giovedì 28 novembre 2013

Famiglia n. 4

Il curato di Azzate nella sua lista del 1573 cita testualmente:

c. Domino Battista Bosso detto del Barbiero capo di casa d'anni 32 non chr.
c. Domina Lucretia sua consorte d'anni 24 chr.                                             
+  Laura sua figliuola d'anni 8 non chr.                                                         
+  Ambrosio suo figliuolo d'anni 5 non chr.                                                  
+  Angela sua figliuola d'anni 3 non chr.                                                        
c. Battista suo servo d'anni 20 non chr.                                                         

Famiglia composta dal marito, dalla moglie e tre figli ai quali ne seguiranno altri, nati dopo il 1573, e un servitore.
Il capo di questa famiglia, che abitava nel Castello di Azzate, fu adottato da Bernardo Bossi, che non ebbe discendenza, e non conosciamo la sua paternità. L’unico riferimento ce lo fornisce il foglio n. 90 del perticato rurale di Carlo V che lo dice “erede” di Ambrogio Barbero.






|--- Gabriele Bossi
|      Nel 1566 compare come padrino ad un battesimo amministrato in Azzate[1].
|        |
|        |
|        |--- Giorgio Bossi
|               Abitante in Brunello.
|               Sp. 5.3.1620 Margherita Mazorino f. Leonardo[2].
|
|--- D. Gio. Battista Bossi detto del Barbero[3], figlio legittimato di Bernardo, abitante nel 
      Castello di Azzate.
      n. 1541, vivente ed abitante in Azzate nel 1573, comunicato e non cresimato.
      Il 13.9.1531 acquista un terreno da Gerolamo Broggini.
      Lasciò eredi i suoi figli: sac. Bartolomeo, Gio. Pietro e Bernardo (leggi: Francesco 
     Bernardino).
     Suo testamento del 1513: viene detto figlio di FRANCESCO[4].
     Compreso nella lista del secondo stato delle anime. Nella sua casa vivono: Laura "maistra" n. 
     1555, Paolina serva n. 1561, Caterina Daverio serva n. 1579, Stefano "carrochieri", Gio. 
     Angelo servo n. 1575.
     Il 18.11.1577 permuta con Cornelio Bossi una brughiera sita in S. Stefano con la brughiera 
    dei Laghetti in territorio di Cassano[5].
     Il 6.8.1579 acquista alcuni terreni in Vedano da Gio. Ambrogio Castiglioni[6].
     Sp. a) Francesca Bossi f. Alfonso; b) Lucrezia Croci n. 1549, vivente ed abitante in Azzate 
     nel 1573, comunicata e cresimata; c) Lucia Pusterla f. Ottaviano n. 1556 + 1629.
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      |--- D. (Giovannina) Laura Bossi
      |     (II letto).
      |     n. Azzate 9.1.1564[7], vivente ed abitante in Azzate nel 1573, non cresimata.
      |
      |--- D. Ambrogio Bossi
      |     n. Azzate 30.11.1567[8], vivente ed abitante in Azzate nel 1573, non cresimato.
      |
      |--- D. Lucrezia Bossi
      |     n. Azzate 24.8.1570
      |     forse la stessa D. Angela Gabriella n. 1570, vivente ed abitante in Azzate nel 1573, non
      |     cresimata.               
      |     Monaca a Tradate.
      |     Nel 1649 riceve un legato disposto da Gio. Pietro, nipote di suo fratello Gio. Pietro, 
      |    quando entra in Convento a S. Maria della Grazie di Milano col nome di Domenico Pio.
      |
      |--- D. Francesco Bernardino Bossi
      |     n. Azzate 22.9.1573[9].
      |
      |--- D. Gio. Pietro Bossi. (Vedi).
      |
      |--- D. Caterina Bossi
      |
      |--- D. Francesca Bossi
      |     Sp. 7.11.1600 Guido Raimondi di Golasecca[10].
      |
      |--- D. Gerolama Bossi
      |     Sp. 28.8.1601 D. Giuseppe Francesco Bossi f. D. Gio. Antonio[11].
      |                          
      |--- D. Chiara Bossi 
      |                          
      |--- D. Ippolita Bossi              
      |                         
      |--- D. Barbara Camilla Bossi       
      |     Monaca.                
      |                          
      |--- D. Margherita Bossi
            Sp. 1580 D. Matteo Bossi f. D. Marco Antonio  





Foglio n. 90
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| Erede d'Ambrosio Barbero cioè Messer Gio. Battista Bosso    |
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|                    |       Quantità        |      Valor capitale        |
|    Qualità     |----------|--------|-------|-----|----------|
|                    | Pertiche | Tavole | Scudi | Lire | Ottavini |
|-------------|----------|--------|--------|-----|---------|
| Avidato       |      3      |     12    |     -     |    7  |       -     |
| Bosco         |      4       |     19    |     -     |   4  |    10      |
| Zerbo         |      -        |     12    |     -     |   -   |     -       |
|-------------|----------|---------|--------|----|---------|              
|        Totale |      8        |     19    |
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D. Gio. Pietro f. D. Gio. Battista f. D. Bernardo.
Nato il  21 maggio 1575 + 1611
Feudatario di Oggiona.
Sposa Barbara Pusterla, figlia di Gio. Battista, nata il 22 agosto 1578.
Testa nel 1610: istituisce eredi i figli Bernardo e Gio. Battista.
Il 26 aprile 1602 compera un bosco in Oggiona.
Il 30 agosto 1602 compera alcuni diritti in Oggiona.
Il 23 ottobre 1602 compera terreni in Casorate[12].
Il 4 ottobre 1604 compera terreni in Tradate da Ludovico Pusterla.
Il 26 marzo 1604 compera terreni in Casorate.
Il 21 novembre 1605 acquista un terreno  in Brunello da Paola moglie di Mario e Francesco.
Il 28 ottobre 1605 acquista terreni in Casorate.
Il 21 ottobre 1605 acquista terreni in Tradate.
Il 14 dicembre 1605 acquista terreni in Abbiate Guazzone.
Il 7 giugno 1607 acquista una casa e un terreno in Tradate.
Il 7 agosto 1607 investe a livello un terreno in Brunello.
L’ 11 dicembre 1608 conviene per il taglio in comune di alcune piante.
Il 22 gennaio 1610 ricevuta di pagamento.
Il 19 agosto 1610 Barbara acquista dei terreni da Vittoria.
Il 17 gennaio 1610 acquista beni in Abbiate Guazzone.
1610: suo testamento. Vengono nominati i suoi figli Bernardo. Gio. Battista, Vittoria, Luigia e
Agata. Dispone un legato a favore di sua madre Luigia Pusterla e di sua moglie Barbara. Dispone
della dote di lire 18.000 a favore delle figlie. Legato alla sorella Angela Maria e Alessandra
Caterina monache in Tradate. Istituisce eredi i suoi figli Bernardo e Gio. Battista.
15.11.1629: riguarda la dote della figlia Agata moglie di Francesco Sessa f. Camillo di Daverio. La
dote fu anche aumentata da un contributo di Barbara Pusterla sua moglie[13].
LITTA: Gio. Pietro morto nel 1611. Sposa Barbara Pusterla di Gio. Battista. Suoi figli: Caterina
che sposa Giuseppe Berbardi di Ostiglia; Gio. Battista, Luigia, Bernardo, Agata che sposa Francesco
Sessa di Varese; Vittoria che sposa il conte Paolo Gerolamo Castiglioni feudatario di Venegono
Superiore.
   |
   |
   |--- D. Agata Bossi
   |     Vedi doc. 2.001 "Dello stemma dei Bossi e dei Sessa di Daverio". Vedi il n. 51.292 (Stato delle
   |     anime).
   |     Sp. 6.3.1628 Francesco Sessa f. Camillo di Daverio[14].
   |                              
   |--- D. Bernardo Bossi. (Vedi).
   |     + sett. 1665 a Milano.
   |     Il 23 aprile 1643 Branda Pusterla gli chiede l’osteria di Tradate, come promesso, poiché ha 
   |     trovato un compratore[15].
   |     Sp. a) 1627 Anna Cinquevie f. Bernardo + Azzate 1.7.1644; b) Livia Bossi.
   |   
   |--- D. Caterina Bossi
   |     Sp. Giuseppe Bernardi di Ostiglia.
   |
   |--- D. Gio. Battista Bossi
   |     Morto suicida il 3.10.1660.
   |     1610: viene istituito erede assieme al fratello Bernardo da suo padre Gio. Pietro.
   |     1624: Procura, assieme a suo fratello Bernardo.
   |     14.5.1661: Essendo morto il 3.10.1660 Gio. Battista, lasciando vedova Eugenia e tre figlie 
   |     Anna, Barbara e Margherita, ed essendo insorta questione sulla misura alimentare da 
   |     prestarsi alla detta superstite famiglia da parte di Bernardo, addivennero ad una 
   |    convenzione[16].
   |     Si gettò da una finestra "ex sadanino"[17].
   |     (Forse Eugenia si risposa con il nipote di suo marito Gio. Bartolomeo che troviamo 
   |     nell'albero n. 31. Da quest'albero sembra che Barbara e Margherita siano nate dal 
   |    secondo matrimonio di Eugenia con Gio. Bartolomeo).
   |     22.9.1651: Sua lettera autografa a Francesco Bossi[18].
   |     1687: Testamento di Francesco Antonio Mornasco prevosto di Abbiate Grasso da 
   |     cui si rileva come sua sorella Eugenia fosse moglie del q. ill.mo Gio. Battista Bossi.
   |     Sp. Eugenia Marasca o Morasco f. Bartolomeo.
   |
   |--- D. Luigia Bossi
   |
   |--- D. Vittoria Bossi
         Sp. 11.11.1617 il conte Paolo Gerolamo Castiglioni f. Camillo feudatario di Venegono 
         Superiore[19].
         L'8.6.1669 il conte Branda Castiglioni rilascia un confesso ai fratelli Claudio e Gio. 
        Pietro Bossi per il residuo della dote dovuta alla fu contessa Vittoria Bossi-Castiglioni,
        rispettiva madre e zia[20].
      

                                                             
AGATA BOSSI



Forse più fortunata di altri; forse il caso ha deciso che venisse contraddistinta con il n. 1 di tutti i personaggi che compongono il quasi millenario albero genealogico della nobile famiglia Bossi; forse la prima perché il suo nome inizia con la prima lettera dell'alfabeto ... Ma qui poca importa: sta di fatto che questa volta ci occupiamo proprio di lei!
La sua scheda (una specie di carta d'identità che ho compilato per avere tutte le notizie che riguardano i vari personaggi Bossi) ci dice subito che nacque da Giovanni Pietro Bossi e Barbara Pusterla e, dunque, appartenne a quel ramo dei Bossi cosiddetto del Castello di Azzate, che nel 1731 ottenne il titolo comitale.
Le notizie che la riguardano sono piuttosto scarse ma, come vedremo, ci servono come punto di partenza per trattare della sua famiglia che fu molto numerosa e lasciò ampie testimonianze d'archivio. In primo luogo traiamo dall'Archivio Prepositurale della Natività di Maria Vergine di Azzate la trascrizione del suo matrimonio: "Adì 6 marzo 1628 il signor Francesco Sessa figlio di Camillo del luogo di Daverio ha contratto il santo matrimonio per parole di presente con la signora Agata Bossi figlia del fu Gio. Pietro del Castello, alla presenza di me Tobia Candiani curato di Azzate, presenti per testimoni Raffaele Daverio di Bodio ed il signor Benedetto Palazio di Cassina Verghera".
Si era dunque nel XVII secolo e, giusto per inquadrare nel tempo il nostro personaggio, diremo che si era in piena dominazione spagnola e Filippo IV d'Austria, figlio di Filippo III (re di Spagna e Sicilia) reggeva il ducato di Milano.
“Intorno al 1619 ebbe inizio e si sviluppò, soprattutto nei paesi mediterranei, una crisi economica che segnò forse il momento di inversione di tendenza del lungo ciclo di sviluppo demografico ed economico del secolo XVI. Alla vigilia dell'imminente catastrofe europea della guerra dei trent'anni si avviò un periodo di riflusso demografico, di crisi produttiva, di deflazione monetaria, cui i diversi paesi europei risposero con reazioni diverse. Nel modo con cui venne affrontata e risolta la cosiddetta crisi del Seicento, destinata a manifestarsi soprattutto negli anni quaranta con una serie impressionante di rivolte e rivoluzioni su scala europea, risiede anche una ragione essenziale dello sviluppo economico e sociale dei diversi paesi. I paesi dell'Europa atlantica, già avvantaggiati dalla rivoluzione dei traffici, dalla rotazione sul fronte atlantico dell'asse principale degli scambi economici, dallo sviluppo del commercio coloniale, seppero creare nuove strutture produttive e modificare in senso favorevole alle nascenti borghesie le tradizionali gerarchie sociali. I paesi affacciati sul Mediterraneo, invece, reagirono con un sostanziale irrigidimento aristocratico e un tentativo di ritornare a forme di sfruttamento feudale, mentre i capitali commerciali che in passato avevano fatto la ricchezza e la fortuna di città come Venezia o Genova si indirizzarono in forma sempre più accentuata sulla via della rendita agraria o della pura speculazione finanziaria”.[21]
Argomentazioni queste di carattere generale che sembrerebbero nulla avere a che fare con Azzate ma è presto fatto verificarne le corrispondenze anche in un piccolo ambito come il nostro.

Quando la nostra Agata si sposò, ed era l'anno 1628, Pier Francesco Mazzuchelli detto il Morazzone era morto da due anni. Fu questo il periodo in cui fiorirono anche il Caravaggio, Guido Reni, Annibale Carracci ... comparirono in Europa i primi archibugi a pietra focaia (1625); Galileo Galilei venne ammonito dal Santo Uffizio (1616); Cervantes pubblicò "Don Chisciotte della Mancia" (1605); Richelieu divenne segretario di stato (1616) e fu anche il tempo che vide Shakespare, Federico Borromeo e tanti altri.
Ma riprendiamo l'atto di matrimonio del 6 marzo 1628 e facciamo alcune considerazioni.
Il nome degli sposi, come si può notare, è preceduto da signor e signora che ci mette subito in guardia sulla "rispettabilità” dei personaggi: Infatti la signora Agata Bossi discende in linea diretta da quel Rabaglio Bossi che nel 1290 era possessore del castello e fondo nel borgo di Azzate. La successione di padre in figlio da Rabaglio, che è considerato il capostipite del ramo, fino ad Agata è la seguente:


|------------------------------------------------------------|                                               TAV. N. 1
| BOSSI DI AZZATE o DEL CASTELLO DI AZZATE |
|------------------------------------------------------------|

                                                                 Rabaglio
                                                                        |
                                                                        |
                                                               Tommasimo
                                                                        |
                                                                        |
                                                                Francesco
                                                                        |
                                                                        |
                                                                   Baliolo
                                                                        |
                                                                        |
                                                                Francesco
                                                                        |
                                                                        |
                                   |------------------------|-------------------------------------|
                                   |                                                                                            |
                            Giovanni Battista                                                                    Egidio
                                   |                                                                                            |
                                   |-----------------|--------------|                                            |
                                   |                          |                    |                                            |
                                   |                          |                    |                                            |
                             Bernardo  prete Bartolomeo   Gio. Pietro                        Marco Antonio
                                   |                                               |                                            |
                                   |                                               |                                            |
                             Gio. Filippo                       Francesco Gerolamo                    Egidio
Muore per disgrazia senza discendenza e                                                                  |
allora Bernardo legittima Gio. Battista                                                                       |
                                   |                                                                                            |
                                   |                                                                                            |
                                   |                                                                                            |
                                   |                                                                                            |
                                   |                                                                                            |
                                   |                                                                                            |
                      Giovanni Battista                                                                               |
                                   |                                                   |-----------------------------------------|
                                   |                                                   | FEUDATARIO DELLA VAL BODIA |
                                   |                                                   |-----------------------------------------|
                                   |                                                                                            |
                                   |                                                                                            |
                                   |                                             |---------------------------------------------|
                                   |                                             | DEI CONDOMINI DELLA VAL BODIA |
                                   |                                             |---------------------------------------------|
                         Giovan Pietro                                                                                 :
                                   |                                                                                            :
                                   |                                                                                            :
                         |------|-----------|
                         |                          |
                         |                          |
                    Agata               Bernardo
                                                    |
                                                    |
                                               Claudio
                                                    |
                                                    |
                                            Paolo Maria
                                        1° conte nel 1731
                                                    |
                                                    |
                                     |----------------------|
                                     | DEI CONTI BOSSI |
                                     |-----------------------|                    
                                                    :
                                                    :
                                                    :   


Attraverso Bernardo, fratello di Agata, arriviamo per discendenza diretta fino ai nostri giorni con il nobile Luigi Bossi (caro alla memoria degli Azzatesi nonostante o forse in virtù della sua "ingenuità" e più noto con il soprannome di Gigi Ragn) che dal 1982 riposa nel cimitero di Azzate accanto ai genitori nob. Benigno (+ Azzate 28.2.1943) e donna Elisa Borroni (+ Azzate 3.8.1954) finalmente riuniti nella tomba di famiglia, dopo che varie vicende familiari avevano fatto sì che fossero sepolti in tombe diverse.
Con questi tre personaggi (ultimi discendenti del cosiddetto ramo dei Bossi del Castello di Azzate) si è simbolicamente chiuso quell'anello iniziato dal predetto Rabaglio che anche lui fu sepolto ad Azzate, ma non nel cimitero, bensì nella Chiesa Parrocchiale, come si usava allora per i personaggi più in vista.
E' il Litta (l'erudito storico che compilò gli alberi genealogici di diverse nobili famiglie lombarde) che ci dà questa notizia e ne stabilisce la morte anteriormente al 1329, quando Beltramo Bossi suo figlio con atto del 27 maggio disponeva a favore della Chiesa di Santa Maria di Azzate alcuni beni affinché nell'anniversario della morte dei genitori si facessero elemosine e preghiere.

Agata ebbe tre sorelle e due fratelli e furono questi ultimi che si divisero l'eredità paterna, come appare dal testamento di Giovan Pietro Bossi redatto nel 1610, un anno prima della sua morte che lo colse molto giovane all'età di 36 anni, quando nessuno dei suoi figli era sposato. Venne così rispettata la tradizione che voleva privilegiare i maschi rispetto alle femmine in fatto di eredità e ciò nasceva dal fatto di dover mantenere integro il patrimonio familiare. Le femmine, attraverso la consuetudine della dote beneficiavano di un anticipo dell'eredità in occasione del loro matrimonio.
Quando Giovan Pietro morì nel 1611 era ancora vivente la madre Luigia Pusterla. Per lei aveva disposto un legato nel suo testamento, così come fece in favore di sua moglie Barbara Pusterla (sic). Per le tre figlie invece dispose una cospicua dote di lire 18.000 e si ricordò anche di una zia monaca, Clara, e delle sorelle Angelica Maria e Alessandra Caterina, monache nel Monastero di San Martino di Varese, e Angela Gabriella e Barbara Camilla, monache in Tradate.
La dote di Agata venne in seguito aumentata nel 1629 con contributo personale di sua madre Barbara Pusterla.
Dall'età di 26 anni e fino alla sua morte, Giovan Pietro fece diversi acquisti di beni in Casorate, in Tradate, in Abbiate Guazzone, in Brunello ed in Oggiona. Di quest'ultimo paese era anche il feudatario, così come lo era di Venegono Superiore il conte Paolo Gerolamo Castiglioni figlio di Camillo, che l'11 novembre 1617 aveva sposato una figlia di Giovan Pietro di nome Vittoria.        
Non sappiamo in quale modo Gian Pietro abbia esercitato il suo diritto di feudatario sul paese di Oggiona ma è da ritenersi che si sia manifestato così come avvenne nel caso di Azzate. (Un ramo collaterale dei Bossi aveva ottenuto nel 1538 il Feudo della Val Bodia che comprendeva Gazzada, Buguggiate, Azzate, Daverio, Crosio, Galliate e parte di Bodio. (Vedi TAV. N. 1).
Il feudatario faceva sentire la sua presenza attraverso il castello sul quale spiccava il suo stemma e Azzate ne è l'esempio classico. A Oggiona non esiste attualmente un vero e proprio castello, probabilmente rimaneggiato nei secoli e adattato alle nuove esigenze urbanistiche ma scavi condotti in occasione ....... (?)
hanno messo in luce le sue fondamenta. Ricordiamo che ad Azzate, oltre il castello, erano sorte altre cinque ville che ospitavano i vari rami della famiglia Bossi e il tutto contribuiva a dare lustro e prestigio alla casata.
Abbiamo visto come Gian Pietro abbia aumentato il suo patrimonio con l'acquisto di nuovi fondi che dovevano garantire attraverso l'istituto dei livelli (........)  una rendita sicura. Non possediamo i censimenti catastali di quegli anni ma è da ritenere che la quasi totalità dei terreni di Azzate fosse della famiglia Bossi.(Fare un riferimento al Catasto di Carlo V). Il secondo più importante proprietario era costituito dai benefici ecclesiastici i cui beni potevano ricondursi in origine alla famiglia Bossi che, attraverso questi istituti "dotava" i figli non primogeniti avviati alla carriera ecclesiastica ed esclusi dall'eredità paterna. Parallelamente si istituiva il diritto di giuspatronato, ossia quello di eleggere il cappellano del beneficio ecclesiastico. Ad Azzate i Bossi esercitavano tale diritto sulla Chiesa di San Lorenzo e su quella di Sant'Antonio. Nascevano molto spesso controversie e liti poiché succedeva che diversi individui pretendessero nello stesso tempo di avere diritto ad essere eletti.
Non è raro vedere nelle chiese una speciale tribuna riservata ai patroni: ne abbiamo un bell'esempio nella chiesa di Bodio (solo i nobili Bossi di Bodio vi potevano accedere finché il cardinale Schuster tolse il privilegio) e in quella di San Lorenzo al Castello d'Azzate che, addirittura comunica con la villa attraverso un corridoio.
Ma il titolo feudale non era soltanto di prestigio e, così come lo Stato aveva incassato un certo prezzo per concederlo, così il feudatario cercava di rivalersi della somma sborsata imponendo dei dazi. Capitava così che il torchio per la pigiatura del'uva e delle noci fosse del feudatario e chi ne faceva uso doveva  pagare il diritto della "caspiatura". Ma anche il mulino, la fornace, il forno, la macelleria (beccaria) e l'osteria erano molto spesso del feudatario e chi ne usufruiva doveva pagare il relativo dazio.
I Bossi poi godevano dell'antico diritto di pesca sul lago di Varese ....... e vien quasi da pensare che ai poveri Azzatesi non rimanesse altro che lavorare, essendo tutti i privilegi appannaggio dei Bossi, e dovevano stare molto attenti a rispettare tutte le scadenze (San Martino, San Giovanni, .....) poiché dall'archivio che essi custodivano (giunto in parte fino a noi) nulla sfuggiva e in caso di gravi mancanze si ricorreva al Pretore (che aveva sede in quel caratteristico fabbricato del centro storico, attualmente conosciuto come "Pretorio").
Anche il nome del feudo si avvicinò di più al nome dei Bossi che non al paese di Bodio e la primitiva denominazione di Val Bodia divenne nel 1727 (?) Val Bossa.






ASDMi, Visite Pastorali, Varese, vol. 32, quinterno 12.

" Nota delle anime che nel presente anno 1573 si trovano sotto la cura della chiesa di santa Maria del loco di Azza, della pieve di Varese, chresimati et non chresimati, et anchora di più, dove si trova la lettera c inanzi si denota quello esser di communione et comunicato, et dove se trova una crocetta si denota quello non anchora essere admissibile alla communione.
(...) Li nobili sono l'infrascritti:





ASCM, Perticati rurali: Località foresi, cartella 50, Libro A, Catasto dell'anno 1558, AZZATE
(Cosiddetto Catasto di Carlo V).




[1] “Die 21 january 1565 baptizatus fuit Marius nuper natus ex d.  Jo. Paulo et Hieronima Bossys jugalibus  per me presbiterum Aluisium levatus fuit per d. Gabrielem Bossium et d. Franciscam uxorem d. Pauli de Cardano habit. in Galliato. (A.P.A.).
[2] “Adì 5 marzo 1620 Georgio fq. Gabriello Bosso della cura di Brunello per verba di presente ha contratto il matrimonio con Margherita f. Leonardo Mazorino di Azzate alla presenza di me prete Benedetto Gallo vicecurato di Azzate, presenti per testimoni Lucio Bosso dottore collegiato e Vespasiano Bosso”. (A.P.A.).
[3] “Die 1° novembris 1567. Ego presbiter Aluisius Daverius curatus Atiati baptizavi Angelam natam die 28 octobris ex Martino et Magdalena de Intragna jugalibus. Levata fuit per D. Jo. Baptistam Bossium dictum del Barbero et Lauram filiam D. Nicolai de Castro. (A.P.A.).
[4] Vedi documento n. 41.
[5] Vedi documento n. 187.
[6] Vedi documento n. 149.
[7] "Die 9 novembris baptizata fuit Joannina Laura nuper nata ex d. Jo. Baptista et Lucrezia Bossiis jugalibus et levata fuit per d. Julium Cesarem Primum (?) de Cadregiate et d. Franciscam uxorem Ambrosii Bossii dicti de Rolfo habit. in Atiate". (A.P.A.)
[8] "Die 30 novembris 1567 Ego presbiter Aluisius Daverius curatus Atiati baptizavi Ambrosium octo ante diebus natum ex d. Jo. Baptista et Lucrezia jugalibus dictis del Barbero levatum fuit per d. Thoma et Catharina Bossia". (A.P.A.)
[9] "Adì 22 do settembre 1573 per me prete Aloisio Daverio curato di Azza è stato baptizato Francisco Bernardino duy giorni avanti nasciuto dalli jugali d. Gio. Battista e Lucrezia Bossi habit. in Castro d'Azza e fu levato per d. Nicolò Bosso habit. in Castro d'Azza et d. Margarita Piscina habit. in Milano". (A.P.A.).
[10] "Adì 7 novembre 1600 il sig. Guido Raymondi abitante in Golasecca ha contratto il matrimonio con la sig.ra Francesca Bossa f. Gio. Battista nella chiesa parrocchiale di Azzate alla presenza di me Giacomo Antonio Rosnati rettore di Azzate  presenti per testimoni il sig. Hieronimo Piccinelli e Battista Contino". (A.P.A.).
[11] “28 agosto 1601. Il signor Gioseffo (Francesco) Bosso q. Antonio ha contratto il matrimonio per parole di presente con la signora Hieronima figlia del signor Gio. Battista Bosso ambi doi abitanti in Azzate alla presenza di me prete Giacomo Antonio Rosnato rettore della parrocchiale di Azzate. Testimoni furono il signor Francesco Bosso del signor Ludovico, Hieronimo Gatto et Gio. Battista Appiano di Tradate. Le pubblicazioni furono fatte il 10, 24 et 26 agosto. (A.P.A.).
[12] Vedi documento originale n. 129.
[13] Vedi documento n. 104.
[14] "Adì 6 marzo 1628. Il signor Francesco Sessa figlio di Camillo del luogo di Daverio ha contratto il santo matrimonio per parole di presente con la signora Agata Bossi figlia del fu Gio. Pietro del Castello di Azzate alla presenza di me Tobia Candiani curato di AQzzate. Furono presenti per testimoni Raffaele Daverio di Bodio e il signor Benedetto Palazzi di Cassina Verghera". (A.P.A.).
[15] Vedi documento n. 185.
[16] Vedi documento n. 107.
[17] Vedi documento n. 31.
[18] Vedi documento n. 126.
[19] "Adì 11 novembre 1617. Il signor Paolo Gerolamo Castiglioni figlio del fu Camillo abitante in Venegono di Sopra pieve di Castelseprio ha contratto il matrimonio per verba di presente con la signora Vittoria Bossi figlia del fu Gio. Pietro abitante nel Castello di Azzate alla presenza di me Giacomo Antonio Rosnati rettore di Azzate e arciprete della Parrocchiale, e a mia interrogazione conforme agli ordini del Concilio di Trento. Furono presenti per testimoni i signori Matteo e Agostino Bossi e Ferrante Pusterla". (A.P.A.).
[20] Vedi documento n. 107.
[21] UTET, Cronologia universale.