G. Petraia in Dizionario di storia antica e medievale precisa che nel diritto romano il beneficio è originariamente ogni concessione da parte dell'autorità pubblica a persone private o a enti di una condizione di particolare vantaggio e favore. Si definirono così nei secoli III-IV anche le assegnazioni imperiali di terre ai veterani o ai barbari nelle regioni di frontiera, oppure quelle ai propri commendati da parte dei grandi proprietari fondiari. Tutte queste concessioni erano temporanee (precaria) e revocabili. Costituivano formalmente un dono elargito liberamente in ricompensa di un servizio reso, che andava restituito in caso di rottura del rapporto personale che l'aveva causato, per la morte o il venire meno della lealtà e fedeltà del beneficiario. Nella Francia carolingia dell'VIII secolo il beneficio andò sempre più accompagnandosi di fatto al rapporto di vassallaggio. La fedeltà e l'aiuto militare portati dal vassallo al signore diventavano il servizio e il legame personale in cambio del quale veniva elargito il beneficio, consistente per lo più in terre e possedimenti immobiliari. Nella costruzione e nell'evoluzione dello stato carolingio, carattere beneficiario assunse anche l'incarico dell'ufficio pubblico esercitato per delega del sovrano da conti e vassalli. Insieme alle terre, anche l'ufficio venne trasformandosi in beneficio personale e non revocabile, salvo che per grave colpa (fellonia). Nel IX e X secolo divenne trasmissibile agli eredi, e intorno a terre e uffici si strutturarono famiglie nobiliari dinastiche. Dall'XI secolo, il termine, ormai indissolubilmente unito al legame vassallatico, lasciò il posto a quello di feudo. Anche il beneficio ecclesiastico, tuttora presente nel diritto canonico, si sviluppò come istituto nell'alto Medioevo. Esso designa un insieme di beni di proprietà della Chiesa, costituitosi nel tempo grazie a legati e donazioni pubbliche e private, che si assegnava al titolare di un ufficio ecclesiastico (vescovo, canonico, parroco) per il suo sostentamento. Quando il donatore del complesso patrimoniale che costituiva il beneficio era anche il fondatore dell'ufficio (Chiesa privata, altare privato, monastero), questi per lo più conservava a sé e ai suoi eredi il diritto di scelta del beneficiario.
BENEFICIO ECCLESIASTICO
Il beneficio ecclesiastico è il complesso delle proprietà fondiarie ed immobiliari che si concedevano ai chierici in usufrutto per compenso dei loro uffici e, alla morte del fruttuario, ritornavano alla Chiesa cattolica.
Una forma particolare acquistava il beneficio ecclesiastico con il
diritto di patronato. Con tale diritto coloro che dotavano
un altare o una cappella, disponevano anche del beneficiato, per lo più i preti
di famiglia o di coloro che appartenevano al ramo, e potevano trasformare il
beneficio a loro piacere e giudizio.
Il patronato poteva essere costituito con un atto notarile del
fondatore, con cui alcuni beni stabili (generalmente fondi rustici) venivano
legati al beneficio con un eventuale obbligo connesso (ad esempio la
celebrazione di messe di suffragio) e si regolava la trasmissibilità dei beni e
degli obblighi. In alcuni casi il patronato era legato alla proprietà
dell'altare e di una cappella, che poteva fungere anche da luogo di sepoltura
per la famiglia.
Molti rappresentanti della nobile famiglia Bossi ambirono a
trasmettere ai posteri il nome del proprio casato, dotando gli altari della
chiesa parrocchiale di Azzate e giunsero persino a costruire la
Chiesa di S. Antonio e quella di S. Lorenzo al Castello di Azzate da
sottoporre al loro patronato. Alla fine non vi era altare che non avesse un
patronato e spesso se ne costruivano dei nuovi per sopperire alle continue
richieste di dotazioni.
Questa più che fede religiosa era una forma di esibizionismo e rappresentava uno status symbol rispetto alla massa anonima della povera gente. Inoltre, era un modo di sottrarre all'imposizione fiscale dei beni immobili comunque goduti dalla famiglia, in quanto i benefici ecclesiastici erano esenti da tassazione.
Questa più che fede religiosa era una forma di esibizionismo e rappresentava uno status symbol rispetto alla massa anonima della povera gente. Inoltre, era un modo di sottrarre all'imposizione fiscale dei beni immobili comunque goduti dalla famiglia, in quanto i benefici ecclesiastici erano esenti da tassazione.
Il patronato molto spesso era laico;
in questo caso il beneficio competeva oltre che al patrono anche ai suoi eredi.
Poteva anche accadere che per un capriccio, un malinteso o altro, che la dote
costituita sull'altare poteva essere ritirata.
Oltre che ad Azzate il beneficio ecclesiastico si estese su quasi
tutti i paesi in cui la nobile famiglia Bossi aveva dei beni immobili e voleva
lasciare la traccia di sé stessa.
In molte chiese e cappelle si può ancora notare lo stemma del bue
passante.
A volte il beneficiato, invece di compiere l'ufficio, poteva
delegare ad altri i suoi doveri, ripagandoli con una parte del beneficio.
Questa possibilità, introdotta in origine per ovviare a impedimenti temporanei
del beneficiato, senza lasciarlo privo di rendita (ad esempio in caso di
malattia o vecchiaia), favorirà però l'accumulo dei benefici ecclesiastici e
priverà l’istituzione dello spirito originario di fondazione e finirà per
diventare luogo di collocazione dei figli cadetti di famiglia.
BENEFICI
ECCLESIASTICI DI AZZATE
Presso l’Archivio di Stato di Milano è conservata la sezione
Benefici Ecclesiastici. Fra questi ve
ne è una esclusivamente dedicata ai benefici ecclesiastici di Azzate, istituiti
per la maggior parte dalla nobile famiglia Bossi ma anche da altre importanti
casate come gli Isella, i Campaniga, i Della Porta, i De Grandi, i Ghida, ….
La cappellania più antica è quella di S. Antonio eretta
all’altare dell’omonimo Oratorio ed i documenti dell’Archivio di Stato di
Milano fanno riferimento ad un arco di tempo compreso tra il 1636 e il 1798.
Sono contenuti gli estratti dei battesimi dei beneficiati (qualche volta anche
gli estratti del matrimonio dei loro genitori) e la loro elezione fatta dai
rispettivi patroni nei casi più semplici, e corredata invece da placiti,
deroghe, attestazioni, bilanci, ecc. nei casi più complessi, che ci permettono
di delineare un quadro più completo della situazione del tempo.
Per esempio veniamo a sapere dal Regio Cancelliere della
Pieve di Varese Gianantonio Elena che nel 1769 nella Chiesa Parrocchiale di
Azzate erano istituiti ben sedici cappellanie alle quali provvedevano
altrettanti preti, di cui almeno otto erano residenti e, pertanto, la
popolazione di Azzate poteva contare sulla celebrazione di almeno otto messe al
giorno che è un fatto veramente eccezionale e che G. Moreno Vazzoler aveva già
messo in evidenza per ……, ma non in misura così eclatante.
Seguono poi le seguenti altre Cappellanie:
di S. Giovanni Evangelista con documenti dal 1714 al 1793;
di S. Andrea con documenti dal 1712 al 1794;
di S. Francesco con documenti dal 1788 al 1793;
di S. Ambrogio con documenti dal 1733 al 1760;
di S. Gerolamo e Giuseppe con documenti dal 1707 al 1769.
(Sembra che sia stata fondata nel 1682 dal prete Pietro Gerolamo Campaniga).
Benefici e Culti – Benefici – Azzate - Bossi
Libertà. Eguaglianza.
Rapporto del Ministro dell’Interno al Direttorio Esecutivo.
Primo brumale anno VII repubblicano.
N. 2007
Incaricaste il Ministro dell’Interno a farvi rapporto sopra
l’istanza del prete Gio. Alberto Bossi di Azzate, ora vice parroco interinale (temporaneo) di Aurano distretto d’Intra,
Stato Sardo, il quale possedendo un beneficio di suo patronato in Azzate
suddetto, domandò che non fosse compreso nella vostra determinazione 7 pratile,
con cui furono avocati alla Nazione i beni dei benefici posseduti dai domiciliati
fuori del territorio della Repubblica.
Sopra rapporto verbale del Ministro dell’Interno nella
seduta 11 termidoro n. 6063 fu già assentata la massima di ritenere eccettuati
dalla citata vostra determinazione i benefici di padronato finché non venisse
diversamente disposto dal Corpo Legislativo per il principio, che la
determinazione 7 pratile del Direttorio Esecutivo ha la sua base nella Legge 19
fiorile; e in questa eccettuano espressamente li Padronati.
Oltre la detta dichiarazione, che favorisce la domanda del
ricorrente, ne concorre un’altra particolare, cioè ch’egli per sanare alcuni
debiti ha ceduto, salvo l’adempimento degli oneri del suo beneficio, ai
creditori tutti Cisalpini le rendite del suo beneficio per un determinato
numero d’anni, e frattanto il ricorrente beneficiato si è dovuto trasferire
altrove all’oggetto di procurarsi il proprio sostentamento.
Ritenuta adunque la dichiarazione suddetta fatta rispetto ai
Padronati, io debbo conchiudere affermativamente; tuttavia credo opportuno di
sottoporvi il caso per avere le identiche vostre disposizioni.
Presentato 27 vendemmiale anno VII repubblicano.
N. 2007 sezione III.
N. 4613 22 messidoro 29 vendemmiale anno VII
Uniti gli antecedenti.
Nardoni
L’Agenzia dei Beni Nazionali nel Dipartimento d’Olona
riferisce le proprie occorrenze e favorevole parere nella domanda del cittadino
sacerdote Gio. Alberto Bossi di Azzate fu Dipartimento del Verbano, ora vice
parroco interinale di Aurano pieve di Intra Stato Sardo perché non venghino
devoluti alla Nazione i beni del suo beneficio di Padronale Laicale in Azzate
suddetto, i cui annui frutti vengono conservati sul territorio della repubblica
Cisalpina.
Si continui per ora, e
fino a nuova disposizione, il petizionario nel possesso del di lui beneficio
Padronale malgrado la sua dimora nello Stato Sardo.
N. 58
Libertà. Eguaglianza. (bella raffigurazione della Repubblica
Cisalpina)
(L’ordine della
corrispondenza esige che il carteggio riferisca il numero sopra indicato, e la
data della presente, riguardi un solo oggetto e porti a tergo l’estratto).
In nome della repubblica Cisalpina una, ed indivisibile.
Milano, 25 vendemmiale anno VII repubblicano.
L’Agenzia dei beni Nazionali nel Dipartimento dell’Olona.
Al Ministro degli Affari Interni.
Le circostanze ed i
titoli fatti presenti nel riammesso suo ricordo del cittadino sacerdote Gio.
Alberto Bossi di Azzate titolare del Beneficio di Padronato Laicale
nell’Oratorio di S. Antonio (rimane
così confermato che il Beneficio è appoggiato all’Oratorio di S. Antonio e non
alla Chiesa Parrocchiale come indicato erroneamente in altri documenti.
di detto Luogo del
Dipartimento altre volte del Verbano che attualmente trovasi per le circostanze
e titoli medesimi a ricoprire la vice cura di Aurano pieve di Intra territorio
Sardo, onde a di lui favore venga derogato alla determinazione presa dal
Direttorio Esecutivo nella seduta 4 pratile anno VI repubblicano in vigore
della quale sono richiamati alla Nazione tutti i benefici di qualunque genere
posseduti attualmente da individui domiciliati fuori del territorio della
Repubblica Cisalpina, perché meritano uno speciale riguardo.
Per sanare una quantità di debiti contratti dal petizionario
per legittime cause dovette altrove procurarsi un sostentamento, lasciando che
gli annui avanzi del beneficio, di cui è investito, fossero avocati nel
dimettere ratealmente i propri creditori, al quale oggetto costituì suo
procuratore il cittadino dottor Carlo Sirtori abitante in Azzate suddetto, il
quale per tutto l’anno 1796 ha
esatte lire 1322.16.6 e pagata altrettanta somma cioè lire 480.5 per elemosina
della Messa quotidiana e onorario al Sagrista dell’Oratorio, e lire 922.11.6 a
diversi creditori, come risulta dai conti presentati colle dovute
giustificazioni a quest’Ufficio.
Al suaccennato Sirtori, che altrove ha stabilito il suo
domicilio, vi ha sostituito per suo procuratore il cittadino Cesare Bossi, ed
il medesimo da me eccitato, ha pure presentato il conto dimostrativo ed i debiti
del sacerdote Bossi e che nel termine d’anni tre a tutto il 1800 possono essere
soddisfatti, salvo però qualche alterazione, cui potesse essere soggetto il
conto medesimo, qualora nel frattempo occorressero delle riparazioni intorno
alla casa del Beneficio, o che il prodotto dei beni di parte Padronale non
corrispondesse a quello da lui calcolato nel conto, ciò che per altro non
potrebbe formare in grave disappunto, e quindi anche in mezzo a quelle
rimanenze di debito potrà il Beneficiato in evento, che si … mantenersi; e
supplire al manco in brevissimo termine, mentre la rendita netta del beneficio
consiste in annue lire 1.252, oltre la casa col solo peso della Messa
quotidiana e dell’onorario al custode dell’Oratorio per la somma in tutto di
lire 480 all’anno.
Riflettendo da una parte alla ragionevolezza dei motivi per
i quali il petizionario si è allontanato dal territorio Cisalpino, lasciando
che i frutti del proprio Beneficio servissero al sanamento dei suoi debiti
contratti tutti con persone dimoranti nel territorio suddetto senza fruire
alcuna porzione, e dall’altra considerando che la citata determinazione del
Direttorio Esecutivo pure che abbia avuta in vista d’impedire segnatamente che
le rendite dei beni Ecclesiastici non sortano dalla Repubblica, ciò che non si
verifica in questo caso.
Attesa pertanto la regolarità riconosciuta della procedura
tanto del beneficiato, che dei di lui procuratori, sono del sentimento che
superiormente se gli possa accordare l’addimandata deroga alla massima generale
stabilita, sotto le seguenti condizioni:
Primo che il di lui procuratore debba annualmente e finché
non si rimpatrii, giustificare a quest’Ufficio di avere cogli avanzi dei redditi
beneficiari dimessi altrettanti debiti del beneficiato dinotati nel conto.
Secondo che venga esso beneficiato sotto la comminatoria
dell’immediata apprensione ed avocazione a favore della Nazione dei beni e
ragioni del beneficio obbligato a doversi restituire e permanere nel territorio
della Repubblica al momento che sarà spirato l’anno 1800, od anche prima nel
caso fossero del tutto estinti i debiti, a meno che durante la di lui dimora in
estero dominio con si credesse superiormente di dover far amministrare i beni
del beneficio per mezzo di quest’Ufficio col carico di far adempire i pesi, e
cogli avanzi sanare ratealmente i debiti del beneficio, fermo però l’obbligo
suddetto di doversi ripartire entro il termine suddetto, od anche prima,
verificandosi quanto sopra si è detto.
E sono queste le occorrenze che si rassegnano Cittadino
Ministro ad evasione del vostro eccitamento sulla domanda del Ricorrente Bossi,
e per le superiori determinazioni col ritorno delle carte.
Salute e Rispetto.
Luinetti.
4 Messidoro Anno VI repubblicano.
N. 3638 sezione III
Bossi Gio. Alberto sacerdote possessore titolare di un
beneficio di giuspatronato nella Comune di Azzate distretto del Verbano chiede
venga dichiarato non soggiacere i beni di detto suo beneficio alla legge e recentemente
emanata sopra i beni ecclesiastici posseduti da sacerdoti domiciliati fuori
Stato essendo interinale l’attuale suo domicilio in Stato Sardo, e non sortendo
altronde dal territorio della repubblica i prodotti dello stesso beneficio
stati da esso lui assegnati a favore dei suoi creditori sino al totale loro
pagamento.
7 messidoro.
Giustificando le cose
esposte con prove legali, si darà evasione alla domanda.
Libertà. Eguaglianza.
Cittadino Ministro.
Trovandosi gravato di molti debiti il sacerdote Gian Alberto
Bossi della Comune di Azzate nel Verbano possessore titolare di un Beneficio di
Giuspatronato in detta Comune, quali dovette contrarre, e, per abilitarsi ad
ottenere detto Beneficio, e per alimentare la propria Famiglia orfana di Padre
già da molti anni, colla Madre in allora cadente, un Fratello in età minore, e
due Sorelle, non avendo altra stabile proprietà che detto beneficio, premuroso
di pagare detti suoi debiti, rinunciò a favore dei Creditori tutti li prodotto
di detto beneficio fino a totale loro pagamento, essendosi esso ridotto a
supplire una Vice Cura nelle disastrose
Montagne di Intra Stato Sardo, onde poter avere il proprio sostentamento, e
dove trovasi già da vari anni, e dovrà trattenersi almeno per altri due anni
ancora fino alla totale estinzione dei detti suoi debiti.
Giunse a notizia del detto Sacerdote Bossi la legge recentemente emanata
che dichiara devoluti d’ora in avanti alla Nazione tutti i beni ecclesiastici
posseduti da Preti domiciliati in Stato estero; e quantunque creda non doversi
dire esso compreso in detta Legge, si perché non è egli stabilmente domiciliato
fuori Stato, essendovi solo interinalmente, e finché vi dura la necessità di
supplire quella Vice Cura, si perché i prodotti del proprio Beneficio di
Giuspatronato non sortono dal territorio della repubblica venendo distribuiti
annualmente ai rispettivi Creditori ai quali sono assegnati tutti domiciliati
in questo Stato; nondimeno a maggior tutela, e per prevenire qualunque
inconveniente potesse accadere da mala intelligenza nei rispettivi Affittuari
dei beni di detto suo Beneficio per cui inerentemente alla suaccennata Legge,
non volessero pagare gli annui prodotti secondo i fatti assegnati; stima
opportuno ricorrere a voi Cittadino Ministro, acciocché ritenuto, e che esso
non è stabilmente domiciliato fuori Stato, e che i frutti del suo beneficio non
sortono dal territorio della repubblica, come resta di sopra esposto, vogliate
munirlo di decreto con cui non ostante la emanata Legge, sia assicurato della
proprietà dei beni di detto suo beneficio, e che durante la sua assenza siano continovati gli assegni da esso
fatti dei rispettivi frutti; e qualora crediate non essere voi abilitato a fare
tale decreto, vogliate farne il rapporto al Direttorio, onde poter avere detto
decreto.
Giulio Cesare Bossi per il prete Gio. Alberto Bossi
ricorrente.
A.S.Mi., Benefici ecclesiastici, Azzate, 1714-1793,
Cappellania di S. Giovanni Evangelista.
Monfrinus
comes Castillioneus J.U.D. Collegiatus Archiepiscopalis Ecclesiae Majoris …, ac
Rev. DD. Benedicti S.R.E. presbiteri Caroli Odescalchi Sancte
Mediolannsis Ecclesiae Archiepiscopi, in spiritualibus et temporali bus
Vicarius Generalis dilecto nobis in Christo.
Precibus presbitero Bartolomeo Bossio mediolnensis diaconus
salutem in Domino.
Cum nuper nomine D. Jo. Baptistae Bossii q. Hieronimi ac Eleonorae Bossiae q. Caroli procurator.et
procuratorem perpetuae Cappellaniae sub invocazione Sancti Joannis Evangelistae
erectae in Parochiali Ecclesia loci Azati plebis Varisii. Ad …. Per obitum
presbiteri Joannis Pauli Bossii ultimi illius titularis, extra Romanae Curiae
defuncti vacantem, coram nobis presentatus fueris petitumque presentationem
huius modi admitti, et canonicam institutionem tibi fieri et deinde servata
servandis coram nobis de jure patronatus … de mandato nostro per M.R. Pres.
Examinatores Synodales examinatus ad prefatam Cappellaniam idoneus nobis
renuntiatus fueris. Nos auctoritate Ordinaria quae fungimur in hac parte
recepto prius a te per Clericum carolum Franciscum Columbum procuratorem tunc ad
id spirit. Deputatum iuramento iuxta formulam in Concilio provinciali Primo,
praescriptam, de non alienando bona dictae capellaniae, et et alienata
recuperando, nec non depravando mandatis reafati domini et pro tempore
Archiepiscopi mediol., te in dicta cappellania sic ut pres. Vacante ad …
instituimus, teque cora in nobis propter hoc fletis genibus humiliter
constitutum et acceptantem oer liberi capiti suo in pro., cum iuris
plenitudines investimus. Quo circa
universis, et singulis personis ecclesiasticis, notariusque, et Tabellionibus
publicis civitatis et ducatus Mediolani in virtute s. obedientiae ac sub penis,
et censuris contra inobedient. Superiorem mandatis a iure inflictis, et
arbitrio nostro infligendis, per presentes praecipimus, et mandamus, ut, cun
pro parte tua vigore … requisitus ad ipsam Parochialem Ecclesiam Azzati
personal iter accedant; teque vel procuratorem tuum per te in corporalem,
realem et actualem possessorem praedicat cappallniae, ac omnium illi annexorum
iurium, et pertinentiarum … servata servandis inducant auctoritate nostra, et
defendant indictorum; modo exinde quod. Illicito detentore, quem nos etiam
&
&
Datum et actum mediolani in aedibus nostris Archibresbiterid
… sitis in Canonica Nova dictae metropolitanae Ecclesiae anno a nativitate
Domini millesimo septingentesimo decimo quarto indictione septima die martis
duodecima mensis Junii Pontificatus Illustrissimo Domini Nostri P.P. Clementis
XI anno quarto decimo. Presentibus ven. presbitero Jo. Baptista Fointana
parocho S. Marcellini mediolani et rev. presb. Carolo casamara f. Joseph
parochiae S. mariae Secretae mediolani testi bus idonei.
Signat. Manfrinus Castillioneus Vicarius Generalis
subscriptir Carolus bazzetta canonicus ordinarius Arch. Et sigillat.
Concordat cum copia autentica mihi exibita et per me lecta
et colationata et ..
16 settembre 1762
Ho ritrovato nei libri dei battezzati di questa
prepositurale collegiata chiesa di Arcisate:
“Mille settecento ventisei addì quattordici febbraio. Gio.
Battista Francesco Maria figlio di Antonio Francesco Crugnola q. Gio. Battista
e della signora Bianca Biondi figlia del signor Gio. Battista legittimi jugali,
nato ieri, stato battezzato per pericolo della sua vita dal signor canonico
Matteo Perucchetti è stato presentato alla chiesa e lui sono state supplite le
cerimonie prescritte da me prevosto Pietro Antonio Alemagna. Compadre del
Catechismo è stato il signor Santino Crugnola”.
E per fede
Jo. Angelo de Giudici prevosto di
Arcisate.
Traduco velocemente:
Giovanni Valentini, protonotaio apostolico, canonico
ordinario della Chiesa metropolitana, provicario generale dell’eminentissimo
cardinale Pozzobonelli arcivescovo di Milano, scrive al prete Gio. Battista
Crugnola.
Essendo che il giureconsulto collegiato Ludovico Bossi
figlio del giureconsulto Giulio Cesare e Onorina Bossi f. Gerolamo (Famiglia n.
15) sono i patroni della Cappellania di S. Ambrogio eretta nella Parrocchiale
di Azzate, per la morte del prete Vincenzo Bossi ultimo investito, ……. (non si
capisce cosa chiedono al Vicario Generale).
(Traduco velocemente)
22 agosto 1767
Giovanni Valentini, protonotaio apostolico, canonico
ordinario della Chiesa metropolitana, provicario generale dell’eminentissimo
cardinale Pozzobonelli arcivescovo di Milano, scrive al chierico Carlo Antonio
Bardelli.
Essendo che Rosa Bassani Bardelli patrona della
Cappellania perpetua di S. Giovanni
Evangelista nella Chiesa Parrocchiale di Azzate, ora vacante per la morte
dell’ultimo investito prete Camillo Orlandi.
8 marzo 1758
Faccio fede come nel libro dei battezzati della Parrocchiale
di Inarzo e Bernate si trova scritto:
“L’anno mille settecento quarantaquattro allì ventidue del
mese di ottobre. Carlo Antonio Bardelli figlio di Melchiorre e Rosa Bassani
jugali nato la notte antecedente alle ore sei fu battezzato dal M.R. Gaspare Mazzuchelli curato di Cazzago in absenza e con consenso di me prete Andrea
Bosso curato d’Inarzo. Compadre fu Gio. Antonio Vanetti figlio del q. Giovanni,
commadre Caterina Bassani figlia di Carlo Giuseppe tutti due di questa cura”.
In fede
Prete
Andrea Bossi parroco di Inarzo.
Faccio fede come nei libri dei battezzati della Parrocchiale
di Azzate si ritrova:
“Mille settecento quaranta allì ventiquattro agosto. Gio.
Battista Bartolomeo Bernardo figlio del nobile signor Vespasiano Bossi e della
nobile signora Cecilia Rosnati jugali, nato allì venti del suddetto mese alle
ore tre circa di notte è stato battezzato da me prete Gio. Stefano Bossi con
licenza espressa del M.R. signor curato di Azzate. Padrino è stato il nobile
signor Gio. Battista Mariano della cura di Biguggiate”.
E per fede
Prete
Giovanni Antonio Lotterio parroco di Azzate.
17 dicembre 1762
Faccio fede come nei libri dei battezzati della Parrocchiale
di Azzate si ritrova:
“Mille settecento sessantatre lì 12 del mese di febraro.
Felice Francesco figlio del signor Gerolamo Bizozero e della signora Maddalena
Carlona jugali di Azzate nato ieri mattina circa le ore dodici è stato
battezzato nell’Oratorio di S. Rocco da me infrascritto. La commadre fu la
signora Lucia figlia del q. signor Giovanni Sottocasa e moglie del signor
Giuseppe Crugnola di Azzate, senza compadre. Ed in fede prete Gio. Antonio
Lotterio curato d’Azzate”.
In fede
Prete
Carlo Giuseppe Steffanini curato.
3 luglio 1783
1321
E.R.G.E.
Il sacerdote Carlo Antonio Bardelli umilissimo servitore di
questa E.R.G.E. possiede un piccolo fondo di pertiche 4 ½ circa aratorio e selva denominato il
Ponteccio al Lazzaretto e descritto nella mappa del Comune di Brunello pieve di
Varese sotto il 110 sub 2, e che è del compendio dei fondi dotali del suo
beneficio sotto il titolo di S. Giovanni Evangelista nella Chiesa Parrocchiale
di Azzate.
Riuscendo al supplicante assai difficile di affittare detto
pezzo di terra, attesa la di lui tenuità e sterilità, e ritraendone poco o
nessun frutto, ha creduto di far un vantaggio a detto beneficio di juspatronato
della sua famiglia di procurare, come ha fatto, coll’assenso dei Compadroni, la
vendita del medesimo; mediante pertanto l’esposizione delle cedole invitatorie,
e li consueti sperimenti gli è riuscito di vendere detto pezzo di terra ad
Ambrogio Tamborini possessore di molti fondi contigui all’accennato per il
rilevante prezzo capitale di lire 821 e soldi 8 in grida, da impegnarsi su questo
regio Monte S. Teresa fruttante annue lire 28 e soldi 15, coll’opportuno
annotamento a favore di detto Beneficio.
Mancando pertanto al supplicante il regio assenso per poter
passare alla solenne stipulazione dell’accennato contratto, già riconosciuto,
ed approvato dalla Curia Arcivescovile, come risulta dall’annesso atto della
medesima, che si rassegna.
Perciò implora umilissimamente da questa R.G.E. gli
opportuni ordini, affinché gli sia spedito il regio beneplacito, e della
grazia.
Stefano Sesti cancelliere per il supplicante.
10390/3325
14 agosto 1793
Alla Regia Amministrazione di Milano.
Atteso l’esibito ultimo stato, giustificante il possesso del
padronato del Beneficio di cui nelle preci, si concede al ricorrente chierico
Luigi Ponticelli l’implorato beneplacito, e sì incarica la
Regia Amministrazione provinciale del Fondo
di religione di dargli il possesso a norma delle istruzioni, non avendosi verun
riguardo alle espressioni inserite nell’esibita carta d’istituzione
ecclesiastica, e relativa agli oggetti temporali di civile competenza.
Milano, 9 agosto 1793
10390/3328
Commissione Ecclesiastica Sezione 14 allegato 1293
Il chierico Luigi Ponticelli istituito alla Cappellania di
S. Giovanni Evangelista nella parrocchiale d’Azzate di Patronato Bossi da bolle
della Curia Arcivescovile che rassegna unitamente a recapito dell’asservato
patronato, implora il Regio Placito.
Dall’unito ricorso
risulta l’esercizio del Patronato all’occasione dell’ultima vacanza del
beneficio ossia Cappellania ora conferita al ricorrente, e perciò credo che si
possa accordare l’implorato regio Placito nelle forme consuete, e colla
clausola preservativa del Regio diritto sugli oggetti temporali contro le
espressioni contenute nelle Bolle della canonica istituzione.
Vismara
10 agosto 1793
1571/525
Al 3325 del 1793.
Il regio Amministratore del Fondo di religione in Milano
partecipa che a termini di regio Placito n. 3325 del 1793 ha dato il possesso al chierico
Luigi Portinelli (sic) della cappellania di S. Giovanni Evangelista in Azzate
dell’annuo netto reddito di lire 300 convertibili in Messe, da conto che ha
inoltrato alla Regia Camera dei Conti.
Dall’Ufficio di spedizione, 9 febbraio 1794
N. 1875
Regio magistrato Politico Camerale.
Nella sessione 12 settembre 1794
Nella Chiesa Parrocchiale d’Azzate pieve di Varese è vacata
la cappellania ecclesiastica sotto il titolo di S. Giovanni Evangelista, di
giuspatronato di D. Alfonso Bossi, attesa la libera dimissione fattane dal
titolare sacerdote Felice Bizzozero l’11 giugno 1793.
Per istrumento 16 ottobre p.p. in rogito del notaio di
Milano Gio. Battista Perabò è stato novellamente installato nella detta
Cappellania il chierico Luigi Portirelli (sic) a termini del decreto del regio
Magistrato Politico Camerale del 9 dello scorso agosto n. 3325.
Dallo stato attivo e passivo, che con nota d’oggi la Regia Amministrazione
inoltra alla Regia Camera dei Conti per l’opportunità dei registri, risulta che
il reddito annuale di detta Cappellania in lire 300 viene convertito, dedotto
l’importo dei regi carichi, nella celebrazione di tante Messe.
Tali notizie vengono dalla Regia Amministrazione subordinate
al Superiore Dicastero in esecuzione del prescritto dalle istruzioni in simile
materia.
Milano, dalla Regia Amministrazione Generale del Fondo di
Religione lì, 27 gennaio 1794.
Alciati
Al n. 1875
Nota.
S’inoltra alla Regia Camera dei Conti per li registri, che
sono del suo istituto, lo stato attivo e passivo della Cappellania
ecclesiastica sotto il titolo di S. Giovanni Evangelista sita nella Chiesa
Parrocchiale d’Azzate pieve di Varese di giuspatronato di don Alfonso (leggi:
Idelfonso) Bossi, rimasta vacante per libera dimissione fattane dal sacerdote
Felice Bizzozero l’11 giugno 1793 ed ora novellamente conferita al chierico
Luigi Portirelli.
Milano dalla Regia Amministrazione Generale del Fondo di
religione, lì 27 gennaio 1794.
Alciati
Alla Regia Camera dei Conti.
Stato Attivo e Passivo della Cappellania Ecclesiastica sotto
il titolo di S. Giovanni Evangelista nella Chiesa Parrocchiale di Azzate pieve
di Varese di giuspatronato di don Idelfonso Bossi, rimasta vacante per libera
dimissione fatta dal sacerdote Felice Bizzozero il giorni 11 giugno 1793, il di
cui possesso è stato è stato preso dal parroco di Daverio don salvatore Barbone
qual delegato dalla regia Amministrazione del Fondo di Religione il giorno 6
agosto suddetto anno, ed ora conferita al chierico Luigi Portirelli.
ATTIVO
Dai rev. Carlo Tommaso ed Innocente fratelli Magnaghi di
Samarate affitti di pertiche
107.7 terra arativa in diversi pezzi siti rispetto a
pertiche 83.18 in
Comune di Samarate
e pertiche 23.13
in quello di Ferno pieve di Gallarate colla ragione di
esigere alcuni
livelli in tutto di moggia 2.5.2 mistura di segale e miglio
e la porzione di decima dei
generi che si raccolgono sopra alcuni beni in territorio di
Samarate, senza patto di
ristoro per qualunque infortunio per una locazione d’anni 18
ridotta poi a soli anni 4
scadenti a S. Martino del 1794 per annue lire 270 da pagarsi
metà a S. Lorenzo e metà
a S. Martino come da investitura semplice 4 marzo 1786 e
scrittura di transazione
2 agosto 1790 lire
270
Dagli eredi del fu Pietro Ballerio di Brunello per annuo livello
esigibile a S. Martino lire 3.7.6
Da Paolo Ballerio q. Francesco di Brunello per livello come
sopra lire 3.7.6
Dai consorti Tamborini di brunello successi a Maria Ballerio
per livello lire 6.15
Dal sacerdote Carlo Antonio Bardelli di Inarzo per livello
come sopra annue lire 16.10
-------------
Totale attivo lire 300
PASSIVO
Per il regio carico sopra beni in Comune di Samarate censiti
scudi 253.3.7
a soldi 26 lire 27.9.7
Simile per quelli in Comune di Ferno censiti scudi 253.3.7
La Regia Amministrazione
perciò a scarico del proprio dovere si fa sollecita di rendere inteso il
Dicastero della celebrazione del detto istrumento e d’averne rimessa copia
autentica alla regia Camera dei Conti giusta le superiori istruzioni.
La Cappellania
di S. Andrea eretta nella Parrocchiale di Azzate, vacante per dimissioni del
prete Alberto Bossi, viene assegnata a suo fratello chierico Francesco di anni
21, già costituito nei quattro ordini maggiori.
La Cappellania
ecclesiastica sotto l’invocazione di S. Andrea eretta all’altare maggiore della
Chiesa Parrocchiale di Azzate , vacante per la morte 22 giugno 1762 del prete
Vincenzo Bossi ultimo investito, viene concessa al prete Gio. Alberto Bossi.
a soldi 26 lire 10.11.9
Per elemosina e manutenzione di Messe n. 192 ossia alla rata
del netto
reddito incombenti a
questa Cappellania lire 261.18.8
---------------
Totale passivo lire 300
N.B. – Si omette il conto competenze e liquidazione giacché
i redditi sono da convertirsi nella celebrazione di tante Messe, incomberà però
al nuovo provvisto di tacitare il rinunciante per la sua competenza e di tenere
indenne e rilevato il Fondo di religione d’ogni pretesa.
Le spese relative al possesso di vacanza spetteranno per
metà al rinunciante e nuovo provvisto, e quelle dell’istrumento d’installamento
tutte al nuovo provvisto.
Milano, dalla Regia Amministrazione del Fondo di religione
lì 11 ottobre 1793.
Maestri
Nel libro dei battesimi della Parrocchiale di Azzate si
ritrova :
“Mille settecento quarantasei adì tre novembre. Gaspare Gio.
Alberto Antonio figlio del signor Carlo Giuseppe Bossi e signora Rosa Maria
Fernandez jugali nato ieri mattina alle ore quattordici in circa, è stato
battezzato da me curato infrascritto quest’oggi. Il compadre fu il signor Carlo
Antonio Bossi figlio del fu signor Camillo del Castello di Azzate, la commadre
fu la signora Teresa Fernandez figlia del signor Rodriquez del Castello di
Azzate. E per fede io prete Pietro Antonio Biondi curato d’Azzate”.
E per fede
Io prete
Giovanni Antonio Lotterio parroco di Azzate.
Azzate, 27 febbraio 1762
Ill.mo e Rev.mo Sig.re, fa bisogno al Chierico Annibale
Bossi la fede del suo battesimo, e non potendo questa ottenere senza speciale
licenza da V.S. Ill.ma e Rev.ma, alla medema il detto Bossi ricorre umilmente
supplicandola ordinare, a chi spetta, che dia detta fede.
Edatur, non tamen pro criminalibus ad offensam, illam
inferius litteris exarando. Mediolani ex Pallatio Archiepiscopali die 20 may
1725.
Signat. J.B. Stampa Vis. Generalis.
In libro baptismorum huius parochialis Azzati adhest
paragrafus tenoris sequentis: "L'anno mille sette cento due alli
venticinque di febraro. Annibal Carlo Gaetano figlio del Signor Francesco Bossi
et della Signora Biancha jugali nato alli venti suddetto, è stato battezzato da
me prete Luigi Buzzi curato d'Azzate, servendo per padrino il Sig. Gio.
Battista Bianchi di
Caronno, senza madrina".
Ill.mo e Rev.mo Signore,
dovendosi servire nei suoi civili interessi il chierico Giovanni Bosso
umilissimo servitore di V.S. illustrissima e reverendissima delle legittime
fedi di matrimonio dei suoi genitori e del suo battesimo, né potendo questi
avere senza licenza di V.S. illustrissima e reverendissima, alla medesima fa
ricorso, umilmente supplicandola degnarsi concedere detta licenza a chi
s’aspetta, che della grazia.
Faccio fede io infrascritto curato di S. Stefano in Borgogna
di Milano trovarsi nei libri di mia cura come segue:
"Il Sig. D. Giulio Cesare Bosso figlio del Sig.
Lodovico oriundo della terra di Azzate et adesso abitante nella cura di S.
Bartoloemo ha contratto il matrimonio per verba de presenti con la sig.ra D.
Bianca Maria Fernandez figlia del Sig. D. Sebastiano di questa cura alla
presenza di me prete Carlo Francesco Passera curato e nella mia chiesa
parrocchiale secondo l'ordine del Sacro Concilio di Trento furono presenti per
testimoni a questo effetto chiamati il Sig. Dottor Paolo Cabiati della cura di
S. Vito in Pasquirolo et Giuseppe Cozzo della cura di S. Stefano in Broglio. La
prima pubblicazione è stata fatta il dì venticinque giorno di S. Giacomo
Apostolo la seconda il dì ventisei giorno di S. Anna, la terza il dì ventisette
in domenica tutte le mese di luglio".
E per fede
Io
prete Carlo Francesco Passera curato.
"Giovanni Gaspare Melchiorre Baldassarre Bosso figlio
del Sig. Giulio Cesare e la Sig.ra D.
Bianca
jugali di questa cura nato il dì ventinove settembre
dell'anno mille settecento sette è stato da me prete Giacomo Isola battezzato
con licenza e commissione del Signor Curato. Fu compadre il Sig. Melchiorre
Giurola della parrocchia di S. Babila".
E per fede
Io
prete Carlo Francesco Passera curato.
Ill.mo e Rev.mo Sig.re,
fa bisogno a Giovanni
Salvatore Bosso divotissimo servitore di Vostra Signoria Reverendissima la fede
del suo Battesimo, e non potendo quella avere senza speciale licenza di Vostra
Signoria Illustrissima e Reverendissima, alla medema ricorre.
Umilmente supplicarla degnarsi dare li ordini opportuni a
chi s'aspetta, aciò diano la richiesta fede.
Il che spera.
Edatur, non tam pro criminalibus ad offensam, ... literis
exorando. Medionai ex Pallatio Archiepiscopalis 3 january 1726.
F.to Stampa Vist. Generalis.
In libro baptismatum huius parochialis ecclesiae S. Mariae
Azzati, adest paragrafus tenoris seguentis videlicet.
“L'anno mille e settecento uno, alli trenta di Luglio
Gioanni Ambroggio Salvatore figlio del Sig. Biaggio Bosso, e della Sig.ra Camilla
jugali, nato alli ventisei sudetto, è stato battezzato da me prete Luiggi Buzzo
Curato di Azzate, servendo per padrino il Sig. Ambroggio Bosso senza Madrina”.
Ita est et pro fide me subscripsi datum Azzati Anno 1726
die undecima mensis January.
Ego p.
Joannes Petrus Giambonus Curatus Azzati.
Nel libro dei matrimoni di questa parrocchia si ritrova:
“Mille settecento ventitre adì diciassette del mese di
genaro. Domenico Vergano figlio q. Martino oriondo di questa parrocchia, al
presente abitante in Milano nella Parrocchia di S. Bartolomeo, e Margarita
Penatta figlia di Pietro di questa parrocchia di Cesate, fatte prima le solite
pubblicazioni nelle rispettive chiese parrocchiali alla forma del Sacro
Concilio Tridentino cioè la prima il 1° genaro Circoncisione di gesù, la
seconda il tre detto domenica, la terza il 6 detto Epifania hanno tra di loro
contratto matrimonio per verba de presenti in questa chiesa parrocchiale di S.
Giorgio alla presenza di me parroco Antonio Maria Boldoni. Testimoni Domenico
Pennato abitante in Casate e Gerolamo Fumagallo abitante in Besana”.
Nel libro dei battezzati di questa parrocchia si ritrova:
“Mille settecento trentadue adì 1° marzo. Pavol Antonio
Vitaliano figlio di messer Domenico e di madonna Margarita Pennata sua moglie
abitanti in Casate, nato la notte antecedente è stato battezzato da me parroco
Antonio Maria Boldoni, in questa chiesa parrocchiale di S. Giorgio. Compadre è
stato il reverendo chierico Pavol Antonio Caglio (con facoltà spedita in
Arcivescovato sotto il quindici dello scaduto febbraio) abitante in Casate”.
24 maggio 1764
Antonio Maria Boldoni curato di Casatenuovo.
(Traduzione veloce)
12 ottobre 1772
Attesto io notaio infrascritto di aver preso parte
all’istrumento di possesso del reverendo Giovanni Rosani, procuratore
specialmente costituito dal chierico Domenico Calimero Sottocornola, della
cappellania ecclesiastica di S. Giovanni Evangelista eretta all’altare di S.
Carlo nella Parrocchiale di Azzate di juspatronato del nobile Idelfonso Bossi e
di aver visto inserire in detto istrumento, di parola in parola, il Regio
Ducale Placito 8 settembre 1772 concesso al predetto chierico
Ego presbiter Bernardinus Castillioneus titularis prioratus
loci Morazoni auctoritate apostolica ac de collegio curiae Archiepiscopalis
Mediolani notarius hac et …. die decimasecunda octobris 1772.
(Traduzione veloce)
Il nobile Idelfonso Bossi. , patrono della Cappellania
ecclesiastica di S. Giovanni Evangelista eretta all’altare di S. Carlo nella
Parrocchiale di Azzate, vacante per dimissioni del prete Gio. Battista Bossi,
elette il 13 luglio 1764 il nuovo investito chierico Paolo Vergani.
(Traduzione veloce)
1° ottobre 1764
Don Michele Daverio dottore collegiato e patrizio di Milano,
abate commendatario della … di S. Antonio e Priorato di S. Lazzaro del Borgo S.
Donnino, canonico ordinario della Chiesa Metropolitana amministratore in tutto
lo Stato di Milano, e in tutto lo Stato di Milano apostolico Regio e Ducale
economo generale, essendo vacante per dimissioni del prete Gio. Battista Bossi la Cappellania ecclesiastica di S.
Giovanni Evangelista, nomina suo amministratore il prete Gio. Antonio Lotterio
curato di Azzate.
6 giugno 1737
Placet de Cappellania in Parochiali loci Azzati pro ven.
clerico Joanne Salvatore Bossio.
(Traduzione veloce)
Essendo che le signore Eleonida, Gerolama e Maria sorelle
Bossi erano le patrone della cappellania ecclesiastica di S. Giovanni
Evangelista all’altare di S. Carlo nella Parrocchiale di Azzate, vacante per la
morte del prete Giovanni Bossi ultimo titolare avvenuta l’11 maggio 1737, il
nuovo investito chierico Gio. Salvatore Bossi ottiene in placet apostolico.
Concoradat cum originali mihi exhibito, collazionato, et
exhibenti restituto, et pro fide canonicus Carolus Franciscus Bossius publicus
apostolica et de Collegio Curiae Archiepiscopalis Medionali aucoritatibus
notarius.
23 luglio 1733
Placet de cappellania in Parrocchiali Azzati pro ven.
clerico Joanne Bossio.
(Traduzione veloce)
Il chierico Giovanni Bossi viene presentato come nuovo
titolare del beneficio ecclesiastico di S. Giovanni Evangelista eretto
all’altare di S. Carlo nella Parrocchiale di Azzate, vacante per dimissioni
23 giugno 1733 dell’ultimo investito
prete Giacomo Bossi, dalle patrone donne Eleonida e Maria sorelle Bossi.
Concoradat cum originali mihi exhibito, collazionato, et
exhibenti restituto, et pro fide canonicus Carolus Franciscus Bossius publicus
apostolica et de Collegio Curiae Archiepiscopalis Medionali aucoritatibus
notarius.
(Traduzione veloce)
8 agosto 1723
Le sorelle Eleonida, Maria e Olimpia Bossi, patrone del
beneficio ecclesiastico di S. Giovanni Evangelista eretto all’altare di S.
Carlo nella Parrocchiale di Azzate, vacante per la morte del prete Bartolomeo
Bossi ultimo investito avvenuta il 18 giugno 1723, presentano il nuovo
investito chierico Giacomo Bossi.
Ill.mo e Rev.mo Signore,
abbisogando all'umilissimo servo di V.S. Ill.ma e Rev.ma Giacomo Bosso
la fede del suo battesimo, ne potendola avere senza special ordine di V.S.
Ill.ma e Rev.ma fa ricorso umilmente supplicandola ordinare a chi spetta di
estrarre la detta fede, che della grazia.
Mille settecento dieci otto il dì trenta d'Aprile. Faccio
fede io infrascritto come nel libro de Battesimi di codesta mia Parrocchiale si
trova scritto come segue:
"Mille seixcento novantacinque il dì trentuno
Decembre. Giacomo Antonio Bosso figlio del Signor Cesare Bosso et Sig.ra
Catterina Rhò iugali fu battezzato da me prete Gaetano Gattoni curato di
Montonate. Assistette al battesimo il Signor Gio. Battista Bosso di mia cura di
commissione del Signor Gaspare Bosso di Cassano Magnago compadre”. In fede
Io prete Gaetano Gattoni curato di Montonate.
Io Petrus Curuionus
Praepositus Arsagi ac Vicarius Foraneus.
(Traduzione veloce)
17 giugno 1725
Il giureconsulto d. Bartolomeo Isella patrono della
cappellania della Beata Maria Vergine e Giovanni Evangelista eretta all’altare
di S. Carlo nella Parrocchiale di Azzate, vacante per dimissioni del prete Emilio
de Grandi ultimo investito, presenta il nuovo investito chierico Annibale Bossi.
Concoradat cum originali mihi exhibito, collazionato, et
exhibenti restituto, et pro fide canonicus Carolus Franciscus Bossius publicus
apostolica et de Collegio Curiae Archiepiscopalis Medionali aucoritatibus
notarius.
7522/2490
Conferenza governativa.
Affine di soddisfare al Governativo eccitamento indossata
alla supplica che si ritorna del sacerdote Francesco Bossi il Magistrato
Politico Camerale ha insinuato la stessa supplica alla Regia Camera dei Conti
per essere accertato dell’utilità, e convenienza del contratto di livello fatto
dal ricorrente beneficiato fuori d’asta,
ed a favore dei fratelli Baroffi di un fondo di sole pertiche due e tavole 18
appartenente al beneficio di cui è titolare e patrono.
Dalla qui unita nota della regia Camera risulta difatti
essere utile il proposto contratto, e non essere forse sperabile un maggior
vantaggio dallo sperimento dell’asta.
Ciò posto, e ritenuto che trattasi di oggetto di così tenue
entità, il Magistrato è del subordinato sentimento che la Reale Conferenza
Governativa possa compiacersi di derogare alla vegliante legge dell’asta, e di
accodare che il detto contratto possa sortire il suo effetto, tanto più che il
medesimo resta avvalorato dall’esibito assenso della Curia Arcivescovile, onde
in tal caso non resterebbe che ad ordinarsi la stipulazione del contratto
avanti la regia Amministrazione del Fondo di religione per gli oggetti della di
lei ispezione.
Milano, 9 giugno 1794
Boiara
Vismara relatore.
18 giugno 1794
Il sacerdote Francesco Bossi titolare e patrono del
beneficio di S. Andrea Apostolo eretto nella Chiesa parrocchiale di Azzate,
domanda l’approvazione colla deroga all’asta del livello perpetuo da esso
conciliato coi fratelli Baroffi d’un piccol pezzo di terreno di pertiche 2
tavole 18 appartenente al detto Beneficio per l’annuo canone di lire 8.5.3
La regia Camera dei Conti riconosce molto vantaggioso per il
Beneficio un tal contratto, poiché rileva dalla perizia prodotta dal ricorrente
che il valor capitale del fondo sarebbe di lire 156.3 dal quale desumendosi il
canone in regola del 3% verrebbe ad essere di sole lire 4.2.10
Quindi è di sentimento che l’asta non potrebbe somministrare
una proposizione più utile di quella già fatta delle lire 8.5.3
In vista del parere della Camera dei Conti, e poiché
trattasi d’un oggetto di tenue entità, conviene il Magistrato Politico Camerale che sia da approvarsi il
contratto colla deroga all’asta, e tanto più perché un tale contratto resta già
avvalorato coll’assenso della Curia Ecclesiastica.
La circostanza di essere il patrono e beneficiato
l’alienante potrebbe dar luogo al sospetto legale di collusione, ma siccome si
tratta di tenuità sono di subordinato parere che possa concedersi quanto si
domanda, tanto più che il confino dell’acquirente con il terreno da acquistarsi
può far vedere che questo acquisto sia diretto alla miglior cultura della
possessione spettante all’alienatario.
3212/807
23 giugno 1794
Posto che il contratto di livello perpetuo del piccol pezzo
di terra spettante al Beneficio di S. Andrea Apostolo nella Parrocchiale di
Azzate concertato dal sacerdote Francesco Bossi titolare e patrono del suddetto
beneficio coi fratelli Baroffi, è stato riconosciuto vantaggioso al Beneficio
medesimo dalla Camera dei Conti, e dal Magistrato Politico Camerale, la …
Giunta lo approva, derogando a tale effetto alla solennità dell’asta prescritta
dagli ordini.
S’incarica pertanto il sullodato regio Dicastero di dare le
disposizioni opportune per la stipulazione di questo contratto nelle forme
state proposte nella magistrale Consulta del 9 andante, il cui originale
allegato si retrocede.
Il ricorrente si diriga
al Magistrato Politico Camerale, cui sono state comunicate le convenienti
governative determinazioni per la stipulazione nelle forme regolari del
contratto, di cui nelle preci.
23 giugno 1794
V. Signorini
N. 1718
Regio Magistrato Politico Camerale.
Usando dell’abilitazione accordatagli dalla Real Conferenza
Governativa, e dalla Curia Arcivescovile, il sacerdote Francesco Bossi qual
titolare e patrono del Beneficio sotto il titolo di S. Andrea Apostolo nella
Parrocchiale di Azzate, ha stipulato avanti questa regia Amministrazione coi
fratelli Baroffi il contratto di livello di cui tratta il decreto magistrale 5
ora passato luglio n. 2949 mediante istrumento del 13 agosto successivo in
rogito del notaio Carlo Bonifacio Reina.
Milano, dalla regia Amministrazione Generale del Fondo di
Religione lì 2 settembre 1794
13 agosto 1794
Istrumento di livello fatto dal M.R. sacerdote don Francesco
Bossi qual titolare e patrono del Beneficio sotto il titolo di S. Andrea
Apostolo eretto nella Chiesa Parrocchiale di Azzate pieve di Varese a favore di
Cosimo e massimo fratelli Baroffi d’un piccol pezzo di terra altre volte pascolo ed ora ridotto la
più parte aratorio, marcato in mappa la n. 531 di pertiche 2 tavole 18 sito nel
territorio di Azzate suddetto compresa la porzione di strada e di sito incolto,
censito scudi 4.-.6, per l’annuo canone di lire 8.5.3 ritenuto il possesso a S.
Martino p.p.
Rogato avanti l’illustrissimo signor dottor e causidico
collegiato don Pietro Minetti interinale rappresentante il Fondo di religione
dal signor Carlo Bonifacio Reina notaio di Milano.
(Non si copia l’istrumento troppo lungo e si ricavano i dati
essenziali)
Il qual pezzo di terra contermina al lato di oriente con un
fondo di Cosimo e Massimo fratelli Baroffi come livellari dell’illustrissimo
signor conte sergente maggiore don Luigi Bossi, al lato meridionale in parte
con un fondo e case di ragione della predetta Cappellania in linea retta
seguendo il confine tra il fondo coerente della stessa Cappellania, e quello
dei fratelli Baroffi suddetti, ritenendo, che il viale esistente sotto la
pergola, o fino al fine del caseggiato, debba rimanere di ragione della prefata
Cappellania in larghezza di quattro braccia fuori dei muri maestri del detto
caseggiato, e non compreso in questa stima, ed in parte contermina con una casa masserizia di ragione del prefato signor
conte Bossi ai lati di occidente, e di settentrione colle strade pubbliche.
Ecc.ecc.
Computo delle spese fatte per la spedizione del …. semplice
patronato sotto l’invocazione di S. Andrea nella Chiesa Parrocchiale di Azzate
dal prete Francesco Bossi:
Divisio vigore mandati huoi scudi
40.-
Expense vero extra divisionem huoi ut sequitur:
Pro supplicatione schedulae et …. scudi 1.80
Perquisitione status in officio per …. scudi -.30
Minuta Bullae cun maculi umbratis scudi 1.50
Extriis de ordine solut. scudi -.90
Pro Expositione scudi 7.90
Agentia soluta d.no agenti scudi 7.-
Consignatione bullae un posta scudi 1.20
Transupto antentico de ordine scudi 1.50
Portu Lrarum (?) scudi -.30
--------------
In totum sunt scuta monetae scudi
62.40
Ita est
Franciscus
Antonius Marcatonni I.R. Expeditor
(Traduzione veloce)
1780
23 aprile 1763
Placet de Cappellania in Parrochiali loci Azzate … clerici
Joannis Alberti Bossii.
A.S.Mi., Benefici ecclesiastici, Azzate, Cappellania di S.
Andrea, 1712-1794
14 gennaio 1712
Il chierico Vincenzo Bossi viene investito dal prete Carlo
Andrea Bossi, fondatore e patrono della Cappellania di S. Andrea Apostolo
eretta all’altare maggiore della Chiesa Parrocchiale di Azzate, della
cappellania medesima.
18 settembre 1789
D. Idelfonso Bossi presenta il chierico Felice Bizzozero
alla Cappellania Ecclesiastica sotto l’invocazione di S. Giovanni Evangelista
eretta nella Chiesa Parrocchiale di Azzate, vacante per morte del prete
Calimero Sottocornola ultimo investito.
14 luglio 1783
Il nobile Idelfonso Bossi patrono della Cappellania
ecclesiastica sotto l’invocazione di S. Giovanni Evangelista eretta nella
Chiesa Parrocchiale di Azzate, vacante per la morte del prete Calimero
Sottocornola avvenuta il 15 maggio 1783, presenta il chierico d. Felice
Bizzozero.
Maddalena anche a nome di sua sorella Cecilia ed il nobile
Idelfonso Bossi, patroni della Cappellania di S. Giovanni Evangelista nella
Parrocchiale di Azzate, vacante per la morte del prete Salvatore Bossi ultimo
investito, presentano il nuovo investito chierico Gio. Battista Bossi.
N. 9884
Libertà. Eguaglianza.
In nome della repubblica Cisalpina Una ed Indivisibile.
Milano, primo termidoro anno VI repubblicano.
Al Ministro degli Affari Interni.
Per soddisfare al vostro eccitamento 3 ora scaduto messidoro
sul ricorso, che vi ritorniamo, del cittadino arcivescovo Gallarati Scotti, il
quale col mezzo del suo procuratore cittadino Francesco Gallarati domanda
d’essere ripristinato ed immesso nel godimento dei beni dell’Abbazia, ossia
beneficio di S. Giovanni in Baraggia, siccome di patronato laicale della
Famiglia Squarcia Giussani, abbiamo preso in esame ciò che è di fatto, e non
emergendovi cosa a rilevare in contrario, siamo passati all’ispezione di
diritto.
Che i patronati laicali debbano conservarsi illesi lo
prescrive chiaramente la legge 19 Fiorile p.p. la quale nell’autorizzare il
Direttorio Esecutivo ad avocare alla Nazione i beni addetti al servizio del
culto per far fronte ai pubblici bisogni, eccettua letteralmente i beni dei
benefici di qualunque sorta di patronato laicale delle famiglie.
Vedendo però che il proclama del Direttorio Esecutivo 7
Pratile p.p. richiama alla Nazione i benefici di qualunque genere posseduti
attualmente da individui domiciliati fuori del territorio della repubblica, ci
è nato a primo aspetto il dubbio se dovessero tuttavia ritenersi eccettuati
quelli di patronato laicale, della qual natura è appunto quello, che reclama il
petente arcivescovo Scotti.
Considerato però che il proclama prende la sua efficacia
dall’autorizzazione della Legge, che questa preserva i patronati laicali.
Che finora non è stata emanata dal Corpo Legislativo
ulteriore Legge che vi deroghi, siano dell’opinione che il generale richiamo
dei benefici di cui parla il proclama 7 Pratile debba congruamente intendersi
di quelli, i di cui beni si ritengano disponibili a favore della Nazione, e non
già dei patronati.
Opiniamo quindi, che l’stanza del cittadino arcivescovo
Scotti sia assistita dalla detta legge; e questi sono i fondamenti del
subordinato nostro parere.
Staremo tuttavia in attenzione delle superiori vostre
determinazioni per nostra norma e contegno.
Libertà. Eguaglianza.
Rapporto del Ministro dell’Interno al Direttorio Esecutivo.
11 Termidoro anno VI repubblicano.
N. 6065.
L’Agenzia Centrale
dei Beni Nazionali rimette a sfogo dell’eccitamento 3 messidoro p.p. col
proprio favorevole sentimento la petizione, e le analoghe carte del cittadino
arcivescovo Gio. Filippo Gallarati, chiedente, che a tenore del proclama 19 e
29 precedente Fiorile, venga ripristinato nel godimento del beneficio di S.
Giovanni in baraggia di giuspatronato laicale della Famiglia Sguarcia Giussani.
Che i Padronati Laicali debbano rimanere illesi, lo
prescrive letteralmente la Legge
19 fiorile p.p. la quale autorizzando il Direttorio Esecutivo ad avocare alla
Nazione i beni addetti al servizio del culto, eccettua i beni dei benefici di
qualunque sorta di padronato laicale delle Famiglie.
Nasce però dubbio dietro il vostro proclama 7 Pratile p.p.
che richiama alla Nazione i benefici di qualunque genere posseduti attualmente
da individui dimoranti in estero territorio, debbano ritenersi dal medesimo
tuttavia eccettuati quelli di padronato laicale come ha opinato la cessata
Agenzia Centrale dei beni Nazionali sull’appoggio della citata Legge 19
Fiorile.
Trattandosi di un dubbio che emerge dipendentemente dal
detto vostro Proclama 7 Pratile, io non
posso che attendere dichiarazione per poter di conformità dare evasione
all’istanza di cui si tratta.
1778
Il marchese d. Galeazzo Bossi patrono della Cappellania di
S. Antonio eretta nella Chiesa Parrocchiale di Azzate,vacante per morte di Gio.
Stefano Bossi, presenta il prete Carlo della Croce.
4 dicembre 1778
Bolla pontificia colla quale viene eletto il prete Alberto
Bossi alla Cappellania di S. Antonio di Azzate.
In abbreviaturis instrumentorum receptorum per me notario
Curiae Archiepiscopalis instrumentum inter lettera legitur ut infra videlicet.
(Traduzione veloce)
20 marzo 1764
Nell’anno sesto del pontificato di Clemente XIII.
Il prete d. Gio. Maria Fossa fu investito della Cappellania
Ecclesiastica nel pubblico Oratorio e sotto l’invocazione di S. Antonio Abate
di Azzate.
Pietro Francesco Broggini fq. Giuseppe abitante in Castronno
fu investito del fitto livellario perpetuo di un pezzo di terra vigna
denominata la Vigna al
Pagliate di proprietà della suddetta
Cappellania cui fanno coerenza da due parti le reverende monache della Beata
Vergine Maria sopra il Monte di Varese, dall’altra l’illustrissimo signor conte
di Castelbarco e dall’altra strada di pertiche 3 circa, coll’obbligo di pagare
a S. Lorenzo di ogni anno uno stato di segale e un paio di pollastri come
appare da istrumento di ricognizione del notaio Sebastiano Bossi del 6 aprile
1704.
Poiché nell’istrumento di ricognizione non si fa alcun
riferimento all’istrumento di investitura livellaria ed avendone ora necessità
il prete d. Giovanni Bossi fq. d. Giuseppe succeduto al prete d. Gio. Maria
Fossa in detta Cappellania per procedere alla nuova ricognizione e in
considerazione del fatto che Gio. Battista Broggini non pagava il fitto
livellario stabilito fin dall’anno 1747, si ritengono decaduti dal livello i
suoi eredi che si obbligano a pagare
scudi 24 e soldi 15 imperiali per arretrati.
Actum in una ex salis inferiori bus domus habitationis
prefati nob. M.R. d. Joannis Bossii sit. in loco Azzati, presenti bus hercule
Blanco fq. Alexandri et Andrea
bernascone f. Josephi ambo bus testi bus notis et idonei et ad premisso
specialiter vocatis et rogatis.
In calce cum signo tabellionato anteposito.
D. Franciscus Concunus parocus loci Daverii publicus
apostolica et de Curie Archiepiscopalis Mediolani auctoritate notarius ….
concordat cum originali.
Al rev.mo sig. padrone colendissimo il signor Carlo Giuseppe
Ambrosolio, Regio Cancellerie in Carnago.
29 dicembre 1774
La Cappellania
ecclesiastica sotto il titolo di S. Francesco all’altare del Rosario nella
Chiesa Parrocchiale di Azzate di juspatronato del conte D. Luigi Bossi e del
Parroco per tempo di detto luogo, vacata per morte del sacerdote Antonio Isella
seguita il 26 dicembre1792 è stata novellamente conferita al sacerdote Felice
Bizzozero con istrumento 28 maggio 1793
in rogito del notaio di Milano Gio. Battista Perabò.
La Regia
Amministrazione subordina tale notizia alla Regia
Amministrazione Camerale in corrispondenza delle proprie istruzioni.
Dal prodotto istrumento del 20 marzo 1764 risulta che non si
sia ottenuta la necessaria dispensa per la legittima ammensazione (?) del fondo
di cui si tratta. Che perciò fu di riverente parere che il regio Ducal
Magistrato possa compiacersi di rendere intesa S.E. qual capo della Real Giunta
Economica per quelle determinazioni che stimerà convenire secondo gli ordini.
Landi
Inerente
all’ordinatomi dal regio Ducal Magistrato Camerale fin sotto il 9 maggio del
cadente anno, perché avvisassi il prete d. Giovanni Bossi possessore del
beneficio di S. Antonio d’Azzate, acciò nel termine di un mese legittimamente
giustificasse d’aver consolidato l’utile dominio del n. 525 della mappa di
Castronno di mia assegnazione per non poterlo trasportare in nomee per conto
del detto Beneficio senza la dovuta giustificazione, dopo l’avviso e
sollecitudine personale, attesa la …. Del beneficiato, finalmente mi ha
trasmesso l’istrumento per concordato della detta consolidazione unita da una
leytera, che il tutto si umiglia al medesimo regio Ducal Magistrato Camerale
per il suddetto effetto, ritenuta la di sua indisposizione, risultandomi
altresì che il livello Brogino decaduto e passato da questa all’altra vita, e i
suoi eredi abitano altrove.
Ciò è quanto mi
occorre di riferire al medesimo regio Ducal Magistrato Camerale in adempimento
di mio dovere, supplicandolo scusarmi del ritardo causato come sopra, con che
facendole umilissima riverenza, rimango.
Dalla Cancelleria di
Carnago pieve di Castelseprio 14 dicembre 1774
umilissimo servitore Carlo Giuseppe Ambrosoli regio cancelliere.
N. 282
Castronno pieve di Castelseprio.
15 settembre 1775 o 1779 ?
Avendo il beneficio ammensato nel 1764 cioè prima della
pubblicazione del Real Dispaccio del 3 settembre 1765, ritenute le massime
stabilite da S.E. con la lettera del 1° giugno u.s., potrà ammettersi la
documentata voltura, facendo però cancellare dal registro dei livellari … il
detto fondo descritto sotto il n. 525 della tavola di Castronno con la
rifusione dell’abboccamento del 20 marzo 1764 in avanti, se così ritiene.
Landi
Carolus VI Romanorum Imperator, Hypaniorum rex et dux
Mediolani.
(Traduzione veloce)
Lette in Senato le accluse lettere … con inserte altre
nostre date dall’Aula di Lussemburgo 19 giugno 1726 al reverendo prete Gio.
Stefano Bossi e al chierico Caietani Maderni Mansiscendi … al primo della
Cappellania di S. Antonio di Azzate ed al secondo della cappellania eretta
nella Chiesa di Bruzzano ….
12 luglio 1726
1725
…. Beneficium Ecclesiasticum seu perpetua sine cura Cappellania ad altare vel sub
invocazione S. Antonii Abbatis nuncupata in Parochiali seu alia ecclesia loci Azzati ….
Da questa frase si
evince che la Cappellania di S. Antonio Abate era eretta, senza cura d’anime, nell’Oratorio di
S. Antonio di Azzate e non nella Chiesa Parrocchiale, come erroneamente viene
detto in altri documenti.
Poiché da qualche tempo non ci sono stati chierici o preti
appartenenti alla famiglia Bossi da presentare al Beneficio di S. Antonio, fu
presentato il prete Gio.Maria Fossa.
Alla sua morte fu presentato il prete Gio. Stefano Bossi.
18 giugno 1636
Istrumento di possesso della Cappellania di S. Antonio di
Azzate da parte del prete Pietro Angelo Bossi con inserto placet.
Il prete Gerolamo Campaniga cappellano dei Santi Gerolamo,
Quirico e Giulita di Azzate abitante in Azzate, in esecuzione delle clausole
generali apposte all’istrumento di collazione del prete d. Pietro Angelo Bossi
fq. d. Pietro Gerolamo alla Cappellania di S. Antonio di Azzate, jusatronato
dei nobili Bossi, vacante per morte del prete Arcangelo Bossi ultimo investito.
S.T. Ego Gaspar
Bossius fq. Francisci olim notarii, incola loci Acciati plebis Varisii ducatus
Mediolani publicus imperiali auctoritate mediolani notarius de suprascripto
instrumento sic ut supra rogatus fui et in fidem subscripsi.
N. 1020
Nota.
Si rimette alla Regia
Camera dei Conti lo stato attivo e passivo della cappellania Ecclesiastica
sotto il titolo di S. Francesco nella Parrocchiale d’Azzate, vacata per morte
del sacerdote Antonio Isella, e novellamente conferita al sacerdote Felice
Bizzozero per istrumento 28 maggio 1793
in rogito del notaio di Milano Gio. Battista Perabò, e
ciò affinchè possa servire all’opportunità dei registri.
Milano, dalla Regia Amministrazione Generale del Fondo di
religione lì 13 luglio 1793.
Alciati
STATO ATTIVO E PASSIVO della Cappellania Ecclesiastica sotto
il titolo di S. Francesco ed all’altare della B.V. del Rosario nella Chiesa
Parrocchiale di Azzate pieve di Varese, di juspatronato del nob. conte d. Luigi
Bossi e del Parroco per tempo di detto luogo, rimasta vacante per morte del
sacerdote d. Antonio Isella seguita il giorno 21 dicembre 1792, il di cui
possesso è stato preso dal parroco di Daverio d. Salvatore Borbone il giorno 5
marzo 1793 per delegazione della Regia Amministrazione del Fondo di religione,
ed ora conferita al sacerdote d. Felice Bizzozero.
ATTIVO
Fitti di case e beni e frutti di parte padronale lire
577
Frutti dei capitali lire
210
---------
Totale attivo lire 787
PASSIVO
Carichi regi lire 69.14.11
Legati passivi lire
363
Riparazioni alle case in Milano ed in Azzate circa lire 20
----------------
Lire 452.14.11
Rimane l’avanzo il lire 334.5.1
Si omette il conto di competenza giacché i redditi sono per
la maggior parte in generi; e che per i frutti dei capitali manca la data della
loro maturazione, incomberà però al nuovo provvisto di tacitare gli eredi del
defunto beneficiato Isella della sua tangente, previe le debite deduzioni dei
pesi relativi, con dichiarazione di tenere indenne e rilevato il Fondo di
religione da ogni ulterior pretesa o reclamo, anche riguardo alle liquidazioni
alle case qualora ve ne fossero dei mancanti.
Le spese relative al possesso di vacanza spettano per metà
agli eredi e per l’altra metà al nuovo provvisto, quello poi dell’istallamento
incombono tutte al nuovo provvisto.
Milano, dalla regia Amministrazione del Fondo di religione
lì 23 aprile 1793.
Maestri
FITTI DI CASE E BENI
Da Ambrogio Bianchi affittuario di una porzione di casa
consistente in una stanza
Grande, altre tre piccole ed una cantina sita in Porta
Cumana di Milano parrocchia
di S. Simpliciano nella Contrada detta del Guasto al n.
2155, la quale casa è in
comune con gli eredi di Michelangelo Grassi, per una
locazione d’anni 9 sadenti al
S. Michele 1793, come da investitura semplice lire
60
Da Carlo Antonio Nicora affittuario della masseria detta del
Gualdino nel luogo e
Territorio di Azzate pieve di Varese consistente in pertiche
13.13 aratorio semplice,
pertiche 34.2 aratorio avitato, pertiche 6.14 prato,
pertiche 31.22 siti incolti e
Casa masserizia con orto di pertiche 1.6, che in tutto fanno
pertiche 87.-.9 per una
locazione d’anni 9 di tre in tre scadente al S. Martino
1798, con patti di ristoro,
riservata la foglia e l’uva a metà, come da investitura
semplice del 14 dicembre 1789
paga di fitto ed appendizi quanto segue:
in contanti per fitto di casa lire
115
formento moggia 3 a
lire 24 lire 72
segale moggia 4 a
lire 14 lire 56
miglio moggia -.4 a
lire 10 lire 5
noci stari 4 alire 8 lire 4
uva colonica brente 100 lire 7
fascine di sarmenti n. 400
a lire 2 in
centinaio lire 8
pollastri n. 6° soldi 10 lire 3
capponi n. 6 a
soldi 20 lire 6
--------- lire
276
Da Pietro Tibiletti affittuario di un pezzo di terra campo
detto la Crosella di
circa pertiche
4 situata nel territorio di Azzate per una locazione d’anni
9 scadenti a S. Martino 1793,
senza patto di ristoro, riservata la foglia dei gelsi, come
da investitura semplice del
marzo 1785, paga di fitto quanto segue:
formento stari 5 a
lire 24 lire 15
segale stari 6 a
lire 14 lire 8.15
miglio stari 5 a
lire 10 lire 6. 5
------------
lire 30.-
Da Antonio Tibiletti detto il Lupo affittuario di tre pezzi
di terra campo di circa
pertiche 7 posti nel territorio di Azzate senza investitura,
riservata la foglia, paga di
fitto quanto segue:
formento stari 7 a
lire 24 lire 21
segale stari 7 a
lire 14 lire 12.5
miglio stari 7 a
lire 10 lire 8.15
------------
lire 42
Da Giovanni Martignoni affittuario di una vigna di pertiche
1 e zerbo unito di
Tavole 12 situati nel territorio di Brunello, riservata la
foglia, senza investitura paga
di fitto:
segale stari 1 alire 14 lire 1.15
miglio stari 1 a
lire 10 lire 1.
5
pollastri n. 2 a
soldi 10 lire 1
------------
Lire 4
Vino di parte padronale, che si raccoglie dai sunnominati
fondi, di discreta
qualità per verosimili brente 12 a lire 10 lire
120
foglia de gelsi riservata circa centinaia 15 a lire 3 lire 45
--------------
Totale
lire 577
FRUTTI DEI CAPITALI ATTIVI
Dal conte d. Luigi Bossi per frutti, ossia censo assentato
sopra due capitali,
come da istrumenti 29 gennaio 1669 rogato dal notaio di
Milano Bernardo Bossi
e 4 febbraio 1671 rogato Gio. Tommaso Buzzi notaio
arcivescovile di
Milano annue lire
210
N.B. – I suaccennati due istrumenti non si sono trovati
presso gli eredi del beneficio.
CARICHI REGI
Per il regio Carico sopra beni in Comune di Azzate censite
pertiche 565.3.4
Simile per quelli in Comune di Brunello censiti pertiche
6.-.6
che a soldi 26 lire
61.18.8
Simile per la casa di Milano, ritenuto il pagamento fatto
nello scorso anno,
non essendosi potuto verificare il numero di mappa e scudi
di estimo lire 7.16.3
-------------
Lire 69.14.11
LEGATI PASSIVI
Per elemosina e manutenzione di Messe n. 260 incombenti a
questa Cappellania
Da celebrasi n. 5 per
settimana per dispiszione del parroco
Francesco Scolaro per
istrumento 5 maggio 1647 rogato da Francesco Negretti, che a
soldi 27.3 lire
354.5
Per un annuale con messa in canto e con l’intervento di 6
sacerdoti da celebrarsi
In quella Parrocchaile per disposizione come sopra lire 8.15
------------
Lire
363
A.S.Mi., Benefici ecclesiastici, Azzate. 1788-1793 Cappellania
di S. Francesco.
26 febbraio 1788
Il sacerdote Felice Bizzozero.
Per conseguir sacri arredi de’ vacanti, onde servirsene per
adempire gli obblighi del suo Beneficio.
Si esclude la domanda.
27 febbraio 1788
Al sacerdote Bizzozero.
Si esclude la domanda di sacri arredi per la celebrazione
della Messa incombente al suo Beneficio.
27 febbraio 1788
Il sacerdote Felice Bizzozero implora d’essere provveduto
d’arredi sacri per la celebrazione della Messa incombente al di lui Beneficio
in Azzate, non essendo egli in grado di provvedersi a proprie spese né colla
tenue rendita di detto Beneficio le di cui Messe sono a soldi 25.
Gli arredi sacri delle
chiese da profanarsi si distribuiranno alle Parrocchie bisognose, e non per uso
privato di sacerdoti beneficiati, onde sono di parere di escludere l’istanza
del ricorrente.
Vismara
6 aprile 1793
Il sacerdote Felice Bizzozero.
Per la placitazione ad una Cappellania di padronato del
conte Luigi Bossi e del Parroco di Azzate.
Si concede.
10 aprile 1793
Alla regia Amministrazione di Milano.
Dia il possesso al sacerdote Bizzozero del Beneficio
padronale cui è stato istituito dal Diocesano nella Parrocchiale di Azzate.
Atteso l’esibito ultimo stato giustificante il possesso del
padronato del beneficio di cui nelle preci, si concede al ricorrente
l’implorato Beneficio e s’incarica la regia Amministrazione Provinciale del
Fondi di religione di dargli a norma delle istruzioni il possesso, non avendosi
verun riguardo alle repressioni relative agli oggetti temporali di civile
competenza, ed inserite nell’esibito documento d’istituzione ecclesiastica.
Milano 6 aprile 1793
10 aprile 1793
Il sacerdote Felice Bizzozero istituito alla Cappellania di
S. Francesco in Azzate di padronato del conte Luigi Bossi e del Parroco di
detto luogo da bolle della Curia Arcivescovile e recapito relativo al detto
Padronato che unisce, implora il Regio Placet.
31 luglio 1793
La regia Amministrazione del Fondo di religione partecipa
che la Cappellania
di S. Francesco di Azzate di patronato del conte Luigi Bossi e di quel Parroco
è stata conferita al sacerdote Felice Bizzozero da istrumento 28 maggio 1793 e
che ha rimesso lo stato delle amedesima alla regia Camera dei Conti.
31 luglio 1793
Lo stato attivo e passivo della detta Cappellania inoltrato
con nota d’ufficio di questo giorno alla Regia Camera dei Conti, per gli oggeti dei di lei registri, dimostra
… verosimile reddito di lire 334.51
Alciati
Ricorso di Francesco Campaniga, in qualità di beneficiato
d’una Cappellania perpetua eretta nella Chiesa Parrocchiale di Azzate
coll’obbligo d’una Messa quotidiana, col quale presenta una lettera della
Congregazione del Concilio di Roma diretta a questo signor Cardinale
Arcivescovo perché informi auditis
interesse habentibus sopra le preci dal medesimo sorrette alla detta Sacra
Congregazione, e dirette ad ottenere la sospensione temporanea d’una Messa
quotidiana da celebrarsi nella Chiesa Parrocchiale di Azzate a causa d’essere
il ricorrente di soli anni undici per poter applicare l’elemosina delle Messe
alla sua applicazione negli studi.
Si potrebbe dar lettere al Cancelliere perché sentiti i
Deputati dell’Estimo ed il Parroco informasse se vi è necessità per la
celebrazione della detta Messa.
Al Signor Gianantonio Elena Regio Cancelliere della Pieve di
Varese.
14 febbraio 1769
Il chierico Roberto Campaniga ha riportato dalla sacra
Congregazione del Concilio di Roma una lettera diretta a questo Signor
Cardinale Arcivescovo affine di poter far sospendere la celebrazione della
Messa quotidiana nella Parrocchiale di Azzate, di cui il sunnominato chierico
n’è il titolare, e ne ha il juspatronato attivo e passivo, ad effetto poi di
convetire le rendite d’esso beneficio per il proprio mantenimento e così
abilitarsi con gli studi alla via ecclesiastica.
Ha egli pertanto, in esecuzioni dei Regi ordini, presentata
al Regio Ufficio dell’Economato la surriferita lettera, e ne ha da Sua Eccelnza
implorato il Regio assenso per l’esecuzione della medesima.
Prima però di passare alla spedizione del Regio Exequatur
vuole Sua Eccelnza essere informata se la mentovata Parrocchiale di Azzate sia
ben servita e se in essa vi sia le necessità di far celebrare la detta Messa.
A quest’effetto resta Ella incaricata di sollecitamente
prenderne l’opportuna cognizione dal Parroco e dai Deputati dell’Estimo di esso
luogo per farne in seguito relazione alla medesima Eccellenza Sua per mio
mezzzo rimettendo in iscritto le occorrenze d’esso parroco e deputati.
Sono con tutta l’osservanza.
Interpellato il Parroco di Azzate dal Regio Cancelliere
della Pieve di Varese per ordine della R. E. Giunta, affine d’esporre il suo
sentimento in ordine alla sospensione delle Messe, che sperasi dal chierico
Roberto Campaniga titolare in questa Chiesa di una cappellania, risponde che
ormai la Chiesa viene
privata dalla maggior parte dei beneficiati, e però delle Messe che
quotidianamente dovrebbero dirsi a comodo di questo popolo, e benché sia la
chiesa ben provvista di benefici, non essendo questi adempiti, si trova in oggi
in necessità di messe per poter dar comodo sufficiente ad un popolo molto
disperso in vari cassinaggi.
A questo effetto si oppose fortemente l’anno scorso il
Vicario Foraneo di Varese affinché nella Curia Arcivescovile detta richiesta
molto più per essere il chierico supplicante d’essa di soli anni dodici e però
molto discosto dall’età requisita al sacerdozio, il che non sembra un forte
motivo di non accordarci una si larga richiesta.
Questo si è quanto il parroco a quiete della sua coscienza
espone, ed in fede si ….
Prete
Carlo Giuseppe Stefanini curato d’Azzate
25 febbraio 1769
Visto dai Deputati
dell’Estimo del Comune di Azzate il di sopra esposta dal suo M.R. Parroco con
lo stesso sentimento si sottoscrivono.
Giuseppe Amabile
Bianchi sostituto dell’illustrissimo marchese Bossi primo estimato.
Io Antonio Francesco
ballerio come sostituto dell’illustrissimo signor don Vespasiano Bossi secondo
deputato dell’estimo.
Io Pietro Torniamenti
sostituto dell’illustrissimo don Alfonso Bossi terzo Deputato dell’Estimo.
Teodoro Crespi sindaco
della suddetta Comunità.
Eccellenza.
Io ho seguito quanto più presto mi è stato possibile i
veneratissimi comandi di V.E. incaricatimi colla lettera del giorno 14 febbraio
p.p. rapporto all’informazione da predersi dal rev. Parroco e Deputati
dell’Estimo del Comune di Azzate riguardante la supplica del chierico Roberto
Campaniga per la sospensione della Messa quotidiana di suo titolo e
juspatronato.
I sentimenti dei summentovati Parroco e Deputati mi sono
stati da esso loro presentati nella qui ingiunta carta.
Credo mio dovere rilevare a V.E. che la Comunità di Azzate per comodo suo
proprio e membri distanti qualche tratto di strada conta sedici benefici cioè
undici colativi e cinque vitalizi, e di conseguenza sedici sacerdoti
beneficiati. Otto di questi, compreso il Parroco, celebrano quotidianamente nel
Comune di Azzate a comodo di quel Popolo; gli altri otto sono parimenti tenuti
a celebrare a comodo del medesimo, ma siccome tali beneficiati non sono
terrieri, così si prendono la libertà di celebrare altrove, e si vuole credere
anche con licenza.
Sarebbe anche più ben servita di messe la
Chiesa Parrocchiale se questi benefici
fossero adempiuti o dai Titolari assenti o da Mercenari in loro vece.
Questo è quanto mi occorre di riferire in adempimentop
dell’incaricatomi.
E col più profondi rispetto e umiliazione sono
Di V.E.
Varese, 5 marzo 1769
Umilissimo e osservandissimo servitore d.
Gio. Antonio Elena Regio Cancelliere
CAPPELLANIA DI S. FRANCESCO
Sappiamo che la
Cappellania di S. Francesco eretta all’altare del S. Rosario
nella Chiesa Parrocchiale di Azzate era di juspatronato del conte D. Luigi
Bossi e del Parroco per tempo e si trovava vacante per la morte dell’ultimo
investito prete Antonio Isella seguita il 26 dicembre 1792.
Nuovo investito fu il prete Felice Bizzozero come consta da
istrumento 28 maggio 1793 in
rogito del notaio di Milano Gio. Battista Perabò.
prete Felice Bizzozero
Abitante in Azzate nel 1758.
Nel 1776 riceve 2
once di seme di bigatti. (vedi doc. n. 619).
Il 30.6.1783 viene eletto da Idelfonso Bossi alla
Cappellania di S. Giovanni Evangelista nella
Parrocchiale di Azzate per morte del rev. Domenico
Calimero Sottocornule. (Vedi doc. n. 755).
Il 2.10.1783 viene eletto da Carlo Maria Glussiano di
Angera alla Cappellania di S. Carlo nella
Parrocchiale di Azzate per morte del rev. Carlo Pessina.
(Vedi doc. n. 755).
Il 23.10.1784 viene eletto da Carlo Maria Giussani alla
celebrazione di n. 5 messe la settimana
nella Parrocchiale di Azzate, in supplemento di quelle
celebrate dallo stesso all'altare di S.
Giovanni Evangelista, come disposto da Antonio Maria e
Carlo fratelli Carnasini. (Vedi il doc. n.
755).
27 febbraio 1788
Il sacerdote Felice Bizzozero implora d’essere provveduto
d’arredi sacri per la celebrazione della Messa incombente al di lui Beneficio
in Azzate, non essendo egli in grado di provvedersi a proprie spese né colla
tenue rendita di detto Beneficio le di cui Messe sono a soldi 25.
Gli arredi sacri delle
chiese da profanarsi si distribuiranno alle Parrocchie bisognose, e non per uso
privato di sacerdoti beneficiati, onde sono di parere di escludere l’istanza
del ricorrente.
Vismara
Secondo la relazione del 5 marzo 1769 del Regio Cancelliere
della Pieve di Varese Gian Antonio Elena nella Chiesa Parrocchiale di Azzate
sono istiuiti ben sedici Benefici Ecclesiastici di cui undici colativi (?) e
cinque vitalizi.
Ad essi presiedono sedici sacerdoti beneficiati, otto dei
quali (compreso il Parroco), celebrano quotidianamente la Messa per comodo della popolazione che
si trova sparsa in numerose cascine, anche distnati dalla Parrocchiale; gli
altri otto sacerdoti non risiedono nella Parrocchia di Azzate e, pertanto, si
prendono la libertà di celebrare la Messa
altrove.
Il cancelliere Elena arriva ad affermare che sarebbe più
opportuno per il popola di Azzate che queste Messe venissero celebrate nella
Parrocchiale da sacerdoti mercenati.
Vismara
A.S.Mi., Benefici ecclesiastici, Azzate, 1702-1793,
Capellania sotto l’invocazione della B.V. e di S. Giovanni Evangelista.
“L’anno 1675 adì 22 di marzo fu battezzato da me prete
Leonardo Aymetti priore di Ganna Emilio
figlio di Pietro
Antonio de Grandi di Mondonico cura di Ganna, e di Margaritta jugali. Il
compdare è stato messer Carlo Adriani, la commadre Maria Adriana tutti di
Mondonico, nato il giorno
antecedente”.
17 giugno 1702
Il chierico Emilio De Grandi fu presentato dal canonico
Melchiorre Bossi patrono della Capellania della Beata Mara Vergine e S.
Giovanni Evangelista nella Parrocchiale di Azzate, vacante per la morte del
prete Giuseppe Zocchi, ultimo investito, deceduto nel mese di luglio 1701.
“17.7.1702. Angelo Agostino figlio di Angiola Maria Rossa e
Giulio N. nato il dì sedici luglio è stato battezzato da me infrascritto il dì
diciassette luglio. Compadre è stato il signor Carlo Antonio Ghezzo di nostra
cura di S. Tomaso di Milano”.
10 settembre 1728
Il chierico Angelo
Agostino Rossi viene presentato dal giureconsulto Bartolomeo Isella patrono
della Cappellania ecclesiastica perpetua sotto l’invocazione della B.M. Vergine
e S. Giovanni Evangelista eretta nella Chiesa Parrocchiale di Azzate, vacante
per dimissioni 13 settembre 1726 del prete Annibale Bossi ultimo investito.
Nel libro dei battezzati si ritrova:
“L’anno mille settecentodiciannove il dì quattro del mese di
marzo Gio. Antonio figlio di Angelo Domenico Ballerio ed Antonia Gagina jugali
nato il dì suddetto è stato battezzato da me prete Carlo Baldassarre Brianzone
vice curato di Brunello. Padrino è stato Gio. Battista Ballerio, madrina
Antonia Martignona tutti di Brunello”.
E per fede
Carlo
Stefano Castiglioni parroco di Brunello.
2 giugno 1745
16 giugno 1745
Il chierico Carlo Antonio Ballerio viene presentato dal
giureconsulto Bartolomeo Isella patrono della Cappellania della B. M. Vergine e
S. Giovanni Evangelista, vacante per dimissioni 15 marzo 1745 del prete Angelo
Agostino Rossi ultimo investito.
28 gennaio 1766
Il prete Pietro Antonio Isella viene presentato dal
giureconsulto Bartolomeo Isella patrono della Cappellania della B. M. Vergine e
S. Giovanni Evangelista, cavante per la morte 24 agosto 1765 del prete Carlo
Antonio Ballerio ultimo investito.
Nel libro dei battezzati si ritrova:
“Mille settecento quindici adì ventisette dicembre. Giuseppe
Antonio Francesco figlio del signor dottor Bartolomeo Isella e della signora
Anna Robecca jugali nato il dì ventidue suddetto è stato battezzato da me
Baldassarre Vegezzo curato di S. Babila di Milano. Compadre è stato il signor
Francesco Porta della cura di S. Vincenzo in Prato”.
E in fede
Giuseppe Gallazi parroco di S. Babila.
Milano, 1° febbraio 1766
JOSEPH Miseratione Divina tit. S. Mariae supra Minervam
S.R.E. presbiter cardinalis Puteobonellus Sanctae Mediolanensis Ecclesiae
Archiepiscopus.
Universis et
singulis, presens literas nostras inspecturis, fidem facimus, et attestamur
clericum Carolum Abelem Binago Mediolanen. Dioc., attentis eius probitate
morum, ac sacrarum litterarum scientia per legitimas attestationes, et per
examen respective coram nobis iustificatis, utilem fore, et necessarium
servitio Ecclesiae, quatenus Sacris ordinibus insigniri valeat ad titulum
Cappellaniae ad vitam assignatae partim in Azati, partim in Bodii, et partim in
Daverii plebis Varissi eiusdem diocesis Parrochialibus ad sui congruam
sustentationem sufficientis, quam pro illius promotione ad praefatos sacros
ordines admittend. Duximus. In quorum fidem.
Datum Mediolani ex Palatio nostro Archiepiscopali die XIX
mensis dicembri 1769
Paulus
Manzonus Pro Vicarius Generalis
Nel libro dei matrimoni della Chiesa Prepositurale di S.
Stefano di Mezzana capo di pieve si ritrova scritto come segue:
“mille settecentoq quarantatre adì quattordici novembre.
Vitale Binago q. Giacomo di Galliate pieve di Varese vedovo della q. Fiorenza
Olivarez, e Elisabetta Garzonia figlia di Antonio Maria di mezzana, premesse le
pubblicazioni sì in questa chiesa, come in quella di Galliate, cioè la prima il
primo di novembre, la seconda il tre e la terza il dieci, giorni di domenica
senza essere opposto alcun impedimento, hanno contratto per parole di presente
in questa chiesa il matrimonio alla presenza di me Stefano Francesco
Peruzzottiparroco prevosto di mezzana. Testimoni furono Giuseppe Garzonio q.
Angelo di questa prepositura e Giuseppe Pozzi q. Francesco di Menzago, a tal
effetto specialmente chiamati”.
Mezzana il 1° aprile 1758
In
fede Francesco peruzzotti prevosto di mezzana vicario foraneo.
Nel libro dei battesimi della Chiesa parrocchiale dei Santi
Protaso e Garvaso del luogo di Gagliate
pieve di Varese si trova scritto come segue:
“Mille settecento quarantaquattro adì undici novembre. Giacomo
Abele Salvatore figlio di Vitale Binago di galliate e di Elisabetta garzonia
jugali, nato ieri sera è stato battezzato da me prete Carlo Ambrogio Magugliano
curato di Galliate suddetto. Il compadre è stato messer Giuseppe Pozzo di
Menzago, la commadre Caterina Garzonia di Menzago. Ostetroice Angela maria
Sessa di Galliate”.
Galliate, 12 aprile 1758
Giambattista Ingegnoli curato di Galliate.
Joannes Maria
Sormanus Theol. Vicarius Foraneus
20 dicembre 1769
Exequatur favore
ven. Clerici Johannis Abelis Binaghi.
Ill.mo e rev.mo sig. il chierico Giacomo Abele Binago di
Galiate pieve di Varese d’anni 24 insignito di tutti gli ordini minori
nell’anno 1767, che ha fatto lo studio di Teologia Speculativa e da un anno
attende a quello della Morale, rappresenta vivamente, come egli è stato eletto
in cappellano vitalizio alla celebrazione di due Messe ebdomadarie instituite
all’altare della B.V. nella parrocchiale di azzate dal fu signor Claudio Bossi,
rimaste libere per la promozione del sacerdote Giuseppe Sopransi ad un
Canonicato di Arcisate, per il quale erano state approvate in titolo lì 28
marzo 1763; ed altre messe cento nella Chiesa Parrocchiale di Bodio instituite
dal fu gerolamo Bossi ora libere per la promozione alla Parrocchiale di lentate
del sacerdote Giuseppe Vanetti, il quale ne riportò l’approvazione delle
medesime per parziale suo titolo lì 13 dicembre 1751; e finalmente alla
celebrazione di tante Messe alla rata del ricavo dei beni assegnato, da
celebrarsi nella Chiesa Parrocchiale di Daverio all’altare di S. Giuseppe
instituito dal fu parroco Luigi Palazzi state secialemnte approvate lì 9 aprile
1759 a favore del
rev. Carlo Riganti ora coadiutore titolare in Carnago, e come dalli istrumenti
che sibisce.
… il supplicante promuoversi nella prossima ordinazione
generale ai Sacri Ordini a titolo dei tre legati da soddisfarsi in detti
rispettivi luoghi tutti vicini.
Umilmente la supplica degnarsi approvare detti tre legati
non ostante siano in tre distinti luoghi da soddisfarsi per di lui titolo
sacerdotale; che &.
1026
Altezza Reale.
Ambrogio Tamburini servitore umilissimo di V.A.R.
appoggiandosi alla regia Prammatica d’Ammortizzazione del 5 settembre 1767, ed
all’Editto del 7 febbraio 1768 desidera di liberarsi da un livello di annue
lire 5 che paga al beneficio Ecclesiastico dei santi Maria e Giovanni
Evangelista nella Parrochiale di Azzate sopra il pezzo di terra prato detto il
Sarasé, ossia del Maidate, che è descritto nella mappa di Brunello pieve di
Varese sotto il n. 549 per pertiche 4.
A tal effetto ha figgi ottenuti il supplicante gli opportuni
assensi del moderno titolare unico padrone del suddetto Beneficio, e della
Curia Arcivescovile; e resta parimenti stabilito di doversi impiegare su questo
Regio Monte S. Teresa il corrispondente Capitale in ragione del due e ½ per
cento a favore di detto beneficio.
Affine pertanto di poetr effetuare l’afrancazione
dell’accenato livello, implora gli opportuni ordini perché gli sia spedito il
regio beneplacito; e della grazia &.
1026
Altezza Reale.
A ricorso di Ambrogio Tamburini servitore umilissimo di
V.A.R. si è la medesima degnata con decreto del 19 del corrente aprile di
ordinare al regio Economo generale la spedizione del rego placito per l’affrancazione
di un livello che il supplicante paga al beneficio Ecclesiastico dei Santi
Maria e Giovanni Evangelista nella parrocchiale di Azzate.
Trovasi in oggi lo stesso supplicante abilitato con i
necessari assensi a potersi affrancare anche dal livello di staia 7 mistura
segale e miglio; pollastri paia uno, e paia uno capponi che paga all’altro
beneficio Ecclesiastico sotto il titolo di S. Antonio nell’Oratorio di S. Rocco
di Brunello pieve di Varese sopra la pezza di terra vigna detta il Maidate
censito nel territorio di Castronno pieve di Castelseprio, e descritto in
quella mappa sotto il n. 72 per pertiche 5.5
Affine pertanto di poter per l’affrancazione di detti
livelli far l’impiego contemporaneamente dei corrispondenti rispettivi capitali
su questo regio Monte S. Teresa a favore dei rispettivi suddetti benefici cogli
opportuni annotamenti, ed a fine di riportare per risparmio di spesa, e con un
solo istrumento l’opportuna liberazione dei fondi vincolati a detti livelli
mediante l’accennato impiego, implora da V.A.R. che la medesima voglia degnarsi
di ordinare la spedizione del regio Placito anche per l’affrancazione
dell’altro livello che l’orante paga al suddetto benefcio di S. Antonio.
Che della grazia &.
88
Benefici, Cappellanie e messe nel Milanese.
Azzate, cappellania.
10 giugno 1793
Il chierico Giovanni Crugnola.
Per la deroga alla qualità sacerdotale richiesta dalla
Cappellania di patronato di Rosa Isella Gherardini nella Chiesa di Azzate.
Alla Curia Arcivescovile in forma.
La Curia Arcivescovile
eccittata sul ricorso n. 2300 del chierico Giovanni Crugnola nominato da d.
Rosa Isella Cherardini alla Cappellania della B.V.M. e S. Giovanni Evangelista
in Azzate per essere dispensato dalla qualità sacerdotale, fa presente che nei
di lei atti non trova la fondiaria di detta Cappellania, ma che dagli ultimi
due stati rileva essersi ritenuta sacerdotale saltem habitm; che detto
chierico aha anni 17, che dimora ne Seminario d’Arona, che fa progressi, e ch3e
è di buoni costumi, che in Azzate vi sono molte cappellanie che facilmente si
faranno adempire le tre Messe ebdomadarie incombenti a detta cappellania non
avendo tutti quei sacerdoti l’obbligo di messa quotidiana, e crede nel caso
dubbio che si potesse accordare l’implorata deroga.
7368/2300
Sessione 12 giugno 1793
Alla Curia Arcivescovile.
Il Magistrato Politico Camerale insinua alla Curia Arcivescovile l’esibito del
chierico Giovanni Crugnola, acciocché gli comunichi le di lei occorrenze
sull’implorata deroga alla qualità sacerdotale per essere istituito all’enunciata
Cappellania cui resta nominato e presentato.
Favorisca poi di ritornare colla di lei informazione anche
l’originale esibito.
Milano, 10 giugno 1793
Vismara
7368/2300
Commissione Ecclesiastica.
Sessione 12 giugno 1793
Il chierico Giovanni Crugnola d’anni 17 nominsato da Rosa
Isella Gherardini a Cappellania ecclesiastica della B.V. e S. Giovanni
Evangelista in Azzate implora d’essere dispensato dalla qualità di sacerdote,
giacché la Curia Arcivscovile
dice che l’osservanza si è che il nominato per tempo debba essere sacerdote salem habitum benché non trovasi la
fondiaria esprimente tal obbligo.
Il mio sentimento è
che si ecciti la Curia Arvivscovile a dire le sue occorrenze, ed indi si
risolverà se sia il caso di rassegnare le risultanze alla superiore cognizione
della Conferenza Governativa.
Vismara
8639/2751
Sessione 10 luglio 1793
Alla Curia Arcivescovile.
Dalla rimostranza della Curia Arcivescovile del 28
dell’ultimo scorso giugno ha rilevato il Magistrato Politico Camerale che non
consta bastantemente dell’obbligo della qualità sacerdotale per coprire la Cappellania ecclesiastica sotto
il titolo della B.V. Maria e di S. Giovanni Evangelista eretta nellq Chiesa
Parrocchiale di Azzate.
E perciò il nominato e presentato chierico Giovanni Crugnola
…..
8639/2751
Sessione 10 luglio 1793
Per la sessione 10 luglio 1793
Magistrato Politico Camerale.
13 luglio 1793
Quantunque non si trovi negi atti della Cancelleria
Arcivscovile la fondiaria della Cappellania Ecclesiastica sotto il titolo della
B.V. Maria e di S. Giovanni Evangelista eretta nella Chiesa Parrocchiale di
Azzate, da cui realmente emerga richiedersi nel nominato ad essa Cappellania la
qualità sacerdotale, per esserne istituito, la
Curia però degli ultimi sue stati, esistenti negli atti
dell’anzidetta Cancelleria, rileva essersi la Cappellania suaccennata ritenuta
sacerdotale saltem habitu.
Nell’anno 1745 fu nominato e presentato a detta cappellania
il chierico Carlo Antonio Ballerio, quale trovandosi già nell’età d’anni 26;
eta in cui potendo il medesimo entro un anno essere promosso al sacerdozio, fu
perciò ritenuto aver egli la qualità sacerdotale habitu, e susseguentemente insignito dell’ordine sacerdotale. Passò
questi a miglior vita nel settembre 1765; e venne nominato e presentato sotto
il giorno 17 ottobre succesivo il reverendo don Antonio Isella, il quale per
essere già sacerdote, fu nel giorno 20 dicembre dello stesso anno 1765
istituoito alla predetta Cappellania.
Gli obblighi inerenti a questo beneficio sono tre Messe
ebdomadarie e due annuali; rende di netto la congrua sacerdotale ed anche
qualche cosa di più.
Il supplicante chierico nominato a tale Beneficio è d’anni
17, dimora nel Seminario d’Arona per causa di studi, nei quali fa lodevole
progresso: è di buoni costumi, e dà tutto il fondamento di parere di riuscire
un buono e dotto ecclesiastico.
In Azzate vi sono molte Cappellanie, tutte coperte da
tipsettivi beneficiati, alcuni dei quali no avendo obbligo d’intiera Messa
quotidiana, facilmente saranno supllite le Messe dell’accennata Cappellania, a
cui il ricorrenete è stato nominato nel giorno 3 aprile p.p. da donna Rosa
Isella Gherardini patrona della medesima come ultima superstite della Famiglia
Isella e presentato successivamente alla stessa Cappallania nel giorno 6 di detto mese di aprile.
Ciò posto, siccome non può accertatamente asserirsi per la
mancanza della Fondiaria, che questa Cappellania porti seco la qualità
sacerdotale, od almeno habitu,
sembrerebbe alla Curia, che nel caso dubbiio, di cui si tratta, si potesse da
codesto Magistrato Politico Camerale accordare l’implorata deroga, attese anche
le buone qualità del ricorrente chierico, ed il numero dei sacerdoti residenti
in quella Parrocchia, da layro dei quali si obbliga far adempire tre Messe
addomadarie icombenti al beneficio, a cui come sopra è stato nominato.
Questo è quanto, che, col ritorno dell’esibito, si dà l’oore
la Curia Arcivescovile
di subordinare a codesto ragguardevole Dicastero in riscontro alla sua venerata
lettera del 10 del spirante giugno al n. 2300 per quella superiore
determinazione che crederà del caso.
Milano dal palazzo arcivescovile il 28 giugno 1793.
10026/3216
Sessione del 7 agosto 1793
Alla Regia Amministrazione di Milano.
Dia il possesso al chierico Crugnola del beneficio padronale
cui resta istituito nella Parrocchiale di Azzate.
Atteso l’esibito ultimo stato giustificante il possesso del
Patronato del beneficio, di cui nelle preci, si concede al ricorrente
l’implorato beneplacito; e si incarica la regia Amministrazione Provinciale del
Fondo di religione di dargli il possesso a norma delle istruzioni, non avendosi
verun riguardo alle espressioni inserite nell’esibita carta d’istituzione
ecclesiastica e relative agli oggetti temporali di cvile competenza.
Milano, 31 luglio 1793
Tamburini
10026/3216
Sessione 7 agosto 1793
Il chierico Giovanni Crugnola istituito al beneficio di M:V.
e S. Giovanni Evangelista in Azzate di patronato di Rosa Isella Gherardini da
Bolle che rassegna unitamente alla Carta dell’esercizio patronato ultimanate
fatto, e implora il Regio Placito.
Risultando dalle
unoite carte l’esercizio del Patronato alll’occasione dell’ultima vacanza del
beneficio il mio sentimento e che si possa spedire l’implorato regio Placet
colla clauso preservativa del regio diritto sugli oggetti temporali.
Vismara
13629/4488
Sessione del 16 ottobre 1793
Il regio Amministratore del Fondo di religione di Milano
partecipa che a tenore di regio Placet n. 3216 del giorno 3 è stato messo
in possesso il chierico Giovanni
Crugnola della Cappellania di S. Maria e S. Giovanni Rvangelista in Azzate del
netto reddito di lire 118.5.4 da stato rimesso alla Regia Camera dei Conti.
1536
Regio Magistrato Politico Camerale.
Per la morte del sacerdote Antonio Isella seguita il 21
dicembre 1792 si è resa vacante la
Cappellania eccelsiastica sotto il titolo di S. Maria e S.
Giovanni Evangelista all’altare di S. Carlo nella Chiesa Parrocchiale di Azzate
pieve di Varese, di juspatronato della Famiglia Isella.
A tenore del decreto Magistrale di beneplacito n. 3216 del
31 luglio p.p. e per istrumento 21 agosto successivo in rogito del notaio di
Milano Gio. Battista perabò la detta cappellania è stata novellamente conferita
al chierico Giovanni Crugnola e dallo stato attivo e passivo, che con nota
d’oggi s’inoltra alla regia Camera dei Conti, risulta che l’annuo nitido
reddito della Cappellania medesima ascende a lire 118.5.4
Questa regia Amministrazione pertanto subordina al regio
Magistrato Politico Camerale le correlative notizie di pratica a scarico della
propria incombenza.
Milano, dalla Regia Amministrazione generale del Fondo di
religione lì 2 ottobre 1793
Alciati
STATO ATTIVO E PASSIVO
della Cappellania Ecclesiastica sotto il titolo di S. Maria
e S. Giovanni Evangelista all’altare di S. Carlo nella Cgiesa Parrocchiale di
Azzate pieve di Varese di juspatronato della Famiglia isella, rimasta vanacte
per morte del sacerdote d. Antonio Isella seguita il giorno 21 dicembre 1792 il
di cuiòpossesso è stato preso dal parroco di daverio d. Salvatore Borbone quale
delegato dalla regia Amministrazione del Fondo di religione il giorno 5 marzo
1793, ed ora conferita al chierico Giovanni Crugnola.
ATTIVO
Fitti dei eni e frutti di parte padronale lire
352.3.-
Livelli attivi lire
102.14.-
--------------
Totale attivo lire 454.19.-
PASSIVO
Carichi regi lire 31.12.8
Legati passivi lire
304.15.-
---------------
Totale
passivo lire 336.33.8
Avanzo annuo lire 118.5.4
N.B. – Si omette il conto di competenza e di amministrazione
giacché i redditi sono per la maggior parte in generi non ancor percetti, così
tutti i redditi del 1793 spetteranno al nuovo provvisto con obbligo però al
medesimodi adempirne i relativi pesi e di tacitare gli eredi del defunto
beneficiato, tenendo indenne e rilevato il Fondo di religione d’ogni ulterior
reclamo.
Le spese relative al possessso di vacanza spettano per metà
agli eredi e l’altra metà al nuovo provvisto, quelle per l’installamento al
nuovo provvisto.
Milano, dalla Regia Amministrazione del Fondo di religione
lì 6 agosto 1793
FITTI DI BENI E FRUTTI DI PARTE PADRONALE
Da Francesco Puricelli affittuario di alcuni beni posti in
Comune di castronno pieve di Castelseprio di pertiche 22 circa per una
locazione d’anni 9 scadente al S. Martino 1799 senza patto di ristoro,riservata
la foglia, e l’uva a metà, paga quanto segue, come da investitura semplice 18
marzo 1790:
formento moggia 2.4 a
lire 24 lire
60
segale moggia 2.4 a
lire 14 lire
35
miglio moggia 2.4 a
lire 10 lire
25
capponi n. 8 a
soldi 20 lire 8
-------
Lire
128
Da Gio. Battista Martignone ed Agostino Triacca affittuari
di una pezza di terra ronco di circa pertiche 12, pertiche 2.9 orato e pertiche
1 valle poste nei territori di Azzate, Buguggiate e Capolago pieve di Varese
per una locazione d’anni 9 scadente a S. Martino 1794, senza patto di ristoro,
compresa a suo favore la foglia dei gelsi ed uva, come da investitura semplice
5 marzo 1785, paga:
in contanti a S. Martino lire
110
pollastri n. 2 a
soldi 10 e n. 2 capponi a soldi 20 in
tutto lire 3
---------
Lire
113
Da Carlo Giuseppe Tibiletti affittuario di una vigna di
circa pertiche 7 in
comune di Azzate, senza investitura, riservata la foglia e l’uva a metà, paga
di fitto:
segale stari 5 a
lire 14 lire 8.5
Da Francesco Maria Montalbetti affittuario di alcuni beni
posti in Comune di Gazzada pieve di Varese di circa pertichew 5.12 per una
locazione di anni 9 scademnte al S. Martino 1794, con patto di ristoro,
riservata la foglia e l’uba a metà, come da investitura semplice del giorno 8
marzo 1785, paga:
segale stari 6 a
lire 14 lire
10.10
pollastri n. 4 a
soldi 10 lire 2
vino di parte padronale circa brente 6 a lire 10 lire 60
foglia dei gelsi riservata centinaia 10 a lire 3 lire
30
--------
Lire
352.5
LIVELLI ATTIVI
Da d. Gio. Battista e d. Antonio fratelli Bossi per annuo
livello che pagasi
a S. Martino lire 1.12
Dagli eredi del fu d. Vespasiano Bossi per livello come
sopra a S. Martino
contanti lire 8
contanti lire 8
capponi n. 2 lire 2
Dalla Fabbrica della Chiesa Parrocchiale di Azzate per
livello annuo pure
esigibile a S. Martino lire 1.12
Dal conte d. Luigi Bossi come successo a d. Bartolomeo
Isella per livello
esigibile a Pasqua d’ogni anno in contanti lire 15
capponi n. 2 a
soldi 20 lire 2
Dal segretario d. Giuseppe Perabò per livello esigibile a
Pasqua lire 7.10
Da d. Pietro Mozzoni Frasconi per livello esigibile come
sopra, annue lire 44
Da Gio. Battista Tamborini di brunello per livello esigibile
a S. Martino lire 5
Dagli eredi di Carlo Pozzi di menzago per livello come sopra
Segale stari 2 che a lire 14 il moggio lire 3.10
Miglio stari 2 a
lire 10 lire 2.10
in contanti a S. Martino lire 10
-----------
Lire
102.14
N.B. – dei suaccennati livelli non esistono docukenti presso
gli eredi, e si sono essi
rilevati dalle antiche annotazioni nei libri di registro di
detto beneficio.
CARICHI REGI
Per quelli sopra beni in Comune di Azzate censiti scudi 115.1.1
In Comune di Castronno scudi
120.2.-
In Comune di Gazzada scudi 26.4.4
In Comune di Capolago scudi 20.2.-
In Comune di Buguggiate scudi
12.1.2
----------------
Scudi
294.4.7 = lire 31.18.8
LEGATI PASSIVI
Per elemosine e manutenzione di Messe n. 218 da celebrarsi
ogni anno a termini della disposizione di Donato Bossi
fondatore
per testamento 18 luglio 1534 rogato dal notaio di Milano
Francesco Bossi
che a soldi 27.3 cadauna lire
297.-.6
Per un annuale con messa in canto da requiem e
coll’intervento di n. 4
Sacerdoti da celebrarsi in quella Comune per disposizione
come sopra lire 7.15
-------------
Lire
304.15.6
A.S.Mi., Benefici ecclesiastici, Azzate, 1733-1760
Cappellania di S. Ambrogio
Nel libro dei matrimoni di questa parrocchiale si trova
scritto:
“Mille seicento ottantasette allì tredici del mese di
febbraio. Il signor Gerolamo Bosso figlio del q. signor Vincenzo ha contratto
il matrimonio per verba de presenti con la signora Polonia Maria figlia del
signor Francesco Bosso alla presenza et interrogazione di me prete Giovanni
Orlando curato coadiutore di Azzate, essendo pur anche presenti per testimoni
il signor Antonio orrigoni et il signor Alberto figlio del signor Gaspare
Bosso. Le pubblicazioni sono state fatte in tre giorni di festa continui la
prima allì 2 la seonda allì 7 e la terza allì 9 febraro né è stato opposto alcun
impedimento: Avendo di già la Santità
di Nostro Signore Papa Innocenzo undecimo dispensato l’impedimento di parentela,
come ne consta dalla Bolla pontificia data in Roma l’anni mille seicento
ottantasette il mese di genaro, eseguita poi e spedita dal reverendissimo
monsignor Albero Lautio Vicario generale dell’eminentissimo cardinale Federico
Visconti ed in questa parte esecutore e delegato apostolico allì ventidue del
mese di genaro dell’anno mille seicento ottantasette”.
“Mille seicento novanta allì ventisette di giugno. Il signor
Antonio Vincenzo figlio del signor Gerolamo Bossi e sognora Polonia sua
legittima moglie nati all’ 25 suddetto è stato battezzato da me prete Gio.
battista Bosso curato di Azzate. Compadre è stato il signor Francesco Bosso di
Montonate, comadre la signora Angela Bossa”.
E in fede
Prete
Luigi Buzzi parroco di Azzate.
2 maggio 1718
(Vedi File:Vincenzo2.doc)
Il 26 febbraio 1733 il prete Vincenzo Bossi viene presentato
alla Cappellania di S. Ambrogio eretta all’altare maggiore della Parrrocchiale
di Azzate per disposizione testamentaria di Ambrogio Bossi.
Nel libro dei battesimi di questa parrocchiale si trova
scritto:
“Mille settecentodiciannove adì quindici settembre Gerolamo
Antonio Nicolao Giuseppe figlio del signor Pietro Paolo Buzzi e signora
Costanza Bossa jugali nato il dieci del suddetto è stato battezzato da me prete
Alessandro Portabò canonico curato di Varese. Compadre il signor Carlo Antonio
Sacco, commadre la signora Caterina Sacca”.
E in fede
Prete
Giuseppe Antonio Sottocasa curato coadiutore di Varese.
6 giugno 1743
Il prete Vincenzo Bossi patrono della Cappellania di S.
Ambrogio il 9 dicembre 1744 presenta il chierico Gerolamo Buzzi, vacante per
dimissioni dello stesso prete Vincenzo Bossi ultimo investito.
Il 10 settembre 1760 il prete Vincenzo Bossi viene
nuovamente presentato alla Cappellania di S. Ambrogio, vacante per la morte 30
maggio 1760 del prete Gerolamo Buzzi ultimo investito.
A.S.Mi., Benefici ecclesiastici, Azzate, 1707-1769,
Cappellania di S. Gerolamo e Giuseppe.
Nel libro dei battezzati di questa parrocchiale si ritrova
scritto:
"Adì 26 aprile 1681. Hieronimo Bartholomeo figlio del
sig. Ludovico Bosso e della sig.ra Isabella
Orighona sua moglie, nato adì 23, è stato battezzato da me
prete Carlo Fumagallo curato di Azzate.
Padrino è stato il sig. Pomponio Bosso".
E per fede
Prete
Luigi Buzzi parroco di Azzate.
Fabritius Castoldus praepositus Vicarius foraneus.
29 maggio 1707
Il 21 luglio 1707 il chierico Gerolamo Bossi viene
presentato dal patrono Pietro Gerolamo Campaniga alla Cappellania di S.
Gerolamo e Giuseppe eretta nella Parrocchiale di Azzate, vacante per la morte
nel mese di febbraio 1707 del prete Gerolamo Fossa, ultimo investito.
Nel libro dei battezzati di questa parrocchiale di S. Paolo
in Compito di Milano si ritrova scritto:
“Allì trenta ottobre mille settecento ventitre. Giacinto
Fortunato Francesco figlio di Pietro Campaniga e Maria Bernareggi jugali nato
l’altro ieri, essendo prima stato battezzato privatamente in casa per necessità
da me curato infrascritto fu presentato alla chiesa dove furongli supplite le
cerimonie dal rev. prete Antonio Pansecco alle quali venne Gio. Antonio Calchi
della cura di S. Marcellino”.
E in fede
Prete
Gio. Antonio Bonsaglio curato di S. Paolo in Compito.
29 giugno 1734.
Il 27 luglio 1734 il chierico Giacinto Campaniga viene
presentato alla Cappellania ed Altare sotto l’invocazione dei Santi Gerolamo e
Giuseppe nella Parrocchiale o altra Chiesa della B. M. V. al Castello d’Azzate
fondata dal fu Gerolamo Bossi, vacante per la morte dello stesso fondatore
Gerolamo.
Faccio fede io infrascritto siccome nei libri parrocchiali
dell’insigne Chiesa Collegiata di S. Maria Assunta del borgo di Gallarate si
ritrova come sgeue:
“Mille settecento trentanove allì 14 d’ottobre.
Francesco Bernardino Antonio Maria
Vincenzo Gaspare Melchiorre Baldassarre figlio dell’illustrissimo signor d.
Gio. Pietro Della Porta e dell’illustrissima signora d. Francesca Gaspara
Guttierez jugali nato il giorno nove del suddetto mese è stato oggi battezzato
da me Casimiro Della Porta prevosto. Compadre è stato l’ilustrissimo signor d.
Francesco Bernardino della Porta tutti abitanti in Milano.
Il 12 gennaio 1753 il chierico nobile d. Bernardino Della
Porta viene presentato dai nobili signori d. Casimiro Della Porta come prevosto
della collegiata di S. Maria Assunta di Gallarate, canonico d. Giuseppe e
giureconsulto d. Pietro patroni della cappellania sotto l’invocazione di S.
Gerolamo, Quirico e Giulita eretta nella chgiesa parrocchiale di Azzate,
vacante per dimissioni 28 settembre 1752 del prete d. Giuseppe della Porta
ultimo investito.
Nel libri dei battezzati della Parrocchiale Chiesa di S.
Raffaele si ritrova scritto:
“Mille settecento cinquantacinque allì ventidue settembre.
Roberto Gioachino Tomaso figlio del signor Francesco Campaniga e della signora
Marianna Mant…. Jugali nato il giorno diciotto circa le ore ventiquattro è stato
battezzato dal rev. signor d. Giacomo Bragadano per commissione di me prete
Giuseppe Restelli curato. Compadre fu il signor Gioachino Silvestri fq.
gerolamo a nome dell’illustrissimo signor marchese d. Roberto orrigoni della
cura di S. Paolo in Compito”.
Pro fide hac die 11 septembris 1763
Joseph Restellus parocus
Il 10 settembre 1765 il chierico Roberto Campaniga viene
presentato alla Cappellania dei Santi Gerolamo e Giuseppe eretta all’altare
maggiore della Parrocchiale di Azzate, vacante per la morte del prete Giacinto
Campaniga ultimo ivestito.
12 dicembre 1769
Per dispensa pontificia e con bolle apostoliche l’umilissimo
prete della santitò Vostra il chierico Roberto Campaniga ha ottenuto un
Beneficio di suo juspatronato attivo e passivo per disposizione del q. canonico
Gerolamo Campaniga nel 1682 ordinato nella Chiesa Parrocchiale di Azzate pieve
di Varese diocesi di Milano, con obbligo di Messa quotidiana e due anniversari
l’anno.
L’orante in età di soli 11 anni, dal suo genitore percorso
da contraria sorte, e gravato di numerosa figliolanza non può per l’impotenza
aver adeguata educazione, onde prostrato ai piedi della Santità Vostra
umilmente implora la sopensione della suddetta Messa quotidiana e degli
anzidetti due annuali, colla commutazione di una qualche Messa infra omnium per
poter con le rendite di detto beneficio, che si riducono a sole lire 350 essere
mantenuto agli studi; e così ablitato a suo tempo al sacerdozio; onde il
supplicante dalla clemenza della Santità Vostra spera, ed umilmente implora la
grazia; che &
Illustrissimo Signore.
Crede il chierico Roberto Campaniga servitore umilissimo di
V.S. illustrissima e reverendissima che possa essere pervenuta a notizia della
Regia Giunta Economica come a V.S. che la chiesa di Azzate abbonda di messe
quotidiane dove se ne celbrano otto ogni giorno stabilmente oltre a molte altre
intermissivamente ora più ora meno, quante si possono desumere da altri otto
benefici che fra tutti arrivano al numero di sedici, dalla terza parte dei
quali certamente verrebbero ad essere bastanteente provveduti di messe quei
terrieri e percià vi sia luogo al supplicante sperare dalla begnità di V.S.
illustrissima il regio Exequatur per la sospensione della Messa di juspatronato
del detto chierico finché sia in attitudine lo stesso di celebrarla giusto
addimandato nel memoriale sporto alla Sacra Ciongregazione rimesso a codesta Curia
Arcivescovile con la Sua
ecceitatoria per le opportune informazioni lo che umilmente implora e della
grazia &.
ELEZIONI DEI
CAPPELLANI BENEFICIATI NELLA CHIESA PARROCCHIALE DI S. MARIA DI AZZATE
Ante 18
giugno 1636 prete Gerolamo Campaniga
alla Cappellaia di S. Gerolamo, Quirico e Giulita.
18 giugno
1636 prete Pietro Angelo Bossi
fq. Pietro Gerolamo alla Cappellania di S. Antonio per morte del prete
Arcangelo Bossi.
? prete Gerolamo
Fossa presentato dal patrono prete Pietro gerolamo Campaniga alla Cappellania
di S. Gerolamo, Quirico e Giulita.
21 luglio
1707 chierico Gerolamo Bossi
alla Cappellania di S. Gerolamo, Quirico e Giulia, dopo la morte nel mese di
febbraio del prete Gerolamo Fossa.
16 agosto
1764 chierico Paolo Vergani per
dimissioni del prete Gio. Battista Bossi eletto da Idelfonso Bossi alla
cappellania di S. Giovanni Evangelista.
3 luglio
1765 chierico Roberto
Campanigo per morte del prete Giacinto Campanigo eletto da Francesco Campanigo
alla cappellania di S. Gerolamo.
10 dicembre
1765 prete Antonio Isella per morte
del prete Carlo Antonio Ballerio eletto dal giureconsulto Bartolomeo Isella
alla Cappellania della Beata vergine Maria e S. Giovanni Evangelista.
17 luglio
1770 prete Antonio Isella per
morte del prete Gio. Giacomo Bossi eletto dal conte Giulio Cesare Bossi alla
Cappellania di S. Francesco d’Assisi all’altare del S. Rosario.
11
settembre 1771 prete Domenico
Calimero Sottocornola per dimissioni del prete Paolo Vergani eletto da
Idelfonso Bossi alla Cappellania di S. Giovanni Evangelista all’altare di S.
Carlo.
11 luglio
1776 chierico Paolo Castiglioni
fq. Bernardo di Morazzone. Dovrà celebrare 80 messe annue nei giorni festivi
nell’Oratorio di S. Rocco di Azzate ed altre 6 messe alla settimana
nell’Oratorio di Dobbiate, secondo quanto fu stabilito dal fu prete Gio.
Battista Daverio, con l’assegnamento di annue lire 392 da conseguirsi dai
presentanei conduttori consorti Picinelli e loro successori, affittuari dei
beni di Varese, Dobbiate, Daverio, Azzate, Galliate, Brunello, Giubiano,
Comerio e Barasso.
30 giugno
1778 prete Alberto Bossi per
morte del prete Gio. Stefano Bossi eletto dal marchese Galeazzo Bossi alla
Cappellania di S. Antonio nella Chiesa di S. Antonio.
8 luglio
1779 chierico Francesco
Bossi per dimissioni del prete Alberto Bossi, suo fratello, a patrono della
Cappellania di S. Antonio.
9 agosto
1780 chierico Gerolamo
Lotterio f. Felice di Azzate alla celebrazione di 288 messe annue nell’Oratorio
della Chiesa dell’Incoronata di Milano, disposte dalla fu Giovanna Francesca
Marliani e da Margherita Cipolla.
30 giugno
1783 chierico Felice Bizzozero
per morte del prete Domenico Calimero Sottocornola eletto da Idelfonso Bossi
alla Cappellania di S. Giovanni Evangelista.
2 ottobre
1793 chierico Felice Bizzozero
per morte del prete Carlo Pessina eletto da Carlo Maria Giussano di Angera f.
Gio. Battista alla Cappellania di S. Carlo.
23 ottobre
1784 chierico Felice Bizzozero
eletto da Carlo Maria Giussani di Angera per la celebrazione di 5 Messe alla
settimana nella Parrocchiale di Azzate, in supplemento di quelle da celebrarsi
dallo stesso chierico all’altare di S. Giovanni Evangelista, come disposto da
Antonio Maria e Carlo fratelli Carnasini.
30 ottobre
1785 chierico Carlo Crugnola f.
Giuseppe di Azzate per la celebrazione di una Messa quotidiana nella Chiesa di
S. Maria di Mirasole parrocchia di Opera, con la ragione di esigere lire 450 all’anno
da Felice Stefanini come affittuario della possessione di Mirasole.
20 giugno
1793 chierico Luigi Portirelli
per dimissioni del prete Felice Bizzozero eletto da Idelfonso Bossi alla
Cappellania di S. Giovanni Evangelista.
28 febbraio
1795 parroco Carlo Giuseppe
Steffanini per morte di Antonio Bossi eletto alla Cappellania del S. Rosario.
21 dicembre
1801 prete Giovanni Crugnola per
morte del prete Gio. Battista Crugnola eletto da Giulio Cesare e giureconsulto
Giovanni fratelli Bossi fq. giureconsulto Ludovico alla Cappellania di S.
Ambrogio.
8 aprile
1803 Paolo Tosi per
dimissioni del chierico Luigi Bossi eletto da Francesco Bossi q. Luigi, col
consenso di Claudio suo fratello alla Cappellania di S. Lorenzo al Castello di
Azzate.
27 febbraio
1808 prete Stefano Caldara per
morte di Bernardino Porta eletto da giureconsulto Carlo della Porta, anche a
nome del Prevosto di Gallarate, alla Cappellania di S. Gerolamo, Quirico e
Giulita.
9 agosto
1817 prete Antonio Pisani
Dossi per morte di Stefano Caldara eletto dagli eredi di Pietro Della Porta
alla Cappellania di S. Gerolamo, Quirico e Giulita.
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