Con deliberazione n. 113 del 9 dicembre 2010 della Giunta
Comunale di Azzate si approva la riqualificazione della pesa pubblica con
l’installazione di apparecchiature per la produzione e distribuzione di acqua
naturale refrigerata e gassata al pubblico, con la finalità di fornire un nuovo
servizio alla cittadinanza; diminuire i rifiuti (bottiglie di plastica) e
incentivare il riciclo; creare una maggiore qualità architettonica e paesistica
e quindi della vivibilità dei luoghi; creare maggiore qualità e quantità del
verde pubblico.
Bisogna ricordare che prima dell’introduzione dell’IVA
esisteva il dazio sulle merci e per questo motivo presso i porti, le stazioni e
le vie principali erano posizionati gli uffici preposti alla riscossione della
tassa che veniva determinata sul peso netto delle merci trasportate avvalendosi
di una bilancia capace di pesare i mezzi pesanti.
Abolito il dazio, le pese pubbliche continuarono ad essere
utilizzate da quegli utenti che effettuavano il trasporto di merci alla rinfusa
e rilasciavano una ricevuta del peso reale trasportato.
Per esempio si vedevano conducenti di trattori che andavano
a pesare il legname che veniva venduto tanto al quintale e quindi bastava
togliere dal peso lordo la cosiddetta tara per ottenere il peso netto.
Le merci che venivano pesate alle pese pubbliche erano le
più svariate: oltre la legna da ardere, veniva pesato il fieno, la paglia, gli
animali da macelleria, la sabbia, il tondino di ferro, ecc. e per questo in
ogni paese vi era una pesa pubblica gestita da persone che normalmente si
interessavano di altro: panettiere, benzinaio, barista … e che intervenivano
due volte ad ogni necessità: una volta per pesare il mezzo di trasporto vuoto
(tara) ed una seconda volta per pesare il mezzo di trasporto carico (lordo) e
rilasciavano una striscia di carta e cartoncino con stampati a impressione i
dati che forniva automaticamente il dispositivo “pesante” e cioè la data, l’ora
e il peso.
I segni evidenti delle pese pubbliche rimangono soprattutto
in quei resti un poco sconnessi e arrugginiti che sono un vero e proprio “pezzo
di storia” dei paesi e si evidenziano ogni qualvolta il frettoloso traffico
automobilistico passa sopra le botole che producono quel caratteristico suono
della vibrazione metallica della piattaforma. Oppure lo sguardo cade sulla
casetta con i vetri sporchi e impolverati al cui interno si vede il braccio
della bascula ormai arrugginito e muto nella sua inoperosa staticità.
La nuova pesa pubblica di Azzate venne realizzata dalla
Giunta Municipale guidata da Antonio Ghiringhelli sull’area della dismessa
stazione del tram e del cimitero di S. Rocco in sostituzione della vecchia pesa
pubblica posta in prossimità dell’Osteria dei Cident sulla strada per Gazzada
che, evidentemente, dopo l’apertura della nuova strada provinciale, si trovava
su una direttrice divenuta ormai secondaria. Nell’intenzione degli
amministratori locali si era voluto soddisfare un bisogno che stava molto a
cuore a tutti gli agricoltori azzatesi.
Tra i tanti che utilizzavano abitualmente la pesa pubblica
di Azzate va ricordato Tomaso Tibiletti che con il suo carro trainato dai buoi
si recava in località Caregò nei pressi di Mornago a raccogliere la torba che
trasportava a Varese e, al ritorno, portava ad Azzate la farina per fare il
pane.
Lo stesso Tibiletti provvedeva anche a fornire ai vari
cantieri azzatesi la sabbia che il Cova con il suo camion trasportava dal
Ticino e ammassava in un posto prestabilito.
La pesa pubblica di Azzate era molto conosciuta nel
circondario per le sue caratteristiche: aveva infatti una piattaforma
basculante di metri 8 x 2 ed una portata di 400 quintali che la rendeva adatta
per la pesatura di autocarri e loro rimorchi.
Venne utilizzata per molti anni finché le esigenze
commerciali della varie ditte non suggerirono di dotarsi di sistemi propri di
pesatura.
Per molti anni la pesa pubblica venne gestita da Guido
Vanoni che era subentrato a Luigi Albini.
L’ultimo grosso lavoro che vide impegnata la nostra pesa
pubblica fu la costruzione dello stabile di Via Piave conosciuto come Gi-Zeta
in cui vennero utilizzati quintali e quintali di tondino di ferro per
l’armatura dei pilastri in cemento armato.
Alla pesa pubblica di Azzate faceva riferimento anche la
Polizia Stradale in occasione delle
verifiche del carico trasportato. Non era un caso isolato che il gestore
venisse in aiuto dei poveri camionisti usando lo stratagemma della calamita che
aiutava ad attenuare il peso effettivo del materiale trasportato e lasciava di
stucco i controllori che, a giudicare dallo stato della pressione dei
pneumatici, avevano fatto una valutazione ben diversa.
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