Forse è solo un caso
che il 12 settembre 1958 l’arcivescovo di Milano, card. Giovanni Battista
Montini, il futuro Paolo VI, abbia inaugurato all’Alpe Motta di Campodolcino
(Sondrio), in località Serenissima, il Santuario di Nostra Signora d’Europa, a
2.000 metri, voluto dalla mente geniale di monsignor Luigi Re che, salito per
la prima volta con un gruppo di giovani scouts nel 1927, non scese più al
piano, dando così inizio a quella grande istituzione conosciuta come "Casa
alpina di Motta".
Giusto un anno prima
lo stesso cardinale aveva inaugurato il nuovo Centro Sportivo di Azzate e
sicuramente don Alberto Isella aveva potuto trarre qualche insegnamento
dall’opera di monsignor Re e stimava così tanto la sua realizzazione della Casa
Alpina di Motta che nel 1961 e nel 1962 portò in vacanza in quella struttura
alcuni giovani dell’Oratorio di Azzate.
L’opera di mons. Re
giunse sicuramente alla mente di don Alberto attraverso la stampa, come pure
gli incitamenti del cardinale Montini ai parroci delle parrocchie della diocesi
per spronarli a farsi carico di quelle opere per il miglioramento professionale
dei giovani che le istituzioni civile non erano in grado di assolvere.
Nella sua lettera al
prevosto di Azzate il cardinale scrive testualmente:
“Milano, 9 agosto
1959. reverendissimo Signor Prevosto, la notizia che Ella personalmente mi
recava della prossima inaugurazione del Centro Sportivo e della Scuola
Professionale annessa all’Oratorio di Azzate, mi ha recato vivo piacere.
Vedo così compiuto un voto che non è meno suo che della
buona popolazione di cotesta Parrocchia, voto che io pure auspicavo potesse
essere felicemente compiuto.
Mi congratulo di
quanto è così realizzato e penso con soddisfazione al bene che coteste opere
daranno possibilità di compiere, in modo speciale per la gioventù. L’opera
compiuta, infatti, merita la riconoscenza dovuta a chi integra e sorregge
l’azione pastorale; e desidero che sia espressa a quanti hanno contribuito e
collaborato a portare felicemente a termine l’opera stessa.
Essa poi ci fa
guardare l’avvenire con maggiore fiducia nel lieto presagio che tante anime
giovanili saranno più facilmente avvicinate ed educate a serena e perseverante
vita cristiana.
Prego il Signore di
ricompensare chi ha dato e chi darà opera, consiglio, assistenza, obolo a
coteste nuove istituzioni, ed invocando su di esse la protezione divina, mando
di cuore a Lei, Signor Prevosto, al Suo Coadiutore e a tutti cotesti buoni
fedeli la mia pastorale benedizione.
Mi duole di non
poter venire personalmente ad inaugurare coteste belle opere, perché i giorni
prestabiliti sono per me già occupati e non mi è ora possibile prevedere quando
avrà luogo la Visita Pastorale a cotesta Parrocchia. Spero nell’anno venturo;
ed appena saranno fissati i turni della Visita Pastorale stessa, mi darò
premura di fargliene avere comunicazione.
Con sensi di
cordiale ossequio mi dico
Suo devotissimo Giovanni Battista Montini”.
Il maestro Attilio
Baratelli nel suo discorso per la posa della prima pietra dice: “ …….”.
Quante
sollecitazioni saranno arrivate al prevosto e al coadiutore di Azzate da Milano
per realizzare qualcosa per i loro giovani non lo sapremo mai, ma sta di fatto
che non se lo fecero dire due volte e, insieme, con caparbietà e risolutezza si
misero al lavoro per realizzare il nuovo Centro Giovanile.
Partirono con
l’oratorio, cui seguì l’attività dell’oratorio feriale estivo, la Scuola serale
professionale, il Circolo Giovanile maschile e femminile, i campeggi; tutte
iniziative a favore dei giovani per la loro crescita fisica, mentale e
spirituale.
Emilio Bernasconi, Giorgio
Zocchi, Gianfranco Luppi, Cesare Chiaravalli, don Alberto Isella, Giancarlo Vettore,
….. Boccardi.
Roberto Vettore, Valeriano
Dall’Osto, Giuseppe Triacca, …. Dall’Osto, Ernesta Nicora, Mariuccia Triacca,
Maria Ferrarini, Lino Dall’Osto, Adele Cabri, …… Belloni, …… Bardelli, Nino Tibiletti, …… Tibiletti,
……Tibiletti (sorella di Ivana).
Maria Ferrarini, Lino Dall’Osto, Adele Cabri, …… Belloni, …… Bardelli, Nino Tibiletti, …… Tibiletti,
……Tibiletti (sorella di Ivana).
Queste due fotografie sono state scattate alla Casa Alpina
di Motta a Campodolcino in provincia di Sondrio nel 1961.
Monsignor Luigi Re aveva qui attrezzato un albergo che
potesse accogliere comitive oratoriane accompagnate dai rispettivi sacerdoti.
Non si parlava ancora di settimana bianca ed era piuttosto
una gita di qualche giorno che si faceva nel mese di gennaio in un luogo
appositamente attrezzato, posto ancora più in alto del rinomato centro
sciistico di Madesimo, dove, oltre allo sport, si dava ampio spazio alla fratellanza
cristiana e ogni momento comunitario veniva vissuto con spirito religioso.
L’età media dei partecipanti era sui 18 anni, maschi e
femmine, che venivano separati solamente nelle ore notturne.
Nelle foto si vedono tavolate piuttosto lunghe che
accoglievano gli uni e le altre in sana ed allegra compagnia.
Tutto l’albergo (ma si preferiva usare il termine di casa)
era collegato con altoparlanti attraverso i quali mons. Luigi Re scandiva i
vari appuntamenti giornalieri e incoraggiava tutti a momenti di preghiera e di
svago.
------------
Questo articolo e i due che seguerinno sono stati pubblicati per rispettare la volontà di don Alberto Isella, coadiutore di Azzate, secondo quanto mi ha riferito Angelo Costanza: "Era il gennaio del 2003 e con Guido
Vanoni, Piergiorgio Bossi, Daniele Triacca, Vittorio Olivarez e Carlo Dressino
siamo passati da Limido Comasco per salutare Don Alberto Isella.
E' in quella occasione che
Don Alberto mi ha consegnato i suoi album per poterne fare un VHS che
riassumesse con immagini la storia del centro sportivo, della piscina, dei
campeggi ed altro".