venerdì 20 marzo 2015

DISTACCHI DI INTONACO. CADE IL "CIELO" DELLA SALA CONSIGLIARE DI AZZATE

L’affresco settecentesco, attribuito alla Scuola del Magatti, ha ceduto in alcune parti. Al vaglio l’opera di restauro

Era l’antica sala da ballo della sontuosa Villa Bossi-Tettoni-Benizzi-Castellani, oggi ospita le sedute del consiglio comunale di Azzate, reso, da qualche giorno, inagibile per la caduta di porzioni di affresco dal soffitto decorato. Il soggetto, di fine ‘700, rappresenta uno squarcio di cielo con un effetto ottico che porta la prospettiva verso l’alto. Il passare del tempo ha compromesso parte dell’intonaco che, a seguito di alcune crepe, rischia di precipitare sul pavimento. L’opera, non particolarmente significativa, per fattura e soggetto, è attribuita alla Scuola del Magatti e fa parte di un ciclo decorativo della Villa che tra l’altro custodisce quattro importanti medaglioni di Giovanni Battista Ronchelli.
«Come prima cosa – spiega il Sindaco Dell’Acqua – abbiamo interpellato la Soprintendenza per valutare come procedere. A breve consulteremo un restauratore per avere un progetto di recupero e il preventivo di spesa. Non so quanto tempo sarà necessario quindi il consiglio comunale si riunirà nella sala della Pro Loco».
La Villa, nel centro storico del paese, risale al 1495, e nel corso dei secoli è passata di proprietà di diverse famiglie di cui porta il nome.  «L’ultima proprietaria, la contessa Elena Benizzi–Castellani, ci spiega Giancarlo Vettore, storico del paese – la lasciò in eredità a due eredi istituiti, uno dei quali rinunciandovi, trasferì il suo diritto alle parrocchie di Azzate e Coviolo, in provincia di Reggio Emilia. Furono queste due che attraverso un’asta pubblica alienarono tutto il mobilio antico, i quadri e le suppellettili presenti. Negli anni ‘70 l’immobile fu acquistato dal Comune di Azzate che vi sistemò gli uffici comunali».
La struttura architettonica che possiamo ammirare oggi è quella settecentesca, con un grande scalone all’ingresso e gli affreschi decorativi nei diversi ambienti al primo e secondo piano. Quasi in ogni stanza è presente un camino che nel passato riscaldava gli ambienti nei mesi invernali. 

Il cosiddetto "cielo" della sala consigliare.

Ancora presenti le cucine con un grande camino, le cantine e la torretta che permette la vista del lago e le prealpi.

Soffitto dello scalone d'onore.

(Estratto da Varesenews del 23 marzo 2012 di Erika La Rosa)

1 commento:

  1. a quando i restauri? sono previsti? entro quanto tempo?

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