PERGAMENA N. 1
La storia dei Bossi inizia da lontano e, se vogliamo, ci
porta anche lontano. Se poi ci lasciamo andare alla leggenda, allora sì che
dovremo fare molta strada.
Il nome Bossi lo si associa per lo più al paese di Azzate
ma anche alla città di Milano, dove esiste una via a loro intitolata, ma basta
prendere in esame le dimore in cui essi hanno abitato per vedere come la loro
presenza si sia estesa a buona parte del Ducato di Milano e anche altrove.
Conosciamo la discendenza di padre in figlio del
cosiddetto ramo Bossi di Milano (capostipite Tosabue Bossi) dal 1168 al ….. e
la discendenza del cosiddetto ramo Bossi di Azzate (capostipite Rabalio Bossi)
dal 1290 fino al 1968 (?). Quest’ultimo ramo è maggiormente importante poiché
sembra sia alla base dei due rami che, in seguito, ottennero il titolo di conti
del Castello di Azzate e di marchesi di Musso che si imparentarono con le
maggiori casate nobili lombarde.
Se poi prendiamo in considerazione anche la discendenza
delle nobili figliole di casa Bossi, vediamo che queste si sono imparentate con
le più importanti famiglie italiane. Seguendo la discendenza di Astolfo Bossi
di Azzate, vissuto intorno all’anno 1350, vediamo che sua figlia Antonia si
sposò con Guido Castiglioni dal cui matrimonio nacque Guarnerio Castiglioni.
Questi sposò Antonia Bussone, figlia primogenita del conte di Carmagnola. Dal
loro matrimonio nacque Lucia Castiglioni che sposò Nicolò da Tolentino. Dal
loro matrimonio nacque Antonia da Tolentino che sposò Galeazzo Visconti. Dal loro
matrimonio nacque Veronica Visconti che sposò Federico Borromeo. Dal loro
matrimonio nacque Giberto Borromeo che sposò Margherita Medici. Dal loro
matrimonio nacque Anna Borromeo che nel 1577 sposò Fabrizio Colonna.
Nel giro di otto generazioni i Bossi si imparentano con i
Castiglioni, i Bussone, i da Tolentino, i Visconti, i Borroneo, i Medici ed i
Colonna: non c’è che dire!
BASSI PER BOSSI: UN
ERRORE DA CORREGGERE!
E' il caso di ridare paternità ad Antonia Bossi, moglie di
D. Guido Castiglioni, che sulla fine del XIV sec. furono proprietari del
cosiddetto castello di Masnago, oggi sede del nuovo Museo ...
L'Antonia in questione apparteneva ad una delle più nobili
ed antiche famiglie di Azzate, i Bossi, e quantunque la differenza dei due
cognomi risieda in una A anziché una O il risultato è quello di sconvolgere
tutto il senso della questione e fa meraviglia che si sia incorsi nell'errore
sia nella guida ..... che nella gigantografia posta all'ingresso del castello,
subito dopo la biglietteria.
I Bassi non ebbero mai arte né parte ad Azzate e veniamo a
sapere dal volume fresco di stampa di Ottavio Lurani, "Perché ci chiamiamo
così?", Macchione Editore, Varese, 2000, che essi sono "radicati in
varie zone dell'Italia settentrionale, si ritrovano anche nel Mantovano, nel
Milanese, in val Colla, nel Poschiavino, dove era nato anche il poeta
dialettale Achille Bassi (1877-1962) che celebrò le vicende degli emigranti
poschiavini ambulanti nelle pianure del Parmigiano e del Veneto".
I Bossi invece vantano una storia millenaria (erano già
signori del castello e borgo di Azzate nel 1290) e hanno lasciato numerose
testimonianze nel nostro territorio.
Per chi volesse andarle a scoprire segnaliamo:
Azzate: ciò che rimane del vecchio castello; ultima dimora
della famiglia, attuale Villa Zampolli; Villa Bossi-Alemagna, attuale Villa
Berla; Villa Bossi-Tettoni-Benizzi-Castellani, attuale sede del Municipio;
Villa Bossi-Riva-Cottalorda, attuale Villa Ghiringhelli; Villa Bossi- Orrigoni,
attuale Villa Piana; Villa Bossi-Borsa, attuale sede del Romantic Hotel Mai Intes ; stemma sul camino
dell'Osteria della Colomba; stemmi sulla facciata di Casa Magni; stemma
nell'attuale Enoteca del Vecchio Borgo; lapide e medaglioni di Villa
Benizzi-Castellani; medaglioni di Matteo e Polissena Bossi in Ca' Mera attuale
Villa Orsi; lapide del sepolcreto della Chiesa Parrocchiale; galleria dei
ritratti nell'attuale Villa Ghiringhelli; chiesa parrocchiale di Azzate:
affresco raffigurante S. Benigno e Ansperto Bossi, vescovi di Milano.
Bodio: Villa Bossi, attuale Villa Gadola; Villa Bossi,
attuale Villa Acquadro-Corso;
Besozzo: Villa Bossi.
Daverio: stemma sul capitello della Corte Sessa.
Gallarate: lapide di Orazio Bossi, all'esterno della
Basilica di S. Maria Assunta; stemma di Benigno Bossi nell'ex Convento di S.
Francesco, attuale sede del Museo Civico.
Brunello: lapide di Bernardo Bossi nella Chiesa di S.
Maria Annunciata.
Jerago: castello.
Varese: Villa S. Francesco, attuale Villa Panza, sede del
Museo ...; ex Convento di S. .....; lapide nello
slargo di
Via Walder; stemma in Villa Oppliger.
Bisuschio: stemma sullo scalone di Villa Cicogna-Mozzoni.
Porto Ceresio. stemmi vari.
Musso: resti del castello.
Meleto Lodigiano: castello.
Milano: Via dei Bossi; Casa Bossi; torre sul Palazzo dei
Giureconsulti; stemma di Gabriello Bossi nel chiostro della Chiesa di S.
Ambrogio ad Nemus; lapide "De origines de Bossiae gentis" in Palazzo
Litta; lapide di Ippolita Bossi-Rozzoni nella chiesa di S. Angelo; lapidi
sepolcrali nella Chiesa dell'Incoronata; arca di Antonio Bossi nella Chiesa di
S. Marco; lapide cronologica dei vescovi di Milano in Duomo.
Montonate: castello Oltrona al Lago: stemma sulla casa
della fu N.D. Antonietta Bossi, attuale casa Balduzzi.
Questa pergamena, pubblicata in appendice del volume di G.
Moreno Vazzoler, Azzate - Vicende
storico-ecclesiali, Parrocchia Natività di Maria Vergine, Azzate, 1996, pagina
233 ci fa conoscere Astolfo Bossi che non è compreso negli alberi sopracitati
ma che ha avuto sicuramente un ruolo molto importante in seno alla nobile
famiglia di Azzate.
“N. 1. Sec. XV (post 1414) 30 maggio, mercoledì, Indizione
VII, Milano.
Il notaio Guglielmo Crivelli fu Gaspare va a casa di
Ambrogio Turconi e stende un istrumento per attestare che Franciscolo Bossi di
Astolfolo, chierico milanese, andò a casa del fu Marco Bossi fu Francescolo
Bossi, in Azzate dove abitava Giovannina Bizzozero fu Francescolo madre e
tutrice di Franceschino, Giacomo e Andrea Bossi, per dire che il fu Marco Bossi
aveva promesso al notaio Giovannolo Lunato, procuratore di Tommasina Bossi fu
Dixolo, che allora abitava a Milano in Porta Vercellina nella parrocchia di S.
Maria Fulcorina, di dare entro un mese 515 fiorini d'oro (al cambio di 3 lire e
4 soldi di terzoli per ogni fiorino), in forza dell'istrumento rogato dal
medesimo notaio Giovannolo Lunato lunedì 28 gennaio 1409, indizione II, e che
Tommasina Biffi, che allora era badessa del monastero di Baxiano, diocesi di
Milano, e Franceschina Bosoni di Monza monaca del medesimo monastero avevano
venduto i loro diritti allo stesso Franciscolo Bossi, come appare
dall'istrumento del notaio Beltramo Carcano.
Franciscolo lascia gli istrumenti a disposizione del
notaio Antonio Bossi per farne e rilasciarne eventuali copie, alla presenza di
Antonio Ghiringhelli fu Fiorio, di Giovanni e Montolo Bossi del fu Silvestro,
tutti di Azzate.
cm 35,7/35,4 x 39,1/38,1; righe superstiti: 57.
La pergamena è stata ricuperata togliendola da un
fascicolo al quale serviva da copertina.
Sulla parte dorsale della pergamena sta scritto:
“Quinternetto sopra quale si notano le / lire diecisette imperiali quali si
danno / ogn’anno a una puta de maridare per / uno legato per il quondam signor
Antonio Cottica / Dottore di leggi come appare nel testamento rogato / per
domino Francesco Rotta adì 14 ottobre 1533 / dal quale signor Cottica è stato
herede la quondam / Signora Anna Cottica madre de noi Giovanni Antonio / et
Giovanni Battista fratelli Bossi”.
(Altra mano).
“Et il suddetto legato è perpetuo, et la metà che sono lire
8.10 / si dovevano pagare ogni anno, sino in perpetuo dalli / heredi di me
Giovanni Battista Bosso, et questo /li serva per memoria”.
(Altra mano)
“Quinterno 188”
Nel complesso, la parte superiore della pergamena non si
presenta in condizioni troppo cattive: ha alcune macchie e vari piccoli fori.
Due pieghe verticali e una orizzontale la dividono in 6 zone di cui le due
centrali sovrappste sono più ampie delle altre 4; altre piegature meno evidenti
risultano dallo schiacciamento subito dalla pergamena quand’era arrotolata.
La refilatura ha mutilato il testo all’estremità destra di
ciascuna riga.
(Omissis). Actum in domo habitationis infrascripti
Ambrosii de Turchonibus sita in porta cumsana mediolani in parochia sancti
carpofori intus (interfuerunt) (53) ibi testes venerabilis vir dominus
presbiter petrus de Bossiis filius quondam domini Victoris beneficialis et
rector ecclesie sancti carpofori intus Mediolani notus G(…) (54) de Biviliore filius quondam belli
et Ambrosius de Turchonibus filius quondam Marcoli ambo suprascriptarum porte
cumane parochie sancti Carpofori intuds, omnes idonei (55) et rogati.
(56) S.T. Ego Guilielmus de Crivelis filius quondam domini
Gasparris notarius publicus civitatis mediolani porte cumane parochie sancti
Marcelini rogatus tradidi scr(ipsi) (57) et subscripsi (et glosavit ubi legitur
et infrascripta etiam subscripsi ut
supra”.[1]
Con i dati appena presentati possiamo stilare il seguente
albero genealogico che verrà arricchito da ulteriori informazioni:
Astolfo o Astolfolo Bossi di Azzate circa 1350.
|
|
|--- Franciscolo
Bossi
| Chierico milanese.
| Canonico di S. Giovanni di Castel Seprio
nel 1440. Prevosto di S. Vittore di
| Arsago Seprio nel 1421.
| Residente ad Azzate nel 1435.
|
|--- Antonia
Bossi circa 1375
Sp. D. Guido Castiglioni circa 1360.
|
|
|--- D.
Guarnerio Castiglioni circa 1400.
Lettore
di diritto civile a Pavia nel 1423. “Spect. iurecons. d. Guarnerius de
Castilliono,
civis Mediolan.”.[2]
E'
nominato a far parte del Consiglio Segreto l'11.3.1450 Giureconsulto di
gran
valore ed oratore di fama. Ebbe da Filippo Maria Visconti numerosi
incarichi
e fu uno dei Capitani e Difensori della Repubblica. Avendo molto
caldeggiato
il trapasso di Milano allo Sforza, questi lo nominò Consigliere
Segreto.
Nel 1454 fu ambasciatore a Venezia per la ratifica della pace di
Lodi.
Morì
il 5 maggio1460. Lasciò scritti giuridici, orazioni ed epistole[3].
Sposa Antonia Bussone (circa 1416-1466),
primogenita di Francesco, conte
di
Carmagnola, morta nel 1466.
|
|
|--- Lucia Castiglioni circa 1445-1510.
Sp. Nicolò da Tolentino circa 1444-1485.
|
|
|--- Antonia da Tolentino circa
1470.
Sposa
Galeazzo Visconti circa 1460-1530.
|
|
|--- Veronica Visconti circa 1490-1519
Sposa Federico Borromeo 1492-1529.
|
|
|---
Giberto Borromeo 1511-1558
Sp. Margherita Medici
1510-1547.
|
|
|--- Anna Borromeo circa 1547
Sp. 1577 Fabrizio Colonna 1557-1580.
In questi anni i canonici di Castel Seprio continuano a
suscitare l’interesse della famiglia Bossi. Nel 1440 è canonico di S. Giovanni
Francescolo Bossi, figlio di Astolfolo, che nel 1421 era pure prevosto di
Arsago, ma che attorno al 1426, non sappiamo per quale motivo, aveva rinunciato
alla prepositura[4]. Risulta abitare nel 1435
ad Azzate[5].
GUARNERIO CASTIGLIONI, figlio di Guido (o Guidolo)
e di Antonia di Astolfo Bossi di Azzate, era lettore di diritto civile a Pavia
nel 1423, quando Filippo Maria Visconti lo volle alla sua corte; egli fu
ambasciatore e plenipotenziario del duca presso vari principi d'Italia; nel
1435 fu a Firenze con il Cardinal Branda per il trattato di pace di cui abbiamo
parlato; nel 1438, con Franceschino Castiglioni, fu procuratore del duca per
trattare le nozze di Bianca Maria, unica figlia di Filippo Maria, con Francesco
Sforza.
Durante l'Aurea Repubblica Ambrosia, Guarnerio entrò nel
Consiglio dei Decurioni (q. 1447) e, quindi, fu eletto Supremo Magistrato dei
Capitani e dei Difensori della Repubblica.
Nel 1450, usando del privilegio di conte palatino goduto
dai Castiglioni, Guarnerio conferì il notariato a Cicco Simonetta, il celebre
segretario ducale.
Creato Consigliere Ducale da Francesco Sforza (a. 1450),
Guarnerio Castiglioni ottenne, nello stesso anno, la conferma del Feudo di
Garlasco in Lomellina, del quale era stato investito "nel 1436 in guiderdone de' suoi distinti
servigi, per sè e discendenti maschi legittimi con mero e misto impero"
(Litta); egli è quindi considerato il capostipite del ramo dei Castiglioni di
Garlasco e di Marano (quest'ultimo feudo, nel novarese, fu ottenuto nel 1466).
L'ultimo
atto solenne di Guarnerio Castiglioni venne compiuto il 9 aprile 1454,
in
veste d'ambasciatore di Francesco Sforza presso i Veneziani, per la ratifica
della Pace di Lodi, che per un quarantennio garantì una certa tranquillità fra
i principali Stati d'Italia.
Morì il 15 maggio 1460 nel suo castello di Mozzate nel
contado del Seprio.
La complessa personalità di Guarnerio Castiglioni presenta
anche un aspetto umanistico: "... genero del conte di Carmagnola (del
quale sposò la figlia Antonia), ... chiusa la breve vicenda repubblicana, il
giorno dell'ingresso solenne a Milano di Francesco Sforza, il 25 maggio 1450,
Guarnerio pronunciò il discorso di saluto al nuovo duca[6].
Franciscolo Bossi
Aveva acquistato da Tommasina Biffi, badessa del Monastero
di Baxiano diocesi
di Milano, e da Franceschina Bosoni di Monza monaca nel
medesimo monastero
alcuni loro diritti.
Lascia gli istrumenti a disposizione del notaio Antonio
Bossi per farne e rilasciarne
eventuali copie, alla presenza di Antonio Ghiringhelli fu
Fiorio, di Giovanni e
Montolo Bossi del fu Silvestro, tutti di Azzate.
|
|
|--- Marco Bossi
Dopo il
1414 promette al notaio Givannolo Lunati, procuratore di Tommasina
Bossi fu
Dixolo, di dare entro un mese 515 fiorini d’oro.
Sp.
Giovannina Bizzozero.
|
|
|---
Franceschino Bossi
|
|---
Giacomo Bossi
|
|--- Andrea Bossi
Montolo Bossi
Giudice delle strade, acque, fiumi e ponti della città e
contado di Milano.
Nel 1404 istituisce suo erede il figlio Andrea[7].
|
|
|--- Silvestro
Bossi
Notaio. Le
sue abbreviature rogate in Milano dal 1399 al 1411 sono presso
A.S.Mi.
|
|
|--- Giovanni Bossi di Azzate
| Il 30 maggio ..... (post 1414) interviene
con il fratello Montolo come
| testimone in un istrumento.
|
|--- Montolo Bossi di Azzate.
| Il
17.5.1443 interviene come testimone[8].
|
|--- Pietro Bossi
|
|--- Francesco Bossi
J.C.C. 1431-1450
Fiorio Ghiringhelli
|
|
|--- Antonio
Ghiringhelli di Azzate.
[1] G. MORENO VAZZOLER, Azzate - Vicende
storico-ecclesiali, Parrocchia Natività di Maria Vergine, Azzate, 1996, pag.
233.
[2] E. CAZZANI, Castiglione
Olona, pag. 178.
[4] C. MASTORGIO, op. cit., p.
120 e p. 132. nota 23. ASDMi, Notarile, cart. 275, atto del 30 ottobre 1427 e
del 18 maggio 1440.
[5] ASDMi, Notarile, cart.
276, atto del 3 maggio 1435.
[6] Estratto da: EUGENIO CAZZANI, Il Cardinale Branda Castiglioni.
[7] Vedi note su Matteo Bossi.
[8] Vedi documento n. 108.
Nessun commento:
Posta un commento