Montolo Bossi
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Andrea Bossi
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Giovanni Bossi
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Guido o Guidetto Bossi (suo stemma graffito in casa
Magni ad Azzate)
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Giovanni Bossi (ricordato nella lapide “Hedes has
attavorum Bossiorum ….”.
Medaglione al Museo di Milano).
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Matteo Bossi sposa Polissena.
Regio ducal senatore di Milano, discendente da
Montolo Bossi seniore giudice delle strade, acque, fiumi e ponti della Città e
contado di Milano.
Montolo Bossi seniore lasciò Andrea suo figlio, come
si legge nelle membrane del Collegio dei Notai di Milano dell'anno 1404 col
tabellionato di detto Andrea ivi scritto di sua propria mano.
Giovanni figlio del suddetto Andrea si ha parimenti
dal suo tabellionato ascritto alle membrane del Collegio dei Notai l'anno 1444
il 6 maggio, mentre suo padre, poi che dice: "Ego Joannes de Bossiis
filius d. Andreae habitans in loco de
Aciate plebis Varisii ducatus Mediolani notarius mea manu propria scripsi,
signum meum aposui consuetum anno Domini millesimo quadragentesimo quarto
inditione septima die Mercurii sexto mensis Mai, alias tamen laudatus fui ad
ofitium tabelionas anno Domini millesimo quadragentesimo quadragesimo primo
indictione quarta die lunae vigesimo prinmo mensis Augusti, il che concorda con
il rogito dello stesso Andrea a suo padre del 17 maggio 1443 nel quale
intervennero per secondi notai detto Giovanni e Montolo fratelli, figli del
suddetto Andrea, come lo dice detto Andrea di sua propria bocca.
Guido figlio del predetto Giovanni si legge parimenti
ascritto alle membrane del Collegio suddetto col suo tabellionato in cui
dice parimenti: "Ego Guido de
Bossiis filius d. Joannis P.N.P.S.
Eusebii Mediolani publicus imperiali auctoritate notarius mea propria manu
subscripsi signum meum tabellionatum die Jovis vigesimo octavo mensis
Septembris, et alias laudatus fui ad dictum ofitium", e vedendosi ancor
vivente suo padre Giovanni predetto, si rende indubitabile essere il Guido
figlio di Giovanni q. Andrea, che si pone nel rogito dello stesso Andrea l'anno
1430 nel convocato della comunità.
Giovanni figlio del suddetto Guido si ha prima dalla
petizione di d. Ippolito juniore, quando entrò in Collegio, secondariamente da
un istrumento di vendita che fa il dottor Matteo suo figlio con procura del
predetto Giovanni suo padre, da cui si ricava Giovanni figlio di Guido suddetto
che costituisce procuratore Matteo suo figlio a vendere il 13 giugno 1483 a
Cristoforo, figlio di Giovanni e fratello di Matteo si giustifica prima con la
petizione di d. Ippolito juniore predetto, e più con un istrumento di divisione
tra i tre fratelli cioè Cristoforo, Matteo e Gio. Antonio, primo erede di
Polissena, tutti figlio di Giovanni, come dal testamento di detto Giovanni.
Matteo figlio di Cristoforo si prova oltre la
petizione suddetta) con istrumento di vendita che fa d. Cristoforo unitamente
con i suoi figli a Matteo suo fratello il 6 gennaio 1493.
Ippolito figlio di Matteo (oltre la petizione
suddetta= si ha da più istrumenti già esibiti,
Matteo figlio di Ippolito si vede da più istrumento
esibiti, oltre la suddetta petizione, e finalmente Ippolito juniore figlio di
Matteo sono recenti più e più prove oltre la sua petizione fatta quando entrò
in Collegio.
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