Partita
n. 254.
Cotonificio
Maino S.p.A. con sede in Gallarate poi Milano Corso di Porta Nuova 3 (cambio
sede sociale atto 31 dicembre 1950 n. 25121 notaio Cesaris di Milano). Per
cambiamento di ragione sociale per verbale di assemblea in data 26 marzo 1942
depositato e trascritto presso il Tribunale di Busto Arsizio 20 aprile 1942 n.
400/3128.
Ad Azzate
ebbe uno notevole sviluppo l’industria tessile e fu molto importante
l’insediamento della Manifattura Ugo Introini alla quale subentrò la Tessitura Maino. Quest’ultima
lasciò come segno tangibile del suo impegno nel “sociale” con la costruzione
delle case popolari in Via Acquadro per i suoi dipendenti. E come non ricordare
che molti azzatesi risultano essere nati a Gallarate per il fatto che le
gestanti della Maino venivano portate all’ospedale di quella città per
partorire.
Il complesso edilizio denominato “Ex Cantoni” già attorno al 1845 risulta di proprietà della Società Anonima Introini & C. fondata da Eugenio Cantoni ed è denominato “Cotonificio Maino” [1]
… “Non possiamo non considerare con preoccupazione l’incrostamento capitalistico che si è formato attorno alla Santa Sede. Se le cifre pubblicate dai giornali non sono invenzioni di diavoli, apprendiamo che il 99% del Cotonificio Maino di Gallarate è in mano al Vaticano” [2]
Franco
Turchetta, meglio del Maradona dei
tempi migliori. Un lampo accecante in una
serata piovosa. «Ho affrontato questo argomento con passione - spiega
Romaniello - consapevole che per la prima volta mi scontravo con una società atipica,
perché la storia calcistica della Gallaratese è imprescindibile dalla sezione
ginnica. La parte “pallonara” fu fondata in un secondo momento dagli operai
inglesi della “Tessitura Maino”, come furono gli anglosassoni a portare il football nel nostro paese
sbarcando con le loro navi nei porti della nostra penisola; non a caso la
squadra italiana più antica è il Genoa, nato come cricket e football club nel
1893» [3]
Si ricorda inoltre la Manifattura Maino , edificio all'avanguardia con elementi modernisti. La
caratterizzano le finestre arcuate nella parte superiore, la decorazione che
corre sotto il lungo frontone, il quale, sovrastando la copertura, crea un
certo movimento [4]
Debutta a Gallarate il nuovo superstore
Esselunga: il punto vendita si trova in via Pegoraro su una superficie di
vendita di 2.500
metri quadrati con un ampio parcheggio.
La nuova realtà commerciale, l' ottava Esselunga in provincia di Varese, sorge
su una parte dello storico cotonificio Maino, a suo tempo la più importante
azienda manifatturiera di Gallarate. Seguendo le indicazioni della
Sovrintendenza, l' architetto Fabio Nonis che, oltre a questa, ha eseguito
anche altre importanti opere per l' azienda, ha realizzato un edificio attuale
ma al tempo stesso in linea con la vecchia architettura. In più il progetto ha
portato al recupero e al restauro di altri due fabbricati d' epoca che si
trovano nelle vicinanze del superstore [5]
Lo sviluppo dell'industria
L'inizio dell'Ottocento segna per Legnano una sorta di rinascita
economica: la disponibilità di capitali e manodopera permise l'apertura, tra il
1871 e il 1879, delle filature Krumm e
Borgomaneri; degli stabilimenti Fratelli Dell'Acqua, A. Bernocchi, De Angeli e
del Cotonificio Cantoni. Successivamente si
vede la nascita di istituti di credito come la Banca di Legnano
(1887), il Credito Legnanese (1923) e
la Banca Alto Milanese
di Busto Arsizio. Anche
i mezzi di trasporto videro Legnano come protagonista: con l'attivazione della
ferrovia Milano-Gallarate nel 1860 e della tramvia Milano-Legnano, datata 1880,
gli spostamenti verso il capoluogo si intensificarono notevolmente.
Di pari passo andò lo sviluppo dell'industria negli altri centri:
entro il 1910, a Busto Arsizio erano sorti
gli importanti cotonifici Bustese (1887), Milani & Nipoti (1870),
Dell'Acqua-Lissoni-Castiglioni (1888), Crespi, Venzaghi (1892) ed altri, oltre
alla meccanica Pomini, al rinomato Calzaturificio Borri (1892), alla fonderia Marcora
(1908), ai Molini Marzoli Massari (1906) e a svariate ditte minori; a
Castellanza il Cotonificio Cantoni (1845), la Manifattura Tosi (1888), la chimica Ignazio
Siles (1900, poi Montecatini), la meccanica Pomini (1886), la Tintoria Cerini (1906) ed una centrale elettrica (1904); a
Gallarate le manifatture Borgomaneri e Maino, i cotonifici Bellora e Cesare
Macchi, la tessitura Cantoni-Introini e molte altre ditte secondarie; a
Tradate numerose fornaci, la ditta di motociclette Frera (1905), le Officine
Meccaniche Saporiti, la seteria Lonati & Castiglioni, il Calzaturificio
Martegani; quasi tutti i comuni secondari, specie quelli allineati lungo
l'Olona o la Lura , avevano uno o più
importanti opifici.
Negli anni Venti e Trenta sorsero molte altre industrie, mentre la
crisi iniziata negli anni '60 portò entro i primi anni '90 alla chiusura di
quasi tutte le grandi fabbriche, lasciando come peculiarità dell'Alto Milanese
un enorme patrimonio di archeologia industriale [6]
CANDEGGIO
GALLARATESE SPA , costituita nel 1908
La società anonima “Candeggio Gallaratese”, fondata nel 1908 con capitale sociale di lire 180.000, si occupava del candeggio degli articoli ricamati. I fondatori erano stati Alessandro ed Antonio Maino, Cesare Macchi, Gaetano Tanzi Mira. Veniva trasformata in Società per Azioni il 24 marzo 1947 con un capitale sociale di lire 1.012.500. Nello stesso periodo si iniziava il trattamento di tintura per articoli ricamati in cotone e viscosa. Con il passare degli anni, i maggiori azionisti erano rimasti i componenti della famiglia Tanzi Mira di Milano ed il ragionier Luigi Testa di Gallarate. Con la costruzione del nuovo reparto di tintoria avvenuto nel 1970 e l’ampliamento del finissaggio con la posa di nuova rameuse in altezza cm 350, si iniziò la diversificazione delle lavorazioni con l’introduzione della tintura e finissaggio di charmeuse di nylon lisce e ricamate ed il finissaggio di tendaggi. Successivo ampliamento tintoriale avvenne alla fine degli anni 80 con la posa di siluri per la tintura di tulli di nylon. A Luigi Testa si è affiancato nel 1969 il figlio Alberto e da poco è entrata in azienda la terza generazione rappresentata dalla nipote Rubina [7]
La società anonima “Candeggio Gallaratese”, fondata nel 1908 con capitale sociale di lire 180.000, si occupava del candeggio degli articoli ricamati. I fondatori erano stati Alessandro ed Antonio Maino, Cesare Macchi, Gaetano Tanzi Mira. Veniva trasformata in Società per Azioni il 24 marzo 1947 con un capitale sociale di lire 1.012.500. Nello stesso periodo si iniziava il trattamento di tintura per articoli ricamati in cotone e viscosa. Con il passare degli anni, i maggiori azionisti erano rimasti i componenti della famiglia Tanzi Mira di Milano ed il ragionier Luigi Testa di Gallarate. Con la costruzione del nuovo reparto di tintoria avvenuto nel 1970 e l’ampliamento del finissaggio con la posa di nuova rameuse in altezza cm 350, si iniziò la diversificazione delle lavorazioni con l’introduzione della tintura e finissaggio di charmeuse di nylon lisce e ricamate ed il finissaggio di tendaggi. Successivo ampliamento tintoriale avvenne alla fine degli anni 80 con la posa di siluri per la tintura di tulli di nylon. A Luigi Testa si è affiancato nel 1969 il figlio Alberto e da poco è entrata in azienda la terza generazione rappresentata dalla nipote Rubina [7]
Da Internet apprendo inoltre che
il senatore Giovanni Treccani Degli Alfieri (nato nel 1877 e fondatore e
presidente dell’Istituto Treccani per la pubblicazione della “Enciclopedia
Italiana”) fu presidente della Manifattura Cesare Macchi.
(Estratto da: Gallarate nei secoli).
Adolfo Wildt,
Ritratto di Alessandro Maino, 1927, medaglione in
marmo, ø43 cm su base 25 x 25 x 15 cm , Gallarate, Museo della
Società Gallaratese, per gli Studi Patrii.
marmo, ø
Società Gallaratese, per gli Studi Patrii.
Tra i primi
dirigenti vanno citati gli industriali Alessandro Maino, Giorgio Mosters e
l’artigiano Carlo Gallitognotta. Memorabile fu la strepitosa vittoria nel
torneo dell’anno 1924: la Sommese
piegò persino la forte Gallaratese e l’indomabile squadrone del Varese. Dopo il
secondo conflitto mondiale la
Società Sportiva Sommese venne iscritta nella Federazione
Italiana – Regione Lombardia e partecipò ai campionati di serie C in
competizione con il Varese affermandosi con rendimento mediamente buono. La
partecipazione alla serie C costituisce il massimo risultato ottenuto dalla
Sommese dal punto di vista agonistico [8]
Buguggiate frazione
di Azzate
Buguggiate cessa di essere Comune
autonomo e, data la maggiore importanza di Azzate, ne diventa
praticamente una frazione.
Comincia così, per la nostra comunità, un
periodo oscuro. I cittadini di Buguggiate e di Brunello
sentono molto il disagio di avere perduto
la dimestichezza con i propri amministratori e lo scomodo
di doversi recare al centro di Azzate per
qualsiasi pratica burocratica. Inoltre, sotto molti aspetti, il
trattamento riservato ai problemi delle
due nuove frazioni è spesso inferiore come qualità e come
attribuzione di
spesa rispetto a situazioni analoghe del centro comunale.
Il nuovo Comune di Azzate fu dapprima
gestito dal Comm. Ugo Introini, nominato Commissario
Prefettizio e poi Podestà. Egli prese in
consegna l’Anagrafe, lo Stato Civile e l’Archivio di
[1] Estratto da: Studio Amati architetti
[2] Estratto da: Calabria grande e amara a cura di Luigi M. Lombardi Satriani.
[3] Estratto da: Calcio – Quando a Gallarate si pensava alle Olimpiadi.
[4] Estratto da: Varesefocus – Busto Arbizio e Gallarate:lo stile liberty incontra l’industria.
[5] Estratto da: Corriere della Sera del 10 giugno 2009
[6] Estratto da Wikipedia, Altomilanese
[7] Estratto da: Economia, La storia siamo noi.
[8] Estratto da: Il calcio di una volta, la Società Sportiva Sommese
[9] Estratto da: Comune di Buguggiate – Libri e pubblicazioni.
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