Le attestazioni Pro
Generica, Pro Specifica, Ex linea ascendenti e Pro Habitazione, erano così importanti
che, dopo essere state vagliate dal Collegio dei Nobili Fisici della città e
ducato di Milano, vennero accuratamente mandate alle stampe e raccolte in
fascicoli che sono tuttora conservati presso la
Biblioteca Trivulziana del Castello
Sforzesco di Milano.
Questi fascicoli costituiscono la base essenziale e primaria
per condurre ogni ricerca genealogica delle famiglie nobili cooptate al
Collegio di Milano.
Sono altresì la riprova di alcuni documenti giunti fino ai
nostri giorni attraverso le più svariate fonti, fra le quali possiamo
annoverare gli archivi di famiglia, come nel caso della nobile famiglia Bossi.
Solo il ramo Bossi cosiddetto di Milano, cioè quello
discendente da Beltramino, fu cooptato al Collegio di Milano, e ciò lo
distingue nettamente dall’altro ramo Bossi cosiddetto dei conti del Castello di
Azzate, discendente da Rabalio.
Il primo si distinse per aver espresso notai e magistrati
impiegati nella pubblica amministrazione di Milano, i secondi per aver espresso
i feudatari della Val Bodia, quindi, in un certo senso, più legati alla terra a
differenza dei primi più legati alla loro professionalità.
Il fatto di dover dimostrare con documenti ufficiali i loro
diritti, le loro cariche, le loro abitazioni, ecc. per poter essere cooptati al
Collegio è la conseguenza di un così gran numero di documenti conservati
nell’archivio di famiglia e giunti fino ai nostri tempi
Il 1° luglio 1743 compare davanti al Collegio dei Nobili
Fisici della città e ducato di Milano il fisico don Antonio Francesco Bossi
figlio dell’illustrissimo signor don Giovanni Stefano che chiede di essere
cooptato al Collegio e presenta le seguenti attestazioni di nobiltà generica
della famiglia Bossi:
trentotto Bossi Decurioni di Milano dal 1388 al 1513:
D. Biagio abitante a Milano Porta Ticinese Parrocchia di S.
Pietro in Caminadella
nel 1388;
D. Cappellano abitante a Milano Porta Ticinese Parrocchia di
S. Michele al Gallo
nel 1388;
D. Marcolo abitante a Milano Porta Comasima Parrocchia di s.
Protaso ai Monaci
nel 1388;
D. Ambrogio abitante a Milano Porta Comasima Parrocchia di S.
Simpliciano
nel 1388;
D. Francescolo abitante a Milano Porta Comasima Parrocchia
di S. Marcellino
nel 1388;
D. Bertolo abitante a Milano Porta Comasina Parrocchia di S.
Marcellino nel
1388;
D. Beltramolo abitante a Milano Porta Nuova Parrocchia di S.
Martino in Nuxigia
nel 1388;
D. Antoniolo abitante a Milano Porta Comasima;
D. Lucolo abitante a Milano Porta Orientale Parrocchia del
Monastero in Lentasio
nel 1447;
D. Ambrogio abitante a Milano Porta Orientale Parrocchia di
S. Simpliciano nel
1447;
D. Daniele abitante a Milano Porta Romana Parrocchia di S.
Nazaro in Brolio nel
1447;
D. Giovanni Antonio abitante a Milano Porta Ticinese
Parrocchia di S. Lorenzo
Maggiore nel 1447;
D. Anselmo abitante a Milano Porta Ticinese Parrocchia di S.
Maria in Valle nel
1447;
D. Vassallino abitante a Milano Porta Ticinese Parrocchia di
S. Sisto nel 1447;
D. Lancillotto abitante a Milano Porta Ticinese Parrocchia
di S. Maurilio nel
1447;
D. Cristoforo abitante a Milano Porta Ticinese Parrocchia di
S. Alessandro in
Zebedia nel 1447;
D. Giovanni abitante a Milano Porta Venezia Parrocchia di S.
Nabore e Felice
nel 1147;
D. Teodoro abitante a Milano Porta Comasina Parrocchia di S.
Tommaso in
Terra Amara nel 1447;
D. Michele abitante a Milano Porta Comasina Parrocchia di S.
Giovanni alle
Quattro Facce nel 1447;
D. Martino abitante a Milano Porta Romana Parrocchia di S.
Satiro nel 1474;
D. Vassallino abitante a Milano Porta Venezia Parrocchia di
S. Maria al Cerchio
nel 1474;
D. Tomaso abitante a Milano Porta Venezia Parrocchia di S.
Pietro alla Vigna
nel 1474;
D. Bertino abitante a Milano Porta Venezia Parrocchia di S.
Maria alla Porta
nel 1474;
D. Ambrogio abitante a Milano Porta Venezia Parrocchia di S.
Maria alla Porta
nel 1474[1];
D. Stefano abitante a Milano Porta Comasina Parrocchia di S.
Marcellino nel
1474;
D. Pietro abitante a Milano Porta Comasina Parrocchia di S.
Marcellini nel 1474[2];
D. Giovanni Luigi abitante a Milano Porta Comasina
Parrocchia di S. Protaso ai
Monaci nel 1474;
D. Donato abitante a Milano Porta Comasina Parrocchia di S.
Protaso ai Monaci
nel 1474[3];
D. Battista abitante a Milano Porta Nuova Parrocchia di S.
Stefano alla Nosigia
nel 1474;
D. Giovanni Antonio abitante a Milano Porta Ticinese
Parrocchia di S. Fermo
nel 1513;
D. Luigi abitante a Milano Porta Ticinese Parrocchia di S.
Maurilio nel 1513;
D. Bartolomeo abitante a Milano Porta Comasina Parrocchia di
S. Simpliciano
nel 1513;
D. Andrea abitante a Milano Porta Comasina Parrocchia di S.
Protaso in Campo
nel 1513;
D. Rolando abitante a Milano Porta Comasina di S. Carpoforo
nel 1513;
D. Giovanni Luigi abitante a Milano Porta Comasina
Parrocchia di S. Marcellino
nel 1513;
D. Ruggero abitante a Milano Porta Comasina Parrocchia di S.
Marcellino nel
1513[4];
D. Simone abitante a Milano Porta Comasina Parrocchia di S.
Tommaso in Terra
Amara nel 1513;
D. Federico abitante a Milano Porta Nuova Parrocchia di S.
Silvestro nel 1513;
Tutti Bossi, dei Decurioni del Consiglio Generale della
città di Milano, dei quali ci hanno lasciato testimonianze il giureconsulto
collegiato Raffaele Fagnani in “Famiglia Bossi”, il conte Ottavio Archinti in
“Monumentis Familiarum Nobilium Mediolani”, Paolo Meriggia in “Historia
antiquitatis Mediolani” libro 4, capitolo 44, Salvatore Vitali in “Theatrum
Magnalium Urbis Mediolani” paragrafo ai LX Decurioni, istrumento di elezione
del 17 agosto 1447 recetto da Ambrogio Sommaruga e Rettificazioni del 13 aprile
1474 recetto da Francesco Bulli, e Elezione dell’8 gennaio 1513 recetto da
Francesco Homati tutti notai di Milano.
nove Bossi Decurioni di Milano dal 1536 al 1734:
D. Egidio figlio di Francesco nel 1536;
D. Bartolomeo figlio di D. Giuliano nel 1549;
D. Marco Antonio figlio di D. Egidio nel 1550;
D. Egidio figlio di D. Marco Antonio nel 1571;
D. Egidio figlio di D. Gio. Battista nel 1592;
Marchese D. Gio. Galeazzo figlio del Marchese D. Fabrizio
nel 1648;
Marchese D. Fabrizio Benigno figlio del Marchese D. Gio.
Galeazzo nel 1705;
D. Simone figlio del Marchese D. Gio. Galeazzo nel 1727;
Marchese D. Galeazzo figlio del Marchese D. Fabrizio Benigno
nel 1734.
Tutti Bossi, dei LX Decurioni del Consiglio Generale della
Città di Milano, dei quali ci hanno lasciato testimonianze Carlo Gerolamo
Cavazza della Somaglia in Alleviamen. Status Mediolani, il conte Galeazzo
Gualdi in Relat. Civit. & Stat. Mediolani parte I, pag. 23 sotto il n. 23.
undici Bossi dei XII di Provvisione dal 1386 al1693:
D. Gabriele nel 1386;
D. Briololo nel 1388;
D. Giacomo nel 1388;
D. Lanzarotto nel 1405;
D. Guidetto nel 1408;
D. Costantino nel 1513;
D. Bartolomeo nel 1550;
D. Marco Antonio nel 1557;
D. Gio. Stefano nel 1606;
D. Fabrizio nel 1638;
D. Gaspare nel 1698;
Tutti Bossi dei XII del Tribunale di Provvisione della Città
di Milano, dei quali ci hanno lasciato testimonianze il giureconsulto
collegiato Raffele Fagnani in Famiglia Bossi, il conte Ottavio Archinti in
Monumen. Familiar. Nobb. Mediolani, Cesare Parona in Descript. Fest. Natalit.
Principis Hispaniar. Pag. 14, Gio. Domenico Gatti in nuncupat. Vitae S.
Ambrosii in princip.
trentadue Bossi Dottori Giurisperiti del Collegio di
Milano dal 1348 al 1738:
D. Giacomino dal 1348 al 1355;
D. Gabriele figlio di D. Giacomino dal 1385 al 1392;
D. Giacomo figlio di D. Vassallino dal 1385 al 1402;
D. Stefano figlio di D. Cristoforo dal 1439 al 1479;
D. Francesco figlio di D. Silvestro dal 1431 al 1450;
D. Ambrogio dal 1445 al 1450;
D. Antonio figlio di D. Giovanni dal 1446 al 1464;
D. Battista figlio di D. Cristoforo dal 1466 al 1499;
D. Giacomo dal 1475 al 1479;
D. Giovanni Luigi figlio di D. Antonio dal 1468 al 1482;
D. Matteo figlio di D. Giovanni dal 1484 al 1497;
D. Simone figlio di D. Biagio dal 1489 al 1524;
D. Costantino figlio di D. Luigi dal 1507 al 1543;
D. Egidio figlio di D. Francesco dal 1518 al 1546;
D. Ludovico figlio di D. Costantino dal 1542 al 1573;
D. Battista figlio di D. Alessandro dal 1550 al 1565;
D. Francesco figlio di D. Egidio dal 1554 al 1584;
D. Marco Antonio figlio di D. Egidio dal 1564 al 1582;
D. Simone figlio di D. Fabrizio dal 1564 al 1605;
D. Egidio figlio di D. Marco Antonio dal 1570 al 1593;
D. Lucio figlio di D. Gio. Alberto dal 1584 al 1627;
D. Fabrizio figlio di D. Simone dal 1596 al 1649;
D. Marco Antonio figlio di D. Egidio dal 1604 al 1641;
D. Gerolamo figlio di D. Simone dal 1609 al 1633;
D. Ippolito figlio di D. Matteo dal 1630 al 1669;
D. Egidio figlio di D. Francesco dal 1637 al 1660;
D. Gio. Galeazzo figlio di D. Fabrizio dal 1644 al 1684;
D. Ottavio figlio di D. Gio. Battista dal 1648 al 1669;
D. Pietro Paolo figlio di D. Carlo dal 1677 al 1686;
D. Fabrizio Benigno figlio di D. Gio. Galeazzo dal 1690 al 1737;
D. Carlo figlio di D. Gio. Galeazzo dal 1690 al 1742;
Marchese D. Galeazzo figlio di D. Fabrizio Benigno dal 17..
al 1743.
Tutti Bossi, giurisperiti dell’illustrissimo Collegio dei
Signori J. PP. (Giuspatroni?) dei Nobili, Giudici e Avvocati della Città di
Milano delle cui egregie opere hanno riferito gli scrittori allegati nella
Cronaca dello stesso Collegio dei Giudici di Milano stampata nel 1706 parte
seconda sotto i numeri 30, 80, 83, 134, 156, 163, 221, 230, 257, 263, 310, 346,
386, 456, 500, 506, 545, 548, 591, 668, 737, 771, 797, 893, 908, 932, 946,
1071, 1108, 1109 pag. 29, 37, 41, 44, 45, 46, 53, 56, 60, 61, 72, 80, 89, 110,
121, 129, 147, 165, 178, 187, 191, 207, 211, 213, 217, 234 e 238.
sette Bossi Dottori Fisici del Collegio di Milano dal
1401 al 1671:
D. Benedetto figlio di D. Giovandolo dal 1401 al 1405;
D. Bernardino figlio di D. Francesco dal 1511 al 1559;
D. Bernardo figlio di D. Paolo dal 1514 al 1554;
D. Gio. Pietro figlio di D. Bernardino dal 1522;
D. Gerolamo figlio di D. Francesco dal 1560 al 1569;
D. Gio. Antonio figlio di D. Fabrizio dal 1576 al 1609;
D. Ippolito figlio di D. Carlo Francesco dal 1673 al 1682.
Tutti Bossi, Dottori Fisici del Venerando Collegio dei
Signori Fisici Nobili della Città di Milano, dei quali e delle cui egregie
opere riferirono gli Statuti del Venerando Collegio dei Fisici di Milano qui
stampati nel 1517 fino al 1617, gli Atti dello stesso Collegio nel 1511, 1514,
1560, 1576, 1673, il giureconsulto collegiato Raffaele Fagnani in Famiglia
Bossi, Paolo Meriggia nella Istoria della Nobiltà di Milano libro 3 capitolo 5,
libro 6 capitolo 19, Luca Contile nell’Impres. Academ. Affidat. Papien. Pag.
97, il cavalier Ascanio Censorio degli Ortensi Collect. Ord. Adversus Pest.
Mediol. Libro 5 pag. 322, il cavalier Gio. Pietro Biumi in Consiglio 377,
Filippo Piccinelli dell’Ateneo di Lettere di Milano pag. 86, 334, Gio. Pietro
Crescenzio nell’Anfiteatro Romano della Nobiltà di Milano pag. 145, 146, nel
Cronicon del Collegio dei Giuspatroni di Milano parte seconda sotto i numeri
548, pag. 129 e 250, Bartolomeo Corti nell’Istoria degli Scrittori Fisici di
Milano pag. 57, Filippo Argellati nella Biblioteca degli Scrittori di Milano
parte prima articolo 296 colonna 214.
quattro Bossi Cavalieri dell’Ordine di S. Giovanni di
Gerusalemme e S. Stefano papa dal 1416 al 1717:
Fratello D. Michele nel 1416;
Fratello D. Gio. Ambrogio nel 1597;
Fratello D. Carlo nel 1615;
Fratello D. Giuseppe nel 1717.
Tutti Bossi, cavalieri soldati dalla giustizia del Sacro
Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme e anche D. Antonio Bossi cavaliere soldato
dalla giustizia del Sacro ordine di S. Stefano Papa e Martire nel 1594, dei
quali hanno riferito Paolo Meriggia nell’Istoria della Nobiltà di Milano libro
6 capitolo 15 pag. 531, il cavalier Orazio denti nel Catalogo dei Cavalieri di
Gerusalemme di lingua italiana nel 1597, il cavalier Bartolomeo Puteo nello
stesso Catalogo nel 1416 e 1597 impress. Mestanae nel 1689, il cavalier Roberto
Solari nello stesso Catalogo nel 1416, 1597, 1717 impress. Taurini nel 1714
fino al 1738, Filippo Piccinelli nell’Ateno dei Letterarti di Milano pag. 111,
il Cronicon dei Giuspatroni di Milano parte 2 numero 737 pag. 179, Filippo
Atgellati nella Biblioteca degli Scrittori di Milano parte 2 articolo 290
colonna 209, Ludovico Araldi Nobili Cavalieri Italici pag. 32, 51, 54, 55 quo
circa conferunt tradita per Josephum Dondeum J.C.C. Derthon. in cons. 27 num. 4 in consimili casu ita scribentem, ibi:
atque ita ex omnibus tribus Ordinibus, inter quos Nobiles apude
Mediolanenses cooptantur, nempe Kurisconsultorum, Physicorum, et Equitum
Hierosilitanorum, extant res judicata
quattro Bossi Arcivescovi e Vescovi:
His eccedunt Viri morum
santimonia, Ecclesiastique dignitatibus ex Bossio genere clari, ut sunt:
S. Benigno Bossi Arcivescovo di Milano dal 472 al 479;
Francesco Bossi Vescovo di Como dal 1420 al 1435;
Francesco Bossi altro Vescovo di Gravina nel 1568, quindi di
Perugina nel 1574,
poi di Novara dal 1579 al 1584;
D. Carlo Bossi vescovo di Vigevano nel 1731 vivente nel 1742
quattro Bossi Canonici della Chiesa Metropolitana di
Milano:
Ambrogio nel 1417;
Luigi nel 1431;
Luigi nel 1598;
il predetto D. Carlo nel 1716, poi vescovo nel 1730.
cinque Bossi Canonici della Basilica di S. Ambrogio:
Filippo nel 1334;
Gio. Ambrogio nel 1431;
Bartolomeo nel 1549;
Teobaldo nel 1595;
Gio. Battista nel 1692.
cinque Bossi Canonici della Basilica di S. Maria della
Scala:
Giacomo prevosto nel 1405 morì nel 1437;
Giacomino nel 1463 e 1472;
Gio. Giacomo nel 1528 e 1546;
Ludovico nel 1534 e 1557;
Francesco Bernardino nel 1569 morì nel 1600.
Tutti Bossi, dei quali ci riferiscono Ferdinando Ugelli in
Ital. Sacr. Rom. Prim. Pag. 1171 numero 63 e
tomo 4 pag. 51 numero 21, e pag. 725 numero 89 e tomo 5 pag. 311 numero 68 e
tomo 7 pag. 122 numero 24, Gio. Giuseppe Valiani nella Vita degli Arcivescovi
di Milano pag. 118, Francesco Ballerini nel Cronicon Comense parte 2 pag. 136,
Primo Luigi Tatti negli Annali della Chiesa di Como tomo 3 pag. 437 numero 10,
Pietro Paolo Boschi nell’Origine e stato della Biblioteca Ambrosiana libro 2
pag. 51, Domenico Maderni nella Serie cronologica dei Canonici della Basilica
Ambrosiana, Teodoro Trivulzi giureconsulto nella Serie cronologica dei Canonici
ordinari della Metropolitana di Milano, Pietro Antonio Crevenna prevosto della
Basilica della Scala nella Serie cronologica dei Canonici della Basilica di S.
Maria della Scala, nel Cronicon del Collegio dei Giuspatroni di Milano parte 2
numero 506 pag. 122.
Nessun commento:
Posta un commento