PICCOLA ARCUMEGGIA
SOTTO IL SACRO MONTE
La Madonna dei
lavoratori affrescata su Ca’ del Boss a Sant’Ambrogio.
Marco Campiglio davanti all'affresco realizzato da Massimo Conconi a Sant'Ambrogio. |
“Bravo, è proprio un bell’affresco”. I complimenti arrivano
davanti alla chiesa vecchia di Sant’Ambrogio da una abitante nel rione: E non
sono rivolti all’autore dell’affresco, per il semplice motivo che non è
presente al momento dell’incontro, ma al committente dell’opera. Il
proprietario di “Ca’ del Boss”, tipica, suggestiva costruzione di origine
medievale nel cuore di Sant’Ambrogio.
L’edificio di Via Baraggia negli ultimi anni è stato
restaurato con diversi interventi conservativi durati tredici anni ed è stato
adornato con un affresco sulla parete di levante. La “Madonnina dei lavoratori”
– onorata come Virgo Clemens Custos Operarum – è stata realizzata dal professor
Massimo Conconi, docente al liceo artistico Frattini, e rappresenta la Vergine
che mostra al Bambino gli strumenti di lavoro di chi, negli anni, risiede nella
casa.
Il progetto è stato voluto da Marco Campiglio, proprietario
dell’edificio, non solo come “segno tangibile di imperitura gratitudine nei
confronti della famiglia avita e dei tanti lavoratori che vissero umilmente in
questa via” ma anche per sollecitare l’attenzione su bellezze e preziosità
storico-architettoniche della parte più antica e suggestiva del rione, fatto
non solo di ville e moderne costruzioni residenziali ma soprattutto di poche
vie arricchite da case antiche e bellissime, se soltanto venissero restaurate e
recuperate nei loro tratti originali. L’affresco potrebbe essere il primo per
rendere il rione una piccola Arcumeggia.
Ca’ del Boss è stata così definita nei rogiti notarili dal
cognome di Tommaso Bossi “che vi abitò con la sua famiglia e dal suo avente
causa Giulio Bossi che l’acquistò”.
“Edificio annesso al nucleo medievale dell’antica chiesa
parrocchiale, figura nel primo catasto di Sua Altezza Imperiali Maria Teresa
d’Austria (1733). Sopraelevato nei primi decenni del XX secolo, è stato
restaurato con distinti interventi conservativi dal 1994 al 2007”.
“Ho pensato di dedicare l’affresco alle tante persone che
qui hanno abitato nei secoli e che hanno profuso coralmente energie e fatiche
per preparare un avvenire migliore alle successive generazioni”, spiega Marco
Campiglio.
Tra gli oggetti affrescati ai piedi della Vergine, gli
orologi in memoria del padre, appunto orologiaio, libri come segno della
cultura e dei tanti che hanno studiato in quel luogo, la cazzuola dello zio
provetto capomastro, un gomitolo di lana come riconoscimento per la sorella
imprenditrice tessile, il pennello in ricordo di Luigi Daverio e Giancarlo
Bertonotti. Luigi Daverio è il pittore, restauratore e appassionato d’arte che
abitò a Sant’Ambrogio e firmò alcuni panneggi – nel 1949 – venuti alla luce
durante la ristrutturazione di Ca’ Bossi e restaurati a loro volta da Massimo
Conconi.
(Estratto da “La Prealpina” del 28 ottobre 2007).
Quella che noi conosciamo come Ca’ Bossi a Sant’Ambrogio nel
cosiddetto Catasto di Maria Teresa del 1759 viene censita con il numero di
mappa 432 – Casa da massaro di pertiche 0.17.6 del valore di scudi 7.3.7 ½ di
proprietà di D. Antonio Porcara figlio del fu D. Paolo Antonio che,
complessivamente, a Sant’Ambrogio è proprietario di un cospicuo patrimonio
immobiliare di pertiche 1103.10 del valore di scudi 4071.1.3 ½.
Poco distante da questa casa da massaro, lungo l’attuale Via
…., sul lato destro per chi proviene dalla ex Chiesa Parrocchiale, c’era allora
il mappale n. 433 che viene descritto come casa per proprio uso, compreso il
giardino in mappa al n. 123, di proprietà dei Padri Olivetani di S. Vittore al
Corpo di Milano di pertiche 0.18 del valore di scudi 7.5.2
Gli stessi Padri Olivetani sono anche proprietari del
mappale n. 435, casa di proprio uso, compreso il giardino in mappa al n. 124,
di pertiche 0.5.6 del valore di scudi 2.2.3 ½.
Per petizione n. 132 del 6 aprile 1809 porzione del n. 32,
108, 109, 110, 111, 112, 113, 125, 205, 206-1, 206-2 e 432 passano a
Calcagni prete Severino fu Ambrogio per un totale di pertiche 111.4 5/14 di
scudi 567.4.1 ½ al foglio n. 14.
Per petizione n. 13 del 7 maggio 1817 l’intera partita di
pertiche 111 più ulteriori pertiche 4 per complessive pertiche 115 passano a
Calcagni Teresa fu Giovanni maritata Zocchi.
Per petizione n. 21 del 23 febbraio 1818 tutta la partita,
ad eccezione del mappale n. 269, per complessive pertiche 111.4 5/14 di scudi
567.4. ½ passano a Bianchi parroco d. Giuseppe di Francesco per persona da
dichiararsi.
Per petizione n. 77 del 20 novembre 1827 la partita di
pertiche 111 passa a Giudici Santina fu Pasquale maritata Bianchi al foglio n.
29.
Per petizione n. 90 del 23 luglio 1830 la partita di
pertiche 111 passa a Bianchi Gio. Antonio fu Francesco, Pasquale, Margherita,
Maria Atonia, Francesco, Antonio Vittore e Gio. Battista padre e figli e Margherita
Gropelli ava materna, indivisi, al foglio n. 96.
Per petizione n. 120 del 18 aprile 1835 la partita di
pertiche 111 passa a Speroni ing. Giovanni fu Giuseppe al foglio n. 88.
Dal Catasto di Maria Teresa si passa al cosiddetto Cessato
Catasto Lombardo.
Il mappale n. 432 diventa nel frattempo n. 53 – Casa
colonica di pertiche metriche 0.35 valore lire austriache 26.88
Per domanda 27 ottobre 1877 n. 24 come da istrumento
divisionale 14 Settembre 1877 n. 186/2953 a rogito del dottor Ezechiele Zanzi
il mappale n. 53 con altri mappali per un totale di pertiche metriche 274 del
valore di lire austriache 1059.65 passano a Speroni Giuseppa fu Giovanni vedova
Runi.
Per domanda 3 Luglio 1896 n. 18 come da istrumento
d’acquisto 1° giugno 1896 n. 5282 del dottor Franco Ramponi notaio in Arcisate
si leva il n. 53 (con altri) e si trasporta per pertiche metriche 203.94 a
Molina Domenico fu Antonio e consorti al foglio n. 160.
In relazione alla domanda 18 giugno 1898 n. 11 si scarica
(con altri) il n. 53 frazionato alla medesima partita per pertiche metriche
30.85
Per domanda 18 Giugno 1898 come da istrumento 29 maggio 1898
n. 164 del dottor Giuseppe Cremona notaio di Malnate si leva (con altri) il n.
53-b e si trasporta a Daverio Luigi fu Angelo al foglio n. 89.
Per domanda n. 28 del 23 Maggio 1902 in base all’atto
d’acquisto 21 aprile 1902 n. 7998 a rogito del dottor Franco Ramponi si leva
(con altri) il n. 53-a e si trasporta a Civelli Angelo fu Angelo e moglie
Pellegrini Elisa fu Angelo al foglio n. 61 per pertiche metriche 30.27 e
diventa nuovo mappale n. 735.
Nota di voltura n. 86 del 31 agosto 1923 il mappale n. 735
(con altri) di are 02.90 passa a Delle Piane Maria fu Mariano maritata Cunietti
come da compra vendita n. 3470 dell’8 aprile 1923 del dottor Vincenzo
Castelletti notaio in Vedano Olona registrato a Varese il 24 aprile 1923 n.
1335 (Pag. 68).
Nota di voltura n. 35 del 30 maggio 1926 come da istrumento
24 Gennaio 1925 n. 4380/2281 del dottor Vincenzo Castelletti notaio in Vedano
Olona registrato a Varese il 7 febbraio 1925 al n. 1392 passa a Bossi Giulio di
Tomaso e Campiglio Giovanni fu Luigi. (Pag. 530).
Nota di voltura n. 8 del 31 marzo 1936 il mappale n. 735-a
passa a Campiglio Giovanni per are 0.0.80 (Pag. 584) come da istrumento 24
febbraio 1935 n. 681 del dottor Zafferri notaio in Viggiù, registrato a
Gallarate il 15 marzo 1935 al n. 818 vol. 122.
Nota di voltura n. 12 del 31 marzo 1936 il mappale n. 735-b
passa a Bossi Giulio per are o.01.30 (Pag. 584).
Per nota di trascrizione n. 67 del 29 febbraio 1940 in base
ad approvazione dell’Ufficio Tecnico Erariale di Como del 27 febbraio 1940 n.
3763 il mappale n. 735-c passa ad accessori comuni per are 0.0.80 (Pag. 584).
Il mappale n. 735-b diventa n. 1215.
Nota di voltura n. 112/69 del 23 marzo 1972 passa per
successione apertasi il 20 ottobre 1968 come da denuncia n. 26 vol. 521
registrata a Varese il 20 febbraio 1969 passa a Broggini Annunciata nata a S.
Ambrogio 18 marzo1897 proprietaria di ½ ed usufruttuaria dell’altro ½, Bossi Mario
Egidio n. S. Ambrogio 3 marzo1927, Bossi Agostino n. S. Ambrogio 17 febbraio1922,
Campiglio Arturo n. S. Ambrogio 30 settembre1906, Campiglio suor Maria n. S.
Ambrogio 1° dicembre1909, Campiglio
Giuseppe n. S. Ambrogio 26 febbraio1911, Comolli Silvio Pietro n. S. Ambrogio
27 giugno1912 proprietari di ½.
Per successione apertasi il 26 maggio 1977 come da denuncia
n. 48 vol. 43 registrata a Varese 25 novembre 1977 per testamento olografo del
22 agosto 1976 registrato a Varese il 10 ottobre 1977 al n. 1885 si aggiungono
gli altri eredi Campiglio Maria n. Varese 13 aprile1932, Campiglio Gabriele n.
Varese 21 marzo1934, Campiglio Lidia n. Varese 31 marzo1936, Campiglio Marco n.
Varese 9 giugno1944, Broggini Clementina ved. Campiglio n. S. Ambrogio 26
novembre1905 usufruttuaria per ½.
Nessun commento:
Posta un commento