domenica 26 gennaio 2014

Benefici ecclesiastici di Azzate

Il beneficio è un’istituzione ecclesiastica per cui si devolveva un patrimonio ad un ufficio sacro i cui proventi erano il compenso perpetuo del sacerdote che ne era investito.

G. Petraia in Dizionario di storia antica e medievale precisa che nel diritto romano il beneficio è originariamente ogni concessione da parte dell'autorità pubblica a persone private o a enti di una condizione di particolare vantaggio e favore. Si definirono così nei secoli III-IV anche le assegnazioni imperiali di terre ai veterani o ai barbari nelle regioni di frontiera, oppure quelle ai propri commendati da parte dei grandi proprietari fondiari. Tutte queste concessioni erano temporanee (precaria) e revocabili. Costituivano formalmente un dono elargito liberamente in ricompensa di un servizio reso, che andava restituito in caso di rottura del rapporto personale che l'aveva causato, per la morte o il venire meno della lealtà e fedeltà del beneficiario. Nella Francia carolingia dell'VIII secolo il beneficio andò sempre più accompagnandosi di fatto al rapporto di vassallaggio. La fedeltà e l'aiuto militare portati dal vassallo al signore diventavano il servizio e il legame personale in cambio del quale veniva elargito il beneficio, consistente per lo più in terre e possedimenti immobiliari. Nella costruzione e nell'evoluzione dello stato carolingio, carattere beneficiario assunse anche l'incarico dell'ufficio pubblico esercitato per delega del sovrano da conti e vassalli. Insieme alle terre, anche l'ufficio venne trasformandosi in beneficio personale e non revocabile, salvo che per grave colpa (fellonia). Nel IX e X secolo divenne trasmissibile agli eredi, e intorno a terre e uffici si strutturarono famiglie nobiliari dinastiche. Dall'XI secolo, il termine, ormai indissolubilmente unito al legame vassallatico, lasciò il posto a quello di feudo. Anche il beneficio ecclesiastico, tuttora presente nel diritto canonico, si sviluppò come istituto nell'alto Medioevo. Esso designa un insieme di beni di proprietà della Chiesa, costituitosi nel tempo grazie a legati e donazioni pubbliche e private, che si assegnava al titolare di un ufficio ecclesiastico (vescovo, canonico, parroco) per il suo sostentamento. Quando il donatore del complesso patrimoniale che costituiva il beneficio era anche il fondatore dell'ufficio (Chiesa privata, altare privato, monastero), questi per lo più conservava a sé e ai suoi eredi il diritto di scelta del beneficiario.

BENEFICIO ECCLESIASTICO
Il beneficio ecclesiastico è il complesso delle proprietà fondiarie ed immobiliari che si concedevano ai chierici in usufrutto per compenso dei loro uffici e, alla morte del fruttuario, ritornavano alla Chiesa cattolica.
Una forma particolare acquistava il beneficio ecclesiastico con il diritto di patronato. Con tale diritto coloro che dotavano un altare o una cappella, disponevano anche del beneficiato, per lo più i preti di famiglia o di coloro che appartenevano al ramo, e potevano trasformare il beneficio a loro piacere e giudizio.
Il patronato poteva essere costituito con un atto notarile del fondatore, con cui alcuni beni stabili (generalmente fondi rustici) venivano legati al beneficio con un eventuale obbligo connesso (ad esempio la celebrazione di messe di suffragio) e si regolava la trasmissibilità dei beni e degli obblighi. In alcuni casi il patronato era legato alla proprietà dell'altare e di una cappella, che poteva fungere anche da luogo di sepoltura per la famiglia.
Molti rappresentanti della nobile famiglia Bossi ambirono a trasmettere ai posteri il nome del proprio casato, dotando gli altari della chiesa parrocchiale di Azzate e giunsero persino a costruire la Chiesa di S. Antonio e quella di S. Lorenzo al Castello di Azzate da sottoporre al loro patronato. Alla fine non vi era altare che non avesse un patronato e spesso se ne costruivano dei nuovi per sopperire alle continue richieste di dotazioni.
Questa più che fede religiosa era una forma di esibizionismo e rappresentava uno status symbol rispetto alla massa anonima della povera gente. Inoltre, era un modo di sottrarre all'imposizione fiscale dei beni immobili comunque goduti dalla famiglia, in quanto i benefici ecclesiastici erano esenti da tassazione.
Il patronato molto spesso era laico; in questo caso il beneficio competeva oltre che al patrono anche ai suoi eredi. Poteva anche accadere che per un capriccio, un malinteso o altro, che la dote costituita sull'altare poteva essere ritirata.
Oltre che ad Azzate il beneficio ecclesiastico si estese su quasi tutti i paesi in cui la nobile famiglia Bossi aveva dei beni immobili e voleva lasciare la traccia di sé stessa.
In molte chiese e cappelle si può ancora notare lo stemma del bue passante.
A volte il beneficiato, invece di compiere l'ufficio, poteva delegare ad altri i suoi doveri, ripagandoli con una parte del beneficio. Questa possibilità, introdotta in origine per ovviare a impedimenti temporanei del beneficiato, senza lasciarlo privo di rendita (ad esempio in caso di malattia o vecchiaia), favorirà però l'accumulo dei benefici ecclesiastici e priverà l’istituzione dello spirito originario di fondazione e finirà per diventare luogo di collocazione dei figli cadetti di famiglia.




BENEFICI ECCLESIASTICI DI AZZATE

Presso l’Archivio di Stato di Milano è conservata la sezione Benefici Ecclesiastici. Fra questi ve ne è una esclusivamente dedicata ai benefici ecclesiastici di Azzate, istituiti per la maggior parte dalla nobile famiglia Bossi ma anche da altre importanti casate come gli Isella, i Campaniga, i Della Porta, i De Grandi, i Ghida, ….
La cappellania più antica è quella di S. Antonio eretta all’altare dell’omonimo Oratorio ed i documenti dell’Archivio di Stato di Milano fanno riferimento ad un arco di tempo compreso tra il 1636 e il 1798. Sono contenuti gli estratti dei battesimi dei beneficiati (qualche volta anche gli estratti del matrimonio dei loro genitori) e la loro elezione fatta dai rispettivi patroni nei casi più semplici, e corredata invece da placiti, deroghe, attestazioni, bilanci, ecc. nei casi più complessi, che ci permettono di delineare un quadro più completo della situazione del tempo.
Per esempio veniamo a sapere dal Regio Cancelliere della Pieve di Varese Gianantonio Elena che nel 1769 nella Chiesa Parrocchiale di Azzate erano istituiti ben sedici cappellanie alle quali provvedevano altrettanti preti, di cui almeno otto erano residenti e, pertanto, la popolazione di Azzate poteva contare sulla celebrazione di almeno otto messe al giorno che è un fatto veramente eccezionale e che G. Moreno Vazzoler aveva già messo in evidenza per ……, ma non in misura così eclatante.
Seguono poi le seguenti altre Cappellanie:

di S. Giovanni Evangelista con documenti dal 1714 al 1793;
di S. Andrea con documenti dal 1712 al 1794;
di S. Francesco con documenti dal 1788 al 1793;
di S. Ambrogio con documenti dal 1733 al 1760;
di S. Gerolamo e Giuseppe con documenti dal 1707 al 1769. (Sembra che sia stata fondata nel 1682 dal prete Pietro Gerolamo Campaniga).


Benefici e Culti – Benefici – Azzate - Bossi
Libertà. Eguaglianza.
Rapporto del Ministro dell’Interno al Direttorio Esecutivo.

Primo brumale anno VII repubblicano.

N. 2007

Incaricaste il Ministro dell’Interno a farvi rapporto sopra l’istanza del prete Gio. Alberto Bossi di Azzate, ora vice parroco interinale (temporaneo) di Aurano distretto d’Intra, Stato Sardo, il quale possedendo un beneficio di suo patronato in Azzate suddetto, domandò che non fosse compreso nella vostra determinazione 7 pratile, con cui furono avocati alla Nazione i beni dei benefici posseduti dai domiciliati fuori del territorio della Repubblica.

Sopra rapporto verbale del Ministro dell’Interno nella seduta 11 termidoro n. 6063 fu già assentata la massima di ritenere eccettuati dalla citata vostra determinazione i benefici di padronato finché non venisse diversamente disposto dal Corpo Legislativo per il principio, che la determinazione 7 pratile del Direttorio Esecutivo ha la sua base nella Legge 19 fiorile; e in questa eccettuano espressamente li Padronati.
Oltre la detta dichiarazione, che favorisce la domanda del ricorrente, ne concorre un’altra particolare, cioè ch’egli per sanare alcuni debiti ha ceduto, salvo l’adempimento degli oneri del suo beneficio, ai creditori tutti Cisalpini le rendite del suo beneficio per un determinato numero d’anni, e frattanto il ricorrente beneficiato si è dovuto trasferire altrove all’oggetto di procurarsi il proprio sostentamento.
Ritenuta adunque la dichiarazione suddetta fatta rispetto ai Padronati, io debbo conchiudere affermativamente; tuttavia credo opportuno di sottoporvi il caso per avere le identiche vostre disposizioni.



Presentato 27 vendemmiale anno VII repubblicano.
N. 2007 sezione III.

N. 4613 22 messidoro 29 vendemmiale anno VII
Uniti gli antecedenti.
                                          Nardoni

L’Agenzia dei Beni Nazionali nel Dipartimento d’Olona riferisce le proprie occorrenze e favorevole parere nella domanda del cittadino sacerdote Gio. Alberto Bossi di Azzate fu Dipartimento del Verbano, ora vice parroco interinale di Aurano pieve di Intra Stato Sardo perché non venghino devoluti alla Nazione i beni del suo beneficio di Padronale Laicale in Azzate suddetto, i cui annui frutti vengono conservati sul territorio della repubblica Cisalpina.

Si continui per ora, e fino a nuova disposizione, il petizionario nel possesso del di lui beneficio Padronale malgrado la sua dimora nello Stato Sardo.



N. 58
Libertà. Eguaglianza. (bella raffigurazione della Repubblica Cisalpina)
(L’ordine della corrispondenza esige che il carteggio riferisca il numero sopra indicato, e la data della presente, riguardi un solo oggetto e porti a tergo l’estratto).

In nome della repubblica Cisalpina una, ed indivisibile.

Milano, 25 vendemmiale anno VII repubblicano.

L’Agenzia dei beni Nazionali nel Dipartimento dell’Olona.

Al Ministro degli Affari Interni.

Le circostanze ed i titoli fatti presenti nel riammesso suo ricordo del cittadino sacerdote Gio. Alberto Bossi di Azzate titolare del Beneficio di Padronato Laicale nell’Oratorio di S. Antonio (rimane così confermato che il Beneficio è appoggiato all’Oratorio di S. Antonio e non alla Chiesa Parrocchiale come indicato erroneamente in altri documenti.
 di detto Luogo del Dipartimento altre volte del Verbano che attualmente trovasi per le circostanze e titoli medesimi a ricoprire la vice cura di Aurano pieve di Intra territorio Sardo, onde a di lui favore venga derogato alla determinazione presa dal Direttorio Esecutivo nella seduta 4 pratile anno VI repubblicano in vigore della quale sono richiamati alla Nazione tutti i benefici di qualunque genere posseduti attualmente da individui domiciliati fuori del territorio della Repubblica Cisalpina, perché meritano uno speciale riguardo.
Per sanare una quantità di debiti contratti dal petizionario per legittime cause dovette altrove procurarsi un sostentamento, lasciando che gli annui avanzi del beneficio, di cui è investito, fossero avocati nel dimettere ratealmente i propri creditori, al quale oggetto costituì suo procuratore il cittadino dottor Carlo Sirtori abitante in Azzate suddetto, il quale per tutto l’anno 1796 ha esatte lire 1322.16.6 e pagata altrettanta somma cioè lire 480.5 per elemosina della Messa quotidiana e onorario al Sagrista dell’Oratorio, e lire 922.11.6 a diversi creditori, come risulta dai conti presentati colle dovute giustificazioni a quest’Ufficio.
Al suaccennato Sirtori, che altrove ha stabilito il suo domicilio, vi ha sostituito per suo procuratore il cittadino Cesare Bossi, ed il medesimo da me eccitato, ha pure presentato il conto dimostrativo ed i debiti del sacerdote Bossi e che nel termine d’anni tre a tutto il 1800 possono essere soddisfatti, salvo però qualche alterazione, cui potesse essere soggetto il conto medesimo, qualora nel frattempo occorressero delle riparazioni intorno alla casa del Beneficio, o che il prodotto dei beni di parte Padronale non corrispondesse a quello da lui calcolato nel conto, ciò che per altro non potrebbe formare in grave disappunto, e quindi anche in mezzo a quelle rimanenze di debito potrà il Beneficiato in evento, che si … mantenersi; e supplire al manco in brevissimo termine, mentre la rendita netta del beneficio consiste in annue lire 1.252, oltre la casa col solo peso della Messa quotidiana e dell’onorario al custode dell’Oratorio per la somma in tutto di lire 480 all’anno.
Riflettendo da una parte alla ragionevolezza dei motivi per i quali il petizionario si è allontanato dal territorio Cisalpino, lasciando che i frutti del proprio Beneficio servissero al sanamento dei suoi debiti contratti tutti con persone dimoranti nel territorio suddetto senza fruire alcuna porzione, e dall’altra considerando che la citata determinazione del Direttorio Esecutivo pure che abbia avuta in vista d’impedire segnatamente che le rendite dei beni Ecclesiastici non sortano dalla Repubblica, ciò che non si verifica in questo caso.
Attesa pertanto la regolarità riconosciuta della procedura tanto del beneficiato, che dei di lui procuratori, sono del sentimento che superiormente se gli possa accordare l’addimandata deroga alla massima generale stabilita, sotto le seguenti condizioni:
Primo che il di lui procuratore debba annualmente e finché non si rimpatrii, giustificare a quest’Ufficio di avere cogli avanzi dei redditi beneficiari dimessi altrettanti debiti del beneficiato dinotati nel conto.
Secondo che venga esso beneficiato sotto la comminatoria dell’immediata apprensione ed avocazione a favore della Nazione dei beni e ragioni del beneficio obbligato a doversi restituire e permanere nel territorio della Repubblica al momento che sarà spirato l’anno 1800, od anche prima nel caso fossero del tutto estinti i debiti, a meno che durante la di lui dimora in estero dominio con si credesse superiormente di dover far amministrare i beni del beneficio per mezzo di quest’Ufficio col carico di far adempire i pesi, e cogli avanzi sanare ratealmente i debiti del beneficio, fermo però l’obbligo suddetto di doversi ripartire entro il termine suddetto, od anche prima, verificandosi quanto sopra si è detto.
E sono queste le occorrenze che si rassegnano Cittadino Ministro ad evasione del vostro eccitamento sulla domanda del Ricorrente Bossi, e per le superiori determinazioni col ritorno delle carte.
Salute e Rispetto.
                                  Luinetti.


4 Messidoro Anno VI repubblicano.

N. 3638 sezione III

Bossi Gio. Alberto sacerdote possessore titolare di un beneficio di giuspatronato nella Comune di Azzate distretto del Verbano chiede venga dichiarato non soggiacere i beni di detto suo beneficio alla legge e recentemente emanata sopra i beni ecclesiastici posseduti da sacerdoti domiciliati fuori Stato essendo interinale l’attuale suo domicilio in Stato Sardo, e non sortendo altronde dal territorio della repubblica i prodotti dello stesso beneficio stati da esso lui assegnati a favore dei suoi creditori sino al totale loro pagamento.


7 messidoro.

Giustificando le cose esposte con prove legali, si darà evasione alla domanda.



Libertà. Eguaglianza.

Cittadino Ministro.

Trovandosi gravato di molti debiti il sacerdote Gian Alberto Bossi della Comune di Azzate nel Verbano possessore titolare di un Beneficio di Giuspatronato in detta Comune, quali dovette contrarre, e, per abilitarsi ad ottenere detto Beneficio, e per alimentare la propria Famiglia orfana di Padre già da molti anni, colla Madre in allora cadente, un Fratello in età minore, e due Sorelle, non avendo altra stabile proprietà che detto beneficio, premuroso di pagare detti suoi debiti, rinunciò a favore dei Creditori tutti li prodotto di detto beneficio fino a totale loro pagamento, essendosi esso ridotto a supplire una Vice Cura nelle disastrose Montagne di Intra Stato Sardo, onde poter avere il proprio sostentamento, e dove trovasi già da vari anni, e dovrà trattenersi almeno per altri due anni ancora fino alla totale estinzione dei detti suoi debiti.
Giunse a notizia del detto Sacerdote Bossi la legge recentemente emanata che dichiara devoluti d’ora in avanti alla Nazione tutti i beni ecclesiastici posseduti da Preti domiciliati in Stato estero; e quantunque creda non doversi dire esso compreso in detta Legge, si perché non è egli stabilmente domiciliato fuori Stato, essendovi solo interinalmente, e finché vi dura la necessità di supplire quella Vice Cura, si perché i prodotti del proprio Beneficio di Giuspatronato non sortono dal territorio della repubblica venendo distribuiti annualmente ai rispettivi Creditori ai quali sono assegnati tutti domiciliati in questo Stato; nondimeno a maggior tutela, e per prevenire qualunque inconveniente potesse accadere da mala intelligenza nei rispettivi Affittuari dei beni di detto suo Beneficio per cui inerentemente alla suaccennata Legge, non volessero pagare gli annui prodotti secondo i fatti assegnati; stima opportuno ricorrere a voi Cittadino Ministro, acciocché ritenuto, e che esso non è stabilmente domiciliato fuori Stato, e che i frutti del suo beneficio non sortono dal territorio della repubblica, come resta di sopra esposto, vogliate munirlo di decreto con cui non ostante la emanata Legge, sia assicurato della proprietà dei beni di detto suo beneficio, e che durante la sua assenza siano continovati gli assegni da esso fatti dei rispettivi frutti; e qualora crediate non essere voi abilitato a fare tale decreto, vogliate farne il rapporto al Direttorio, onde poter avere detto decreto.

Giulio Cesare Bossi per il prete Gio. Alberto Bossi ricorrente.



A.S.Mi., Benefici ecclesiastici, Azzate, 1714-1793, Cappellania di S. Giovanni Evangelista.

Monfrinus comes Castillioneus J.U.D. Collegiatus Archiepiscopalis Ecclesiae Majoris …, ac Rev. DD. Benedicti S.R.E. presbiteri Caroli Odescalchi Sancte Mediolannsis Ecclesiae Archiepiscopi, in spiritualibus et temporali bus Vicarius Generalis dilecto nobis in Christo.
Precibus presbitero Bartolomeo Bossio mediolnensis diaconus salutem in Domino.
Cum nuper nomine D. Jo. Baptistae Bossii q. Hieronimi ac  Eleonorae Bossiae q. Caroli procurator.et procuratorem perpetuae Cappellaniae sub invocazione Sancti Joannis Evangelistae erectae in Parochiali Ecclesia loci Azati plebis Varisii. Ad …. Per obitum presbiteri Joannis Pauli Bossii ultimi illius titularis, extra Romanae Curiae defuncti vacantem, coram nobis presentatus fueris petitumque presentationem huius modi admitti, et canonicam institutionem tibi fieri et deinde servata servandis coram nobis de jure patronatus … de mandato nostro per M.R. Pres. Examinatores Synodales examinatus ad prefatam Cappellaniam idoneus nobis renuntiatus fueris. Nos auctoritate Ordinaria quae fungimur in hac parte recepto prius a te per Clericum carolum Franciscum Columbum procuratorem tunc ad id spirit. Deputatum iuramento iuxta formulam in Concilio provinciali Primo, praescriptam, de non alienando bona dictae capellaniae, et et alienata recuperando, nec non depravando mandatis reafati domini et pro tempore Archiepiscopi mediol., te in dicta cappellania sic ut pres. Vacante ad … instituimus, teque cora in nobis propter hoc fletis genibus humiliter constitutum et acceptantem oer liberi capiti suo in pro., cum iuris plenitudines investimus. Quo circa universis, et singulis personis ecclesiasticis, notariusque, et Tabellionibus publicis civitatis et ducatus Mediolani in virtute s. obedientiae ac sub penis, et censuris contra inobedient. Superiorem mandatis a iure inflictis, et arbitrio nostro infligendis, per presentes praecipimus, et mandamus, ut, cun pro parte tua vigore … requisitus ad ipsam Parochialem Ecclesiam Azzati personal iter accedant; teque vel procuratorem tuum per te in corporalem, realem et actualem possessorem praedicat cappallniae, ac omnium illi annexorum iurium, et pertinentiarum … servata servandis inducant auctoritate nostra, et defendant indictorum; modo exinde quod. Illicito detentore, quem nos etiam
&
&
Datum et actum mediolani in aedibus nostris Archibresbiterid … sitis in Canonica Nova dictae metropolitanae Ecclesiae anno a nativitate Domini millesimo septingentesimo decimo quarto indictione septima die martis duodecima mensis Junii Pontificatus Illustrissimo Domini Nostri P.P. Clementis XI anno quarto decimo. Presentibus ven. presbitero Jo. Baptista Fointana parocho S. Marcellini mediolani et rev. presb. Carolo casamara f. Joseph parochiae S. mariae Secretae mediolani testi bus idonei.

Signat. Manfrinus Castillioneus Vicarius Generalis subscriptir Carolus bazzetta canonicus ordinarius Arch. Et sigillat.

Concordat cum copia autentica mihi exibita et per me lecta et colationata et ..


16 settembre 1762
Ho ritrovato nei libri dei battezzati di questa prepositurale collegiata chiesa di Arcisate:
“Mille settecento ventisei addì quattordici febbraio. Gio. Battista Francesco Maria figlio di Antonio Francesco Crugnola q. Gio. Battista e della signora Bianca Biondi figlia del signor Gio. Battista legittimi jugali, nato ieri, stato battezzato per pericolo della sua vita dal signor canonico Matteo Perucchetti è stato presentato alla chiesa e lui sono state supplite le cerimonie prescritte da me prevosto Pietro Antonio Alemagna. Compadre del Catechismo è stato il signor Santino Crugnola”.
E per fede
                 Jo. Angelo de Giudici prevosto di Arcisate.


Traduco velocemente:

Giovanni Valentini, protonotaio apostolico, canonico ordinario della Chiesa metropolitana, provicario generale dell’eminentissimo cardinale Pozzobonelli arcivescovo di Milano, scrive al prete Gio. Battista Crugnola.
Essendo che il giureconsulto collegiato Ludovico Bossi figlio del giureconsulto Giulio Cesare e Onorina Bossi f. Gerolamo (Famiglia n. 15) sono i patroni della Cappellania di S. Ambrogio eretta nella Parrocchiale di Azzate, per la morte del prete Vincenzo Bossi ultimo investito, ……. (non si capisce cosa chiedono al Vicario Generale).

(Traduco velocemente)

22 agosto 1767

Giovanni Valentini, protonotaio apostolico, canonico ordinario della Chiesa metropolitana, provicario generale dell’eminentissimo cardinale Pozzobonelli arcivescovo di Milano, scrive al chierico Carlo Antonio Bardelli.
Essendo che Rosa Bassani Bardelli patrona della Cappellania  perpetua di S. Giovanni Evangelista nella Chiesa Parrocchiale di Azzate, ora vacante per la morte dell’ultimo investito prete Camillo Orlandi.

8 marzo 1758

Faccio fede come nel libro dei battezzati della Parrocchiale di Inarzo e Bernate si trova scritto:

“L’anno mille settecento quarantaquattro allì ventidue del mese di ottobre. Carlo Antonio Bardelli figlio di Melchiorre e Rosa Bassani jugali nato la notte antecedente alle ore sei fu battezzato dal M.R. Gaspare Mazzuchelli curato di Cazzago in absenza e con consenso di me prete Andrea Bosso curato d’Inarzo. Compadre fu Gio. Antonio Vanetti figlio del q. Giovanni, commadre Caterina Bassani figlia di Carlo Giuseppe tutti due di questa cura”.
In fede
            Prete Andrea Bossi parroco di Inarzo.


Faccio fede come nei libri dei battezzati della Parrocchiale di Azzate si ritrova:

“Mille settecento quaranta allì ventiquattro agosto. Gio. Battista Bartolomeo Bernardo figlio del nobile signor Vespasiano Bossi e della nobile signora Cecilia Rosnati jugali, nato allì venti del suddetto mese alle ore tre circa di notte è stato battezzato da me prete Gio. Stefano Bossi con licenza espressa del M.R. signor curato di Azzate. Padrino è stato il nobile signor Gio. Battista Mariano della cura di Biguggiate”.

E per fede
                 Prete Giovanni Antonio Lotterio parroco di Azzate.

17 dicembre 1762



Faccio fede come nei libri dei battezzati della Parrocchiale di Azzate si ritrova:

“Mille settecento sessantatre lì 12 del mese di febraro. Felice Francesco figlio del signor Gerolamo Bizozero e della signora Maddalena Carlona jugali di Azzate nato ieri mattina circa le ore dodici è stato battezzato nell’Oratorio di S. Rocco da me infrascritto. La commadre fu la signora Lucia figlia del q. signor Giovanni Sottocasa e moglie del signor Giuseppe Crugnola di Azzate, senza compadre. Ed in fede prete Gio. Antonio Lotterio curato d’Azzate”.

In fede
            Prete Carlo Giuseppe Steffanini curato.

3 luglio 1783        

1321
E.R.G.E.

Il sacerdote Carlo Antonio Bardelli umilissimo servitore di questa E.R.G.E. possiede un piccolo fondo di pertiche 4 ½  circa aratorio e selva denominato il Ponteccio al Lazzaretto e descritto nella mappa del Comune di Brunello pieve di Varese sotto il 110 sub 2, e che è del compendio dei fondi dotali del suo beneficio sotto il titolo di S. Giovanni Evangelista nella Chiesa Parrocchiale di Azzate.
Riuscendo al supplicante assai difficile di affittare detto pezzo di terra, attesa la di lui tenuità e sterilità, e ritraendone poco o nessun frutto, ha creduto di far un vantaggio a detto beneficio di juspatronato della sua famiglia di procurare, come ha fatto, coll’assenso dei Compadroni, la vendita del medesimo; mediante pertanto l’esposizione delle cedole invitatorie, e li consueti sperimenti gli è riuscito di vendere detto pezzo di terra ad Ambrogio Tamborini possessore di molti fondi contigui all’accennato per il rilevante prezzo capitale di lire 821 e soldi 8 in grida, da impegnarsi su questo regio Monte S. Teresa fruttante annue lire 28 e soldi 15, coll’opportuno annotamento a favore di detto Beneficio.
Mancando pertanto al supplicante il regio assenso per poter passare alla solenne stipulazione dell’accennato contratto, già riconosciuto, ed approvato dalla Curia Arcivescovile, come risulta dall’annesso atto della medesima, che si rassegna.
Perciò implora umilissimamente da questa R.G.E. gli opportuni ordini, affinché gli sia spedito il regio beneplacito, e della grazia.

Stefano Sesti cancelliere per il supplicante.


10390/3325

14 agosto 1793

Alla Regia Amministrazione di Milano.

Atteso l’esibito ultimo stato, giustificante il possesso del padronato del Beneficio di cui nelle preci, si concede al ricorrente chierico Luigi Ponticelli l’implorato beneplacito, e sì incarica la Regia Amministrazione provinciale del Fondo di religione di dargli il possesso a norma delle istruzioni, non avendosi verun riguardo alle espressioni inserite nell’esibita carta d’istituzione ecclesiastica, e relativa agli oggetti temporali di civile competenza.
Milano, 9 agosto 1793


10390/3328

Commissione Ecclesiastica Sezione 14 allegato 1293

Il chierico Luigi Ponticelli istituito alla Cappellania di S. Giovanni Evangelista nella parrocchiale d’Azzate di Patronato Bossi da bolle della Curia Arcivescovile che rassegna unitamente a recapito dell’asservato patronato, implora il Regio Placito.


Dall’unito ricorso risulta l’esercizio del Patronato all’occasione dell’ultima vacanza del beneficio ossia Cappellania ora conferita al ricorrente, e perciò credo che si possa accordare l’implorato regio Placito nelle forme consuete, e colla clausola preservativa del Regio diritto sugli oggetti temporali contro le espressioni contenute nelle Bolle della canonica istituzione.

                                                                                                                                 Vismara
10 agosto 1793


1571/525
Al 3325 del 1793.

Il regio Amministratore del Fondo di religione in Milano partecipa che a termini di regio Placito n. 3325 del 1793 ha dato il possesso al chierico Luigi Portinelli (sic) della cappellania di S. Giovanni Evangelista in Azzate dell’annuo netto reddito di lire 300 convertibili in Messe, da conto che ha inoltrato alla Regia Camera dei Conti.

Dall’Ufficio di spedizione, 9 febbraio 1794


N. 1875
Regio magistrato Politico Camerale.
Nella sessione 12 settembre 1794

Nella Chiesa Parrocchiale d’Azzate pieve di Varese è vacata la cappellania ecclesiastica sotto il titolo di S. Giovanni Evangelista, di giuspatronato di D. Alfonso Bossi, attesa la libera dimissione fattane dal titolare sacerdote Felice Bizzozero l’11 giugno 1793.
Per istrumento 16 ottobre p.p. in rogito del notaio di Milano Gio. Battista Perabò è stato novellamente installato nella detta Cappellania il chierico Luigi Portirelli (sic) a termini del decreto del regio Magistrato Politico Camerale del 9 dello scorso agosto n. 3325.
Dallo stato attivo e passivo, che con nota d’oggi la Regia Amministrazione inoltra alla Regia Camera dei Conti per l’opportunità dei registri, risulta che il reddito annuale di detta Cappellania in lire 300 viene convertito, dedotto l’importo dei regi carichi, nella celebrazione di tante Messe.
Tali notizie vengono dalla Regia Amministrazione subordinate al Superiore Dicastero in esecuzione del prescritto dalle istruzioni in simile materia.
Milano, dalla Regia Amministrazione Generale del Fondo di Religione lì, 27 gennaio 1794.

                                                                                                                      Alciati


Al n. 1875
Nota.

S’inoltra alla Regia Camera dei Conti per li registri, che sono del suo istituto, lo stato attivo e passivo della Cappellania ecclesiastica sotto il titolo di S. Giovanni Evangelista sita nella Chiesa Parrocchiale d’Azzate pieve di Varese di giuspatronato di don Alfonso (leggi: Idelfonso) Bossi, rimasta vacante per libera dimissione fattane dal sacerdote Felice Bizzozero l’11 giugno 1793 ed ora novellamente conferita al chierico Luigi Portirelli.
Milano dalla Regia Amministrazione Generale del Fondo di religione, lì 27 gennaio 1794.
                        
                                                                                                                     Alciati
Alla Regia Camera dei Conti.


Stato Attivo e Passivo della Cappellania Ecclesiastica sotto il titolo di S. Giovanni Evangelista nella Chiesa Parrocchiale di Azzate pieve di Varese di giuspatronato di don Idelfonso Bossi, rimasta vacante per libera dimissione fatta dal sacerdote Felice Bizzozero il giorni 11 giugno 1793, il di cui possesso è stato è stato preso dal parroco di Daverio don salvatore Barbone qual delegato dalla regia Amministrazione del Fondo di Religione il giorno 6 agosto suddetto anno, ed ora conferita al chierico Luigi Portirelli.
ATTIVO
Dai rev. Carlo Tommaso ed Innocente fratelli Magnaghi di Samarate affitti di pertiche
107.7 terra arativa in diversi pezzi siti rispetto a pertiche 83.18 in Comune di Samarate
e pertiche 23.13 in quello di Ferno pieve di Gallarate colla ragione di esigere alcuni
livelli in tutto di moggia 2.5.2 mistura di segale e miglio e la porzione di decima dei
generi che si raccolgono sopra alcuni beni in territorio di Samarate, senza patto di
ristoro per qualunque infortunio per una locazione d’anni 18 ridotta poi a soli anni 4
scadenti a S. Martino del 1794 per annue lire 270 da pagarsi metà a S. Lorenzo e metà
a S. Martino come da investitura semplice 4 marzo 1786 e scrittura di transazione
2 agosto 1790                                                                                                            lire 270
Dagli eredi del fu Pietro Ballerio di Brunello per annuo livello esigibile a S. Martino      lire     3.7.6
Da Paolo Ballerio q. Francesco di Brunello per livello come sopra                               lire     3.7.6
Dai consorti Tamborini di brunello successi a Maria Ballerio per livello                        lire     6.15
Dal sacerdote Carlo Antonio Bardelli di Inarzo per livello come sopra annue               lire   16.10
                                                                                                                                 -------------
                                                                                                              Totale attivo lire 300

PASSIVO
Per il regio carico sopra beni in Comune di Samarate censiti scudi 253.3.7
a soldi 26                                                                                                                   lire 27.9.7
Simile per quelli in Comune di Ferno censiti scudi 253.3.7
a soldi 26                                                                                                                   lire 10.11.9
Per elemosina e manutenzione di Messe n. 192 ossia alla rata del netto
reddito incombenti a questa Cappellania                                                                      lire 261.18.8
                                                                                                                                ---------------
                                                                                                           Totale passivo lire 300

N.B. – Si omette il conto competenze e liquidazione giacché i redditi sono da convertirsi nella celebrazione di tante Messe, incomberà però al nuovo provvisto di tacitare il rinunciante per la sua competenza e di tenere indenne e rilevato il Fondo di religione d’ogni pretesa.
Le spese relative al possesso di vacanza spetteranno per metà al rinunciante e nuovo provvisto, e quelle dell’istrumento d’installamento tutte al nuovo provvisto.

Milano, dalla Regia Amministrazione del Fondo di religione lì 11 ottobre 1793.

                                                                                                                                   Maestri


Nel libro dei battesimi della Parrocchiale di Azzate si ritrova :

“Mille settecento quarantasei adì tre novembre. Gaspare Gio. Alberto Antonio figlio del signor Carlo Giuseppe Bossi e signora Rosa Maria Fernandez jugali nato ieri mattina alle ore quattordici in circa, è stato battezzato da me curato infrascritto quest’oggi. Il compadre fu il signor Carlo Antonio Bossi figlio del fu signor Camillo del Castello di Azzate, la commadre fu la signora Teresa Fernandez figlia del signor Rodriquez del Castello di Azzate. E per fede io prete Pietro Antonio Biondi curato d’Azzate”.
E per fede
                Io prete Giovanni Antonio Lotterio parroco di Azzate.

Azzate, 27 febbraio 1762


Ill.mo e Rev.mo Sig.re, fa bisogno al Chierico Annibale Bossi la fede del suo battesimo, e non potendo questa ottenere senza speciale licenza da V.S. Ill.ma e Rev.ma, alla medema il detto Bossi ricorre umilmente supplicandola ordinare, a chi spetta, che dia detta fede.
Edatur, non tamen pro criminalibus ad offensam, illam inferius litteris exarando. Mediolani ex Pallatio Archiepiscopali die 20 may 1725.
Signat. J.B. Stampa Vis. Generalis.
In libro baptismorum huius parochialis Azzati adhest paragrafus tenoris sequentis: "L'anno mille sette cento due alli venticinque di febraro. Annibal Carlo Gaetano figlio del Signor Francesco Bossi et della Signora Biancha jugali nato alli venti suddetto, è stato battezzato da me prete Luigi Buzzi curato d'Azzate, servendo per padrino il Sig. Gio. Battista Bianchi di
Caronno, senza madrina".


Ill.mo e Rev.mo Signore,

                                         dovendosi servire nei suoi civili interessi il chierico Giovanni Bosso umilissimo servitore di V.S. illustrissima e reverendissima delle legittime fedi di matrimonio dei suoi genitori e del suo battesimo, né potendo questi avere senza licenza di V.S. illustrissima e reverendissima, alla medesima fa ricorso, umilmente supplicandola degnarsi concedere detta licenza a chi s’aspetta, che della grazia.

Faccio fede io infrascritto curato di S. Stefano in Borgogna di Milano trovarsi nei libri di mia cura come segue:

"Il Sig. D. Giulio Cesare Bosso figlio del Sig. Lodovico oriundo della terra di Azzate et adesso abitante nella cura di S. Bartoloemo ha contratto il matrimonio per verba de presenti con la sig.ra D. Bianca Maria Fernandez figlia del Sig. D. Sebastiano di questa cura alla presenza di me prete Carlo Francesco Passera curato e nella mia chiesa parrocchiale secondo l'ordine del Sacro Concilio di Trento furono presenti per testimoni a questo effetto chiamati il Sig. Dottor Paolo Cabiati della cura di S. Vito in Pasquirolo et Giuseppe Cozzo della cura di S. Stefano in Broglio. La prima pubblicazione è stata fatta il dì venticinque giorno di S. Giacomo Apostolo la seconda il dì ventisei giorno di S. Anna, la terza il dì ventisette in domenica tutte le mese di luglio".

E per fede
                Io prete Carlo Francesco Passera curato.


"Giovanni Gaspare Melchiorre Baldassarre Bosso figlio del Sig. Giulio Cesare e la Sig.ra D. Bianca
jugali di questa cura nato il dì ventinove settembre dell'anno mille settecento sette è stato da me prete Giacomo Isola battezzato con licenza e commissione del Signor Curato. Fu compadre il Sig. Melchiorre Giurola della parrocchia di S. Babila".

E per fede
                 Io prete Carlo Francesco Passera curato.



Ill.mo e Rev.mo Sig.re,
                                      fa bisogno a Giovanni Salvatore Bosso divotissimo servitore di Vostra Signoria Reverendissima la fede del suo Battesimo, e non potendo quella avere senza speciale licenza di Vostra Signoria Illustrissima e Reverendissima, alla medema ricorre.
Umilmente supplicarla degnarsi dare li ordini opportuni a chi s'aspetta, aciò diano la richiesta fede.
Il che spera.

Edatur, non tam pro criminalibus ad offensam, ... literis exorando. Medionai ex Pallatio Archiepiscopalis 3 january 1726.

F.to Stampa Vist. Generalis.

In libro baptismatum huius parochialis ecclesiae S. Mariae Azzati, adest paragrafus tenoris seguentis videlicet.

“L'anno mille e settecento uno, alli trenta di Luglio Gioanni Ambroggio Salvatore figlio del Sig. Biaggio Bosso, e della Sig.ra Camilla jugali, nato alli ventisei sudetto, è stato battezzato da me prete Luiggi Buzzo Curato di Azzate, servendo per padrino il Sig. Ambroggio Bosso senza Madrina”.

Ita est et pro fide me subscripsi datum Azzati Anno 1726 die undecima mensis January.
Ego p. Joannes Petrus Giambonus Curatus Azzati.


Nel libro dei matrimoni di questa parrocchia si ritrova:

“Mille settecento ventitre adì diciassette del mese di genaro. Domenico Vergano figlio q. Martino oriondo di questa parrocchia, al presente abitante in Milano nella Parrocchia di S. Bartolomeo, e Margarita Penatta figlia di Pietro di questa parrocchia di Cesate, fatte prima le solite pubblicazioni nelle rispettive chiese parrocchiali alla forma del Sacro Concilio Tridentino cioè la prima il 1° genaro Circoncisione di gesù, la seconda il tre detto domenica, la terza il 6 detto Epifania hanno tra di loro contratto matrimonio per verba de presenti in questa chiesa parrocchiale di S. Giorgio alla presenza di me parroco Antonio Maria Boldoni. Testimoni Domenico Pennato abitante in Casate e Gerolamo Fumagallo abitante in Besana”.

Nel libro dei battezzati di questa parrocchia si ritrova:

“Mille settecento trentadue adì 1° marzo. Pavol Antonio Vitaliano figlio di messer Domenico e di madonna Margarita Pennata sua moglie abitanti in Casate, nato la notte antecedente è stato battezzato da me parroco Antonio Maria Boldoni, in questa chiesa parrocchiale di S. Giorgio. Compadre è stato il reverendo chierico Pavol Antonio Caglio (con facoltà spedita in Arcivescovato sotto il quindici dello scaduto febbraio) abitante in Casate”.

24 maggio 1764
Antonio Maria Boldoni curato di Casatenuovo.


(Traduzione veloce)

12 ottobre 1772
Attesto io notaio infrascritto di aver preso parte all’istrumento di possesso del reverendo Giovanni Rosani, procuratore specialmente costituito dal chierico Domenico Calimero Sottocornola, della cappellania ecclesiastica di S. Giovanni Evangelista eretta all’altare di S. Carlo nella Parrocchiale di Azzate di juspatronato del nobile Idelfonso Bossi e di aver visto inserire in detto istrumento, di parola in parola, il Regio Ducale Placito 8 settembre 1772 concesso al predetto chierico

Ego presbiter Bernardinus Castillioneus titularis prioratus loci Morazoni auctoritate apostolica ac de collegio curiae Archiepiscopalis Mediolani notarius hac et …. die decimasecunda octobris 1772.


(Traduzione veloce)

Il nobile Idelfonso Bossi. , patrono della Cappellania ecclesiastica di S. Giovanni Evangelista eretta all’altare di S. Carlo nella Parrocchiale di Azzate, vacante per dimissioni del prete Gio. Battista Bossi, elette il 13 luglio 1764 il nuovo investito chierico Paolo Vergani.


(Traduzione veloce)

1° ottobre 1764

Don Michele Daverio dottore collegiato e patrizio di Milano, abate commendatario della … di S. Antonio e Priorato di S. Lazzaro del Borgo S. Donnino, canonico ordinario della Chiesa Metropolitana amministratore in tutto lo Stato di Milano, e in tutto lo Stato di Milano apostolico Regio e Ducale economo generale, essendo vacante per dimissioni del prete Gio. Battista Bossi la Cappellania ecclesiastica di S. Giovanni Evangelista, nomina suo amministratore il prete Gio. Antonio Lotterio curato di Azzate.


6 giugno 1737

Placet de Cappellania in Parochiali loci Azzati pro ven. clerico Joanne Salvatore Bossio.

(Traduzione veloce)

Essendo che le signore Eleonida, Gerolama e Maria sorelle Bossi erano le patrone della cappellania ecclesiastica di S. Giovanni Evangelista all’altare di S. Carlo nella Parrocchiale di Azzate, vacante per la morte del prete Giovanni Bossi ultimo titolare avvenuta l’11 maggio 1737, il nuovo investito chierico Gio. Salvatore Bossi ottiene in placet apostolico.

Concoradat cum originali mihi exhibito, collazionato, et exhibenti restituto, et pro fide canonicus Carolus Franciscus Bossius publicus apostolica et de Collegio Curiae Archiepiscopalis Medionali aucoritatibus notarius.


23 luglio 1733

Placet de cappellania in Parrocchiali Azzati pro ven. clerico Joanne Bossio.

(Traduzione veloce)

Il chierico Giovanni Bossi viene presentato come nuovo titolare del beneficio ecclesiastico di S. Giovanni Evangelista eretto all’altare di S. Carlo nella Parrocchiale di Azzate, vacante per dimissioni 23  giugno 1733 dell’ultimo investito prete Giacomo Bossi, dalle patrone donne Eleonida e Maria sorelle Bossi.

Concoradat cum originali mihi exhibito, collazionato, et exhibenti restituto, et pro fide canonicus Carolus Franciscus Bossius publicus apostolica et de Collegio Curiae Archiepiscopalis Medionali aucoritatibus notarius.


(Traduzione veloce)

8 agosto 1723

Le sorelle Eleonida, Maria e Olimpia Bossi, patrone del beneficio ecclesiastico di S. Giovanni Evangelista eretto all’altare di S. Carlo nella Parrocchiale di Azzate, vacante per la morte del prete Bartolomeo Bossi ultimo investito avvenuta il 18 giugno 1723, presentano il nuovo investito chierico Giacomo Bossi.


Ill.mo e Rev.mo Signore,
                                         abbisogando all'umilissimo servo di V.S. Ill.ma e Rev.ma Giacomo Bosso la fede del suo battesimo, ne potendola avere senza special ordine di V.S. Ill.ma e Rev.ma fa ricorso umilmente supplicandola ordinare a chi spetta di estrarre la detta fede, che della grazia.

Mille settecento dieci otto il dì trenta d'Aprile. Faccio fede io infrascritto come nel libro de Battesimi di codesta mia Parrocchiale si trova scritto come segue:

"Mille seixcento novantacinque il dì trentuno Decembre. Giacomo Antonio Bosso figlio del Signor Cesare Bosso et Sig.ra Catterina Rhò iugali fu battezzato da me prete Gaetano Gattoni curato di Montonate. Assistette al battesimo il Signor Gio. Battista Bosso di mia cura di commissione del Signor Gaspare Bosso di Cassano Magnago compadre”. In fede
Io prete Gaetano Gattoni curato di Montonate.

Io Petrus Curuionus Praepositus Arsagi ac Vicarius Foraneus.


(Traduzione veloce)

17 giugno 1725

Il giureconsulto d. Bartolomeo Isella patrono della cappellania della Beata Maria Vergine e Giovanni Evangelista eretta all’altare di S. Carlo nella Parrocchiale di Azzate, vacante per dimissioni del prete Emilio de Grandi ultimo investito, presenta il nuovo investito chierico Annibale Bossi.

Concoradat cum originali mihi exhibito, collazionato, et exhibenti restituto, et pro fide canonicus Carolus Franciscus Bossius publicus apostolica et de Collegio Curiae Archiepiscopalis Medionali aucoritatibus notarius.


7522/2490
Conferenza governativa.

Affine di soddisfare al Governativo eccitamento indossata alla supplica che si ritorna del sacerdote Francesco Bossi il Magistrato Politico Camerale ha insinuato la stessa supplica alla Regia Camera dei Conti per essere accertato dell’utilità, e convenienza del contratto di livello fatto dal ricorrente beneficiato  fuori d’asta, ed a favore dei fratelli Baroffi di un fondo di sole pertiche due e tavole 18 appartenente al beneficio di cui è titolare e patrono.
Dalla qui unita nota della regia Camera risulta difatti essere utile il proposto contratto, e non essere forse sperabile un maggior vantaggio dallo sperimento dell’asta.
Ciò posto, e ritenuto che trattasi di oggetto di così tenue entità, il Magistrato è del subordinato sentimento che la Reale Conferenza Governativa possa compiacersi di derogare alla vegliante legge dell’asta, e di accodare che il detto contratto possa sortire il suo effetto, tanto più che il medesimo resta avvalorato dall’esibito assenso della Curia Arcivescovile, onde in tal caso non resterebbe che ad ordinarsi la stipulazione del contratto avanti la regia Amministrazione del Fondo di religione per gli oggetti della di lei ispezione.
Milano, 9 giugno 1794
                                                             Boiara

Vismara relatore.


18 giugno 1794

Il sacerdote Francesco Bossi titolare e patrono del beneficio di S. Andrea Apostolo eretto nella Chiesa parrocchiale di Azzate, domanda l’approvazione colla deroga all’asta del livello perpetuo da esso conciliato coi fratelli Baroffi d’un piccol pezzo di terreno di pertiche 2 tavole 18 appartenente al detto Beneficio per l’annuo canone di lire 8.5.3
La regia Camera dei Conti riconosce molto vantaggioso per il Beneficio un tal contratto, poiché rileva dalla perizia prodotta dal ricorrente che il valor capitale del fondo sarebbe di lire 156.3 dal quale desumendosi il canone in regola del 3% verrebbe ad essere di sole lire 4.2.10
Quindi è di sentimento che l’asta non potrebbe somministrare una proposizione più utile di quella già fatta delle lire 8.5.3
In vista del parere della Camera dei Conti, e poiché trattasi d’un oggetto di tenue entità, conviene il Magistrato  Politico Camerale che sia da approvarsi il contratto colla deroga all’asta, e tanto più perché un tale contratto resta già avvalorato coll’assenso della Curia Ecclesiastica.


La circostanza di essere il patrono e beneficiato l’alienante potrebbe dar luogo al sospetto legale di collusione, ma siccome si tratta di tenuità sono di subordinato parere che possa concedersi quanto si domanda, tanto più che il confino dell’acquirente con il terreno da acquistarsi può far vedere che questo acquisto sia diretto alla miglior cultura della possessione spettante all’alienatario.


3212/807

23 giugno 1794

Posto che il contratto di livello perpetuo del piccol pezzo di terra spettante al Beneficio di S. Andrea Apostolo nella Parrocchiale di Azzate concertato dal sacerdote Francesco Bossi titolare e patrono del suddetto beneficio coi fratelli Baroffi, è stato riconosciuto vantaggioso al Beneficio medesimo dalla Camera dei Conti, e dal Magistrato Politico Camerale, la … Giunta lo approva, derogando a tale effetto alla solennità dell’asta prescritta dagli ordini.
S’incarica pertanto il sullodato regio Dicastero di dare le disposizioni opportune per la stipulazione di questo contratto nelle forme state proposte nella magistrale Consulta del 9 andante, il cui originale allegato si retrocede.


Il ricorrente si diriga al Magistrato Politico Camerale, cui sono state comunicate le convenienti governative determinazioni per la stipulazione nelle forme regolari del contratto, di cui nelle preci.

23 giugno 1794
                               V. Signorini


N. 1718

Regio Magistrato Politico Camerale.

Usando dell’abilitazione accordatagli dalla Real Conferenza Governativa, e dalla Curia Arcivescovile, il sacerdote Francesco Bossi qual titolare e patrono del Beneficio sotto il titolo di S. Andrea Apostolo nella Parrocchiale di Azzate, ha stipulato avanti questa regia Amministrazione coi fratelli Baroffi il contratto di livello di cui tratta il decreto magistrale 5 ora passato luglio n. 2949 mediante istrumento del 13 agosto successivo in rogito del notaio Carlo Bonifacio Reina.
La Regia Amministrazione perciò a scarico del proprio dovere si fa sollecita di rendere inteso il Dicastero della celebrazione del detto istrumento e d’averne rimessa copia autentica alla regia Camera dei Conti giusta le superiori istruzioni.
Milano, dalla regia Amministrazione Generale del Fondo di Religione lì 2 settembre 1794


13 agosto 1794

Istrumento di livello fatto dal M.R. sacerdote don Francesco Bossi qual titolare e patrono del Beneficio sotto il titolo di S. Andrea Apostolo eretto nella Chiesa Parrocchiale di Azzate pieve di Varese a favore di Cosimo e massimo fratelli Baroffi d’un piccol pezzo di  terra altre volte pascolo ed ora ridotto la più parte aratorio, marcato in mappa la n. 531 di pertiche 2 tavole 18 sito nel territorio di Azzate suddetto compresa la porzione di strada e di sito incolto, censito scudi 4.-.6, per l’annuo canone di lire 8.5.3 ritenuto il possesso a S. Martino p.p.
Rogato avanti l’illustrissimo signor dottor e causidico collegiato don Pietro Minetti interinale rappresentante il Fondo di religione dal signor Carlo Bonifacio Reina notaio di Milano.


(Non si copia l’istrumento troppo lungo e si ricavano i dati essenziali)

Il qual pezzo di terra contermina al lato di oriente con un fondo di Cosimo e Massimo fratelli Baroffi come livellari dell’illustrissimo signor conte sergente maggiore don Luigi Bossi, al lato meridionale in parte con un fondo e case di ragione della predetta Cappellania in linea retta seguendo il confine tra il fondo coerente della stessa Cappellania, e quello dei fratelli Baroffi suddetti, ritenendo, che il viale esistente sotto la pergola, o fino al fine del caseggiato, debba rimanere di ragione della prefata Cappellania in larghezza di quattro braccia fuori dei muri maestri del detto caseggiato, e non compreso in questa stima, ed in parte contermina con una  casa masserizia di ragione del prefato signor conte Bossi ai lati di occidente, e di settentrione colle strade pubbliche.
Ecc.ecc.


Computo delle spese fatte per la spedizione del …. semplice patronato sotto l’invocazione di S. Andrea nella Chiesa Parrocchiale di Azzate dal prete Francesco Bossi:

Divisio vigore mandati huoi                                                                             scudi 40.-
Expense vero extra divisionem huoi ut sequitur:
Pro supplicatione schedulae et ….                                                                  scudi  1.80
Perquisitione status in officio per ….                                                               scudi   -.30
Minuta Bullae cun maculi umbratis                                                                  scudi   1.50
Extriis de ordine solut.                                                                                    scudi   -.90
Pro Expositione                                                                                              scudi  7.90
Agentia soluta d.no agenti                                                                               scudi  7.-
Consignatione bullae un posta                                                                         scudi   1.20
Transupto antentico de ordine                                                                         scudi   1.50
Portu Lrarum (?)                                                                                            scudi    -.30
                                                                                                                      --------------
In totum sunt scuta monetae                                                                            scudi 62.40

Ita est
           Franciscus Antonius Marcatonni I.R. Expeditor


(Traduzione veloce)

1780

La Cappellania di S. Andrea eretta nella Parrocchiale di Azzate, vacante per dimissioni del prete Alberto Bossi, viene assegnata a suo fratello chierico Francesco di anni 21, già costituito nei quattro ordini maggiori.


23 aprile 1763
Placet de Cappellania in Parrochiali loci Azzate … clerici Joannis Alberti Bossii.

La Cappellania ecclesiastica sotto l’invocazione di S. Andrea eretta all’altare maggiore della Chiesa Parrocchiale di Azzate , vacante per la morte 22 giugno 1762 del prete Vincenzo Bossi ultimo investito, viene concessa al prete Gio. Alberto Bossi.


A.S.Mi., Benefici ecclesiastici, Azzate, Cappellania di S. Andrea, 1712-1794


14 gennaio 1712

Il chierico Vincenzo Bossi viene investito dal prete Carlo Andrea Bossi, fondatore e patrono della Cappellania di S. Andrea Apostolo eretta all’altare maggiore della Chiesa Parrocchiale di Azzate, della cappellania medesima.


18 settembre 1789

D. Idelfonso Bossi presenta il chierico Felice Bizzozero alla Cappellania Ecclesiastica sotto l’invocazione di S. Giovanni Evangelista eretta nella Chiesa Parrocchiale di Azzate, vacante per morte del prete Calimero Sottocornola ultimo investito.


14 luglio 1783

Il nobile Idelfonso Bossi patrono della Cappellania ecclesiastica sotto l’invocazione di S. Giovanni Evangelista eretta nella Chiesa Parrocchiale di Azzate, vacante per la morte del prete Calimero Sottocornola avvenuta il 15 maggio 1783, presenta il chierico d. Felice Bizzozero.


Maddalena anche a nome di sua sorella Cecilia ed il nobile Idelfonso Bossi, patroni della Cappellania di S. Giovanni Evangelista nella Parrocchiale di Azzate, vacante per la morte del prete Salvatore Bossi ultimo investito, presentano il nuovo investito chierico Gio. Battista Bossi.





N. 9884
Libertà. Eguaglianza.

In nome della repubblica Cisalpina Una ed Indivisibile.
Milano, primo termidoro anno VI repubblicano.

Al Ministro degli Affari Interni.

Per soddisfare al vostro eccitamento 3 ora scaduto messidoro sul ricorso, che vi ritorniamo, del cittadino arcivescovo Gallarati Scotti, il quale col mezzo del suo procuratore cittadino Francesco Gallarati domanda d’essere ripristinato ed immesso nel godimento dei beni dell’Abbazia, ossia beneficio di S. Giovanni in Baraggia, siccome di patronato laicale della Famiglia Squarcia Giussani, abbiamo preso in esame ciò che è di fatto, e non emergendovi cosa a rilevare in contrario, siamo passati all’ispezione di diritto.
Che i patronati laicali debbano conservarsi illesi lo prescrive chiaramente la legge 19 Fiorile p.p. la quale nell’autorizzare il Direttorio Esecutivo ad avocare alla Nazione i beni addetti al servizio del culto per far fronte ai pubblici bisogni, eccettua letteralmente i beni dei benefici di qualunque sorta di patronato laicale delle famiglie.
Vedendo però che il proclama del Direttorio Esecutivo 7 Pratile p.p. richiama alla Nazione i benefici di qualunque genere posseduti attualmente da individui domiciliati fuori del territorio della repubblica, ci è nato a primo aspetto il dubbio se dovessero tuttavia ritenersi eccettuati quelli di patronato laicale, della qual natura è appunto quello, che reclama il petente arcivescovo Scotti.
Considerato però che il proclama prende la sua efficacia dall’autorizzazione della Legge, che questa preserva i patronati laicali.
Che finora non è stata emanata dal Corpo Legislativo ulteriore Legge che vi deroghi, siano dell’opinione che il generale richiamo dei benefici di cui parla il proclama 7 Pratile debba congruamente intendersi di quelli, i di cui beni si ritengano disponibili a favore della Nazione, e non già dei patronati.
Opiniamo quindi, che l’stanza del cittadino arcivescovo Scotti sia assistita dalla detta legge; e questi sono i fondamenti del subordinato nostro parere.
Staremo tuttavia in attenzione delle superiori vostre determinazioni per nostra norma e contegno.


Libertà. Eguaglianza.
Rapporto del Ministro dell’Interno al Direttorio Esecutivo.

11 Termidoro anno VI repubblicano.
N. 6065.
 L’Agenzia Centrale dei Beni Nazionali rimette a sfogo dell’eccitamento 3 messidoro p.p. col proprio favorevole sentimento la petizione, e le analoghe carte del cittadino arcivescovo Gio. Filippo Gallarati, chiedente, che a tenore del proclama 19 e 29 precedente Fiorile, venga ripristinato nel godimento del beneficio di S. Giovanni in baraggia di giuspatronato laicale della Famiglia Sguarcia Giussani.
Che i Padronati Laicali debbano rimanere illesi, lo prescrive letteralmente la Legge 19 fiorile p.p. la quale autorizzando il Direttorio Esecutivo ad avocare alla Nazione i beni addetti al servizio del culto, eccettua i beni dei benefici di qualunque sorta di padronato laicale delle Famiglie.
Nasce però dubbio dietro il vostro proclama 7 Pratile p.p. che richiama alla Nazione i benefici di qualunque genere posseduti attualmente da individui dimoranti in estero territorio, debbano ritenersi dal medesimo tuttavia eccettuati quelli di padronato laicale come ha opinato la cessata Agenzia Centrale dei beni Nazionali sull’appoggio della citata Legge 19 Fiorile.
Trattandosi di un dubbio che emerge dipendentemente dal detto vostro  Proclama 7 Pratile, io non posso che attendere dichiarazione per poter di conformità dare evasione all’istanza di cui si tratta.


1778

Il marchese d. Galeazzo Bossi patrono della Cappellania di S. Antonio eretta nella Chiesa Parrocchiale di Azzate,vacante per morte di Gio. Stefano Bossi, presenta il prete Carlo della Croce.


4 dicembre 1778

Bolla pontificia colla quale viene eletto il prete Alberto Bossi alla Cappellania di S. Antonio di Azzate.


In abbreviaturis instrumentorum receptorum per me notario Curiae Archiepiscopalis instrumentum inter lettera legitur ut infra videlicet.

(Traduzione veloce)

20 marzo 1764
Nell’anno sesto del pontificato di Clemente XIII.
Il prete d. Gio. Maria Fossa fu investito della Cappellania Ecclesiastica nel pubblico Oratorio e sotto l’invocazione di S. Antonio Abate di Azzate.
Pietro Francesco Broggini fq. Giuseppe abitante in Castronno fu investito del fitto livellario perpetuo di un pezzo di terra vigna denominata la Vigna al Pagliate  di proprietà della suddetta Cappellania cui fanno coerenza da due parti le reverende monache della Beata Vergine Maria sopra il Monte di Varese, dall’altra l’illustrissimo signor conte di Castelbarco e dall’altra strada di pertiche 3 circa, coll’obbligo di pagare a S. Lorenzo di ogni anno uno stato di segale e un paio di pollastri come appare da istrumento di ricognizione del notaio Sebastiano Bossi del 6 aprile 1704.
Poiché nell’istrumento di ricognizione non si fa alcun riferimento all’istrumento di investitura livellaria ed avendone ora necessità il prete d. Giovanni Bossi fq. d. Giuseppe succeduto al prete d. Gio. Maria Fossa in detta Cappellania per procedere alla nuova ricognizione e in considerazione del fatto che Gio. Battista Broggini non pagava il fitto livellario stabilito fin dall’anno 1747, si ritengono decaduti dal livello i suoi  eredi che si obbligano a pagare scudi 24 e soldi 15 imperiali per arretrati.

Actum in una ex salis inferiori bus domus habitationis prefati nob. M.R. d. Joannis Bossii sit. in loco Azzati, presenti bus hercule Blanco fq. Alexandri et Andrea bernascone f. Josephi ambo bus testi bus notis et idonei et ad premisso specialiter vocatis et rogatis.

In calce cum signo tabellionato anteposito.
D. Franciscus Concunus parocus loci Daverii publicus apostolica et de Curie Archiepiscopalis Mediolani auctoritate notarius …. concordat cum originali.


Al rev.mo sig. padrone colendissimo il signor Carlo Giuseppe Ambrosolio, Regio Cancellerie in Carnago.


29 dicembre 1774
Dal prodotto istrumento del 20 marzo 1764 risulta che non si sia ottenuta la necessaria dispensa per la legittima ammensazione (?) del fondo di cui si tratta. Che perciò fu di riverente parere che il regio Ducal Magistrato possa compiacersi di rendere intesa S.E. qual capo della Real Giunta Economica per quelle determinazioni che stimerà convenire secondo gli ordini.

                                                                                                                  Landi


Inerente all’ordinatomi dal regio Ducal Magistrato Camerale fin sotto il 9 maggio del cadente anno, perché avvisassi il prete d. Giovanni Bossi possessore del beneficio di S. Antonio d’Azzate, acciò nel termine di un mese legittimamente giustificasse d’aver consolidato l’utile dominio del n. 525 della mappa di Castronno di mia assegnazione per non poterlo trasportare in nomee per conto del detto Beneficio senza la dovuta giustificazione, dopo l’avviso e sollecitudine personale, attesa la …. Del beneficiato, finalmente mi ha trasmesso l’istrumento per concordato della detta consolidazione unita da una leytera, che il tutto si umiglia al medesimo regio Ducal Magistrato Camerale per il suddetto effetto, ritenuta la di sua indisposizione, risultandomi altresì che il livello Brogino decaduto e passato da questa all’altra vita, e i suoi eredi abitano altrove.
Ciò è quanto mi occorre di riferire al medesimo regio Ducal Magistrato Camerale in adempimento di mio dovere, supplicandolo scusarmi del ritardo causato come sopra, con che facendole umilissima riverenza, rimango.

Dalla Cancelleria di Carnago pieve di Castelseprio 14 dicembre 1774
          
                                                umilissimo servitore Carlo Giuseppe Ambrosoli regio cancelliere.


N. 282
Castronno pieve di Castelseprio.

15 settembre 1775 o 1779 ?

Avendo il beneficio ammensato nel 1764 cioè prima della pubblicazione del Real Dispaccio del 3 settembre 1765, ritenute le massime stabilite da S.E. con la lettera del 1° giugno u.s., potrà ammettersi la documentata voltura, facendo però cancellare dal registro dei livellari … il detto fondo descritto sotto il n. 525 della tavola di Castronno con la rifusione dell’abboccamento del 20 marzo 1764 in avanti, se così ritiene.
                                                                                                                   Landi


Carolus VI Romanorum Imperator, Hypaniorum rex et dux Mediolani.

(Traduzione veloce)

Lette in Senato le accluse lettere … con inserte altre nostre date dall’Aula di Lussemburgo 19 giugno 1726 al reverendo prete Gio. Stefano Bossi e al chierico Caietani Maderni Mansiscendi … al primo della Cappellania di S. Antonio di Azzate ed al secondo della cappellania eretta nella Chiesa di Bruzzano ….

12 luglio 1726



1725

…. Beneficium Ecclesiasticum seu perpetua sine cura Cappellania ad altare vel sub invocazione S. Antonii Abbatis nuncupata in Parochiali seu alia ecclesia loci Azzati ….

Da questa frase si evince che la Cappellania di S. Antonio Abate era eretta, senza cura d’anime, nell’Oratorio di S. Antonio di Azzate e non nella Chiesa Parrocchiale, come erroneamente viene detto in altri documenti.

Poiché da qualche tempo non ci sono stati chierici o preti appartenenti alla famiglia Bossi da presentare al Beneficio di S. Antonio, fu presentato il prete Gio.Maria Fossa.
Alla sua morte fu presentato il prete Gio. Stefano Bossi.


18 giugno 1636
Istrumento di possesso della Cappellania di S. Antonio di Azzate da parte del prete Pietro Angelo Bossi con inserto placet.

Il prete Gerolamo Campaniga cappellano dei Santi Gerolamo, Quirico e Giulita di Azzate abitante in Azzate, in esecuzione delle clausole generali apposte all’istrumento di collazione del prete d. Pietro Angelo Bossi fq. d. Pietro Gerolamo alla Cappellania di S. Antonio di Azzate, jusatronato dei nobili Bossi, vacante per morte del prete Arcangelo Bossi ultimo investito.

S.T. Ego Gaspar Bossius fq. Francisci olim notarii, incola loci Acciati plebis Varisii ducatus Mediolani publicus imperiali auctoritate mediolani notarius de suprascripto instrumento sic ut supra rogatus fui et in fidem subscripsi.


N. 1020
Nota.
 Si rimette alla Regia Camera dei Conti lo stato attivo e passivo della cappellania Ecclesiastica sotto il titolo di S. Francesco nella Parrocchiale d’Azzate, vacata per morte del sacerdote Antonio Isella, e novellamente conferita al sacerdote Felice Bizzozero per istrumento 28 maggio 1793 in rogito del notaio di Milano Gio. Battista Perabò, e ciò affinchè possa servire all’opportunità dei registri.
Milano, dalla Regia Amministrazione Generale del Fondo di religione lì 13 luglio 1793.

                                                                                                                Alciati


STATO ATTIVO E PASSIVO della Cappellania Ecclesiastica sotto il titolo di S. Francesco ed all’altare della B.V. del Rosario nella Chiesa Parrocchiale di Azzate pieve di Varese, di juspatronato del nob. conte d. Luigi Bossi e del Parroco per tempo di detto luogo, rimasta vacante per morte del sacerdote d. Antonio Isella seguita il giorno 21 dicembre 1792, il di cui possesso è stato preso dal parroco di Daverio d. Salvatore Borbone il giorno 5 marzo 1793 per delegazione della Regia Amministrazione del Fondo di religione, ed ora conferita al sacerdote d. Felice Bizzozero.

ATTIVO
Fitti di case e beni e frutti di parte padronale                                                               lire 577
Frutti dei capitali                                                                                                        lire 210
                                                                                                                                 ---------
                                                                                                            Totale attivo lire 787

PASSIVO
Carichi regi                                                                                                                lire   69.14.11
Legati passivi                                                                                                             lire 363
Riparazioni alle case in Milano ed in Azzate circa                                                        lire   20
                                                                                                                                 ----------------
                                                                                                                                 Lire 452.14.11
Rimane l’avanzo il lire 334.5.1

Si omette il conto di competenza giacché i redditi sono per la maggior parte in generi; e che per i frutti dei capitali manca la data della loro maturazione, incomberà però al nuovo provvisto di tacitare gli eredi del defunto beneficiato Isella della sua tangente, previe le debite deduzioni dei pesi relativi, con dichiarazione di tenere indenne e rilevato il Fondo di religione da ogni ulterior pretesa o reclamo, anche riguardo alle liquidazioni alle case qualora ve ne fossero dei mancanti.
Le spese relative al possesso di vacanza spettano per metà agli eredi e per l’altra metà al nuovo provvisto, quello poi dell’istallamento incombono tutte al nuovo provvisto.
Milano, dalla regia Amministrazione del Fondo di religione lì 23 aprile 1793.
                                                                                                                              Maestri

FITTI DI CASE E BENI

Da Ambrogio Bianchi affittuario di una porzione di casa consistente in una stanza
Grande, altre tre piccole ed una cantina sita in Porta Cumana di Milano parrocchia
di S. Simpliciano nella Contrada detta del Guasto al n. 2155, la quale casa è in
comune con gli eredi di Michelangelo Grassi, per una locazione d’anni 9 sadenti al
S. Michele 1793, come da investitura semplice                                                                       lire 60
Da Carlo Antonio Nicora affittuario della masseria detta del Gualdino nel luogo e
Territorio di Azzate pieve di Varese consistente in pertiche 13.13 aratorio semplice,
pertiche 34.2 aratorio avitato, pertiche 6.14 prato, pertiche 31.22 siti incolti e
Casa masserizia con orto di pertiche 1.6, che in tutto fanno pertiche 87.-.9 per una
locazione d’anni 9 di tre in tre scadente al S. Martino 1798, con patti di ristoro,
riservata la foglia e l’uva a metà, come da investitura semplice del 14 dicembre 1789
paga di fitto ed appendizi quanto segue:
in contanti per fitto di casa                                                                                         lire 115
formento moggia 3 a lire 24                                                                                       lire   72
segale moggia 4 a lire 14                                                                                           lire   56
miglio moggia -.4 a lire 10                                                                                         lire     5
noci stari 4 alire 8                                                                                                     lire     4
uva colonica brente 100                                                                                            lire     7
fascine di sarmenti n. 400 a lire 2 in centinaio                                                             lire     8
pollastri n. 6° soldi 10                                                                                               lire     3
capponi n. 6 a soldi 20                                                                                              lire     6
                                                                                                                                ---------                                                                                                                                                     lire 276
Da Pietro Tibiletti affittuario di un pezzo di terra campo detto la Crosella di circa pertiche
4 situata nel territorio di Azzate per una locazione d’anni 9 scadenti a S. Martino 1793,
senza patto di ristoro, riservata la foglia dei gelsi, come da investitura semplice del
marzo 1785, paga di fitto quanto segue:
formento stari 5 a lire 24                                                                                            lire   15
segale stari 6 a lire 14                                                                                                lire     8.15
miglio stari 5 a lire 10                                                                                                lire     6. 5
                                                                                                                               ------------
                                                                                                                                lire   30.-
Da Antonio Tibiletti detto il Lupo affittuario di tre pezzi di terra campo di circa
pertiche 7 posti nel territorio di Azzate senza investitura, riservata la foglia, paga di
fitto quanto segue:
formento stari 7 a lire 24                                                                                            lire    21
segale stari 7 a lire 14                                                                                                lire    12.5
miglio stari 7 a lire 10                                                                                                 lire      8.15
                                                                                                                                 ------------
                                                                                                                                  lire   42
Da Giovanni Martignoni affittuario di una vigna di pertiche 1 e zerbo unito di
Tavole 12 situati nel territorio di Brunello, riservata la foglia, senza investitura paga
di fitto:
segale stari 1 alire 14                                                                                                  lire     1.15
miglio stari 1 a lire 10                                                                                                 lire     1.  5
pollastri n. 2 a soldi 10                                                                                               lire     1
                                                                                                                                 ------------
                                                                                                                                 Lire    4
Vino di parte padronale, che si raccoglie dai sunnominati fondi, di discreta
qualità per verosimili brente 12 a lire 10                                                                      lire 120
foglia de gelsi riservata circa centinaia 15 a lire 3                                                         lire   45
                                                                                                                                 --------------
                                                                                                                       Totale lire 577

FRUTTI DEI CAPITALI ATTIVI

Dal conte d. Luigi Bossi per frutti, ossia censo assentato sopra due capitali,
come da istrumenti 29 gennaio 1669 rogato dal notaio di Milano Bernardo Bossi
e 4 febbraio 1671 rogato Gio. Tommaso Buzzi notaio arcivescovile di
Milano annue                                                                                                            lire 210

N.B. – I suaccennati due istrumenti non si sono trovati presso gli eredi del beneficio.

CARICHI REGI

Per il regio Carico sopra beni in Comune di Azzate censite pertiche 565.3.4
Simile per quelli in Comune di Brunello censiti pertiche 6.-.6
che a soldi 26                                                                                                           lire 61.18.8
Simile per la casa di Milano, ritenuto il pagamento fatto nello scorso anno,
non essendosi potuto verificare il numero di mappa e scudi di estimo                         lire   7.16.3
                                                                                                                               -------------
                                                                                                                              Lire 69.14.11
LEGATI PASSIVI

Per elemosina e manutenzione di Messe n. 260 incombenti a questa Cappellania
 Da celebrasi n. 5 per settimana  per dispiszione del parroco Francesco Scolaro per
istrumento 5 maggio 1647 rogato da Francesco Negretti, che a soldi 27.3                  lire 354.5
Per un annuale con messa in canto e con l’intervento di 6 sacerdoti da celebrarsi
In quella Parrocchaile per disposizione come sopra                                                    lire     8.15
                                                                                                                               ------------
                                                                                                                               Lire 363

A.S.Mi., Benefici ecclesiastici, Azzate. 1788-1793 Cappellania di S. Francesco.

26 febbraio 1788
Il sacerdote Felice Bizzozero.
Per conseguir sacri arredi de’ vacanti, onde servirsene per adempire gli obblighi del suo Beneficio.
Si esclude la domanda.


27 febbraio 1788
Al sacerdote Bizzozero.
Si esclude la domanda di sacri arredi per la celebrazione della Messa incombente al suo Beneficio.

27 febbraio 1788
Il sacerdote Felice Bizzozero implora d’essere provveduto d’arredi sacri per la celebrazione della Messa incombente al di lui Beneficio in Azzate, non essendo egli in grado di provvedersi a proprie spese né colla tenue rendita di detto Beneficio le di cui Messe sono a soldi 25.

Gli arredi sacri delle chiese da profanarsi si distribuiranno alle Parrocchie bisognose, e non per uso privato di sacerdoti beneficiati, onde sono di parere di escludere l’istanza del ricorrente.
                                                                                                                      Vismara

6 aprile 1793
Il sacerdote Felice Bizzozero.
Per la placitazione ad una Cappellania di padronato del conte Luigi Bossi e del Parroco di Azzate.
Si concede.


10 aprile 1793
Alla regia Amministrazione di Milano.
Dia il possesso al sacerdote Bizzozero del Beneficio padronale cui è stato istituito dal Diocesano nella Parrocchiale di Azzate.

Atteso l’esibito ultimo stato giustificante il possesso del padronato del beneficio di cui nelle preci, si concede al ricorrente l’implorato Beneficio e s’incarica la regia Amministrazione Provinciale del Fondi di religione di dargli a norma delle istruzioni il possesso, non avendosi verun riguardo alle repressioni relative agli oggetti temporali di civile competenza, ed inserite nell’esibito documento d’istituzione ecclesiastica.
Milano 6 aprile 1793

10 aprile 1793
Il sacerdote Felice Bizzozero istituito alla Cappellania di S. Francesco in Azzate di padronato del conte Luigi Bossi e del Parroco di detto luogo da bolle della Curia Arcivescovile e recapito relativo al detto Padronato che unisce, implora il Regio Placet.

31 luglio 1793
La regia Amministrazione del Fondo di religione partecipa che la Cappellania di S. Francesco di Azzate di patronato del conte Luigi Bossi e di quel Parroco è stata conferita al sacerdote Felice Bizzozero da istrumento 28 maggio 1793 e che ha rimesso lo stato delle amedesima alla regia Camera dei Conti.

31 luglio 1793
La Cappellania ecclesiastica sotto il titolo di S. Francesco all’altare del Rosario nella Chiesa Parrocchiale di Azzate di juspatronato del conte D. Luigi Bossi e del Parroco per tempo di detto luogo, vacata per morte del sacerdote Antonio Isella seguita il 26 dicembre1792 è stata novellamente conferita al sacerdote Felice Bizzozero con istrumento 28 maggio 1793 in rogito del notaio di Milano Gio. Battista Perabò.
Lo stato attivo e passivo della detta Cappellania inoltrato con nota d’ufficio di questo giorno alla Regia Camera dei Conti,  per gli oggeti dei di lei registri, dimostra … verosimile reddito di lire 334.51
La Regia Amministrazione subordina tale notizia alla Regia Amministrazione Camerale in corrispondenza delle proprie istruzioni.
                                                                       Alciati


Ricorso di Francesco Campaniga, in qualità di beneficiato d’una Cappellania perpetua eretta nella Chiesa Parrocchiale di Azzate coll’obbligo d’una Messa quotidiana, col quale presenta una lettera della Congregazione del Concilio di Roma diretta a questo signor Cardinale Arcivescovo perché informi auditis interesse habentibus sopra le preci dal medesimo sorrette alla detta Sacra Congregazione, e dirette ad ottenere la sospensione temporanea d’una Messa quotidiana da celebrarsi nella Chiesa Parrocchiale di Azzate a causa d’essere il ricorrente di soli anni undici per poter applicare l’elemosina delle Messe alla sua applicazione negli studi.
Si potrebbe dar lettere al Cancelliere perché sentiti i Deputati dell’Estimo ed il Parroco informasse se vi è necessità per la celebrazione della detta Messa.


Al Signor Gianantonio Elena Regio Cancelliere della Pieve di Varese.

14 febbraio 1769

Il chierico Roberto Campaniga ha riportato dalla sacra Congregazione del Concilio di Roma una lettera diretta a questo Signor Cardinale Arcivescovo affine di poter far sospendere la celebrazione della Messa quotidiana nella Parrocchiale di Azzate, di cui il sunnominato chierico n’è il titolare, e ne ha il juspatronato attivo e passivo, ad effetto poi di convetire le rendite d’esso beneficio per il proprio mantenimento e così abilitarsi con gli studi alla via ecclesiastica.
Ha egli pertanto, in esecuzioni dei Regi ordini, presentata al Regio Ufficio dell’Economato la surriferita lettera, e ne ha da Sua Eccelnza implorato il Regio assenso per l’esecuzione della medesima.
Prima però di passare alla spedizione del Regio Exequatur vuole Sua Eccelnza essere informata se la mentovata Parrocchiale di Azzate sia ben servita e se in essa vi sia le necessità di far celebrare la detta Messa.
A quest’effetto resta Ella incaricata di sollecitamente prenderne l’opportuna cognizione dal Parroco e dai Deputati dell’Estimo di esso luogo per farne in seguito relazione alla medesima Eccellenza Sua per mio mezzzo rimettendo in iscritto le occorrenze d’esso parroco e deputati.
Sono con tutta l’osservanza.


Interpellato il Parroco di Azzate dal Regio Cancelliere della Pieve di Varese per ordine della R. E. Giunta, affine d’esporre il suo sentimento in ordine alla sospensione delle Messe, che sperasi dal chierico Roberto Campaniga titolare in questa Chiesa di una cappellania, risponde che ormai la Chiesa viene privata dalla maggior parte dei beneficiati, e però delle Messe che quotidianamente dovrebbero dirsi a comodo di questo popolo, e benché sia la chiesa ben provvista di benefici, non essendo questi adempiti, si trova in oggi in necessità di messe per poter dar comodo sufficiente ad un popolo molto disperso in vari cassinaggi.
A questo effetto si oppose fortemente l’anno scorso il Vicario Foraneo di Varese affinché nella Curia Arcivescovile detta richiesta molto più per essere il chierico supplicante d’essa di soli anni dodici e però molto discosto dall’età requisita al sacerdozio, il che non sembra un forte motivo di non accordarci una si larga richiesta.
Questo si è quanto il parroco a quiete della sua coscienza espone, ed in fede si ….

                                   Prete Carlo Giuseppe Stefanini curato d’Azzate
25 febbraio 1769

Visto dai Deputati dell’Estimo del Comune di Azzate il di sopra esposta dal suo M.R. Parroco con lo stesso sentimento si sottoscrivono.
Giuseppe Amabile Bianchi sostituto dell’illustrissimo marchese Bossi primo estimato.
Io Antonio Francesco ballerio come sostituto dell’illustrissimo signor don Vespasiano Bossi secondo deputato dell’estimo.
Io Pietro Torniamenti sostituto dell’illustrissimo don Alfonso Bossi terzo Deputato dell’Estimo.
Teodoro Crespi sindaco della suddetta Comunità.


Eccellenza.

Io ho seguito quanto più presto mi è stato possibile i veneratissimi comandi di V.E. incaricatimi colla lettera del giorno 14 febbraio p.p. rapporto all’informazione da predersi dal rev. Parroco e Deputati dell’Estimo del Comune di Azzate riguardante la supplica del chierico Roberto Campaniga per la sospensione della Messa quotidiana di suo titolo e juspatronato.
I sentimenti dei summentovati Parroco e Deputati mi sono stati da esso loro presentati nella qui ingiunta carta.
Credo mio dovere rilevare a V.E. che la Comunità di Azzate per comodo suo proprio e membri distanti qualche tratto di strada conta sedici benefici cioè undici colativi e cinque vitalizi, e di conseguenza sedici sacerdoti beneficiati. Otto di questi, compreso il Parroco, celebrano quotidianamente nel Comune di Azzate a comodo di quel Popolo; gli altri otto sono parimenti tenuti a celebrare a comodo del medesimo, ma siccome tali beneficiati non sono terrieri, così si prendono la libertà di celebrare altrove, e si vuole credere anche con licenza.
Sarebbe anche più ben servita di messe la Chiesa Parrocchiale se questi benefici fossero adempiuti o dai Titolari assenti o da Mercenari in loro vece.
Questo è quanto mi occorre di riferire in adempimentop dell’incaricatomi.
E col più profondi rispetto e umiliazione sono
Di V.E.
Varese, 5 marzo 1769
                          Umilissimo e osservandissimo servitore d. Gio. Antonio Elena Regio Cancelliere


CAPPELLANIA DI S. FRANCESCO

Sappiamo che la Cappellania di S. Francesco eretta all’altare del S. Rosario nella Chiesa Parrocchiale di Azzate era di juspatronato del conte D. Luigi Bossi e del Parroco per tempo e si trovava vacante per la morte dell’ultimo investito prete Antonio Isella seguita il 26 dicembre 1792.
Nuovo investito fu il prete Felice Bizzozero come consta da istrumento 28 maggio 1793 in rogito del notaio di Milano Gio. Battista Perabò.


prete Felice Bizzozero
Abitante in Azzate nel 1758.
Nel 1776 riceve 2 once di seme di bigatti. (vedi doc. n. 619).
Il 30.6.1783 viene eletto da Idelfonso Bossi alla Cappellania di S. Giovanni Evangelista nella
Parrocchiale di Azzate per morte del rev. Domenico Calimero Sottocornule. (Vedi doc. n. 755).
Il 2.10.1783 viene eletto da Carlo Maria Glussiano di Angera alla Cappellania di S. Carlo nella
Parrocchiale di Azzate per morte del rev. Carlo Pessina. (Vedi doc. n. 755).
Il 23.10.1784 viene eletto da Carlo Maria Giussani alla celebrazione di n. 5 messe la settimana
nella Parrocchiale di Azzate, in supplemento di quelle celebrate dallo stesso all'altare di S.
Giovanni Evangelista, come disposto da Antonio Maria e Carlo fratelli Carnasini. (Vedi il doc. n.
755).





27 febbraio 1788
Il sacerdote Felice Bizzozero implora d’essere provveduto d’arredi sacri per la celebrazione della Messa incombente al di lui Beneficio in Azzate, non essendo egli in grado di provvedersi a proprie spese né colla tenue rendita di detto Beneficio le di cui Messe sono a soldi 25.

Gli arredi sacri delle chiese da profanarsi si distribuiranno alle Parrocchie bisognose, e non per uso privato di sacerdoti beneficiati, onde sono di parere di escludere l’istanza del ricorrente.
                                                                                                                      Vismara


Secondo la relazione del 5 marzo 1769 del Regio Cancelliere della Pieve di Varese Gian Antonio Elena nella Chiesa Parrocchiale di Azzate sono istiuiti ben sedici Benefici Ecclesiastici di cui undici colativi (?) e cinque vitalizi.
Ad essi presiedono sedici sacerdoti beneficiati, otto dei quali (compreso il Parroco), celebrano quotidianamente la Messa per comodo della popolazione che si trova sparsa in numerose cascine, anche distnati dalla Parrocchiale; gli altri otto sacerdoti non risiedono nella Parrocchia di Azzate e, pertanto, si prendono la libertà di celebrare la Messa altrove.
Il cancelliere Elena arriva ad affermare che sarebbe più opportuno per il popola di Azzate che queste Messe venissero celebrate nella Parrocchiale da sacerdoti mercenati.

                                                                                                                      Vismara


A.S.Mi., Benefici ecclesiastici, Azzate, 1702-1793, Capellania sotto l’invocazione della B.V. e di S. Giovanni Evangelista.


“L’anno 1675 adì 22 di marzo fu battezzato da me prete Leonardo Aymetti priore di Ganna Emilio
 figlio di Pietro Antonio de Grandi di Mondonico cura di Ganna, e di Margaritta jugali. Il compdare è stato messer Carlo Adriani, la commadre Maria Adriana tutti di Mondonico, nato il giorno
antecedente”.


17 giugno 1702
Il chierico Emilio De Grandi fu presentato dal canonico Melchiorre Bossi patrono della Capellania della Beata Mara Vergine e S. Giovanni Evangelista nella Parrocchiale di Azzate, vacante per la morte del prete Giuseppe Zocchi, ultimo investito, deceduto nel mese di luglio 1701.

“17.7.1702. Angelo Agostino figlio di Angiola Maria Rossa e Giulio N. nato il dì sedici luglio è stato battezzato da me infrascritto il dì diciassette luglio. Compadre è stato il signor Carlo Antonio Ghezzo di nostra cura di S. Tomaso di Milano”.

10 settembre 1728
 Il chierico Angelo Agostino Rossi viene presentato dal giureconsulto Bartolomeo Isella patrono della Cappellania ecclesiastica perpetua sotto l’invocazione della B.M. Vergine e S. Giovanni Evangelista eretta nella Chiesa Parrocchiale di Azzate, vacante per dimissioni 13 settembre 1726 del prete Annibale Bossi ultimo investito.


Nel libro dei battezzati si ritrova:
“L’anno mille settecentodiciannove il dì quattro del mese di marzo Gio. Antonio figlio di Angelo Domenico Ballerio ed Antonia Gagina jugali nato il dì suddetto è stato battezzato da me prete Carlo Baldassarre Brianzone vice curato di Brunello. Padrino è stato Gio. Battista Ballerio, madrina Antonia Martignona tutti di Brunello”.
E per fede
                 Carlo Stefano Castiglioni parroco di Brunello.
2 giugno 1745

16 giugno 1745
Il chierico Carlo Antonio Ballerio viene presentato dal giureconsulto Bartolomeo Isella patrono della Cappellania della B. M. Vergine e S. Giovanni Evangelista, vacante per dimissioni 15 marzo 1745 del prete Angelo Agostino Rossi ultimo investito.

28 gennaio 1766
Il prete Pietro Antonio Isella viene presentato dal giureconsulto Bartolomeo Isella patrono della Cappellania della B. M. Vergine e S. Giovanni Evangelista, cavante per la morte 24 agosto 1765 del prete Carlo Antonio Ballerio ultimo investito.

Nel libro dei battezzati si ritrova:
“Mille settecento quindici adì ventisette dicembre. Giuseppe Antonio Francesco figlio del signor dottor Bartolomeo Isella e della signora Anna Robecca jugali nato il dì ventidue suddetto è stato battezzato da me Baldassarre Vegezzo curato di S. Babila di Milano. Compadre è stato il signor Francesco Porta della cura di S. Vincenzo in Prato”.
E in fede
                   Giuseppe Gallazi parroco di S. Babila.
Milano, 1° febbraio 1766


JOSEPH Miseratione Divina tit. S. Mariae supra Minervam S.R.E. presbiter cardinalis Puteobonellus Sanctae Mediolanensis Ecclesiae Archiepiscopus.

Universis et singulis, presens literas nostras inspecturis, fidem facimus, et attestamur clericum Carolum Abelem Binago Mediolanen. Dioc., attentis eius probitate morum, ac sacrarum litterarum scientia per legitimas attestationes, et per examen respective coram nobis iustificatis, utilem fore, et necessarium servitio Ecclesiae, quatenus Sacris ordinibus insigniri valeat ad titulum Cappellaniae ad vitam assignatae partim in Azati, partim in Bodii, et partim in Daverii plebis Varissi eiusdem diocesis Parrochialibus ad sui congruam sustentationem sufficientis, quam pro illius promotione ad praefatos sacros ordines admittend. Duximus. In quorum fidem.
Datum Mediolani ex Palatio nostro Archiepiscopali die XIX mensis dicembri 1769

                                        Paulus Manzonus Pro Vicarius Generalis


Nel libro dei matrimoni della Chiesa Prepositurale di S. Stefano di Mezzana capo di pieve si ritrova scritto come segue:

“mille settecentoq quarantatre adì quattordici novembre. Vitale Binago q. Giacomo di Galliate pieve di Varese vedovo della q. Fiorenza Olivarez, e Elisabetta Garzonia figlia di Antonio Maria di mezzana, premesse le pubblicazioni sì in questa chiesa, come in quella di Galliate, cioè la prima il primo di novembre, la seconda il tre e la terza il dieci, giorni di domenica senza essere opposto alcun impedimento, hanno contratto per parole di presente in questa chiesa il matrimonio alla presenza di me Stefano Francesco Peruzzottiparroco prevosto di mezzana. Testimoni furono Giuseppe Garzonio q. Angelo di questa prepositura e Giuseppe Pozzi q. Francesco di Menzago, a tal effetto specialmente chiamati”.
Mezzana il 1° aprile 1758
                                          In fede Francesco peruzzotti prevosto di mezzana vicario foraneo.


Nel libro dei battesimi della Chiesa parrocchiale dei Santi Protaso e Garvaso del luogo di Gagliate
pieve di Varese si trova scritto come segue:
“Mille settecento quarantaquattro adì undici novembre. Giacomo Abele Salvatore figlio di Vitale Binago di galliate e di Elisabetta garzonia jugali, nato ieri sera è stato battezzato da me prete Carlo Ambrogio Magugliano curato di Galliate suddetto. Il compadre è stato messer Giuseppe Pozzo di Menzago, la commadre Caterina Garzonia di Menzago. Ostetroice Angela maria Sessa di Galliate”.
Galliate, 12 aprile 1758
                                      Giambattista Ingegnoli curato di Galliate.
Joannes Maria Sormanus Theol. Vicarius Foraneus


20 dicembre 1769
Exequatur favore ven. Clerici Johannis Abelis Binaghi.

Ill.mo e rev.mo sig. il chierico Giacomo Abele Binago di Galiate pieve di Varese d’anni 24 insignito di tutti gli ordini minori nell’anno 1767, che ha fatto lo studio di Teologia Speculativa e da un anno attende a quello della Morale, rappresenta vivamente, come egli è stato eletto in cappellano vitalizio alla celebrazione di due Messe ebdomadarie instituite all’altare della B.V. nella parrocchiale di azzate dal fu signor Claudio Bossi, rimaste libere per la promozione del sacerdote Giuseppe Sopransi ad un Canonicato di Arcisate, per il quale erano state approvate in titolo lì 28 marzo 1763; ed altre messe cento nella Chiesa Parrocchiale di Bodio instituite dal fu gerolamo Bossi ora libere per la promozione alla Parrocchiale di lentate del sacerdote Giuseppe Vanetti, il quale ne riportò l’approvazione delle medesime per parziale suo titolo lì 13 dicembre 1751; e finalmente alla celebrazione di tante Messe alla rata del ricavo dei beni assegnato, da celebrarsi nella Chiesa Parrocchiale di Daverio all’altare di S. Giuseppe instituito dal fu parroco Luigi Palazzi state secialemnte approvate lì 9 aprile 1759 a favore del rev. Carlo Riganti ora coadiutore titolare in Carnago, e come dalli istrumenti che sibisce.
… il supplicante promuoversi nella prossima ordinazione generale ai Sacri Ordini a titolo dei tre legati da soddisfarsi in detti rispettivi luoghi tutti vicini.
Umilmente la supplica degnarsi approvare detti tre legati non ostante siano in tre distinti luoghi da soddisfarsi per di lui titolo sacerdotale; che &.


1026
Altezza Reale.

Ambrogio Tamburini servitore umilissimo di V.A.R. appoggiandosi alla regia Prammatica d’Ammortizzazione del 5 settembre 1767, ed all’Editto del 7 febbraio 1768 desidera di liberarsi da un livello di annue lire 5 che paga al beneficio Ecclesiastico dei santi Maria e Giovanni Evangelista nella Parrochiale di Azzate sopra il pezzo di terra prato detto il Sarasé, ossia del Maidate, che è descritto nella mappa di Brunello pieve di Varese sotto il n. 549 per pertiche 4.
A tal effetto ha figgi ottenuti il supplicante gli opportuni assensi del moderno titolare unico padrone del suddetto Beneficio, e della Curia Arcivescovile; e resta parimenti stabilito di doversi impiegare su questo Regio Monte S. Teresa il corrispondente Capitale in ragione del due e ½ per cento a favore di detto beneficio.
Affine pertanto di poetr effetuare l’afrancazione dell’accenato livello, implora gli opportuni ordini perché gli sia spedito il regio beneplacito; e della grazia &.


1026
Altezza Reale.
A ricorso di Ambrogio Tamburini servitore umilissimo di V.A.R. si è la medesima degnata con decreto del 19 del corrente aprile di ordinare al regio Economo generale la spedizione del rego placito per l’affrancazione di un livello che il supplicante paga al beneficio Ecclesiastico dei Santi Maria e Giovanni Evangelista nella parrocchiale di Azzate.
Trovasi in oggi lo stesso supplicante abilitato con i necessari assensi a potersi affrancare anche dal livello di staia 7 mistura segale e miglio; pollastri paia uno, e paia uno capponi che paga all’altro beneficio Ecclesiastico sotto il titolo di S. Antonio nell’Oratorio di S. Rocco di Brunello pieve di Varese sopra la pezza di terra vigna detta il Maidate censito nel territorio di Castronno pieve di Castelseprio, e descritto in quella mappa sotto il n. 72 per pertiche 5.5
Affine pertanto di poter per l’affrancazione di detti livelli far l’impiego contemporaneamente dei corrispondenti rispettivi capitali su questo regio Monte S. Teresa a favore dei rispettivi suddetti benefici cogli opportuni annotamenti, ed a fine di riportare per risparmio di spesa, e con un solo istrumento l’opportuna liberazione dei fondi vincolati a detti livelli mediante l’accennato impiego, implora da V.A.R. che la medesima voglia degnarsi di ordinare la spedizione del regio Placito anche per l’affrancazione dell’altro livello che l’orante paga al suddetto benefcio di S. Antonio.
Che della grazia &.

88
Benefici, Cappellanie e messe nel Milanese.
Azzate, cappellania.

10 giugno 1793

Il chierico Giovanni Crugnola.
Per la deroga alla qualità sacerdotale richiesta dalla Cappellania di patronato di Rosa Isella Gherardini nella Chiesa di Azzate.

Alla Curia Arcivescovile in forma.

7368/2300
Sessione 12 giugno 1793
Alla Curia Arcivescovile.

Il Magistrato Politico Camerale  insinua alla Curia Arcivescovile l’esibito del chierico Giovanni Crugnola, acciocché gli comunichi le di lei occorrenze sull’implorata deroga alla qualità sacerdotale per essere istituito all’enunciata Cappellania cui resta nominato e presentato.
Favorisca poi di ritornare colla di lei informazione anche l’originale esibito.
Milano, 10 giugno 1793
                                                     Vismara


7368/2300
Commissione Ecclesiastica.
Sessione 12 giugno 1793

Il chierico Giovanni Crugnola d’anni 17 nominsato da Rosa Isella Gherardini a Cappellania ecclesiastica della B.V. e S. Giovanni Evangelista in Azzate implora d’essere dispensato dalla qualità di sacerdote, giacché la Curia Arcivscovile dice che l’osservanza si è che il nominato per tempo debba essere sacerdote salem habitum benché non trovasi la fondiaria esprimente tal obbligo.

Il mio sentimento è che si ecciti la Curia Arvivscovile a dire le sue occorrenze, ed indi si risolverà se sia il caso di rassegnare le risultanze alla superiore cognizione della Conferenza Governativa.

                                                                           Vismara


8639/2751
Sessione 10 luglio 1793
Alla Curia Arcivescovile.

Dalla rimostranza della Curia Arcivescovile del 28 dell’ultimo scorso giugno ha rilevato il Magistrato Politico Camerale che non consta bastantemente dell’obbligo della qualità sacerdotale per coprire la Cappellania ecclesiastica sotto il titolo della B.V. Maria e di S. Giovanni Evangelista eretta nellq Chiesa Parrocchiale di Azzate.
E perciò il nominato e presentato chierico Giovanni Crugnola …..



8639/2751
Sessione 10 luglio 1793

La Curia Arcivescovile eccittata sul ricorso n. 2300 del chierico Giovanni Crugnola nominato da d. Rosa Isella Cherardini alla Cappellania della B.V.M. e S. Giovanni Evangelista in Azzate per essere dispensato dalla qualità sacerdotale, fa presente che nei di lei atti non trova la fondiaria di detta Cappellania, ma che dagli ultimi due stati rileva essersi ritenuta sacerdotale saltem habitm;  che detto chierico aha anni 17, che dimora ne Seminario d’Arona, che fa progressi, e ch3e è di buoni costumi, che in Azzate vi sono molte cappellanie che facilmente si faranno adempire le tre Messe ebdomadarie incombenti a detta cappellania non avendo tutti quei sacerdoti l’obbligo di messa quotidiana, e crede nel caso dubbio che si potesse accordare l’implorata deroga.




Per la sessione 10 luglio 1793
Magistrato Politico Camerale.

13 luglio 1793

Quantunque non si trovi negi atti della Cancelleria Arcivscovile la fondiaria della Cappellania Ecclesiastica sotto il titolo della B.V. Maria e di S. Giovanni Evangelista eretta nella Chiesa Parrocchiale di Azzate, da cui realmente emerga richiedersi nel nominato ad essa Cappellania la qualità sacerdotale, per esserne istituito, la Curia però degli ultimi sue stati, esistenti negli atti dell’anzidetta Cancelleria, rileva essersi la Cappellania suaccennata ritenuta sacerdotale saltem habitu.
Nell’anno 1745 fu nominato e presentato a detta cappellania il chierico Carlo Antonio Ballerio, quale trovandosi già nell’età d’anni 26; eta in cui potendo il medesimo entro un anno essere promosso al sacerdozio, fu perciò ritenuto aver egli la qualità sacerdotale habitu, e susseguentemente insignito dell’ordine sacerdotale. Passò questi a miglior vita nel settembre 1765; e venne nominato e presentato sotto il giorno 17 ottobre succesivo il reverendo don Antonio Isella, il quale per essere già sacerdote, fu nel giorno 20 dicembre dello stesso anno 1765 istituoito alla predetta Cappellania.
Gli obblighi inerenti a questo beneficio sono tre Messe ebdomadarie e due annuali; rende di netto la congrua sacerdotale ed anche qualche cosa di più.
Il supplicante chierico nominato a tale Beneficio è d’anni 17, dimora nel Seminario d’Arona per causa di studi, nei quali fa lodevole progresso: è di buoni costumi, e dà tutto il fondamento di parere di riuscire un buono e dotto ecclesiastico.
In Azzate vi sono molte Cappellanie, tutte coperte da tipsettivi beneficiati, alcuni dei quali no avendo obbligo d’intiera Messa quotidiana, facilmente saranno supllite le Messe dell’accennata Cappellania, a cui il ricorrenete è stato nominato nel giorno 3 aprile p.p. da donna Rosa Isella Gherardini patrona della medesima come ultima superstite della Famiglia Isella e presentato successivamente alla stessa Cappallania nel giorno 6  di detto mese di aprile.
Ciò posto, siccome non può accertatamente asserirsi per la mancanza della Fondiaria, che questa Cappellania porti seco la qualità sacerdotale, od almeno habitu, sembrerebbe alla Curia, che nel caso dubbiio, di cui si tratta, si potesse da codesto Magistrato Politico Camerale accordare l’implorata deroga, attese anche le buone qualità del ricorrente chierico, ed il numero dei sacerdoti residenti in quella Parrocchia, da layro dei quali si obbliga far adempire tre Messe addomadarie icombenti al beneficio, a cui come sopra è stato nominato.
Questo è quanto, che, col ritorno dell’esibito, si dà l’oore la Curia Arcivescovile di subordinare a codesto ragguardevole Dicastero in riscontro alla sua venerata lettera del 10 del spirante giugno al n. 2300 per quella superiore determinazione che crederà del caso.
Milano dal palazzo arcivescovile il 28 giugno 1793.


10026/3216
Sessione del 7 agosto 1793
Alla Regia Amministrazione di Milano.
Dia il possesso al chierico Crugnola del beneficio padronale cui resta istituito nella Parrocchiale di Azzate.

Atteso l’esibito ultimo stato giustificante il possesso del Patronato del beneficio, di cui nelle preci, si concede al ricorrente l’implorato beneplacito; e si incarica la regia Amministrazione Provinciale del Fondo di religione di dargli il possesso a norma delle istruzioni, non avendosi verun riguardo alle espressioni inserite nell’esibita carta d’istituzione ecclesiastica e relative agli oggetti temporali di cvile competenza.
Milano, 31 luglio 1793
                                              Tamburini


10026/3216
Sessione 7 agosto 1793

Il chierico Giovanni Crugnola istituito al beneficio di M:V. e S. Giovanni Evangelista in Azzate di patronato di Rosa Isella Gherardini da Bolle che rassegna unitamente alla Carta dell’esercizio patronato ultimanate fatto, e implora il Regio Placito.

Risultando dalle unoite carte l’esercizio del Patronato alll’occasione dell’ultima vacanza del beneficio il mio sentimento e che si possa spedire l’implorato regio Placet colla clauso preservativa del regio diritto sugli oggetti temporali.
                                                                  Vismara


13629/4488
Sessione del 16 ottobre 1793

Il regio Amministratore del Fondo di religione di Milano partecipa che a tenore di regio Placet n. 3216 del giorno 3 è stato messo in  possesso il chierico Giovanni Crugnola della Cappellania di S. Maria e S. Giovanni Rvangelista in Azzate del netto reddito di lire 118.5.4 da stato rimesso alla Regia Camera dei Conti.


1536
Regio Magistrato Politico Camerale.

Per la morte del sacerdote Antonio Isella seguita il 21 dicembre 1792 si è resa vacante la Cappellania eccelsiastica sotto il titolo di S. Maria e S. Giovanni Evangelista all’altare di S. Carlo nella Chiesa Parrocchiale di Azzate pieve di Varese, di juspatronato della Famiglia Isella.
A tenore del decreto Magistrale di beneplacito n. 3216 del 31 luglio p.p. e per istrumento 21 agosto successivo in rogito del notaio di Milano Gio. Battista perabò la detta cappellania è stata novellamente conferita al chierico Giovanni Crugnola e dallo stato attivo e passivo, che con nota d’oggi s’inoltra alla regia Camera dei Conti, risulta che l’annuo nitido reddito della Cappellania medesima ascende a lire 118.5.4
Questa regia Amministrazione pertanto subordina al regio Magistrato Politico Camerale le correlative notizie di pratica a scarico della propria incombenza.
Milano, dalla Regia Amministrazione generale del Fondo di religione lì 2 ottobre 1793
                                                                        
                                                                                              Alciati


STATO ATTIVO E PASSIVO
della Cappellania Ecclesiastica sotto il titolo di S. Maria e S. Giovanni Evangelista all’altare di S. Carlo nella Cgiesa Parrocchiale di Azzate pieve di Varese di juspatronato della Famiglia isella, rimasta vanacte per morte del sacerdote d. Antonio Isella seguita il giorno 21 dicembre 1792 il di cuiòpossesso è stato preso dal parroco di daverio d. Salvatore Borbone quale delegato dalla regia Amministrazione del Fondo di religione il giorno 5 marzo 1793, ed ora conferita al chierico Giovanni Crugnola.

ATTIVO
Fitti dei eni e frutti di parte padronale                                                              lire 352.3.-
Livelli attivi                                                                                                    lire 102.14.-
                                                                                                                   --------------
                                                                                                 Totale attivo lire 454.19.-
PASSIVO
Carichi regi                                                                                                    lire   31.12.8
Legati passivi                                                                                                lire 304.15.-
                                                                                                                  ---------------
                                                                                               Totale passivo lire 336.33.8
Avanzo annuo lire 118.5.4


N.B. – Si omette il conto di competenza e di amministrazione giacché i redditi sono per la maggior parte in generi non ancor percetti, così tutti i redditi del 1793 spetteranno al nuovo provvisto con obbligo però al medesimodi adempirne i relativi pesi e di tacitare gli eredi del defunto beneficiato, tenendo indenne e rilevato il Fondo di religione d’ogni ulterior reclamo.
Le spese relative al possessso di vacanza spettano per metà agli eredi e l’altra metà al nuovo provvisto, quelle per l’installamento al nuovo provvisto.
Milano, dalla Regia Amministrazione del Fondo di religione lì 6 agosto 1793

FITTI DI BENI E FRUTTI DI PARTE PADRONALE

Da Francesco Puricelli affittuario di alcuni beni posti in Comune di castronno pieve di Castelseprio di pertiche 22 circa per una locazione d’anni 9 scadente al S. Martino 1799 senza patto di ristoro,riservata la foglia, e l’uva a metà, paga quanto segue, come da investitura semplice 18 marzo 1790:
formento moggia 2.4 a lire 24                                                                                     lire 60
segale moggia 2.4 a lire 14                                                                                         lire 35
miglio moggia 2.4 a lire 10                                                                                          lire 25
capponi n. 8 a soldi 20                                                                                               lire   8
                                                                                                                                -------
                                                                                                                              Lire 128
Da Gio. Battista Martignone ed Agostino Triacca affittuari di una pezza di terra ronco di circa pertiche 12, pertiche 2.9 orato e pertiche 1 valle poste nei territori di Azzate, Buguggiate e Capolago pieve di Varese per una locazione d’anni 9 scadente a S. Martino 1794, senza patto di ristoro, compresa a suo favore la foglia dei gelsi ed uva, come da investitura semplice 5 marzo 1785, paga:
in contanti a S. Martino                                                                                            lire 110
pollastri n. 2 a soldi 10 e n. 2 capponi a soldi 20 in tutto                                           lire     3
                                                                                                                             ---------
                                                                                                                             Lire 113
Da Carlo Giuseppe Tibiletti affittuario di una vigna di circa pertiche 7 in comune di Azzate, senza investitura, riservata la foglia e l’uva a metà, paga di fitto:
segale stari 5 a lire 14                                                                                               lire    8.5
Da Francesco Maria Montalbetti affittuario di alcuni beni posti in Comune di Gazzada pieve di Varese di circa pertichew 5.12 per una locazione di anni 9 scademnte al S. Martino 1794, con patto di ristoro, riservata la foglia e l’uba a metà, come da investitura semplice del giorno 8 marzo 1785, paga:
segale stari 6 a lire 14                                                                                               lire 10.10
pollastri n. 4 a soldi 10                                                                                             lire   2
vino di parte padronale circa brente 6 a lire 10                                                         lire 60
foglia dei gelsi riservata centinaia 10 a lire 3                                                             lire 30
                                                                                                                            --------
                                                                                                                           Lire 352.5

LIVELLI ATTIVI

Da d. Gio. Battista e d. Antonio fratelli Bossi per annuo livello che pagasi
a S. Martino                                                                                                            lire  1.12
Dagli eredi del fu d. Vespasiano Bossi per livello come sopra a S. Martino
contanti                                                                                                                    lire   8
capponi n. 2                                                                                                             lire   2
Dalla Fabbrica della Chiesa Parrocchiale di Azzate per livello annuo pure
esigibile a S. Martino                                                                                                lire   1.12
Dal conte d. Luigi Bossi come successo a d. Bartolomeo Isella per livello
esigibile a Pasqua d’ogni anno in contanti                                                                 lire  15
capponi n. 2 a soldi 20                                                                                            lire    2
Dal segretario d. Giuseppe Perabò per livello esigibile a Pasqua                               lire    7.10
Da d. Pietro Mozzoni Frasconi per livello esigibile come sopra, annue                      lire  44
Da Gio. Battista Tamborini di brunello per livello esigibile a S. Martino                     lire    5
Dagli eredi di Carlo Pozzi di menzago per livello come sopra                                      
Segale stari 2 che a lire 14 il  moggio                                                                       lire    3.10
Miglio stari 2 a lire 10                                                                                             lire    2.10
in contanti a S. Martino                                                                                          lire   10
                                                                                                                            -----------
                                                                                                                            Lire 102.14
N.B. – dei suaccennati livelli non esistono docukenti presso gli eredi, e si sono essi
rilevati dalle antiche annotazioni nei libri di registro di detto beneficio.

CARICHI REGI

Per quelli sopra beni in Comune di Azzate censiti                                 scudi 115.1.1
In Comune di Castronno                                                                     scudi 120.2.-
In Comune di Gazzada                                                                        scudi   26.4.4
In Comune di Capolago                                                                      scudi   20.2.-
In Comune di Buguggiate                                                                    scudi 12.1.2
                                                                                                          ----------------
                                                                                                          Scudi 294.4.7 = lire 31.18.8

LEGATI PASSIVI

Per elemosine e manutenzione di Messe n. 218 da celebrarsi
ogni anno a termini della disposizione di Donato Bossi fondatore
per testamento 18 luglio 1534 rogato dal notaio di Milano Francesco Bossi
che a soldi 27.3 cadauna                                                                                            lire 297.-.6
Per un annuale con messa in canto da requiem e coll’intervento di n. 4
Sacerdoti da celebrarsi in quella Comune per disposizione come sopra                        lire     7.15
                                                                                                                                 -------------
                                                                                                                                 Lire 304.15.6


A.S.Mi., Benefici ecclesiastici, Azzate, 1733-1760 Cappellania di S. Ambrogio

Nel libro dei matrimoni di questa parrocchiale si trova scritto:

“Mille seicento ottantasette allì tredici del mese di febbraio. Il signor Gerolamo Bosso figlio del q. signor Vincenzo ha contratto il matrimonio per verba de presenti con la signora Polonia Maria figlia del signor Francesco Bosso alla presenza et interrogazione di me prete Giovanni Orlando curato coadiutore di Azzate, essendo pur anche presenti per testimoni il signor Antonio orrigoni et il signor Alberto figlio del signor Gaspare Bosso. Le pubblicazioni sono state fatte in tre giorni di festa continui la prima allì 2 la seonda allì 7 e la terza allì 9 febraro né è stato opposto alcun impedimento: Avendo di già la Santità di Nostro Signore Papa Innocenzo undecimo dispensato l’impedimento di parentela, come ne consta dalla Bolla pontificia data in Roma l’anni mille seicento ottantasette il mese di genaro, eseguita poi e spedita dal reverendissimo monsignor Albero Lautio Vicario generale dell’eminentissimo cardinale Federico Visconti ed in questa parte esecutore e delegato apostolico allì ventidue del mese di genaro dell’anno mille seicento ottantasette”.

“Mille seicento novanta allì ventisette di giugno. Il signor Antonio Vincenzo figlio del signor Gerolamo Bossi e sognora Polonia sua legittima moglie nati all’ 25 suddetto è stato battezzato da me prete Gio. battista Bosso curato di Azzate. Compadre è stato il signor Francesco Bosso di Montonate, comadre la signora Angela Bossa”.

E in fede
              Prete Luigi Buzzi parroco di Azzate.
2 maggio 1718

(Vedi File:Vincenzo2.doc)

Il 26 febbraio 1733 il prete Vincenzo Bossi viene presentato alla Cappellania di S. Ambrogio eretta all’altare maggiore della Parrrocchiale di Azzate per disposizione testamentaria di Ambrogio Bossi.


Nel libro dei battesimi di questa parrocchiale si trova scritto:
“Mille settecentodiciannove adì quindici settembre Gerolamo Antonio Nicolao Giuseppe figlio del signor Pietro Paolo Buzzi e signora Costanza Bossa jugali nato il dieci del suddetto è stato battezzato da me prete Alessandro Portabò canonico curato di Varese. Compadre il signor Carlo Antonio Sacco, commadre la signora Caterina Sacca”.

E in fede
               Prete Giuseppe Antonio Sottocasa curato coadiutore di Varese.
6 giugno 1743

Il prete Vincenzo Bossi patrono della Cappellania di S. Ambrogio il 9 dicembre 1744 presenta il chierico Gerolamo Buzzi, vacante per dimissioni dello stesso prete Vincenzo Bossi ultimo investito.


Il 10 settembre 1760 il prete Vincenzo Bossi viene nuovamente presentato alla Cappellania di S. Ambrogio, vacante per la morte 30 maggio 1760 del prete Gerolamo Buzzi ultimo investito.




A.S.Mi., Benefici ecclesiastici, Azzate, 1707-1769, Cappellania di S. Gerolamo e Giuseppe.


Nel libro dei battezzati di questa parrocchiale si ritrova scritto:

"Adì 26 aprile 1681. Hieronimo Bartholomeo figlio del sig. Ludovico Bosso e della sig.ra Isabella
Orighona sua moglie, nato adì 23, è stato battezzato da me prete Carlo Fumagallo curato di Azzate.
Padrino è stato il sig. Pomponio Bosso".

E per fede
                 Prete Luigi Buzzi parroco di Azzate.

Fabritius Castoldus praepositus Vicarius foraneus.

29 maggio 1707




Il 21 luglio 1707 il chierico Gerolamo Bossi viene presentato dal patrono Pietro Gerolamo Campaniga alla Cappellania di S. Gerolamo e Giuseppe eretta nella Parrocchiale di Azzate, vacante per la morte nel mese di febbraio 1707 del prete Gerolamo Fossa, ultimo investito.


Nel libro dei battezzati di questa parrocchiale di S. Paolo in Compito di Milano si ritrova scritto:

“Allì trenta ottobre mille settecento ventitre. Giacinto Fortunato Francesco figlio di Pietro Campaniga e Maria Bernareggi jugali nato l’altro ieri, essendo prima stato battezzato privatamente in casa per necessità da me curato infrascritto fu presentato alla chiesa dove furongli supplite le cerimonie dal rev. prete Antonio Pansecco alle quali venne Gio. Antonio Calchi della cura di S. Marcellino”.
E in fede
              Prete Gio. Antonio Bonsaglio curato di S. Paolo in Compito.
29 giugno 1734.


Il 27 luglio 1734 il chierico Giacinto Campaniga viene presentato alla Cappellania ed Altare sotto l’invocazione dei Santi Gerolamo e Giuseppe nella Parrocchiale o altra Chiesa della B. M. V. al Castello d’Azzate fondata dal fu Gerolamo Bossi, vacante per la morte dello stesso fondatore Gerolamo.

Faccio fede io infrascritto siccome nei libri parrocchiali dell’insigne Chiesa Collegiata di S. Maria Assunta del borgo di Gallarate si ritrova come sgeue:
“Mille settecento trentanove allì 14 d’ottobre. Francesco  Bernardino Antonio Maria Vincenzo Gaspare Melchiorre Baldassarre figlio dell’illustrissimo signor d. Gio. Pietro Della Porta e dell’illustrissima signora d. Francesca Gaspara Guttierez jugali nato il giorno nove del suddetto mese è stato oggi battezzato da me Casimiro Della Porta prevosto. Compadre è stato l’ilustrissimo signor d. Francesco Bernardino della Porta tutti abitanti in Milano.


Il 12 gennaio 1753 il chierico nobile d. Bernardino Della Porta viene presentato dai nobili signori d. Casimiro Della Porta come prevosto della collegiata di S. Maria Assunta di Gallarate, canonico d. Giuseppe e giureconsulto d. Pietro patroni della cappellania sotto l’invocazione di S. Gerolamo, Quirico e Giulita eretta nella chgiesa parrocchiale di Azzate, vacante per dimissioni 28 settembre 1752 del prete d. Giuseppe della Porta ultimo investito.

Nel libri dei battezzati della Parrocchiale Chiesa di S. Raffaele si ritrova scritto:

“Mille settecento cinquantacinque allì ventidue settembre. Roberto Gioachino Tomaso figlio del signor Francesco Campaniga e della signora Marianna Mant…. Jugali nato il giorno diciotto circa le ore ventiquattro è stato battezzato dal rev. signor d. Giacomo Bragadano per commissione di me prete Giuseppe Restelli curato. Compadre fu il signor Gioachino Silvestri fq. gerolamo a nome dell’illustrissimo signor marchese d. Roberto orrigoni della cura di S. Paolo in Compito”.
Pro fide hac die 11 septembris 1763
                                                          Joseph Restellus parocus


Il 10 settembre 1765 il chierico Roberto Campaniga viene presentato alla Cappellania dei Santi Gerolamo e Giuseppe eretta all’altare maggiore della Parrocchiale di Azzate, vacante per la morte del prete Giacinto Campaniga ultimo ivestito.


12 dicembre 1769
Per dispensa pontificia e con bolle apostoliche l’umilissimo prete della santitò Vostra il chierico Roberto Campaniga ha ottenuto un Beneficio di suo juspatronato attivo e passivo per disposizione del q. canonico Gerolamo Campaniga nel 1682 ordinato nella Chiesa Parrocchiale di Azzate pieve di Varese diocesi di Milano, con obbligo di Messa quotidiana e due anniversari l’anno.
L’orante in età di soli 11 anni, dal suo genitore percorso da contraria sorte, e gravato di numerosa figliolanza non può per l’impotenza aver adeguata educazione, onde prostrato ai piedi della Santità Vostra umilmente implora la sopensione della suddetta Messa quotidiana e degli anzidetti due annuali, colla commutazione di una qualche Messa infra omnium per poter con le rendite di detto beneficio, che si riducono a sole lire 350 essere mantenuto agli studi; e così ablitato a suo tempo al sacerdozio; onde il supplicante dalla clemenza della Santità Vostra spera, ed umilmente implora la grazia; che &


Illustrissimo Signore.
Crede il chierico Roberto Campaniga servitore umilissimo di V.S. illustrissima e reverendissima che possa essere pervenuta a notizia della Regia Giunta Economica come a V.S. che la chiesa di Azzate abbonda di messe quotidiane dove se ne celbrano otto ogni giorno stabilmente oltre a molte altre intermissivamente ora più ora meno, quante si possono desumere da altri otto benefici che fra tutti arrivano al numero di sedici, dalla terza parte dei quali certamente verrebbero ad essere bastanteente provveduti di messe quei terrieri e percià vi sia luogo al supplicante sperare dalla begnità di V.S. illustrissima il regio Exequatur per la sospensione della Messa di juspatronato del detto chierico finché sia in attitudine lo stesso di celebrarla giusto addimandato nel memoriale sporto alla Sacra Ciongregazione rimesso a codesta Curia Arcivescovile con la Sua ecceitatoria per le opportune informazioni lo che umilmente implora e della grazia &.



ELEZIONI DEI CAPPELLANI BENEFICIATI NELLA CHIESA PARROCCHIALE DI S. MARIA DI AZZATE

Ante 18 giugno 1636    prete Gerolamo Campaniga alla Cappellaia di S. Gerolamo, Quirico e Giulita.
18 giugno 1636            prete Pietro Angelo Bossi fq. Pietro Gerolamo alla Cappellania di S. Antonio per morte del prete Arcangelo Bossi.
?                                  prete Gerolamo Fossa presentato dal patrono prete Pietro gerolamo Campaniga alla Cappellania di S. Gerolamo, Quirico e Giulita.
21 luglio 1707              chierico Gerolamo Bossi alla Cappellania di S. Gerolamo, Quirico e Giulia, dopo la morte nel mese di febbraio del prete Gerolamo Fossa.
16 agosto 1764            chierico Paolo Vergani per dimissioni del prete Gio. Battista Bossi eletto da Idelfonso Bossi alla cappellania di S. Giovanni Evangelista.
3 luglio 1765                chierico Roberto Campanigo per morte del prete Giacinto Campanigo eletto da Francesco Campanigo alla cappellania di S. Gerolamo.
10 dicembre 1765        prete Antonio Isella per morte del prete Carlo Antonio Ballerio eletto dal giureconsulto Bartolomeo Isella alla Cappellania della Beata vergine Maria e S. Giovanni Evangelista.
17 luglio 1770              prete Antonio Isella per morte del prete Gio. Giacomo Bossi eletto dal conte Giulio Cesare Bossi alla Cappellania di S. Francesco d’Assisi all’altare del S. Rosario.
11 settembre 1771       prete Domenico Calimero Sottocornola per dimissioni del prete Paolo Vergani eletto da Idelfonso Bossi alla Cappellania di S. Giovanni Evangelista all’altare di S. Carlo.
11 luglio 1776              chierico Paolo Castiglioni fq. Bernardo di Morazzone. Dovrà celebrare 80 messe annue nei giorni festivi nell’Oratorio di S. Rocco di Azzate ed altre 6 messe alla settimana nell’Oratorio di Dobbiate, secondo quanto fu stabilito dal fu prete Gio. Battista Daverio, con l’assegnamento di annue lire 392 da conseguirsi dai presentanei conduttori consorti Picinelli e loro successori, affittuari dei beni di Varese, Dobbiate, Daverio, Azzate, Galliate, Brunello, Giubiano, Comerio e Barasso.
30 giugno 1778            prete Alberto Bossi per morte del prete Gio. Stefano Bossi eletto dal marchese Galeazzo Bossi alla Cappellania di S. Antonio nella Chiesa di S. Antonio.
8 luglio 1779                chierico Francesco Bossi per dimissioni del prete Alberto Bossi, suo fratello, a patrono della Cappellania di S. Antonio.
9 agosto 1780              chierico Gerolamo Lotterio f. Felice di Azzate alla celebrazione di 288 messe annue nell’Oratorio della Chiesa dell’Incoronata di Milano, disposte dalla fu Giovanna Francesca Marliani e da Margherita Cipolla.
30 giugno 1783            chierico Felice Bizzozero per morte del prete Domenico Calimero Sottocornola eletto da Idelfonso Bossi alla Cappellania di S. Giovanni Evangelista.
2 ottobre 1793             chierico Felice Bizzozero per morte del prete Carlo Pessina eletto da Carlo Maria Giussano di Angera f. Gio. Battista alla Cappellania di S. Carlo.
23 ottobre 1784           chierico Felice Bizzozero eletto da Carlo Maria Giussani di Angera per la celebrazione di 5 Messe alla settimana nella Parrocchiale di Azzate, in supplemento di quelle da celebrarsi dallo stesso chierico all’altare di S. Giovanni Evangelista, come disposto da Antonio Maria e Carlo fratelli Carnasini.
30 ottobre 1785           chierico Carlo Crugnola f. Giuseppe di Azzate per la celebrazione di una Messa quotidiana nella Chiesa di S. Maria di Mirasole parrocchia di Opera, con la ragione di esigere lire 450 all’anno da Felice Stefanini come affittuario della possessione di Mirasole.
20 giugno 1793            chierico Luigi Portirelli per dimissioni del prete Felice Bizzozero eletto da Idelfonso Bossi alla Cappellania di S. Giovanni Evangelista.
28 febbraio 1795         parroco Carlo Giuseppe Steffanini per morte di Antonio Bossi eletto alla Cappellania del S. Rosario.
21 dicembre 1801        prete Giovanni Crugnola per morte del prete Gio. Battista Crugnola eletto da Giulio Cesare e giureconsulto Giovanni fratelli Bossi fq. giureconsulto Ludovico alla Cappellania di S. Ambrogio.
8 aprile 1803               Paolo Tosi per dimissioni del chierico Luigi Bossi eletto da Francesco Bossi q. Luigi, col consenso di Claudio suo fratello alla Cappellania di S. Lorenzo al Castello di Azzate.
27 febbraio 1808         prete Stefano Caldara per morte di Bernardino Porta eletto da giureconsulto Carlo della Porta, anche a nome del Prevosto di Gallarate, alla Cappellania di S. Gerolamo, Quirico e Giulita.
9 agosto 1817              prete Antonio Pisani Dossi per morte di Stefano Caldara eletto dagli eredi di Pietro Della Porta alla Cappellania di S. Gerolamo, Quirico e Giulita.




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