VOGLIO ESSERE RE
BABBO NATALE: REGALEREI GIOVINEZZA E MIRACOLI
Fossi Re per un giorno non avrei dubbi: sarei felicemente
Babbo Natale, anche perché gli altri Re hanno raramente una buona reputazione[1].
Voglio essere Re Babbo Natale, vestendomi per una volta non in bianco e rosso,
ma in bianco e nero, seguito ed aiutato da tutti i miei moltissimi amici fin
dove c’è meno luce, con fanfare, zampogne e campanelli, ballando, cantando e
portando un poco di giovinezza a chi l’ha perduta, ridando memoria a chi era innamorato,
un poco di fortuna a chi non sa cosa sia, donando miracoli a chi è ammalato, un
piatto caldo a chi vive nel ghiaccio, finestre luminose a chi non ha libertà,
rispetto e pazienza per chi è straniero, una casa di specchi a chi è criminale,
un poco di saggezza a chi sporca i muri, un cuore grande a chi non vede, un
felice sicuro lavoro per tutti, un po’ di raucedine a tutti politici, un grande
mazzo di fiori a tutte le donne, un campionato vincente per ogni papà,
telefonici muti a tutti i bambini, un mondo infinito a tutti gli artisti e un
campo di bocce a tutti i nonni.
Infine, pregando e cantando, porteremo un buonissimo grosso
panettone di Varese a santa Maria, una
bottiglia di buon vino rosso di Azzate al pazientissimo San Giuseppe e una
tazzina di porcellana e oro, piena di buon latte caldo e miele della Valcuvia,
per lo splendido Gesù bambino e per tutti una felice notte di santo Natale
2017.
(Estratto da “Lombardia Oggi” del 22 dicembre 2017)
[1] Sta parlando Marcello
Morandini, uno dei maggiori rappresentanti dell’Arte Concreta in Europa, nato a
Mantova nel 1940 e abitante a Varese dal 1947.
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