente dal geometra signor Guido Galli il relativo progetto e preventivo di spesa che dovrà poi ripartirsi fra i Comuni interessati.
I signori Consiglieri provinciali avv. Cav. Emilio Maroni, rag. Prof. Cav. Silvio Macchi di Varese, cortesemente mandarono la loro piena adesione, assicurando il loro appoggio per tutte le pratiche amministrative eventualmente occorrenti.
Data quindi tanta buona volontà e l’evidenza assoluto dell’opportunità per non dire per non dire della necessità di una tale opera, indubbiamente questa fra pochi mesi sarà un fatto compiuto, con che verranno assai facilitate le comunicazioni tra Varese e Sesto Calende, in attesa dell’esecuzione  dell’intero progetto della tramvia Varese-Sesto; ed in particolare poi reso più facile e più breve l’accesso alla stazione della tramvia Azzate-Varese, che di quella non è e non può essere se non la prima tappa.


22 novembre 1910

La “Robur et Fides” ad Azzate. Il banchetto di chiusura dell’anno sportivo. I discorsi del presidente e del fondatore.

Ci scrivono il 21 novembre da Azzate:
“La società ginnastica “Robur et Fides” chiuse ieri l’anno sportivo con un banchetto teu
untosi nel nostro paese all’Albergo dei Tre Re.
I quaranta ginnasti partecipanti al banchetto furono ricevuti ad Azzate dal parroco don Enrico Baggioli, il quale, ben lieto che colà si fosse deciso ed accettato di chiudere l’anno sportivo, fu largo con tutti di cortesie e generosità.
Don Enrico Baggioli che fu l’ideatore, il fondatore ed il sostenitore della Robur et Fides, alla quale ancor oggi, sebbene lontano da Varese, conserva il suo aiuto e la sua simpatia, volle pure partecipare al banchetto, egregiamente e abbondantemente servito, continuamente allietato dalla cordialità più gioviale.
Al levar delle mense il presidente della società, prof. Caielli, ringraziò don Enrico Baggioli per le tante prove di interessamento date ai giovani e alla società
Parlò inoltre dell’opera spiegata in quest’anno dalle squadre ginnastiche,e si compiacque nel constatare che esse non vennero meno alle loro belle tradizioni, avendo preso parte a parecchi concorsi di non lieve importanza ed a molte accademie nei paesi del varesotto, sempre distinguendosi sulle altre società intervenute.
Parlò poscia don Enrico Baggioli esprimendo ai giovani, che quasi tutti vide bambini,  il suo sincero affetto ed il suo attaccamento alla società, alla quale augurò lunga e florida vita.
Chiuse la serie dei brindisi il socio Carcano Enrico con un vibrato discorso eccitante i giovani a perfezionarsi sempre più fisicamente onde raggiungere gli scopi che la società si è prefissata.

Il grave incendio di questa notte ad Azzate.

Azzate, 22 novembre mattina.
Verso le 23.30 si è sviluppato  in paese un gravissimo incendio nella casa colonica di proprietà del signor Colli Giuseppe ed abitata da Magnini Galeazzo e dai fratelli Colli.
Non si conoscono le cause che determinarono l’improvviso svilupparsi delle fiamme.
Fra i primi accorsi furono il brigadiere comandante la nostra stazione dei carabinieri con tutti i suoi militi, il parroco don Enrico Baggioli, alcuni volenterosi con la pompa del vicino stabilimento Introini, i pompieri di Gazzada.
Vennero inviati dei ciclisti con l’incarico di avvertire dell’incendio le autorità di Varese.
Dopo la mezzanotte giungevano dalla città i pompieri, una squadra della Croce Verde, guardie, carabinieri ed il vice commissario di P.S. avvocato Sacchi.
L’incendio venne spento dopo molti sforzi di tutti i terrazzani verso le tre di stamane.
Andarono distrutti una stalla, il fienile e vari ambienti. Il danno si aggira sulle sei o settemila lire coperto, però, da assicurazione.
L’autorità ha subito aperto un’inchiesta per stabilire le cause della grave disgrazia che poteva avere ben più bravi conseguenze ove i pronti soccorsi non fossero riusciti ad aver ragione del fuoco.




4 gennaio 1911

Pubblicità TIM

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Massime onorificenze Esposizioni Internazionali d’Igiene Parigi - Londra 1910.
Liquore Antisettico Dietetico Antiffiammatorio.
Ottimo anche nel selz ed acqua.
Il primo che insieme alle proprietà toniche digestive degli altri, abbia anche quella di essere un OTTIMO DISINFETTANTE e quindi un eccellente preservativo in caso di malattie infettive.
Rivolgersi al rappresentante G. Cavallotti – Varese – Via Ugo Foscolo 2.
Chiedere in tutti i Caffè ed Alberghi.



28 gennaio 1911

Per il riscaldamento della sala d’aspetto  della stazione di Gazzada.

Ci scrivono il 27 gennaio da Gazzada:
“Secondo una consuetudine alla quale sono abituato per ragioni professionali, io parto sempre dalla stazione di Gazzada col primo treno che vi giunge da Milano alle 6.20 ed è diretto a Varese. Per quei pochi minuti di attesa che faccio nella stanza, che troppo pomposamente viene chiamata “sala d’aspetto” sono i più terribili di tutta la giornata, tanto che io non mi meraviglierei d’esser trovato una qualche mattina in predi ad un grave assideramento.
Immaginate:l’aria della notte, una stanza non riscaldata, l’attesa e quasi l’immobilità forzata. Non vi pare vi sia tutto quello che occorre per far morire un uomo gelato? Il brutto è che, a quanto mi si riferisce, la sala d’aspetto rimase sempre senza fuoco durante tutta la giornata.

29 gennaio 1911

La Deputazione Provinciale approva la proposta dell’Ufficio tecnico perché vengano pubblicati gli avvisi per limitare il peso dei carichi in transito lungo la strada Varese per Gallarate nelle località al Cuor di Sasso  e alla Costa di Cartabbia raccomandando all’Ufficio stesso di abbreviare quanto più è possibile questa limitazione.



Il grave incendio di questa notte ad Azzate.

Azzate, 22 novembre mattina.
Verso le 23.30 si è sviluppato  in paese un gravissimo incendio nella casa colonica di proprietà del signor Colli Giuseppe ed abitata da Magnini Galeazzo e dai fratelli Colli.
Non si conoscono le cause che determinarono l’improvviso svilupparsi delle fiamme.
Fra i primi accorsi furono il brigadiere comandante la nostra stazione dei carabinieri con tutti i suoi militi, il parroco don Enrico Baggioli, alcuni volenterosi con la pompa del vicino stabilimento Introini, i pompieri di Gazzada.
Vennero inviati dei ciclisti con l’incarico di avvertire dell’incendio le autorità di Varese.
Dopo la mezzanotte giungevano dalla città i pompieri, una squadra della Croce Verde, guardie, carabinieri ed il vice commissario di P.S. avvocato Sacchi.
L’incendio venne spento dopo molti sforzi di tutti i terrazzani verso le tre di stamane.
Andarono distrutti una stalla, il fienile e vari ambienti. Il danno si aggira sulle sei o settemila lire coperto, però, da assicurazione.
L’autorità ha subito aperto un’inchiesta per stabilire le cause della grave disgrazia che poteva avere ben più bravi conseguenze ove i pronti soccorsi non fossero riusciti ad aver ragione del fuoco.




4 gennaio 1911

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28 gennaio 1911

Per il riscaldamento della sala d’aspetto  della stazione di Gazzada.

Ci scrivono il 27 gennaio da Gazzada:
“Secondo una consuetudine alla quale sono abituato per ragioni professionali, io parto sempre dalla stazione di Gazzada col primo treno che vi giunge da Milano alle 6.20 ed è diretto a Varese. Per quei pochi minuti di attesa che faccio nella stanza, che troppo pomposamente viene chiamata “sala d’aspetto” sono i più terribili di tutta la giornata, tanto che io non mi meraviglierei d’esser trovato una qualche mattina in preda ad un grave assideramento.
Immaginate:l’aria della notte, una stanza non riscaldata, l’attesa e quasi l’immobilità forzata. Non vi pare vi sia tutto quello che occorre per far morire un uomo gelato? Il brutto è che, a quanto mi si riferisce, la sala d’aspetto rimase sempre senza fuoco durante tutta la giornata.

29 gennaio 1911

La Deputazione Provinciale approva la proposta dell’Ufficio tecnico perché vengano pubblicati gli avvisi per limitare il peso dei carichi in transito lungo la strada Varese per Gallarate nelle località al Cuor di Sasso  e alla Costa di Cartabbia raccomandando all’Ufficio stesso di abbreviare quanto più è possibile questa limitazione.

1° giugno 1911

Il Consiglio Comunale di Bodio ha approvato all’unanimità il progetto definitivo per la costruzione della strada che unirà Bodio alla Stazione di Ternate-Varano. Detta strada, il cui tracciato tiene conto delle condizioni altimetriche e geologiche della zona, partirà da Bodio dalla località detta “Crocetta”, scenderà con una live livelletta in una zona pianeggiante e andrà ad innestarsi, dopo circa 800 metri, sulla comunale già esistente Cazzago-Brabbia-Inarzo, che dovrà essere allargata in base alle condizioni fornite dall’Ufficio tecnico provinciale del genio Civile. Da Inarzo la strada scenderà verso la torbiera Brabbia, un “ostacolo” di non poco conto. Fortunatamente la torbiera è già attraversata da un antico viottolo, mal tenuto, utilizzato ancora oggi per lo scarico delle torbe: la nuova strada verrà “appoggiata” su quella antica mediante un piccolo terrapieno, in modo da rialzare la quota ed evitare le inondazioni cui va frequentemente soggetta la palude. Sorpassato il canale Brabbia mediante un ponte in ferro, la strada raggiungerà con una leggera pendenza, nei restanti 800 metri, la quota del piazzale della stazione ferroviaria Ternate-Varano. La lunghezza della strada sarà di metri 4.430,68 di cui 503,20 in territorio di Bodio, 2.573 in quello di Casale Litta, 486,30 in quello di Varano Borghi e 840,22 in quello di Ternate. Trattandosi di strada che conduce a una stazione ferroviaria, lo Stato e la Provincia si accolleranno per legge i tre quarti della spesa preventivata, che, compresi gli espropri dei terreni, supera le 70.000 lire.




Domenica 29 settembre 1912

Alle 15, nel salone della Società Operaia[7], vengono distribuiti i premi del “Lascito Ramazzotti” ai migliori alunni delle scuole. Alla cerimonia intervengono anche il deputato Enrico Scalini, il sindaco Ernesto Galli, gli assessori e una rappresentanza della Società Ginnastica “Forti e Liberi”. Terminata la distribuzione dei premi, l’on. Scalini rivolge una affettuoso saluto ai reduci della guerra di Libia, congratulandosi per il valore dimostrato sui campi di battaglia.


Lunedì 21 ottobre 1912

La questione della riforma agraria, da molti auspicata per dare nuovo impulso all’agricoltura, è allo studio degli esperti, fra cui il sindaco di Azzate, Ernesto Galli, che da tempo sta cercando di coinvolgere i proprietari della zona per dare attuazione a un vasto programma di rinnovamento. Mentre alcuni credono che l’agricoltura e l’industria possano e debbano sostenersi a vicenda, utilizzando il personale a seconda delle necessità, il sindaco Galli propone invece l’”indutrializzazione“della terra: “Vi sono periodi dell’anno- spiega – in cui l’industria non potrebbe lasciare libero il personale, mentre potrebbe accadere che in quei momenti l’agricoltura ne avesse il maggior bisogno o viceversa. E poi, mentre si aspetta che una aiuti l’altra, si finirebbe per rendere l’una schiava dell’altra. L’agricoltura – osserva – non deve avere inciampi, deve essere la madre di tutte le industrie e vivere da sé, creando e mantenendo tutto quel personale che ad essa abbisogna in qualunque tempo e in qualunque circostanza. Una buona agricoltura, ben diretta, può fruttare quanto occorre e dare quelle comodità di alloggio e vitto chiesto dalle famiglie dei lavoranti, in modo da accontentarle. Solo così il personale non potrà mancare”.
Per aumentare i redditi non serve risparmiare sui salari dei lavoratori, bisogno scegliere coltivazioni nuove, dare sviluppo alle piccole aziende, acquistare collettivamente macchinari, sementi e concimi chimici. Insomma – conclude il sindaco Galli – è necessario cambiare sistema per evitare un’ulteriore riduzione dei redditi della terra, altrimenti tutti abbandoneranno la campagna. Proprietari e contadini dovranno cambiare mentalità e abitudini: “I salariati vanno maggiormente coinvolti, anche concedendo loro una parte degli utili, solo allora si potrà formare una vasta associazione cooperativa in cui il proprietario mette il capitale e i lavoratori le loro braccia, solo allora si otterrà la vera “industrializzazione” della terra, con immensi vantaggi per tutti”.



Domenica 19 gennaio 1913

L’assessore anziano Ugo Introini, aperta l’adunanza, comunica le dimissioni del sindaco, cav. Ernesto Galli, che, dopo aver guidato per molti anni l’Amministrazione Comunale,ritiene giunto il momento di “alternare gli uomini alla responsabilità del potere”. L’assessore propone di insistere affinché il sindaco torni sui suoi passi. Visto l’ottimo lavoro svolto dal cav. Galli, il Consiglio approva la proposta.




Martedì 21 gennaio 1913

Dopo il collaudo eseguito con successo l’altro giorno, viene oggi attivata la linea telefonica Varese-Lomnago[8] per comunicazioni urbane ed interurbane. A dirigere l’ufficio locale è stato chiamato il signor Battisti, ottimo ed esperto impiegato.



Giovedì 23 gennaio 1913

Continuano le pratiche tra i sindaci di Lomnago e dei vicini paesi per l’istituzione di una nuova condotta medica comprendente alcuni Comuni oggi uniti alla vastissima condotta di Azzate e Mornago, ben 7.000 abitanti sparsi in 9 Comuni. In caso di bisogno, gli oltre 1.000 abitanti di Lomnago e Bodio sono costretti a percorrere 10 Km, andata e ritorno, per andare a chiamare il medico che abita ad Azzate. Il sindaco di Lomnago propone una condotta composta da Lomnago, Bodio, Galliate, Bernate e Inarzo, in totale 2.170 abitanti.
Per favorire la costituzione della nuova condotta, la famiglia Puricelli è disposta ad offrire al sanitario una moderna palazzina ad uso abitazione e studio.



BUGUGGIATE
Domenica 2 febbraio 1913

Buguggiate accogie con una grande festa il ritorno dalla Libia di dieci soldati, di cui due, Arioli e Martignoni, promossi sergenti per meriti di guerra. Al banchetto, offerto dal sindaco Giulio Schiannini, partecipano, oltre alle autorità, amici e parenti dei festeggiati. Al levare delle mense il sindaco pronuncia un vibrante discorso patriottico, lodando il coraggio dei dieci valorosi che “nell’adempimento del loro dovere di soldato hanno onorato l’Italia e il paese natio”.



Venerdì 1° agosto 1913

Si riunisce il comitato “Pro ricostruzione Asilo infantile” per esaminare il preventivo di spesa e dare inizio alla raccolta dei fondi. Il fabbisogno si aggira intorno alle 10.000 lire, una cifra considerevole, dati i tempi di crisi, ma la popolazione, che attende da anni una nuova sede per l’Asilo, si accontenta anche di una ricostruzione parziale dello stabile, crollato disgraziatamente tre anni fa. Il contratto, dopo lunghe discussioni sulle modalità di raccolta delle offerte, decide di aprire una pubblica sottoscrizione sotto forma di obbligazioni: le cifre sottoscritte dovranno essere versate al tesoriere signor Marchesi, segretario comunale di Azzate, entro il 31 dicembre. Il primo a dare l’esempio è l’industriale Ugo Introini, che offre 1.000 lire. Altrettanto degne di nota sono le oblazioni del sindaco Ernesto Galli (200 lire), di Giovanni Borsa (200), del dott. Pietro Castiglioni (100) w di Alessandro Galli (25). Nei prossimi giorni i membri del comitato “Pro ricostruzione Asilo infantile” faranno il giro del paese e busseranno a tutte le porte per raccogliere altro denaro.
(Estratto da Cent’anni fa de La Prealpina del 1° agosto 2013 a cura di Roberta Lucato).

AZZATE 1914
Si è riunito il nuovo Consiglio Comunale per eleggere il Sindaco e la Giunta Municipale. Alla carica di Sindaco è stato eletto il sig. Ugo Introini, assessori effettivi il sig. Passera Cesare e il nob. Bossi Benigno, assessori supplenti i sig.ri Casola Francesco e Asazzi Luigi. Il paese sembra ora avviato a un periodo di progresso e benessere dopo la pacificazione promossa dal cav. Introini e dal cav. Galli Ernesto.




[1] L’attuale Villa Piana poiché la mamma di Arturo Molo era donna Giuditta Bossi-Lampugnani.
[2] Piero Savonarola farmacista di Azzate.
[3] Alessandro Galli promotore della costruzione dell’Asilo Infantile di Azzate.
[4] Dottor Piero Castiglioni medico condotto.
[5] Gaetano Pedroni fu Carlo dopo l’8 dicembre 1908 entra in possesso della Casa Lanzetti e altri fabbricati.
[6] L’attuale Villa Piana poiché la mamma di Arturo Molo era donna Giuditta Bossi-Lampugnani.
[7] Molto probabilmente aveva la sede nella palazzina degli Alpini, già sede della palestra di boxe, già sede distaccata della scuola elementare di Azzate. 
[8] In questa operazione non deve essere stato estraneo il senatore Piero Puricelli che a Lomnago aveva la sua villa e stava per realizzare la prima austrada al mondo. Come si vede anche dall’articolo del 23 gennaio 1913 mise a disposizione una moderna palazzina per ospista il medico condotto.

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