Pochi paesi possono vantarsi
di essere stati scelti da una regina per porvi la sua dimora. Azzate in virtù
dell’importanza che aveva ricevuto dalla nobile famiglia Bossi, che qui aveva
edificato diverse ville monumentali, fu scelto come luogo di residenza e anche
di vacanza da altre nobili famiglie e facoltosi personaggi.
Nel 1833 Maria Cristina di
Borbone Napoli acquistò da Lorenzo Obicini la settecentesca villa che
comunemente veniva detta il Casello di Azzate e che possiamo ritenere la
manifestazione più rappresentativa e sontuosa della nobile famiglia Bossi.
Questo avvenimento non è tanto conosciuto e bisogna addentarsi nella storia del
castello per metterlo in evidenza. Si scoprono così tanti piccoli tasselli che
caratterizzano la sovrana e partiamo da un fatto di cronaca.
Il 9 maggio 1902 la stampa
riporta il fatto che alcuni contadini di Mornago di ritorno dall’acquisto di
bachi da seta, dopo diverse soste in osteria, litigarono fra loro in prossimità
del Fontanone, lavatoio pubblico dono di Maria Cristina di Sardegna, e se le
diedero di santa ragione anche con l’ausilio di una zappa.
GIACOMO BERGER, Maria Critina
di Borbone Napoli (1779-1849), figlia di Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli
e di Sicilia e di Maria Carolina d’Asburgo Lorena.
Maria Cristina di Borbone
Napoli nasce nella reggia di Caserta il 17 gennaio 1779.
La sua educazione è affidata alle cure della marchesa Vincenza d’Ambrogio.
Nel 1798 con la famiglia
reale di Borbone abbandona Napoli, minacciata dall’invasione francese, per
trasferirsi a Palermo.
Nel 1802, ritornata la
famiglia a Napoli, Maria Cristina accompagna la madre Maria Carolina a Vienna
dove, quest’ultima, si reca a chiedere aiuto al nipote, l’imperatore Francesco
II, in un momento in cui il Regno di Napoli è minacciato dalla Francia.
Nel 1805 Maria Cristina è
chiesta in moglie dal cugino Carlo Felice di Savoia, che sposerà.
Ritratto della famiglia di
Ferdinando IV di Angelika Kauffmann. Da sinistra a destra. La principessa Maria
Teresa, il futuro re principe Francesco; re Ferdinando, la regina Maria
Carolina che tiene la principessa Maria
Cristina; il principe Gennaro (morto nel 1789); la principessa Maria Amalia
fra le braccia della principessa Luisa; il settimo figlio della coppia reale
nacque morto durante la fase di preparazione del ritratto.
Sua nonna era la grande Maria
Teresa d’Austria.
Maria Cristina di Borbone Napoli.
Abbazia di Altacomba,
Giovanni Albertoni, statua
di Maria Cristina di Borbone Napoli.
ALBERTONI, Giovanni. - Scultore, nato a Varallo Sesia il 28
nov. 1806. Iniziò gli studi a Varallo con il pittore G. Avondo, ed in seguito
fu a Milano, fino al 1829, frequentando i corsi di Brera, poi all'Albertina a
Torino ; infine, vinto il pensionato del Collegio Caccia, andò a Roma, ove fu
scolaro del Thorvaldsen. Anche dopo la partenza del maestro, l'A. rimase a
Roma, sino al 1848, partecipando ai moti rivoluzionari come sottotenente nella
Guardia civica. Tornato a Torino, ebbe la protezione della regina Maria
Adelaide, che gli commise la tomba della regina Maria Cristina per l'abbazia di
Altacomba in Savoia. Fattosi una buona fama, ottenne molte commissioni di
opere, anche dall'estero. Nel 1858 fece un viaggio a Parigi. Morì nel 1887 a
Varallo.
A Torino, e nel Piemonte in genere, sono i suoi lavori più
importanti, tra cui i monumenti al generale Bava (1857), a V. Gioberti (1859),
a G. L. Lagrange (1867), al prof. Riberi, e la grande statua dell'Agricoltura
sulla facciata del palazzo Carignano; vari monumenti funebri nel cimitero.
Altre sue opere notevoli sono il monumento a L. Cerise ad Aosta; la fontana
monumentale al Sacro Monte di Varallo; alcune statue nel palazzo della Società
d'incoraggiamento alle Belle Arti a Varallo e numerosi ritratti di personaggi
di casa Savoia. La sua opera ha carattere di sobria compostezza, di misurato
gusto accademico.