martedì 22 ottobre 2013

L'azzatese Gerolamo Nicora a Caprera

L’amministrazione Comunale di Azzate aveva a suo tempo intitolato una via del paese all’eroe dei due mondi. Bisogna infatti ricordare che egli, provenendo con le sue truppe da Travedona Monate, in prossimità della località Marogna di Daverio, vide davanti a sé l’imponente costruzione del Castello di Azzate e dubitò che vi potesse essere insediata una piccola guarnigione austriaca. Preferì non correre il pericolo di uno scontro e, perciò, deviò il suo percorso e raggiunse Morazzone dove il 26 agosto 1848 avvenne la celebre battaglia.
Sicuramente Garibaldi ebbe contatti con il conte Claudio Bossi che aveva già abbandonato il Castello di Azzate e quando l’eroe si ritirò a Caprera non mancò di dimostrargli tutta la sua amicizia e gli inviò un esperto contadino azzatese a impiantargli le viti necessarie al vigneto che intendeva realizzare sull’isola.
Si trattava di Gerolamo Nicora della Cascina Campo di Azzate, antenato del compianto Luigi Nicora, Sindaco di Azzate dal 1980 al 1985.


Società Agraria di Lombardia                                                                                                            
Congresso Agrario in Varese                                                                                                              
Vista la Relazione del Giurì, ed il Capo 1° del Regolamento annesso al Programma di Congresso 8 Marzo 1871 ha decretata l'aggiudicazione di una Medaglia di Bronzo ed un libretto della Cassa di Risparmio al Signor Gerolamo Nicora, massaro del Conte Collobiano[1], in Azzate per solerzia ed intelligenza nella coltivazione dei Vigneti.                                                                                           
In fede di che gliene rilascia il presente Diploma.                                                                            
Varese 3 ottobre 1871.                                                                                                                       


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Morazzone tornò dopo le instabili situazioni politiche e sociali legate al contrastato periodo napoleonico, sotto il dominio austriaco. Senza particolari avvenimenti fino al 26 agosto 1848, quando tornò alla ribalta della storia in occasione dello scontro armato combattuto il tra un piccolo contingente garibaldino e le truppe austriache.


Da quanto mi ha riferito Diego Dalla Gasperina, Garibaldi a Sesto Calende si imbarca su due piroscafi e approda a Laveno, da dove inizia la marcia di avvicinamento a Varese. Giunto  a Travedona Monate si dirige verso Azzate (sarebbe interessante conoscere la sequenza dei paesi che attraversa) ed è durante quest’ultimo avvicinamento che intravede, in lontananza, l’imponente costruzione del Castello di Azzate che gli incute timore, ipotizzando che possa esservi stanziata una piccola guarnigione austriaca a difesa della strada per Varese.

[1] Nel frattempo il conte Filiberto Avogadro di Collobiano era subentrato alla regina Maria Cristina di Borbone, vedova del re di Sardegna Carlo Felice,  nella proprietà del Castello di Azzate acquistato nel 1833 da Lorenzo Obicini che, a sua volta, lo aveva acquistato del 1815 dal conte Claudio Bossi.

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