Una serie di immaginette di defunti è stata raccolta con
devoto ricordo da Pia Giamberini in Turolla ed è pervenuta fino ai nostri
giorni grazie al figlio Marino Turolla che l’ha gelosamente conservata.
La prima immaginetta è quella di don Luigi Redaelli, parroco
di Azzate per 25 anni fino al 1908 e questo suggerisce l’idea che la raccolta
sia stata iniziata da Enrico Giamberini detto Ricoeu, che fu sagrestano della
chiesa parrocchiale di Azzate e padre della predetta Pia.
Nel giro di pochi mesi uno dall’altro, tre lutti colpiscono
la nobile famiglia Avogadro di Collobiano e la contessa Rita Leone di
Tavagnasco nata Avogadro di Collobiano invia al parroco di Azzate don Alessandro
Vanetti il suo biglietto da visita con allegate le immaginette dei defunti dei
suoi fratelli Maria de Gerbaix de Sonnaz
nata Avogadro di Collobiano deceduta il 23 gennaio 1931 e Ferdinando deceduto
pochi giorni dopo a Torino il 29 gennaio.
Non si capisce chi sia Filiberto Avodagro di Collobiano
deceduto a Torino il 29 maggio 1931.
Per loro tre che, quasi sicuramente, hanno trascorso del
tempo nella loro villa al Castello di Azzate, la contessa Rita invoca le
preghiere del parroco e degli azzatesi.
Abbiamo notizia che il conte Enrico Leone di Tavagnasco il
27 ottobre 1901 era presente al concerto della filarmonica diretto dal maestro
Trotti in Villa Molo (Ca’ Mera attuale Villa Orsi) ad Azzate.
Popolare figura scomparsa.
Nelle prime ore di mercoledì u.s., vinto dall'ultimo attacco dell'inesorabile male che anni minava la sua esistenza, decedeva Giamberini Enrico, il ben conosciuto "Ricoeu".
Chi fra gli Azzatesi e pur anco nei paesi viciniori, non lo ricorda solerte infermiere al locale Ambulatorio e fedele sagrestano alla Chiesa di Azzate? Sebbene già colpito da quel morbo che lo doveva portare lentamente alla tomba, svolgeva pienamente tutte le sue mansioni e quale non fu il suo dolore quando impossibilitato a poter continuare, dovette ritirarsi definitivamente.
L'amore che portava alla sua Chiesa era talmente sentito che non tralasciava mai occasione in cui il male gli dava un po' di tregua per portarsi con grande fatica nella Chiesa stessa a pregare.
L'ultima visita da lui compiuta fu appunto tre giorni prima della sua scomparsa.
Ci associamo alle parole che il reverendo Don Francesco pronunciò prima che la bara fosse calata nella tomba: "Visse e morì per il bene".
Il nostro Enrico ha raggiunto ora il premio dei giusti!
Ai familiari le più sentite e cristiane condoglianze.
(Estratto da "La Prealpina").
Nelle prime ore di mercoledì u.s., vinto dall'ultimo attacco dell'inesorabile male che anni minava la sua esistenza, decedeva Giamberini Enrico, il ben conosciuto "Ricoeu".
Chi fra gli Azzatesi e pur anco nei paesi viciniori, non lo ricorda solerte infermiere al locale Ambulatorio e fedele sagrestano alla Chiesa di Azzate? Sebbene già colpito da quel morbo che lo doveva portare lentamente alla tomba, svolgeva pienamente tutte le sue mansioni e quale non fu il suo dolore quando impossibilitato a poter continuare, dovette ritirarsi definitivamente.
L'amore che portava alla sua Chiesa era talmente sentito che non tralasciava mai occasione in cui il male gli dava un po' di tregua per portarsi con grande fatica nella Chiesa stessa a pregare.
L'ultima visita da lui compiuta fu appunto tre giorni prima della sua scomparsa.
Ci associamo alle parole che il reverendo Don Francesco pronunciò prima che la bara fosse calata nella tomba: "Visse e morì per il bene".
Il nostro Enrico ha raggiunto ora il premio dei giusti!
Ai familiari le più sentite e cristiane condoglianze.
(Estratto da "La Prealpina").
Dopo lunga sofferenza è mancata all'affetto dei suoi cari Maria Daverto ved. Giamberini. Ne danno il triste annuncio la figlia Pia con il marito Pompilio e figli; Valentina, Carlo con la moglie Delfina, le figlie, Agnese con il marito Giuseppe e figli, e Lucia.
I funerali avranno luogo giovedì 30 luglio alle ore 18, partendo dall'abitazione in Azzate, Viale Rimembranze 3.
La presente serve di partecipazione e di ringraziamento.
Azzate, 29 luglio 1959.
Partecipano al lutto:
- L'affezionata Enrichetta Munaretti.
- Dino Munaretti e famiglia.
- Famiglia Guido Bianchi.
- Le famiglie Isella e Moia.
- Famiglia Anita Broggi.
- Famiglia Maria Daverio.
(Estratto da "La Prealpina").
Infermiera del medico condotto Angelo Zocchi. Non si limitava a fare le iniezioni e medicare chiunque ne avesse avuto bisogno, soprattutto le persone più povere e sole; come il fratello Pasqualino ha beneficati gli Azzatesi con la sua vita, il suo impegno totale e disinteressato per i malati, i poveri, i bisognosi, all'insegna della più grande sensibilità e naturalezza . Ha preceduto di poco il fratello nella Casa del Padre, nel 1959, all'età di 53 anni.
(Estratto da "La Rete" 2/1986).
Nessun commento:
Posta un commento