La natività della terza cappella del Sacro Monte di Varese |
Una natività teatrale. Con più di venti statue di
terracotta a grandezza naturale di Martino Retti che si muovono concitate
attorno alla mangiatoia del bambino Gesù. E’ il miracolo dell’incarnazione che
riaccade nella terza cappella del Sacro Monte di Varese, realizzata nei primi
decenni del Seicento e concepita come un momento di teatro montano (secondo una celebre
definizione di Giovanni Testori), cui un tempo i fedeli potevano partecipare,
aggirandosi tra le figure scolpite come protagonisti dell’evento. Alle pareti
il racconto si arricchisce di episodi affrescati da Carlo Francesco Nuvolone
(1658), autore anche di un grande dipinto all’esterno, purtroppo deterioratosi
e sostituito, nel 1983, dalla “Fuga in Egitto” di Renato Guttuso.
Terza cappella della natività del Sacro Monte di Varese |
"Fuga in Egitto" di Renato Guttuso |
Tra le numerose rappresentazioni della natività in territorio varesino, ne abbiamo scelte cinque da andare a riscoprire durante le feste di Natale. La più antica si trova nella chiesetta di Santa Maria foris portas, nell’abitato longobardo di Castelseprio . Più complessa qui l’iconografia, scelta da un inarrivabile quanto misterioso artista, che raffigura Maria sdraiata in un baccello di luce. Lì vicino due ancelle si occupano del primo bagnetto del Bambino. Una è Salomè, la nutrice scettica dalla mano inaridita per non aver creduto alla verginità di Maria.
Al racconto tradizionale si ispira, invece, nella
vicina Castiglione Olona, Masolino da Panicale, chiamato dalla Toscana in
Lombardia dal cardinale Branda Castiglioni, che ambiva a trasformare il borgo
natale in una umanistica città ideale. Nella collegiata Masolino raffigura
(1428) la nascita di Gesù come evento cortese, sfidando lo spazio ristretto
della volta con figure affusolate.
Più classica e raccolta la natività affrescata da
Bernardino Luini nel chiostro del Santuario della Beata Vergine dei miracoli a
Saronno. Dolcissima, Maria contempla in ginocchio il vivace bambino, collocato
in una cesta di vimini. Una copia ottocentesca del lavoro di Luini si trova nel Santuario della
Madonnina del lago di Azzate, edificata nel 1697 dal conte Paolo Bossi.
Santuario di Saronno.: Natività di Bernardino Luini |
Tornando a Varese, in Sala Veratti, un tempo
refettorio del monastero di Sant’Antonino, si ammira una natività realizzata da
Pietro Antonio Magatti. Il più celebre pittore nella Varese del Settecento dà
vita a una scena raffinata, dai colori pastello e dalla pennellata morbida.
Serena Colombo
(Estratto da “Lombardia oggi” del 22 dicembre 2017)
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