Abbiamo visto nel capitolo dedicato alla Villa
Cottalorda-Prestini come il 23 maggio 1865 si affaccia sulla scena azzatese
Carlo Stefanini fu Francesco che acquista dall’eredità giacente di Severo
Calcagni il fabbricato su due piani composto da 26 vani in Via Belvedere 47 che
diventerà la villa che conosciamo con i terreni circostanti per il prezzo di
lire 10.000
Un anno più tardi (25 ottobre 1866) tutta la partita di
pertiche 20.14 viene rivenduta all’ingegner Antonio Caneva fu Giuseppe che la
paga lire 10.747
Per eredità 16 maggio
1883 il solo mappale n. 77/1 consistente in una casa d’affitto e d’abitazione
passa al fratello Giovanni Caneva che pochi giorni dopo (20 giugno) la rivende
ad Enrico Ramazzotti fu Giuseppe, forse imparentato con Ausano Ramazzotti che
nel 1815 iniziò a vendere vini, liquori e prodotti
d’erboristeria tra cui erbe, radici, bucce d’arancia e cortecce aromatiche. Le
sue conoscenze gli permisero di creare una delle bevande più celebri e
versatili a base di genziana, china, rabarbaro, cannella, origano, arancia
dolce di Sicilia, arancia amara di Curaçao e altri ingredienti, creando quel
liquore tonico, corroborante e digestivo, di sapore armonico e morbido, con
sentore d’arancia e moderatamente alcolico che divenne famoso quando Ausano
aprì un bar vicino alla Scala dove serviva, in luogo del caffè, l’Amaro
Ramazzotti.
Il 26 ottobre 1898 lo stesso fabbricato viene acquistato da
Maria Evelina Tellini fu Luigi maritata Giacomo Cottalorda per il prezzo di lire
18.500
Qualche anno prima, nel 1882, viene convocato il Consiglio
Comunale di Azzate per il giorno 26 giugno e vi partecipa in qualità di
consigliere il commendator ingegner Antonio Caneva, che supponiamo abitasse
nella villa di cui sopra, e nella sua veste di membro della Commissione
appositamente costituita illustra i progetti dell’ampliamento del Cimitero di
Azzate annesso all’Oratorio di S. Rocco.
Fra i progetti ne figura uno da lui stesso predisposto che
contempla l’allargamento del Cimitero verso la collina di S. Quirico,
incorporando porzione di terreno di proprietà della Prebenda Parrocchiale di
Azzate.
L’ampliamento del Cimitero era una questione che si
trascinava da anni e la sua realizzazione era ormai divenuta una urgente
necessità.
Per questi motivi l’ingegner Caneva si dichiarava disposto a
redigere anche il progetto di dettaglio, qualora il Consiglio Comunale avesse
adottato la soluzione da lui proposta.
Il 15 novembre 1882 il Consiglio Comunale approva invece il
progetto di massima dell’ingegner Giacomo Cova di Varese e lo incarica di
stendere il progetto con i dettagli e colla relazione, riducendo al massimo le
spese e sospendendo, per il momento, la costruzione del portico e semplificando
il muro di sostegno. Autorizza inoltre la
Giunta Municipale ad acquistare il terreno
occorrente prelevando la somma necessaria dalle disponibilità di cassa.
Il 14 febbraio 1883 l’ingegner Giacomo Cova presenta il
progetto dettagliato che viene successivamente (17 luglio) approvato dalla
Regia Prefettura Provinciale di Como ed il sindaco di Azzate conte Gio.
Battista Castellani-Fantoni fu Carlo il 18 agosto stipula con il parroco di
Azzate don Luigi Redaelli fu Carlo, da poco nominato dall’arcivescovo Nazari di
Calabiana parroco di Azzate (6 marzo 1883) la compra-vendita del terreno
occorrente consistente nei mappali n. 886 aratorio (ora con robinie) di
pertiche 0.89 rendita catastale lire 1.57 ed il mappale n. 887 zerbo di
pertiche 0.39 rendita catastale di lire 0.06 per un totale di pertiche 1.28
rendita catastale di lire 1.63 per il prezzo convenuto di lire 260,75 e sotto
le seguenti condizioni:
1. Il contratto si intende definitivamente stipulato dal
giorno della superiore approvazione.
2. Il possesso e regolare godimento del terreno seguirà dal
giorno della legale registrazione del
presente
contratto.
3. Dal quel giorno saranno a carico del Comune di Azzate
tutte le imposte e tasse efficienti il fondo
stesso.
4. Il venditore parroco Luigi Redaelli dovrà garantire a
termine di legge la piena proprietà a libertà
ipotecaria dei
terreni.
5. Tutte le piante esistenti sui fondi si cedono di
qualunque età e dimensione si intendono di
proprietà del
venditore signor parroco Redaelli.
6. Le spese e tasse di bollo e registrazione della presente
scrittura privata si ritengono a tutto
carico
del Comune
acquirente.
Il 26 maggio 1882 il Sindaco di Azzate rivolge al Parroco di
Azzate don Luigi Redaelli la formale richiesta di vendita del terreno di
proprietà della Prebenda Parrocchiale e l’11 giugno successivo questi si
dichiara ben disposto a cedere la superficie occorrente per l’ingrandimento del
Campo Santo al prezzo che verrà stimato dall’ingegner Giacomo Cova e plaude ad
una opera lodevole e utile per il bene della Parrocchia.
Il 22 settembre il Consiglio Comunale delibera di procedere
all’asta per l’appalto dei lavori e il 3 ottobre successivo il Sindaco conte
Gio. Battista Castellani-Fantoni fa pubblicare il seguente avviso:
“Approvato dalla Regia Prefettura provinciale il progetto 14
febbraio 1883 dell’ingegner Giacomo Cova di Varese per l’ampliamento del
Cimitero comunale, il Sindaco sottoscritto, ai sensi dell’articolo 102 n. 12
della legge comunale e provinciale, pubblica il seguente avviso d’asta che avrà
luogo nel giorno di sabato 27 corrente ottobre alle ore 11 antimeridiane
nell’Ufficio comunale di Azzate, colle norme stabilite dalla legge in vigore
sulla contabilità generale dello Stato e sotto la stretta osservanza delle
seguenti prescrizioni:
1. L’asta sarà aperta in base al peritale prezzo di lire
8.182,24 per tutte le opere di costruzione.
2. Le condizioni d’appalto ed i relativi capitolati sono fin
d’ora ostensibili presso l’Ufficio
municipale di
Azzate.
3. Non saranno ammesse a far partito che persone pratiche
dell’eseguimento di opere pubbliche e di
conosciuta
responsabilità, le quali dovranno inoltre garantire le loro offerte col
deposito di lire
800 sia in
numerario, sia in effetti pubblici dello Stato al prezzo di borsa, sia in
libretti della
Cassa di Risparmio
in Milano e sua figliale in Varese.
4. Il deposito potrà essere fatto tanto alla stazione
appaltante che presso l’Esattore comunale signor
Cesare
Mazzola-Conelli in Varese, ed in quel’ultimo caso dovrà essere comprovato
mediante
dichiarazione
dallo stesso rilasciata.
5. I termini fatali per la diminuzione del ventesimo sono
fin d’ora stabiliti a giorni 15 e scadranno a
mezzodì del giorno
di domenica 11 novembre 1883.
6. La delibera seguirà colla estinzione dell’ultima candela
vergine a favore dell’ultimo migliore
onerente ed in
base alla perizia e capitolato uniti ai progetti 14 febbraio 1883 precitato.
7. Nel caso in cui entro il termine dei fatali venisse fatta
ulteriore offerta in miglioria del prezzo di
deliberamento, si
procederà di nuovo ad altro incanto definitivo”.
Il 12 novembre il segretario comunale Antognazza certifica
che entro i termini stabiliti non è stata presentata alcuna offerta in
diminuzione al prezzo di lire 7.165 provvisoriamente deliberato con il
capomastro Antonio Belli di Varese.
Il 14 febbraio 1883 viene stilata dall’ingegner Giacomo Cova
di Varese la seguente valutazione del porticato con annesso camera mortuaria
proposto da costruire nel nuovo cimitero comunale di Azzate aderente
all’Oratorio detto di S. Rocco, a seconda della pianta e prospetto delineato
nel foglio di disegno allegato sotto A e già indicato nel progetto di massima
esaminato ed approvato dal Consiglio Comunale nella seduta straordinaria del
giorno 15 novembre 1882.
Scavo di terra pel fondamento del portico ed annesso camera
mortuaria:
lato di levante m. 17.60 x m. 1 x m. 0.60 = mc. 10.56
lato di mezzodi m. 4.60 x m. 1 x m. 1 x m. 0.60 = mc. 2.76
lato di tramontana m. 3.50 x m. 1 x m. 0.60 = mc. 2.10
lato di tramezze m. 4.60 x m. 1 x m. 0.60 = mc. 2.70
In totale mc. 18.18
a lire 6.65 comportano
lire 14.81
Muri di sassi in calcina pei fondamenti nello scavo
sopra
Praticato mc. 18.12
a lire 7.30 comportano
lire 132.27
Muri di sassi in calcina fuori terra sino al piano del
Porticato mc. 30.30 x m. 1.10 x m. 0.50 = mc. 16.66
a lire 8.50 comportano
lire 141.61
Muri di sassi misti a cotti in calcina sino al piano della
cornice di finimento del portico compreso i fianchi e
la tramezza mc. 30.30 x m. 3.50 x m. 0.50 = mc. 53.02
deducesi le parti rettangole delle arcate e cioè n. 3 da
m. 2.20 x m. 2.00 x m. 0.50 = mc. 6.60 rimangono di
muratura mc. 46.42
a lire 11.50 comportano
lire 533.83
Nel prezzo dei muri si è compreso anche la riboccatura
e stabilitura da applicare.
Cornice di gronda del portico, con canale di ferro,
frontalino in vivo e cornice sottoposta in cemento in
lunghezza di m. 19.20
a lire 11.30 comportano
lire 216.96
Soffitto di travotti ed asse con caldana superiore e
sottoposto plafone aderente al soffitto tutto completo
m. 13.00 x m. 4.00 = mc. 52 più m. 4.60 x m. 3.00 =
mc. 13.80 che sommano a mc. 65.85 a lire 4.70 comportano
lire 309.26
Tavolato di cotto m. 3.20 x 3.50 = mc. 11.20 a lire 3.50 comportano lire 39.20
Suolo in lastre di bevola del portico e della camera
mortuaria: per il portico m. 13.00 x m. 3.50 = mq. 45.50
per la camera m. 4.60 x m. 2.90 = mq. 13.34 sommano
mq. 58.84 a lire 4.80 comportano lire 282.43
Zoccolino e cimasa allo stillobato del portico in
lunghezza m. 18 a lire 6.50 comportano
lire 117.-
Gradini di sariccio per le scale per ascesa dal piano del
Camposanto al piano del portico n. 10 a lire 8 comportano lire 80.-
Parapetto in ferro a difesa delle scale e della campata
di mezzo del portico del peso approssimativo di Kg. 120
a lire 0.80 comportano
lire 96.-
Tetto di coprimento del portico e camera attigua tutto
Compreso mq. 97.50
a lire 3.50 comportano
lire 341.25
Canali e tubi di scarico delle pluviali del tetto m. 8.50
a lire 1.80 comportano
lire 15.30
Chiudimenti da portine in due ante in fusto e fodera tutto
Compreso n. 2 a
lire 35 comportano
lire 70.-
Serramento da finestre per la camera mortuaria in
Semplici antini a vetro d’oscuro interne n. 1 a lire 40 comportano lire 40.-
Colombari da eseguirsi sotto al piano del portico nelle
località segnato in prospetto compreso anche la lastra
di marmo di Carrara per la chiusura della bocca n. 9 a
lire 35 comportano
lire 255.-
Importo approssimativo per opere accessorie ed
imprevedute comportano
lire 100.-
------------
Totale importo del portico e camera mortuaria lire 2781.92
DESCRIZIONE delle opera da eseguirsi per l’ampliamento del
Cimitero Comunale di Azzate sulle basi del progetto di massima presentato dal
sottoscritto ingegnere, stato approvato dal Consiglio Comunale in seduta
straordinaria del 15 novembre 1882.
La specificazione è data in relazione ai fogli di disegno
che formano parte integrale del progetto e questi disegni sono:
a) foglio n. 1 portante la planimetria del Cimitero attuale
coll’Oratorio di S. Rocco e
strada limitrofa
segnato in nero; il progetto di suo ampliamento cogli accessorii in
rosso, il tutto in
scala metrica nel rapporto di 1 a
200.
b) foglio n. 2 portante la sezione longitudinale
dell’attuale Campo Santo preso sulla
mezzaria dello
stesso.
c) foglio n. 3 le sezioni trasversali in corrispondenza alla
linea rossa segnata in
planimetria.
La scala adoperata
per queste sezioni è nel rapporto di 1 a
200.
d) foglio n. 4 portante il prospetto dell’ingresso pel nuovo
Campo Santo in scala
metrica nel
rapporto di 1 a 100.
Le linee e tinte nei disegni sono quelle che generalmente si
adottano in pratica, e cioè le linee nere quelle del terreno attuale, le linee
rosse quelle del progetto. La tinta gialla gli scavi da praticare e quelle da
demolire e la tinta rossa gli alzamenti da eseguire.
L’ampliamento del Cimitero va eseguito a seconda del
delineato in pianta, verso il lato di mezzogiorno estensivo anche verso il lato
di levante sempre su fondo della Prebenda Parrocchiale di Azzate cadente in
quella mappa ai numeri 886 e 887, ciò che costituisce una figura regolare
formata da due rettangoli uno maggiore contro all’Oratorio di S. Rocco, e
l’altro minore a levante dell’ingresso attuale, collegati fra di loro da una
figura trapezia colla base maggiore eguale alla larghezza del maggior
rettangolo, e colla base minore eguale alla larghezza del rettangolo minore.
Il rettangolo maggiore, misurato internamente al Campo
Santo, sarà il lunghezza di metri 42,50 ed in larghezza di metri 23,30 ed il
rettangolo minore sarà in lunghezza di metri 19 ed il larghezza di metri 15, ed
il trapezio di unione ha un’altezza di metri 4,30 il tutto come meglio vedesi
indicato con numero ossi nella pianta generale.
Tracciato sul terreno la figura stata assegnata al progetto,
verranno eseguiti tutti quegli scavi di terra che reputasi necessari per
assegnare al nuovo piano del Campo Santo quello che risulta segnato nelle
rispettive sezioni trasversali e longitudinali, scavo che va esteso non solo
alla superficie compresa fra la cinta del Campo Santo stesso, ma ben anche per
tutta la strada del lato di mezzogiorno che corrisponde alla cuna selciata da
praticarsi dietro alla cinta stessa, ed al muro di sostegno del laterale fondo
residuo della Prebenda Parrocchiale, adoperando il materiale estratto a
riempimento delle piccole porzioni da rialzare, trasportando altrove e fuori
dal Campo Santo e della proprietà Comunale in luogo innocuo la materia
crescente[1].
Stabilito il nuovo piano del Campo Santo nel senso
longitudinale che nel senso trasversale si darà luogo agli scavi di terra per
dar luogo al fondamento della nuova cinta spingendo l’altezza di questo scavo a
metri 2 sotto al nuovo piano del Campo Santo nella costante larghezza di metri
0,70
Ultimato lo scavo ed assicurato il terreno circostante con
opportuni assiti, qualora la natura del terreno fosse scorrevole, si darà
incominciamento al muro di fondamento della nuova cinta, il quale sarà pure in
altezza di metri 2 grosso costantemente metri 0,65
Sul quale in seguito verrà eretta la cinta che racchiude il
progettato ingrandimento, di cui verrà detto in seguito.
In quelle tratte di muro di fondamento che rimane
esteriormente al piano campagna, in particolar modo sulla tratta aggiunta verso
tramontana in prossimità della strada comunale, e per una tratta del lato di
levante che forma ingresso, questo e nelle parti esterne va regolato a scarpa
proporzionale al 1/10 di sua altezza.
Circoscritto l’area aggregata al vecchio Campo Santo col
muro di fondamento sopra cennato, verrà tutta quella superficie smossa
interamente, spingendo il movimento del terreno per metri 2 di altezza sotto al
muro pieno passandolo uniformemente col zappone in modo da levare tutti i sassi
che eccedano la grossezza di metri 0,05 come in generale viene prescritto per i
Cimiteri, e questo spurgo verrà praticato anche per la terra che verrà
adoperata nei pochi alzamenti da effettuarsi.
Eseguita la costruzione del muro di fondamento e effettuato
lo spurgo del terreno aggregato, si darà luogo all’erezione della nuova cinta,
ben addentellandosi col muro dell’Oratorio di S. Rocco verso il suo esterno ove
deve essere a contatto, nonché col muro di cinta dell’attuale Cimitero che non
viene demolito.
Questo muro di conta avrà la costante altezza sopra il piano
del Cimitero metri 2,20 grosso costantemente metri 0,45 lasciandosi però nel
muro che serve d’ingresso del Campo Santo, che è verso levante, come al
disegno, apertura larga metri 3,20 la quale verrà munita lateralmente da
pilastri anch’essi in muratura della grossezza in quadro di metri 0,60
Tanto il muro di cinta internamente ed esternamente nonché
quelle parti di fondamento che esistono fuori terra verranno riboccati in
pieno.
Ultimata la cinta alle dimensioni indicate, tanto quelle di
nuova costruzione, quanto quella tratta di vecchio Campo Santo che non viene
demolita, salvo regolarizzazione della sua sommità per quest’ultima, verrà
coperta da lastra di molera in larghezza di metri 0,55 grosse nel mezzo di
metri 0,10 ed ai lati metri o,07 lastre che avranno lunghezza non minore di
metri 1,50
A sostegno del fondo della Prebenda Parrocchiale di Azzate
lungo tutto il lato di mezzogiorno del Campo Santo, ripiegando anche verso
levante che comprende parte dell’accesso d’ingresso del Campo Santo, come al
disegno di planimetria, verrà eretto muro di sassi in assecco rivestito per
metri 0,15 in
calcina che sarà mantenuto per tutto il lato di mezzodì sempre parallela alla
nuova cinta al Campo Santo, muro che avrà un’altezza fuori terra di metri 2
grosso in sommità col 1/5 di scarpa esternamente, appoggiato su fondamento che
sarà minore di metri 0,60 che verrà questo eseguito tutta in calcina.
Questo muro di sostegno del fondo verrà costantemente tenuto
distante dalla cinta nuova verso mezzodì di metri 0,60 la quale lista verrà
sistemata a cuna in selciato per lo scolo delle acque provenienti e dal fondo
superiore e dal terrapieno stesso, e verso levante sarà discosto dalla cinta di
prospetto di metri 5 regolata la parte in corrispondenza alla mezzaria del muro
Campo Santo sotto area di cerchio col raggio di metri 4,50 e come vedesi
delineato in pianta.
In questo muro di terrapieno verranno lasciati diversi fori
regolarmente ed uniformemente ripartiti e disposti in linea retta ed alternati
quelli inferiori dai superiori, alla distanza l’uno dall’altro metri 2,60 per
quelli su una stessa linea, nella formazione di questi fori verranno esclusi i
mattoni.
Tutte le parti in vista di questo muro di terrapieno
verranno riboccate a rasa pietra.
La lista di terra compresa fra il muro di terrapieno e la
cinta del Campo Santo, come già si disse, va regolata a cuna di selciato con
minuti ciottoli scaricanti verso levante, e le acque ivi percorrenti verranno
poi guidate in apposito tombino che si dovrà costruire in contatto al muro del
Cimitero che gli serve d’ingresso, in lunghezza di metri 17 scaricate sulla
strada comunale del Cimitero, tombino che avrà di luce metri 0,60 di larghezza
per metri 0,40 di altezza fra murelli di sassi in calcina grossi metri 0,30 con
selciato al fondo e lastre di sariccio di coprimento le quali rimarranno metri
0,25 inferiore al piano dell’accesso.
Come è detto e come vedesi anche dalla planimetri l’ingresso
del Campo Santo viene esercitato dal lato di levante sul davanti del quale
verrà formato piazzaletto che comprende tutta la fronte del muro di cinta in
larghezza costante di metri 5 regolata sulla parte centrale sotto arco di
cerchio del diametro di metri 9.
Il suo piano sarà in parte inclinato dal piano della strada
comunale da cui si accede sino al primo pilastro laterale d’ingresso, indi
pressoché orizzontale pel resto, e come meglio verrà stabilito al caso pratico
durante l’esecuzione dell’opera.
Tutta questa superficie sistemata a piazzaletto verrà sparsa
viva ghiaia minuta e crivellata.
L’ingresso la Campo Santo come
dall’apposito foglio di disegno, sarà sulla mezzaria del Campo Santo ampliato,
verso il lato di levante, in larghezza di metri 2,20 fra pilastri in muratura
grossa in quadro metri 0,50 alti metri 3 compresa anche la cimasa di coprimento
dei pilastri stessi e di zoccoli di sariccio a tre lati di ciascun pilastro.
A formare soglia dell’apertura d’ingresso, verrà posto in
opera lastra di sariccio lunga metri 2,20 larga 0,60 grossa non meno di metri
0,12 bene appoggiata in calcina sul muro di fondamento sottoposto[2].
A chiudi mento dell’apertura d’ingresso si porrà in opera
cancello di ferro in due ante girevoli
internamente della lunghezza di metri 2,20 alto contro ai pilastri metri 2,40
tutto compreso, e nel mezzo metri 2,60 terminato sotto sagome con croce nel
mezzo e come al disegno che al caso pratico verrà consegnato all’assuntore,
durante i lavori del Campo Santo.
Ciascun’anta del cancello sarà fermata da una piantana si
cui fira in grossezza di metri 0,04 in
quadro con pollice dal basso e piletta assicurata con piombo in un pezzo di
sariccio da metri o,25 in quadro alto metri 0,20 ed internantesi nel suolo in
prossimità all’angolo del pilastro, ed all’alto da un grosso occhio di ferro a
zanca ripartito in due braccia della lunghezza di metri 0,50: all’altro esterno
avvi piantana formata da due reggie ad angolo retto ciascuna in larghezza di
metri 0,04 per metri 0,008 che formato battuta con le altre due reggie
dell’anta opposta.
Le piantane verticali saranno fra di loro ben collegate con
n. 5 reggie trasversali una di fondo larga metri 0,04 grossa metri 0,15 e le
altre pure larghe metri 0,04 in
grossezza di metri 0,12 ripartite come al disegno da produrre.
Fra le piantane esterne verranno ripartite n. 8 piantane
verticali da metro 0,012 in
quadro bene collegati colle reggie trasversali terminanti superiormente a
freccia e come meglio. Allo zoccolo verrò aggiunto altro piantoncello
intermedio bene collegato colle reggie orizzontali che lo ferma.
Tra le reggie verticali che formano battuta delle due ante
vi scorrerà catenaccio quadro formato da un quadretto di metri 0,015 che si
internerà nella soglia al basso e di un uncino all’alto, catenaccio che sarà
munito da manetta di ferro pel suo movimento. Serratura e chiave la quale verrà
collocata a metri 1,20 dal piano della soglia.
A farvi battuta del cancello contro la soglia ed assicurata
in un pezzo di sariccio si porrà in opera unghia di ferro bene assicurata con
piombo nel sasso, sarà in lunghezza di metri 0,12 ed in larghezza di metri 0,05
con un’altezza di metri 0,035 contro il cancello.
Il cancello con tutti i suoi annessi va lavorato finemente
adoperando ferro nostrano sarà eseguito a perfetto fior d’arte ed inverniciato
con una prima mano di minio ben applicato e due mani successive color bronzo
oscuro.
In corrispondenza al cancello del Campo Santo nell’interno
dello stesso sulla nuova mezzaria, verrà praticato viale che si estende sino in
prossimità all’Oratorio di S. Rocco, viale che avrà la costante larghezza di
metri 2.
A disimpegno poi degli spazi destinati alla tumulazione dei
cadaveri verranno praticati altri vialetti secondari, i quali saranno ripartiti
nei modi indicati in planimetria, e tanto sul viale principale, quanto sui
vialetti secondari verrà sparsa una quantità di ghiaietto minuto e ben
crivellato scevro da terra in altezza non minore di metri 0,03
Se durante la costruzione della nuova cinta in ampliamento
dell’area del Cimitero ed in special modo nell’addentellamento di questa colla
vecchia cinta, si trovasse opportuno, per una più solida costituzione e
legamento con quello, distruggere una parte della cinta attuale e muro di
terrapieno sottoposto, già stato altre volte assicurato con muro a scarpa,
questa verrà eseguita colle debite precauzioni e colla occorrente puntellazione
alle parti residue, e questa rinnovazione potrà essere fatta per una lunghezza
non minore di metri 8 salvo il variare questo al caso pratico, mantenendo le
dimensioni del terrapieno o conta superiore, quelle già sopra accennate per la
cinta nuova potendo reimpiegare i materiali ritraibili della demolizione,
qualora questi siano conformi al contratto.
Fra le disposizioni del regolamento per l’esecuzione delle
leggi sanitarie in data 6 settembre 1874 al capo IV titolo III art. 61 è detto
che: “…. In ogni cimitero sarà una camera mortuaria per custodire i cadaveri
finché non vengano sepolti”.
Nel cimitero attuale esiste in angolo di tramontana e
levante piccolo stanzino destinato appunto a questo uso, il quale salve poche
modificazioni da introdurre in causa dell’interramento di una porzione della
vecchia cinta, può essere ancora conservato provvisoriamente, ed in causa di
questa esistenza provvisoria non venne fatta alcuna prescrizione di altro nel
progetto ampliamento.
Qualora però la Giunta Municipale
credesse opportuno distruggere l’attuale camera mortuaria, ed eseguirne altra
per le occorrenze del nuovo Cimitero, questa potrà essere fatta e collocata in
angolo di mezzogiorno e ponente a contatto del muro esterno della sagrestia
annessa all’Oratorio di S. Rocco come è segnato con punteggiato rosso nella
planimetria, costruzione che deve essere fatta pure in via provvisoria e ciò in
causa della soppressione per ora del portico ed annesso stanzino proposto
costituire nel progetto di massima inoltrato al Consiglio Comunale ai sensi del
deliberato nella seduta straordinaria del giorno 15 novembre 1882.
Le opere che potranno venire eseguite a mezzo
dell’appaltatore, verranno rilevate all’epoca del collaudo e compensato allo
stesso ai prezzi che verranno stabiliti dall’ingegnere incaricato del collaudo.
Il 15 novembre 1883 con intervento del Sindaco e degli
assessori conte Bossi Lampugnani e nobile Claudio Riva, nonché dell’appaltatore
Antonio Belli, vengono segnati sul terreno tutti i punti fissi a demarcazione
dei limiti esterni della cinta racchiudente il progettato ampliamento, e si
sono segnati tutti gli altri punti esterni.
Successivamente per sostanziali modificazioni che si vollero
introdurre al progetto, allo scopo di mettere la mezzaria del Campo Santo in
direzione normale alla mezzaria dell’Oratorio di S. Rocco cui il Cimitero è
aderente, si invitò di nuovo l’ingegnere Giacomo Cova a tracciare sul terreno i
limiti dell’ingrandimento in relazione alla ideata modificazione e nel giorno 3
dicembre 1883, si effettuò il sopraluogo, e di comune intelligenza colla Giunta
Municipale si collocarono di nuovo i picchetti sulla nuova linea, mantenendo
sempre le dimensioni primitive, e con questa variante, si dovette portare
variazione anche alla strada comunale detta del Cimitero con occupazione di
fondo di ragione del cavalier Vittorio Avogadro di Collobiano del conte
Filiberto che fu assenziente.
Assegnati questi nuovi limiti dell’ampliamento del Cimitero
si invitò l’appaltatore Antonio Belli a sollecitare l’esecuzione.
In conseguenza della introdotta ragionale modificazione,
vengono variate in molta parte tanto i movimenti di terra che le opere murarie
da eseguire, e queste varianti verranno tenute a calcolo all’epoca del finale
collaudo sia per le parti a credito che per quelle a debito dell’appaltatore.
L’assuntore Belli dichiarava di essere edotto di tutti gli
obblighi portati dal suo contratto, ed in particolare modo di tutte le
prescrizioni accennate nel capitolato d’appalto impegnandosi dell’esatto
adempimento di ogni e singolo articolo, ed eseguire il lavoro in conformità
allo stesso.
Il 1° dicembre 1883 il conte Vittorio Avogadro di Collobiano
scrive alla Giunta Municipale di Azzate manifestandogli la sua intenzione di
voler cedere gratuitamente circa 300
metri quadri del campo aratorio detto il Pomairolo
occorrente per l’ampliamento del Cimitero alle seguenti condizioni:
1. Il suolo della strada comunale soprastante al Campo,
essendo stato elevato ne
viene di
conseguenza che è necessaria una forte cunetta con relativa pendenza e
strati superiori
ed inferiori, onde venga impedita la stagnazione dell’acqua nel campo.
2. La terra di coltura del fondo ceduta sia messa sul campo
di proprietà Collobiano,
ora vuoto, sparsa
regolarmente sulla parte non seminata.
3. Il Comune indennizzi il colono per qualunque danno
derivante per occupazione
provvisoria del
terreno da lui condotto.
4. Il Comune provveda a suo carico al trasporto della siepe
e della sistemazione della
cunetta di cui
sopra.
5. Per la misura si starà all’ingegnere del Comune.
6. Per il prezzo del terreno ceduto, nonché per i dettagli
di sistemazione ambe le
parti si
atterranno alle indicazioni sia verbali o risultanti dal disegno di Ernesto
Galli.
Il presumibile prezzo di lire 102 del terreno ceduto il
conte Collobiano lo destina per i ¾ alla locale Congregazione di Carità e per
l’altro quarto alla Società di Mutuo Soccorso di Azzate e limitrofi paesi.
La partita catastale n. 117 di pertiche 7.72 lire 51.29
viene suddivisa in:
a - di pertiche 7.25 lire 48.16 rimane al signor Avogadro
cav. Vittorio di Collobiano del
conte Filiberto;
b - di pertiche 0.47 lire 3.13 passa al Comune di Azzate per
deviazione strada comunale
ed ingrandimento
del Cimitero.
(E’ allegata una
piantina).
Un gesto tanto generoso da parte del conte di Collobiano
viene però malamente contraccambiato dagli incaricati del Comune di Azzate che,
probabilmente per indolenza o per errore, cambiano il tracciato
dell’ampliamento del Cimitero, suscitando le più vive proteste del conte che il
7 dicembre da Torino scrive una infuocata lettera al Sindaco per l’abusiva
occupazione di circa 22 metri
quadri di terreno sui quali insistono delle piante di gelso che nel modo più
assoluto non devono essere abbattute.
L’11 dicembre il Sindaco si affretta a rispondere al conte,
riconoscendo l’arbitrio commesso, ma giustificandolo con l’esigenza di rendere
più armoniosa la curva della strada e lo invita a mostrarsi ancor più magnanimo
nei confronti del Comune concedendo il suo benestare alla maggiore occupazione
di terreno che, in questo caso, sarebbe di un totale di metri quadri 436, come
rilevato dall’ingegner Belli coll’assistenza di Ernesto Galli fattore del conte
di Collobiano il giorno 3 dicembre.
Il 21 gennaio 1884 il conte Collobiano aderisce alla
richiesta formulatagli dal Sindaco e concede la maggiore occupazione di terreno
alla stesse condizioni del 1° dicembre, rinunciando al relativo prezzo a favore
della Congregazione di Carità di Azzate.
Superati questi ostacoli si pone mano ai lavori che vengono
portati a termine nel giro di pochi mesi e il 5 luglio 1884 il capomastro
Antonio Belli di Varese scrive al Sindaco conte Gio. Battista
Castellani-Fantoni perché gli venga corrisposto il saldo delle opere eseguite.
Si riunisce il Consiglio Comunale e viene deliberato di
affidare una commissione composta dal Sindaco conte Gio. Battista
Castellini-Fantoni, l’ingegener Giuseppe Bossi-Lampugnani, il dottor Piero
Castiglioni, il signor Ernesto Galli, il ragionier Giovanni Rasina, il nobile
cavalier Claudio Riva ed il ragionier Antonio Morandi perché formuli delle
proposte sulla distribuzione dei monumenti antichi, la vendita del terreno, la
vendita delle tombe, le tasse per le lapidi e le iscrizioni.
Il 18 novembre 1884 il signor Ernesto Galli presenta il
conto dei danni che ha subito il fondo del conte Collobiano che sommano a lire
37,50 come da specifica:
per frumento stai 4 lire
13
paglia stari 1 ½ lire 4,50
foglia stari 2 a
lire 10 lire
20
-----------
lire
37,50
Viene anche presentato il conto dei lavori eseguite ad
economia che sommano a giornate 189 come da specifica:
- levare la terra coltura del campo del signor conte
Collobiano giornate n. 48
- adattamento della terra sulla nuova strada, per lo
spostamento
della stessa
giornate n. 24,25
- piantagione della siepe lung o la strada giornate
n. 6
- trasporto delle casse dei defunti nel Cimitero giornate n. 15,25
- abbassamento e trasporto della terra del Monte per alzare
quella che mette a
Brunello giornate
n. 36
- servizio al selciatore per mettere strada giornate
n. 11
- adattamento della terra per formare viali fuori del
Cimitero,
piantagione delle
piante, semina della lolierella giornate
n. 38
- adattamento del piazza letto davanti alla Chiesa, scarpe,
ecc. giornate n. 21,50
--------------------
giornate
200
da dedursi giornate -11
---------------
rimangono da compensare giornate
n. 189
L’orticoltore Carlo Albizzati di Galliate Lombardo presenta
il suo conto che somma a lire 77,75 come da specifica:
N. 35 ligustrum a lire 0,60 lire
21
N. 45 Eonibus a lire 0,50 lire
23,50
N. 4 tuje eridoides
a lire 1,50 lire 6
N. 14 sofora jaconica a lire 1,75 lire
24,50
N. 1 cipresso … a
lire 1,75 lire 1,75
Condotta e imballaggi lire 2
----------
Lire
77,75
alle quali si aggiungono altre lire 26,40 per fornitura di
altri materiali:
- ripari di stecche di abete n. 48 con n. 48 lacci di
mojetta
di ferro a lire 0,35 lire
16,80
- per cadaun laccio a lire 0,2 lire 9,60
Il falegname Andrea Arioli presente la sua nota spese:
Rifatta una pandora e lucidata lire 35
Un tavolo di rovere per la camera mortuaria lire 7,50
Un attaccapanni lire 1,50
-----------
lire
43
L’11 aprile 1884 anche i fratelli Garampelli di Milano Porta
Tenaglia, negozianti in farine e granaglie, presentano il loro conto:
Stari 3 lojetto a lire 2,60 lire
7,80
Trasporto lire
0,50
----------
lire
8,30
Il 26 giugno 1884 Onofrio Lanzetti Onofrio, lattoniere e
tornitore. Varese. Via Pozzovaghetto n. 222 presenta il suo conto per aver
fatto una vaschetta di zinco con manette per la camera mortuaria
Al prezzo di lire 5,50
Moranzoni Luigi e Casoli Carlo tagliapietre presentano il
loro conto per lavoro eseguito in Azzate nell’anno 1883 per ordine del signor
Antonio Belli e compagno di Varese:
N. 15 paracarri di granito a lire 3 lire
45
Il 4 gennaio 1886 il Sotto Prefetto di Varese scrive in
forma confidenziale al
Sindaco di Azzate dicendo essergli venute all’orecchio
irregolarità circa le
opere aggiuntive sostenute per l’ampliamento del Cimitero
per fugare le quali
si rende necessario il collaudo definitivo dal parte
dell’ingegner Zafferri.
Questi viene pertanto sollecitato ad eseguire il collaudo e
presenta una nota
spese per complessive
lire 11.911,90 di cui va creditore il capomastro Belli.
Anche l’ingegner Giacomo Cova di Varese presenta il suo
conto:
Valore di stima del porticato colle catacombe sotterranee
suoi laterali
Giusta la perizi lire
5.459,41
Da questo valore si deduce l’importo dei sotterranei
laterali al porticato,
come da calcoli istituiti valutati lire 795,64
---------------
Rimangono di valore del solo porticato con sotterranei
annessi lire 4.663,77
Il valore sopra indicato, ridotto … d’asta, si deducono:
per le catacombe laterali lire 696,75
per il porticato da destinarsi per cappelle di famiglia lire 4.084,07
A questo aggiungesi l’importo per il restauro dell’Oratorio,
valutato senza ribasso lire 688,63
---------------
lire
5.469,45
Abbiamo visto che il Parroco di Azzate don Redaelli aveva
accolto favorevolmente la proposta del Comune di ampliare il Cimitero di S.
Rocco ma non mancarono da parte sua momenti di profonda amarezza quando,
arbitrariamente, la Giunta Municipale
decise di dividere i 2/3 della sagrestia dell’Oratorio di S. Rocco per
ricavarne la camera mortuaria, sollevando anche le proteste della Fabbriceria e
dei Priori della Confraternita[3].
Il 26 marzo 1886 la
Giunta Municipale di Azzate rispondeva alla
Sotto Prefettura di Varese fornendo le seguenti motivazioni:
Le maggiori spese sostenute trovano la loro ragione e la
loro giustificazione nella circostanza addotta nella relazione peritale
dell’ingegner Zafferri. Fu in …. appunto a tale relazione che il Consiglio
trovò opportuno accordare la richiesta sanatoria.
Dovendosi pertanto provvedere al saldo della costruzione
e al pagamento delle specifiche dei
periti in una somma complessiva di circa lire 3.000, la Giunta propose ed il Consiglio
Comunale con deliberato 20 febbraio accettò di richiedere all’esattore la
sovvenzione di detta somma in conto corrente all’interesse del 5 ½% con facoltà
di ammortizzare detto capitale in qualsivoglia epoca mediante il versamento
della somma ricavata dalla vendita delle cappelle e posti distinti del
Cimitero.
Nessun migliore provvedimento finanziario si presentò alla
Giunta ed il Consiglio accettava la proposta della rappresentanza municipale
ebbe a riconoscerla vantaggiosa ed opportuna più che non stipulando un mutuo
con un privato e con un istituto di credito, difficile a ottenere trattandosi
di una cifra piccola da ammortizzare in breve spazio di tempo.
La scrivente, posti i schiarimenti di cui sopra, fa caldi
voti perché l’onorevole Deputazione Provinciale sanzioni al più presto il
deliberato del Consiglio Comunale di Azzate.
Unisce alla pratica il progetto primitivo delle opere.
La cartella relativa alla pratica dell’ampliamento del
Cimitero di S. Rocco si chiude con un documento del 20 settembre 1892 con il
quale il Sindaco di Azzate certifica d’aver ispezionato i registri di stato
civile – atti di morte – dall’anno 1882
a tutto il 1891 e che il numero medio dei defunti in
detto decennio è di 220 tra adulti e fanciulli.
Il Cimitero di S. Rocco venne definitivamente smantellato
nell’ottobre 1958, quando furono esumati i resti di don Cazzaniga e don
Redaelli per essere riposti nella tomba dei parroci al Cimitero nuovo.
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