venerdì 16 ottobre 2015

QUESTA ERA CASA NOSTRA

Stemma sul camino dell'attuale Sala Consiliare del Municipio di Azzate.


Abbiamo visto come le alleanze matrimoniali fossero utili per rinsaldare certi vincoli di solidarietà ed erano ricercate soprattutto dalle nobili fanciulle che, attraverso il matrimonio con un loro pari, potevano assicurarsi un avvenire sicuro.
Accadeva molto spesso che fossero celebrati matrimoni fra consanguinei per mantenere in famiglia il patrimonio e la dote portata dalla sposa non fosse dispersa in altre consorterie.
Quando tutto ciò non avveniva era gioco forza mettere in conto che le fanciulle Bossi avrebbero perduto non solo la dote ma anche il cognome e si rischiava di mettere in pericolo la sopravvivenza di un cognome che aveva superato brillantemente i secoli.
Il problema si sposta anche alle sontuose dimore che hanno ospitato per secoli le numerose nobili famiglie Bossi e hanno finito per assumere la denominazione generica di villa Bossi.
Il caso più eclatante è quello del castello di Azzate, dimora per eccellenza della nobile famiglia Bossi, che, a seguito dei vari passaggi di proprietà, ha visto mutare la sua originaria denominazione di castello Bossi, in castello Obicini, castello Collobiano per giungere fino all’attuale denominazione di villa Bossi-Zampolli che ha riassunto nei due cognomi il più antico e il più recente proprietario.
Un altro caso è quello dell’attuale Palazzo Municipale di Azzate che ha rischiato di perdere la sua originaria denominazione di villa Bossi per lasciare spazio ai suoi ultimi proprietari i conti Benizzi-Castellani che, per dare più vigore al loro sangue blu, erano andati a ripescare i “quarti” materni dei conti Castellani.
Fortunatamente due targhe poste sui pilastri dei due cancelli d’ingresso della villa avvisano che si tratta di “Villa Bossi-Tettoni-Bemizzi-Castellani. Anno 1495”, ricordando la successione di tutte le nobili famiglie che si sono succedute nella proprietà della villa, perché la parlata comune aveva già ristretto la denominazione in villa Castellani.
Anche la tanto cara denominazione di “Croeusa” di quella caratteristica strada molto stretta in salita (o in discesa, secondo il senso di percorrenza) che si affianca per un certo tratto al parco della villa in questione è stata mutata in Via conti Benizzi-Castellani ma lo spazio previsto nelle liste elettorali gestite dai moderni computers non era sufficiente a contenere l’intera denominazione ed è stata ristretta a Via C.B. Castellani, come si ritrova scritto anche sulla carta intestata e sulle buste dell’Amministrazione Comunale di Azzate.
Meno male che sul camino della Sala Consiliare fa bella mostra di sé lo stemma della nobile famiglia Bossi: un bue passante (ossia in movimento) che ricorda a tutti: “Questa era casa nostra!”.

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