lunedì 23 marzo 2015

CORRISPONDENZA DELLA CONTESSA MARIA ELENA GASTINELLI-BENIZZI-CASTELLANI



Roma. Mausoleo di Adriano. Cartolina spedita l'8 febbraio 1901.

Alla nobile signorina Elena Benizzi, Strada Santa Croce 22, Reggio Emilia.

Nel 1901 Elena Benizzi aveva 11 anni e risiedeva a Reggio Emilia con il padre Enrico e la madre Eugenia dei conti Castellani-Fantoni.
Soltanto nel 1911 il padre Enrico ottenne da Vittorio Emanuele III il titolo di conte e, pertanto, ad Elena spettava soltanto il titolo di nobile che le derivava dalla famiglia della madre.


Firenze. Lung'Arno Torriggani.

n.d. contessa E. Benizzi, Via Serragli 130, Firenze. Every good esternish to you all
aff. Edée. 15 april 1911.

Questa cartolina dimostra come Elena fosse andata ad abitare con la famiglia a Firenze in Via Serraglio 130.
Il titolo di contessa è improprio poiché era riservato al proprio padre Enrico che lo aveva appena ottenuto dal re Vittorio Emanuele III. Non conosciamo l'amica inglese che le ha spedito la cartolina.



Contessa Elena Maria Gastinelli dei conti Benizzi-Castellani, Via Serragli 124, Firenze.


Gli auguri d'ogni pace e vittoria, inviati ad Elena il 30 marzo 1912, quando lei era ormai moglie di Carlo Gastinelli, preludono certamente alla vicina Santa Pasqua e anche al buon esito della guerra che era in corso e alla quale partecipava attivamente il marito col grado di colonnello.
Anche qui il titolo di contessa che le attribuisce Cornelia Magnoni Mistri è improprio poiché Elena era soltanto dei conti Benizzi-Castellani mentre da parte dei Gastinelli non aveva titolo nobiliare.

Paesaggio invernale.

Nobil donna Elena Gastinelli dei conti Benizzi-Castellani-Fantoni, Via Cesare Cabella,
Genova. Spedita da Torino il 16 dicembre 1912.
Non conosciamo il motivo dello spostamento di Elena a Genova. Chi le scrive dice: "Cara cognata, ti rammento con simpatia e col rammarico d'averti appena veduta! Gradisci per te e tuo marito mille auguri felici. Buon anno".

Reggio Emilia - Casa Sforza.

n.d. Elena Gastinelli nata contessa Benizzi. Via Cesare Gabella 18-11. Genova.
La cartolina era stata indirizzata in un primo momento a Parma e, successivamente, a Genova come si evince anche dal testo della cartolina: "Cara Elena, hai eseguito a fulmine la commissione e te ne ringrazio tanto. Ho tardato a farlo perché mi sono fatta mandare il tuo indirizzo da Firenze e m'arriva questa mattina. Domani ti manderò una cartolina vaglia con il saldo del mio debito. Sono stata contenta di poter stare un poco con te. Ultimo in gran fretta. Buon anno a te e a tuo marito. Gabriella. Conto di divertirmi stasera sebbene per diversi malanni lutti o malattia... diverse amiche sue. Saluti affettuosissimi. Carolina Sforza".
Come si vede, quando non c'era più spazio per scrivere, si girava la cartolina e si scriveva perpendicolarmente.


Contessa Gastinelli, Via G. Tomasini 14, Parma.


Reggio Emilia, lì 8 gennaio 1912.
"Signor conte, favorisca avvisare la signora contessa Elena che vi sono giacenti nella nostra ferrovia le casse spedite da Ferrara, ma per prelevarle occorre o lo svincolo o una lettera del mittente la quale mi autorizzi di svincolare le dette cassette. In attesa di una pronta risposta la riverisco distintamente. Bigitto. Occorrono anche le chiavi per aprirle al dazio. Scusi tanto del disturbo. Bigi Maria portinaia casa Benizzi - Reggio Emilia".
Da questa cartolina si evince che nel 1912 i Gastinelli risiedevano anche a Parma.


Ritratto di Luisa D'Azeglio.



Cartolina inviata alla n.d. Elena Gastinelli-Benizzi, Via Serragli 124, Firenze.


"8 luglio1815. Saluti a te e alla contessa in attesa di notizie! Affezionatissima Andreina".

Biglietto agevolazione mostra del ritratto italiano. Firenze 1911. Festa
cinquantenario regno d'Italia.

Le celebrazioni di Firenze sono relative alla "Mostra del Ritratto italiano dalla fine del XVI secolo al 1861", che si tiene da marzo a luglio, e alla "Esposizione Internazionale di Floricoltura" svolta a maggio. La prima è documentata nel Catalogo curato dal comitato della mostra e in un volume di Galileo Chini, che illustra anche la seconda esposizione. A corredo di tutte le celebrazioni nelle tre capitali un testo prezioso è l'opera Le tre Capitali di Edmondo De Amicis, ripubblicata dai Fratelli Treves nell'anno del Cinquantenario insieme al testo Speranze e Glorie. E ancora, le locandine degli eventi firmate da Adolfo De Carolis e Duilio Cambellotti.

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