Abbiamo sempre avuto l’impressione che nell’Oratorio di San
Rocco le funzioni religiose fossero molto rare in quanto l’edificio sacro
veniva aperto soltanto due volte all’anno: il 16 agosto in occasione della
festa di San Rocco e il 4 novembre per la commemorazione dei caduti delle due
grandi guerre.
In via eccezionale fu aperto qualche volta per la
celebrazione di matrimoni.
In passato le cose andavano diversamente e si fa fatica a
capire come mai un monumento così bello sia stato quasi del tutto dimenticato.
Tutti lo vedono per essere posto in una zona leggermente sopraelevata, lungo
una strada di grande scorrimento, ma pochi l’hanno potuto vedere al suo
interno. Se qualcuno si azzarda a chiedere informazioni la risposte che più
spesso potrà ricevere è questa: “Quella chiesa è sempre chiusa!”. Meno male che
c’è un cartello giallo della Pro Loco che dà due sintetiche informazioni:
“Chiesa di S. Rocco. Antico fonte battesimale di Azzate. Affreschi del XVIII
sec. Vi era annesso il vecchio cimitero”. (Vedi foto)
Il documento n. 755 del nostro archivio ci informa che il
chierico Paolo Castiglioni fu Bernardo di Morazzone dovrà celebrare n. 80 messe
annue nei giorni festivi nell’Oratorio di San Rocco di Azzate ed altre n. 6
messe alla settimana nell’Oratorio di Dobbiate, secondo quanto fu stabilito
l’11 luglio 1776 dal fu prete Gio. Battista Daverio, con l’assegnazione di
annue lire 392 da conseguirsi dai presentanei conduttori consorti Piccinelli e
loro successori, affittuari dei beni di Varese, Dobbiate, Azzate, Galliate,
Brunello, Giubiano, Comerio e Barasso.
Nel 1772 i fratelli Castiglioni fu Bernardo posseggono in
Azzate pertiche 20.14 del valore di scudi 118.4.5
(Vedi il post: Daverio prete Gio. Battista, pubblicato il 21
aprile 2015).
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