Stemma Bossi sul camino della Sala Consiliare del Palazzo Municipale di Azzate. |
Abbiamo visto come le alleanze matrimoniali fossero utili
per rinsaldare certi vincoli di solidarietà ed erano ricercate soprattutto
dalle nobili fanciulle che, attraverso il matrimonio con un loro pari, potevano
assicurarsi un avvenire sicuro.
Accadeva molto spesso che fossero celebrati matrimoni fra
consanguinei per mantenere in famiglia il patrimonio e la dote portata dalla
sposa non fosse dispersa in altre consorterie.
Quando tutto ciò non avveniva era gioco forza mettere in
conto che le fanciulle Bossi avrebbero perduto non solo la dote ma anche il
cognome e si rischiava di mettere in pericolo la sopravvivenza di un cognome
che aveva superato brillantemente i secoli.
Il problema si sposta anche alle sontuose dimore che hanno
ospitato per secoli le numerose nobili famiglie Bossi e hanno finito per
assumere la denominazione generica di villa Bossi.
Il caso più eclatante è quello del castello di Azzate,
dimora per eccellenza della nobile famiglia Bossi, che, a seguito dei vari
passaggi di proprietà, ha visto mutare la sua originaria denominazione di
castello Bossi, in castello Obicini, castello Collobiano per giungere fino
all’attuale denominazione di villa Bossi-Zampolli che ha riassunto nei due
cognomi il più antico e il più recente proprietario.
Un altro caso è quello dell’attuale Palazzo Municipale di
Azzate che ha rischiato di perdere la sua originaria denominazione di villa
Bossi per lasciare spazio ai suoi ultimi proprietari i conti Benizzi-Castellani
che, per dare più vigore al loro sangue blu, erano andati a ripescare i
“quarti” materni dei conti Castellani.
Fortunatamente due targhe poste sui pilastri dei due
cancelli d’ingresso della villa avvisano che si tratta di “Villa
Bossi-Tettoni-Bemizzi-Castellani. Anno 1495”, ricordando la successione di
tutte le nobili famiglie che si sono succedute nella proprietà della villa,
perché la parlata comune aveva già ristretto la denominazione in villa
Castellani.
Anche la tanto cara denominazione di “Croeusa” di quella
caratteristica strada molto stretta in salita (o in discesa, secondo il senso
di percorrenza) che si affianca per un certo tratto al parco della villa in
questione è stata mutata in Via conti Benizzi-Castellani ma lo spazio previsto
nelle liste elettorali gestite dai moderni computers non era sufficiente a
contenere l’intera denominazione ed è stata ristretta a Via C.B. Castellani,
come si ritrova scritto anche sulla carta intestata e sulle buste
dell’Amministrazione Comunale di Azzate.
Meno male che sul camino della Sala Consiliare fa bella
mostra di sé lo stemma della nobile famiglia Bossi: un bue passante (ossia in
movimento) che ricorda a tutti: “Questa era casa nostra!”.
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