Alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi che gli abitanti di
Azzate non abbiano avuto un grosso legame con il lago di Varese, forse facendo
il paragone con altri paesi rivieraschi i cui abitanti avevano delle vere e
proprie attività sullo specchio d’acqua. Gli azzatesi si erano dedicati
specialmente all’agricoltura ed è difficile trovare fra le loro professioni
quella del pescatore.
Era però inevitabile che qualcuno sfruttasse una risorsa che
il Cielo aveva così abbondantemente profuso a piene mani e che gli stessi
Bossi, i signori del paese, avevano sempre rivendicato a sé e cercarono in
tutti i modi di difendere dagli attacchi esterni.
“Riva di Azzate” era chiamata quella porzione di terra che
si affacciava sul lago; un santuario era stato edificato nelle sue vicinanze ed
era stato intitolato “Madonnina del lago”; un trasporto di barche provvedeva a
trasportate persone e cose da una sponda all’altra: sono solamente tre esempi
fra i tanti che dimostrano, nonostante tutto, il legame che aveva Azzate con il
suo lago.
BARCAIOLI DEL LAGO DI VARESE
ASMI, Acque parte Antica
N. 276bis lago di Gavirate
4 giugno
1783
Il
funzionario Leva trasmette a Milano i ricorsi dei barcaioli e pescatori che
chiedono la licenza per portare barche, a fronte di un editto emanato contro i
contrabbandieri.
Seguono
i ricorsi di 51 tra pescatori e barcaioli, con 69 barche.
Questo documento si può
considerare un censimento delle barche sul lago di Varese (limitatamente alla
pieve di Varese, esclusi quindi i paesi della pieve di Brebbia); l'occasione fu
l'emanazione della grida del 28 aprile 1783 contro i contrabbandieri, a
rinnovazione di una grida precedente del 10 febbraio 1772. I proprietari di
barche sono in maggioranza di Bodio (32 barche), poi Lissago (10) e Calcinate
(9).
E' interessante il fatto che
tutti appongono la loro firma autografa, e molti scrivono da sé la supplica, ma
in generale le suppliche sono scritte da una stessa mano per ogni paese.
Il testo delle suppliche e'
stereotipo; secondo le prescrizioni della grida tutti si premurano di dire che
assicureranno la barca alla riva con catena e lucchetto. I richiedenti sono
pescatori o barcaioli e sono di paesi rivieraschi tranne due di Varese e uno di
Inarzo; ci sono due mercanti di pesce di Bodio, un calzolaio e tre possidenti
(uno usa la barca "per suo diporto").
Le scritture sono comprensibili.
Regio Ducale Magistrato Camerale
6 Giugno 1783.
Allo S.C.Conte Cavaliere Regendorf Schreck
lago di Varese - barche
Dopo la pubblicazione dell'avviso colla lettera 28 aprile
prossimo scorso relativamente alle propalazioni da riceversi dai proprietarii
delle barche, barchette, sono state indispensabili e repplicate insinuazioni
affine d'indurre li barcaruoli, e pescatori, perchè esibbissero il loro ricorso
a tenore del succennato, ben giusto, e ben necessario provedimento, poichè
passato il lago di Varese, stante il troppo vicino confine Sardo, trovansi in
sicuro li facinorosi egualmente che li contrabandieri. Trasmetto tutti què
ricorsi, che mi sono stati portati, nè altro posso rifferire in contrario
rapporto alle persone, e costumi di cotali oratori. Stanno questi in
aspettazione delle richieste licenze, non avendone mai avute per l'addietro, ed
ora temano d'incorrere nella penale cominata.
E senza più passo colla |20 maggiore
subordinazione a sottoscrivermi
Di cotesto Regio Ducale Magistrato Camerale
4 Giugno 1783,
Varese
Umilissimo Ossequiosissimo
Servidore
Giovanni Antonio Leva Regio
Cancelliere
Un interessante articolo apparso su “Archivio dei laghi” ha
pubblicato le domande rivolte al Regio Ducale Magistrato Camerale di Milano per
ottenere la licenza di poter fissare con catena e lucchetto sulle rive del lago
di Varese le barche di proprietà di alcuni rivieraschi.
Fra questi c’è anche quella di certo Giuseppe Castiglioni fu
Giacomo, nativo ed abitante in Azzate, che nulla possiede di proprio, ma fa il
barcaiolo sul lago di Varese, non avendo mai avuta altra licenza e possedendo
un barchetto.
Similmente fanno i fratelli Antonio e Giuseppe Gabbana fu
Giovanni, nativi ed abitanti in Lissago, che fanno i pescatori su lago di
Varese e posseggono due barchetti.
I fratelli Giovanni e Giovanni Battista Moretti fu Filippo e
Filippo Moretti di Giovanni, nativi ed abitanti in Lissago, barcaioli e pescatori
sul lago di Varese, posseggono tre barchetti.
Gioachino Tamburini fu Francesco, nativo ed abitante in
Galliate, barcaiolo sul lago di Varese, possiede una barchetta.
Pietro Tibiletti fu Antonio, nativo ed abitante in Galliate,
barcaiolo sul lago di Varese, possiede una barchetta.
Pietro Bossi fu Paolo, nativo di Bodio ed abitante in
Lissago, cioè alla Schiranna, dove possiede un’osteria e fa anche il pescatore.
Francesco Antonio Girelli fu Pietro Maria, nativo ed
abitante in Bodio, fa il barcaiolo sul lago di Varese e possiede una barchetta.
Domenico Nicora fu Carlo Antonio, nativo ed abitante in
Capolago, barcaiolo e pescatore sul lago di Varese, possiede una barca.
Gerolamo Bossi fu Paolo, nativo ed abitante in Bodio, oltre
a possedere alcuni terreni, fa il pescatore e possiede osteria e prestino. Per
provvedere alle necessità della sua osteria si reca di quando in quando a
Varese e attraversa il lago con due barche di sua proprietà.
Giuseppe Bossi fu Antonio, nativo e abitante in Bodio, oltre a possedere alcuni terreni, fa il
commerciante di pesce e perciò possiede tre barche che fa usare dai suoi
sottoposti. Il pesce viene trasferito al mercato del Verziere a Milano.
Cosimo Malnati fu Tomaso, nativo ed abitante a Lisssago,
barcaiolo sul lago di Varese, possiede una barchetta.
Domenico Nicora fu Giuseppe, nativo ed abitante in Capolago,
barcaiolo e pescatore sul lago di Varese, possiede una barchetta.
Francesco Nicora fu Giuseppe, nativo e abitante in Casbeno,
pescatore su lago di Varese, possiede due barchette.
I fratelli Simone e Giovanni Nicolini fu Antonio, nativi ed
abitanti in Bodio, posseggono due barchette di cui una in affitto.
Pietro Calolo fu Carlo Giovanni, nativo ed abitante in
Bodio, barcaiolo e pescatore sul lago di Varese, conduce una barchetta che
preso in affitto da Giuseppe Vanetti di Inarzo.
Carlo Francesco Ciotti fu Gio. Battista, abitante in
Lissago, barcaiolo sul lago di Varese, conduce una barca presa in affitto da
Pietro Bossi, oste della Schiranna.
Giuseppe Albizzati fu Carlo Giovanni, nativo ed abitante in
Galliate, barcaiolo sul lago di Varese, possiede una barchetta.
Giovanni Battista Triacca fu Pietro, nativo ed abitante in Calcinate del Pesce, fa
il calzolaio e possiede una barchetta che usa per attraversare il lago e recarsi
a Varese dove acquista il materiale che gli serve per il suo mestiere.
Pietro Bariola fu Giuseppe, nativo ed abitante in Capolago,
possiede alcuni terreni ma non esercita alcun mestiere e possiede una
barchetta.
Giovanni Battista Luzzi fu Carlo, nativo ed abitante in
Bodio, possiede alcuni terreni ma fa anche il pescatore sul lago di Varese.
Possiede una barchetta.
Andrea Bossi fu Pietro ed i suoi figli Ferdinando, Filippo e
Pietro, nativi ed abitanti in Bodio, fanno i pescatori sul lago di Varese e
posseggono quattro barche. (Questi sono pescatori di professione!).
Giovanni Marone fu Angelo Maria, nativo ed abitante in
Calcinate del Pesce, possiede alcuni terreni in Morosolo ma fa anche il
pescatore sul lago di Varese. Possiede una barca.
Giuseppe Daverio fu Giovanni Maria e suo figlio Giovanni,
nativi ed abitanti in Bodio, possiede alcuni terreni ma fanno anche i pescatori
sul lago di Varese. Sono proprietari di due barche.
Carlo Luzzi fu Carlo Filippo, nativo ed abitante in Bodio,
pescatore sul lago di Varese, possiede una barca.
Francesco Ceravalle fu Antonio, nativo ed abitante in Bodio,
barcaiolo e pescatore sul lago di Varese, possiede due barche.
Giovanni Antonio Daverio di Giovanni Battista, nativo ed
abitante in Bodio, pescatore sul lago di Varese, possiede una barca.
Pietro Antonio Isella fu Giuseppe, nativo ed abitante in
Calcinate del Pesce, pescatore sul lago di Varese. Possiede quattro barche che
fa condurre per suo conto da Giuseppe, Nicola e Carlo Giuseppe Isella.
Giovanni Antonio Parrucconi fu Bernardo, nativo ed abitante
in Buguggiate, pescatore sul lago di Varese, possiede una barca.
Giuseppe Bianchi fu Matteo, nativo ed abitante in Bobbiate,
pescatrore sul lago di Varese, possiede una barchetta.
Carlo Moretti fu Cristoforo, nativo ed abitante in Bodio,
pescatore sul lago di Varese, possiede due barchette.
Ambrogio Chiaravalli, nativo ed abitante in Bodio, barcaiolo sul lago di Varese, tiene in
affitto da Giovanni Moretti di Bodio una barchetta.
Giovanni Battista Daverio di bernardo, nativo ed abitante in
Bodio, mercante di pesce, possiede quattro barche. Due servono per lui e le
altre due sono condotte dai suoi sottoposti Giuseppe Moretti e Francesco Pozzi.
Carlo Antonio Borghetti fu Giovanni, nativo ed abitante in
Lissago, barcaiolo sul lago di Varese, possiede una barchetta.
I fratelli Benigno, Filippo ed Alessandro Bossi fu Carlo,
nativi ed abitanti in Bodio, barcaioli e pescatori sul lago di Varese,
posseggono una barchetta per ciascuno.
I fratelli Giovanni Battista e Pietro Caloli fu Carlo
Giovanni, nativi ed abitanti in Galliate, barcaioli e pescatori sul lago di
Varese, posseggono una barchetta per ciascuno.
Melchiorre Zanetti fu Antonio, nativo ed abitante in
Calcinate del Pesce, pescatore su lago di Varese con i suoi figli Tomaso,
Giuseppe, Francesco e Carlo, posseggono tre barche.
Carlo Marchetti fu Antonio, nativo ed abitante in Bodio,
pescatore sul lago di Varese con il figlio Antonio ed il fratello Giovanni,
posseggono tre barchette.
Antonio Pellegrino Robbioni fu Giorgio, nativo di Varese,
possiede terreni a Galliate e a Daverio.
Per trasportare di quando in quando i suoi prodotti agricoli
a Varese, attraversa il lago di Varese con barche di sua proprietà che usa
anche per raggiungere le sue proprietà.
Giuseppe Nicora fu Carlo, nativo ed abitante in Capolago,
pescatore e barcaiolo sul lago di Varese, possiede una barca.
Carlo Giuseppe Pellegrini fu Giovanni Battista, nativo ed
abitante in Varese, possidente di alcuni terreni in Calcinate del pesce,
Morosolo, Oltrona e Lissago, ha due barche che gli servono per trasferire i
prodotti agricoli alla sua dimora.
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