Bartolomeo Torriani
n. 1505
Dei maggiorenti di Mendrisio.
Sp. nob. Faustina Trevano di Como.
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|--- Aurelio
Torriani
| n. 1550
| Sp. nob. Barbara Della Torre f. Nicolao
| + 1637
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| |--- Giulia Torriani
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n. 1576
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Sp. 1602 il medico Ferdinando Solari.
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| |--- Bartolomeo Torriani
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n. 1578 + 1661
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Sp. Lucrezia della Porta
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+1633
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| | |--- Aurelio Torriani
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n. 1608
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+ nubile 1629
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| | |--- Veronica Torriani
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n. 1610
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Sp. 1631 Gerolamo Visconti di Busto.
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| | |--- Bartolomeo Torriani
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n. 1612
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| | |---Barbara Torriani
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n. 1614
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Sp. 1696 Gio. Pietro Visetti di Mendrisio.
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| | |--- Elisabetta Torriani
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n. 1617
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| | |--- Atonia Torriani
| | n. 1622
| | Sp. 1643 lo spagnolo Nicolò
Vigliaeis.
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| |--- Gio. Pietro Paolo
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n. 1581
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| |--- Nicolao Torriani
| n. 1585
| Sp. Caterina de Pozzi. I coniugi
morirono probabilmente all’estero.
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| |--- Carlo Torriani
| | n. 1620
| | Sacerdote canonico d’Isola sul Lago di
Como.
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| |--- Bartolomeo Torriani
| | n.
1625
| | Trasmigrato a Milano.
| | Sp. incognita.
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| | |--- Bartolomeo Maria Torriani
| | | Frate agostiniano a Milano.
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| | |--- Giuseppe Maria Torriani
| | Frate domenicano a Vigevano.
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| |--- Francesco Antonio
Torriani
| | n. 1631
| | Trasmigrato a Lione.
| | Sp. incognita.
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| | |--- Carlo Giuseppe Torriani
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Trasmigrato a Marrani in Toscana.
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| | |--- Gio. Battista Torriani
| | Trasmigrato a Davodola dove si
estinse il suo ramo nel 1780.
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| |--- Caterina Torriani
| | n. 1633
| | Sp. a Milano Vincenzo Ferrario di
Vigevano.
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| | |--- Anna Maria Ferrario[1]
| | Sp. conte Federico Confalonieri.
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| |--- Francesco Torriani
| n. 1635
| Trasmigrato a Milano.
| Fu banchiere e si
fece assai ricco. Morto assassinato o per infortunio
| a Milano nel 1700.
| a Milano nel 1700.
| Sp. nob. Atonia Forni.
| + 1739
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| |--- Anna Maria
Torriani
| | Monaca domenicana nel convento della
Vittoria a Milano col
| | nome di Marianna Gertrude.
| | nome di Marianna Gertrude.
| |
| |--- Barbara
Lucrezia Aurelia Torriani
| | Monaca domenicana nello stesso convento
col nome di Atonia
| | Marianna.
| | Marianna.
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| |--- Nicolao
Aurelio Torriani
| n. 1680
| Conte feudatario di Azzate e Dobbiate[2].
| Tornato a
Mendrisio col ricco patrimonio del padre, fabbricò il
| palazzo che, da lui morto nubile nel 1732, ereditarono i suoi
| parenti Confalonieri che, a loro volta, lo vendettero ai Pollini.
| palazzo che, da lui morto nubile nel 1732, ereditarono i suoi
| parenti Confalonieri che, a loro volta, lo vendettero ai Pollini.
|
|--- Gio. Maria
Torriani
| n. 1551
| Monaco domenicano nel Convento di S.
Giovanni Maggiore di Como col nome
| di padre Costanzo di Vedano nel 1569.
| di padre Costanzo di Vedano nel 1569.
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|--- Gio. Paolo
Torriani
| n. 1552
| Monaco nello stesso convento col nome di
Pietro martire.
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|--- Giuliano
Torriani
n. 1553
Sp. 1573 nob.
Giovanni Castiglioni di Vedano.
52.
Investitura.
1712 giugno 14, Presburg (Bratislava)
Carlo VI d'Asburgo imperatore in seguito alla morte di Francesco Alfieri conte di Azzate e Dobbiate, senza eredi maschi, investe Nicolò Aurelio Torriani del feudo di Azzate e Dobbiate col titolo di conte e con i diritti connessi per lui e per i discendenti maschi in perpetuo, col diritto in caso di morte senza eredi maschi di nominare il proprio successore del feudo.
Sigillo pendente in carta su ostia.
Originale.
Allegati:
A. 1712 settembre 9. Carlo VI conferma la facoltà concessa a Nicolò Aurelio Torriani di nominare in caso di morte senza eredi maschi il suo successore nel feudo e nel titolo di conte il conte Confalonieri e i suoi discendenti. Sottoscrizione: Belingerius. Sigillo aderente in carta su ostia. Originale. Atto singolo cart.; mm. 385x285; c. 1.
B. Copia autentica dell'allegato precedente. Segue fede di notariato del notaio autenticante Antonio Maria dei Capitani di Vimercate. Sigillo aderente in carta su ostia. Copia autentica. Atto singolo cart.; mm 290x197; c. 1
Atto singolo membr.; mm 296x205; cc. 6
segnatura: Carte Biglia, 53
Investitura.
1712 giugno 14, Presburg (Bratislava)
Carlo VI d'Asburgo imperatore in seguito alla morte di Francesco Alfieri conte di Azzate e Dobbiate, senza eredi maschi, investe Nicolò Aurelio Torriani del feudo di Azzate e Dobbiate col titolo di conte e con i diritti connessi per lui e per i discendenti maschi in perpetuo, col diritto in caso di morte senza eredi maschi di nominare il proprio successore del feudo.
Sigillo pendente in carta su ostia.
Originale.
Allegati:
A. 1712 settembre 9. Carlo VI conferma la facoltà concessa a Nicolò Aurelio Torriani di nominare in caso di morte senza eredi maschi il suo successore nel feudo e nel titolo di conte il conte Confalonieri e i suoi discendenti. Sottoscrizione: Belingerius. Sigillo aderente in carta su ostia. Originale. Atto singolo cart.; mm. 385x285; c. 1.
B. Copia autentica dell'allegato precedente. Segue fede di notariato del notaio autenticante Antonio Maria dei Capitani di Vimercate. Sigillo aderente in carta su ostia. Copia autentica. Atto singolo cart.; mm 290x197; c. 1
Atto singolo membr.; mm 296x205; cc. 6
segnatura: Carte Biglia, 53
(Estratto da Internet: Inventario
carte Biglia)
In precedenza il feudo di Azzate era stato ripreso dalla
Camera per morte del conte Giovanni Andrea Alfieri, rimasto senza discendenza
maschile. Con diploma imperiale di Carlo VI, datato 14 giugno 1712, interinato
il 9 settembre successivo, fu investito del feudo di Azzate Nicolò Torriani,
col titolo di conte per soli discendenti maschi primogeniti e, in mancanza, per
persona da nominarsi da lui e per discendenza maschile primogenita di quella.
Nel 1724 ci fu apprensione per morte del conte Nicolò Torriani,
rimasto senza discendenza, e successiva reputa fatta dal conte Ansperto
Gonfalonieri nominato a succedergli.
Con atto rogato il 18 settembre 1737 dal notaio camerale
Filippo Dalmati, il feudo di Azzate fu acquistato dal segretario del Senato,
Giulio Antonio Biancani, col titolo di conte sempre per soli discendenti maschi
primogeniti. Pochi anni dopo il feudo ritornò alla Camera in quanto il Biancani
fu condannato nel 1746 alla pena capitale, tramite decapitazione, per il reato
di fellonia.
L’8 luglio 1748, con atto rogato dal notaio camerale Filippo
Dalmati, fu investito del feudo il segretario Giampaolo Mollo, per soli discendenti
maschi primogeniti e coll’esonero dal pagamento del prezzo. Fu l’ultimo
feudatario di Azzate, in quanto, circa quarant’anni dopo, furono aboliti i
feudi e tutti i diritti ritornarono allo Stato[3].
[1] Famiglia originaria di Vigevano, che ha
per capostipite un ANDREA, padre di GIOVANNI FRANCESCO, VINCENZO e GABRIELE. Il
secondo di questi, Vincenzo, per istrumento 25 settembre 1685 del notaio
camerale Francesco Vallotta di refuta fatta alla Regia Camera dal conte Gemiamo
Moroni Stampa, e per altro del 28 settembre dell’anno medesimo, veniva
investito del feudo di Colnago per sé, e, dopo la morte sua, pel conte Federico
Confalonieri, marito della figlia di lui Anna Maria, con trasmissione
primogeniale maschile e per femmina per una sol volta. Con Anna Maria e con Maria
Caterina, sua sorella, andata sposa nel 1677 al conte Teodoro Terzaghi, ebbe
termine questo ramo dei Ferrario.
[2] Conte di Azzate e Dobbiate a titolo gratuito per diploma
dell’imperatore Carlo VI nell’ottobre 1712.
[3] E: CASANOVA, pag. 12.
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