… “Volendo hora (poi che bastevolmente habbiamo favellato
del Sacro Monte) descrivere alcuna cosa del nobile Borgo di Varese, e delle sue
degne qualità; prima dirò come egli propriamente si chiama Vall’essito, cioè
uscita dalle Valli, perché quivi confinano alquante Valli, cioè la Valle di
Cuvia, la Valle Marchirolo, la Valle Ganna, la Val Lugano, la Val Travaglia e
la Val Bogio, o Bodio”.[1]
… “Hora dirò come il Cielo è stato molto favorevole e
liberalissimo a questo luogo per la sua limpidezza e felicità dell’aria
sanissima con acque chiare, e salubre per l’abbondanza di tutte le cose
bisognevoli al vivere humano: perciocché quivi si trovano fertilissimi (sic)
vivi di tutte le sorti, al paro di qual si voglia luogo del Stato di Milano;
quivi si trovano gran copia de buoni pesci per la qualità dei laghi che li sono
vicini; la onde vicino a due miglia v’è il Lago di Varese detto di Gavirà, e
quel di Lugano è discosto miglia cinque, e quel di Monà, Ternà, Comabio,
Biandronno, di Ganna, di Ghirlo (sic) e di Brincio (sic), tutti questi sono
lontani più di miglia doi;e dal Lago Maggiore e da quel di Como non v’è più di
dodici miglia in circa”.[2]
… “Questa patria ancora molto si gode della sua libertà, per
non esser ella come gli altri dello Stato infeudata ad alcuno, e non conosce
altri padroni, che il nostro potentissimo re Cattolico e li suoi illustrissimi
Governatori e Ministri; essendosi ella preservata nella sua antica libertà:
consovenire alla Camera Ducale di grossa somma de denari, il che è chiaro della
generosità de gl’animi di questa gente.
Dirò anco come il Podestà di Varese tiene amplissima
giurisdizione e maggiore di quella di Vimercato, e di Gallarato, che sono
tenute le prime dello Stato; onde tutti quei che abitano nelle terre sottoposte
a Varese, non possono retirarsi dal giudizio d’esso, sotto pretesto d’esser in
maggiore magistrato, o d’altro; oltre che nelle terre che sono sottoposte alla
giurisdizione di Varese, ci abitano in quelle molte illustrissime famiglie,
delle principali, et antiche del Ducato di Milano, senza ch’io dichi della
giurisdizione, che ha per il maggior Magistrato nelle terre de feudatari
circonvicine, che sono un numero grande.
Dirò ancora a maggior grandezza de Varesini, che hora ch’io
frate Paolo Morigi scrivo di questo borgo la sua nobiltà, che in esso vi fanno
residenza otto o dieci Dottori di Legge e tre eccellenti Dottori Fisichi, e
molto onorati, e letterati procuratori; non ponendo in questo numero quei
nobili Varesini che tengono residenza in Milano.
Voglio che ora diciamo di quelle terre che sono sottoposte
alla giurisdizione di Varese, che sono: il medesimo Varese, Biumo di Sopra,
Biumo di Sotto, Bosti, Giubiano, Casbeno.
Queste sono tutte castellanze di Varese.
S. Ambrogio, Masnago, velate, Calcinate delli Orrigoni,
Bizzozzero, Gazada, Scianno, Malnate, Oltrona, santa Maria in Monte, queste
terre della Fracia di Sopra, sono sottoposte per maggior Magistrato a Varese.
Azzate, Codelago, Buguzate, Dobbiate, Brunello, Lomnago,
Daverio, Bodio e Galiate, soto tutte sottoposte a Varese”.[3]
… “Appresso, in Pavia v’è il Collegio de Griffi, a perpetua
memoria di Casa Griffa, e di Varese”.[4]
… “Le famiglie più abbienti mandavano i loro figli a
studiare a Pavia ove un Griffi varesino aveva fondato un collegio. Quasi tutti
i Dottori locali uscivano dalla celebre Università pavese. Di studenti varesini
in quella città abbiamo varie notizie nel manoscritto”.[5]
… “Il Mercato di Varese. Aveva un’importanza che andava
oltre il valore locale poiché vi affluivano compratori e negozianti che
giungevano dalla pianura e dalle restanti vallate prealpine ed alpine.
Si teneva da epoca immemorabile alla Motta ove nel secolo
XII in occasione dei mercati venivano anche i giudici del Seprio per le
mansioni del loro ufficio.
Dalla Motta datavano le loro sentenze, di solito di
carattere civile. Vi si redigevano anche atti notarili.
Negli studi locali, a partire dal più antico (1347), si
trovano articoli regolanti controversie fra acquirenti e venditori “sive in
burgo sive ad Mottam”.[6]
… “Settembre 1586. memoria come la giesa sgradita delle
monache de Santo Antonino dette de Lunate è stata consacrata il giorno de
domenica allì 28 settembre 1586 per l’illustrissimo e reverendissimo Signor
Gaspar Visconti recevescovo de Milano con molte cerimonie et durò il consegnar
et dire la messa del detto illustrissimo recevescovo più di hore quatro. (Le
monache di tal monastero furono ivi raccolte da S. Carlo che soppresse il loro
convento di Luvinate. Appartenevano all’ordine delle Benedettine, ad esse si
unirono più tardi le Clarisse del convento di Bosto castellanza di Varese”.
… “Giugno 1619. Giugno primo giorno bello et buono ma
fresco. 2° il medesimo. 3° travaglia di nivoli et sole. 4° e 5é belli et buoni,
de importanza co’ bon caldo sino alla sera che tona co’ qualche tempesta è
Azzate però senza danno, et la notte seguente rumezzo co’ saetta et toni co’
tempesta a Morcote però poco danno”.[7]
… “Luglio 1616. Guastamento de vino de importanza nella
Pieve di Brebia, Valcuvio, Valtravaglia, Val Bozo, Pieve de Arcisate et molti
altri luochi che porterà danno assai”.[8]
… “Novembre 1604. E’ morto il mese presente il signor Simone
Bosso presidente del Magistrato Ordinario di Milano, homo di grande valore”.[9]
[1] “Descrizione del nobile
borgo di Varese e delle sue degne qualità et giurisdizioni” di Paolo Moriggia
pag. XXI.
[2] Ibidem, pag. XXIII.
[3] Ibidem, pag. XXIII.
[4] Ibidem, pag. XXVI.
[5] Ibidem, pag. XVI. Sembra che il Moriggia
abbiamo tratto queste notizie da un manoscritto. Quale?
[6] Ibidem, pag. XXXI.
[7] Ibidem, pag. 200.
[8] Ibidem, pag. 160.
[9] Ibidem, pag. 65.
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