Il telegramma col quale Mussolini si compiaceva di
comunicare all’onorevole Sindaco di Varese la costituzione della nuova
provincia, da lui stesso proposta al Consiglio dei Ministri, rivela quella
chiara, ferma e saggia volontà del Duce che presiede ad ogni suo atto e che è
così preziosa elemento di forza e di successo nella vasta e poderosa opera di
riordinamento e di ricostruzione della Patria.
Prima la soppressione di ben settantacinque Sottoprefetture
e dei rispettivi circondari; poi il riordinamento e il raggruppamento di ex
Circondari in nuove circoscrizioni provinciali.
Quando venne il provvedimento della soppressione delle
Sottoprefetture e dei Circondari di Varese e di Gallarate pareva a molti che la
diminutio capitis fosse immeritata:
questi due Circondari erano certamente da annoverarsi fra i più importanti del
Regno sia per la loro vastità che per i popolosi centri che vi sono compresi:
centri delle grandi industrie tessili e meccaniche in quello di Gallarate,
centri di industrie svariate e caratteristiche, di villeggiatura e di movimento
di forestieri in quello di Varese. Senza contare poi che quest’ultimo segna una
delle più lunghe linee di confine ed è attraversato da arterie ferroviarie e
stradali che conducono alla vicina Svizzera.
Ma noi non abbiamo pensato neanche per un istante che questa
soppressione fosse fine a sé stessa, abbiamo invece supposto che essa doveva
preludere ad una nuova e più razionale circoscrizione provinciale.
E i fatti hanno seguito immediatamente la nostra supposizione.
A distanza soltanto di pochi giorni dalla cessazione dei due
Circondari eccoli di nuovo riuniti e promossi all’alto grado di Provincia,
trasformazione questa che, se onora altamente la città di Varese elevata a
dignità di Capoluogo, conferisce non minore pregio e maggiore importanza agli
altri grandi centri che entrano a far parte della nuova circoscrizione e
particolarmente a Gallarate, a Busto Arsizio, a Legnano ed a Saronno, che
rappresentano tanta parte del lavoro e della ricchezza d’Italia e che del nuovo
ordinamento provinciale dovranno avere non soltanto gli onori ma anche i
maggiori benefici.
La Provincia di Varese – sapientemente ideata e voluta dal
Duce – costituirà una grande famiglia, amalgamata dall’identità di profondi
sentimenti patriottici, dalla sincera e disciplinata devozione al Governo
Nazionale di Benito Mussolini e dal grande fervore di opere rinnovatrici.
Vecchi ed indissolubili legami di affetto e di amicizia uniscano le città
sorelle dei due soppressi Circondari, ma nuovi vincoli saranno creati dalla
cordiale collaborazione nell’adempimento dei maggiori compiti che incombono
all’organismo provinciale.
Questo è il nobile proposito che sorge spontaneo da ogni
animo, ma questo è anche il pensiero ed il desiderio del Duce, il quale fa sicuro
assegnamento sul lavoro, sulla disciplina e sulla fede fascista delle
popolazioni chiamate a far parte della nuova Provincia.
Noi salutiamo le città sorelle oggi riunite in una
circoscrizione provinciale propria, e nell’esprimere a Mussolini i sentimenti
della più viva e sincera gratitudine per avere dato alla nuova provincia di
Varese l’onore ed il valore della sua volontà, sentiamo di poter affermare
solennemente – sicuri interpreti di tutte le popolazioni – che essa saprà col
lavoro tenace, colla salda disciplina e colla sicura fede fascista,
corrispondere alle sue giuste aspettative, che si inquadrano nella poderosa e
meravigliosa opera sua per forgiare la nuova e grande Italia.
(Da la Cronaca Prealpina del 7 dicembre 1926).
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