“Sono stati undici anni molto belli, impegnativi, ma che mi
hanno permesso di conoscere una grande comunità, qual è quella azzatese, che
penso porterò nel mio cuore”.
Terminerà il prossimo 1° ottobre il mandato da parroco di
don Angelo Cavalleri, ma il paese potrà salutarlo ufficialmente nel prossimo
fine settimana in occasione della festa dell’oratorio.
Un primo momento di preghiera è fissato per domani, alle
20.45 nella chiesa parrocchiale, mentre sabato a Villa Mazzocchi (in caso di
pioggia all’auditorium delle scuole medie) alle 21 si terrà un concerto con il
coro di Albizzati. Domenica invece, dopo la messa delle 11, l’appuntamento per
il saluto ufficiale in oratorio con un pranzo comunitario (prenotazione alla
Cartoleria Tibi).
“Domenica saluterò ufficialmente tutti i miei parrocchiani –
dice don Angelo – e li ringrazierò per l’aiuto che mi hanno dato in tutti
questi anni. Sono stati per me un supporto prezioso. Spero di aver lasciato un
buon ricordo in ognuno di loro”.
In 11 anni da parroco don Angelo ha battezzato 429 bambini e
celebrato quasi 200 matrimoni. Ora il suo sacerdozio proseguirà nella
parrocchia di Sumirago, dove si occuperà anche delle parrocchie di Albusciago,
Menzago, Caidate e Quinzano. Al suo posto ci sarà don Cesare Zuccato, parroco di
Buguggiate da due anni e che già nelle scorse settimane ha iniziato a essere
presente in parrocchia per raccogliere il testimone. Don Cesare sarà prevosto
delle parrocchie di Azzate, Buguggiate e Brunello, e oltre che su don Marco
potrà contare sulla collaborazione di don Claudio Scaltritti e di don Gianni
Pianoro che si occuperà di Brunello. La parrocchia di Galliate, invece, dopo 9
anni, tornerà a essere seguita da quella di Daverio.
Il recente arrivo della madonna Pellegrina di Fatima può
essere considerato il saluto di don Angelo ai parrocchiani. Fatto curioso,
poiché la stessa cosa si era verificata a Morazzone: “E’ vero – racconta don
Angelo – quando ero parroco là accadde la medesima cosa e seppi che sarei stato
destinato ad Azzate e sono contento di essere riuscito a donare ai miei
parrocchiani un momento di fede intenso e ben riuscito”.
(Estratto dalla Prealpina di giovedì 21 settembre 2017)
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