A.
Dilettissimo Signor Mio
Padrone Colendissimo
Stanti le premurose ed
istantanee mie uregenze a causa dell’inaspettata risoluzione del fratello quale
ritrovasi in Milano dal principio di quadragesima a questa parte avendo ideato
di arruolarsi sotto la bandiera di S.M. la Regina d’Ungheria nel reggimento
Clerici che di presente si va costituendo (il che sia detto in tutta confidenza
e segretezza) mi ritrovo obbligato contro ogni mia voglia incomodare V.S.
ill.ma quando volesse favorirmi di quel poco è rimasto d’interessi per le lire
3.000 datele, come dal suo accluso biglietto che le rimetto, avendo io ricevuto
l’interesse di soli tre anni, ed il capitale io l’ho ricevuto alla fine di
gennaio 1742; onde mi resterebbe per anco l’interesse di un anno ed un terzo.
Spiacemi al sommo essere
obbligato a far ciò, pregandola riguardare il labirinto in cui mi trovo per
detto mio fratello che mi fa arrivare a perdere quasi di mia convenienza in far
cose, che certo non farei per i puri bisogni di mia persona.
Tanto spero dalla di lei
gentilezza, e godendo il vantaggio di devotamente riverirla unitamente alla signora
zia, e tutta sua stimatissima casa, per parte anche della signora Madre,
signora Zia e Moglie, passo alla gloria di sempre più protestarmi
Di V.S. ill.ma
Bogogno, 12 aprile 1744
Dev.mo obbl.mo servitore e nipote
Pietro Alberto Prandina
All.mo Sig. Sig. Padrone
colendissimo
Il Signor D. Gio. Stefano
Bossi – Azzate
B.
Conti e recapiti del Signor
Dottor Fisico Collegiato D Antonio Bossi.
Copia del conto esibito dai
Signori D. Antonio e D. Gio. Battista fratelli Bossi
Riguardante il loro credito
verso i Signori D. Pietro Alberto e Francesco Antonio fratelli Prandina qual
dice:
Speso nei suddetti anni cioè
1720, 1721,1722 e 1723 sino al 4 marzo per servizio di
Susanna figlia del Signor D.
Prandina lire 102.10. 9
Di più per mesi 39 di scuola
pagata alla maestra “ 36.15.-
Per mesi 39 dozzina a lire 20
al mese “ 780. -. –
-----------------
lire 919. 5. 9
1724 18 maggio
retina, fazzoletto, candele e
reffe
“
9.18. 9
per moneta imprestatagli
“ -.15.-
per un retino per
Susanna
“
2. -. –
per tintura di filosello
“ -.17. –
1725 novembre
per bottoni di pelo per un
abito intiero del Sig. D. Prandina “ 5. 5. –
----------------
lire
938. 2. –
Copia di lista a parte fatta
dal Signor D. Antonio Bossi di proprio
Carattere qual dice:
Per n. 28 mesi di dozzina del
Signor Pietro Alberto e Signor
Francesco Antonio in ragione
di lire 36 lire
1.008. -. –
Per mandato ceduto al fu
Signor Padre dal fu padre Abate Zio da
esigersi da suddetti e non
fatto “
152. 2. 6
-----------------
lire
2.098. 4. 6
Avere dei Signori D. Pier
Alberto Prandina e Francesco Antonio
fratello come dalla copia del
conto esibito dai Signori fratelli Bssi
qual dice:
nell’anno 1720 adì 5 luglio
ho ricevuto da Stefano servitore di
casa sua Lire 13.10.-
nell’anno 1722 ho ricevuto da
Rosa adì 27 ottobre in denari
“ 32. -.-
nell’anno 1723 adì 4 marzo ho
ricevuto dal suddetto Stefano in denari
“ 11.-.-
con di più once 3 semenza di
bigatti a ragione di lire 2 “ 12.-.-
-----------------
Lire 68.10.-
Credito dei Signori fratelli
Prandina verso de’ signori fratelli Bossi
per interessi di anni 3 sopra
lire 3.000 residuo di dote dovuta alla fu
Signora Rosa Bossi Grandina
partendo dall’anno 1712 all’anno 1715
a lire 3% così convenuto per
istrumento Lire
270.-.-
Interessi delle suddette lire
3.000 prendendo dall’anno 1715 sino al
22 novembre 1735 che sono
anni 20 in ragione del 4.10% così
convenuto per istrumento
rogato dal signor notaio Bossi d’Azzate
Lire 2.700.-.-
-----------------
Lire 3.038.
Se li danno a debito sopra la
di contro partita delle lire 1.008 per
errore di fatto cioè per mesi
10 di dozzina messi in debito a più di
quello, che supponesi di
fatto, come ciò si proverà in vista del conto
del tempo, e degli anni
precisi, che il Signor D. Antonio si
compiacerà comunicare “ 360.-.-
Se li danno pure a debito per
mesi 18 stati calcolati a lire 36,
quando credesi non doversi
che lire 32; onde sono altre “ 72.-.-
--------------
Lire 3.470.10.-
C.
1713 die 23 octobris
Confessio dotalis.
Reperitur in abbreviaturis
instrumentorum rogatorum a me notaro infrascripto inter coetera sic fore
scriptum ut infra videlicet.
In nomine Domini anno a
nativitate eiusdem millesimo septingentesimo decino tertio indictione septima
die lunae vigewsima tertia mensis octobris.
Cum sit quod sub vigesima
tertia mensis augusti proxime preteritis factum fuerit inter infrascriptos
nobiles J.C. D. Jo. Stephanum Bossium fratrem infrascriptae D. Rosae ex una, et
J.C. D. Petrum Franciscum Prandinam ex altera sponsale chrirographun quod est
huius tenoris videlicet.
1713 adì 23 agosto
Nel nome di Dio e della
Santissima Indivisa Trinità essendosi stabilito di contrarre il matrimonio ha
il signor dottor Pietro Francesco Prandina figlio del q. signor Alberto del
luogo di Bogogno Novarese e la signora Rosa Bossa figlia del q. signor Gio.
Stefano con pieno consenso del signor dottore Gio. Stefano Bosso fratello della
detta signora Rosa da celebrarsi dentro del mese di settembre prossimo futuro
servati gli ordini opportuni del Sacro Concilio di Trento, sono perciò divenuti
alli infrascritti capitoli.
Primo. Il prefato signor
dottor Gio. Stefano Bosso con approvazione e consenso della signora Livia Bossa
di loro madre darà come sopra la detta signora Rosa in legittima consorte al
suddetto signor dottore Prandina, come la detta Signora Rosa e suddetto signor
dottore Prandina vicendevolmente si promettono nel termine come sopra.
Secondo. Il suddetto signor
dottor Gio. Stefano Bosso in esecuzione et adempimento della volontà espressa
nel testamento del q. signor Gio. Stefano Bosso loro padre darà ed
effettivamente sborserà per ragione della dote così ordinata, come sopra lire
6.000 imperiali a conto delle quali resta convenuto tra le suddette parti dare
e pagare nell’atto del matrimonio lire 3.000 imperiali, concedendo esso signor
dottor Prandina per le altre lire 3.000 il termine d’anni tre prossimi a venire
d’incominciarsi nel giorno del contratto matrimonio in avanti sopra delle quali
lire 3.000 di restante dote si obbliga in ogni miglior modo il medesimo signor
dottore Bosso pagare l’interesse in ragione del 3% con intelligenza espressa,
che oltrepassati i detti tre anni, e non pagato il suddetto residuo capitale
dote di lire 3.000 al detto signor dottore Prandina resti poi in tal caso
accresciuto l’interesse suddetto sino al quattro e mezzo per cento per tutto il
tempo che correrà passati i detti tre anni.
A riguardo poi dell’affetto e
stima particolare che il detto signor dottore Prandina ha verso la detta signora
Rosa Bossa sua futura sposa per mera sua liberalità e per causa di donazione
per le nozze ha accresciuto ed accresce alla suddetta dote lire 1.000
imperiali, quali vuole che abbino forza e vigore di vera dote.
Per effettivo aumento poi
della suddetta dote costituita in lire 7.000 come sopra, in maggior
contrassegno d’affettuosa stima costituisce in ogni miglior modo favorendole a
detta signora Rosa lire 3.000 imperiali.
E questo contratto
matrimoniale s’intende debba farsi in tutto e per tutto secondo dispongono li
statuti di Milano.
Con patto che sia libero al
detto signor dottor Prandina passati detti tre anni per le restanti lire 3.000
di dote lasciarle per l’interesse del quattro e mezzo per cento come sopra, o
rilevarle conforme al detto signor dottor Prandina piacerà.
Col patto che il presente
s’abbia a ridurre a pubblico e giurato istrumento d’esser rogato da pubblico
notaro con le debite solennità, rinunce, patti esecutivi e giuramento e in
fede.
Sottoscritto il dottor Pietro
Francesco Prandina s’obbliga e promette quanto sopra.
Sottoscritta io Rosa Bossa
affermo come sopra.
Sottoscritto io Gio. Stefano
Bosso prometto e mi obbligo come sopra.
Sottoscritto io Gerolamo
tettone fui presente per testimonio.
Sottoscritto io Francesco
Bosso fui presente per testimonio.
Sottoscritto io Baldassarre
Bosso fui presente per testimonio.
Attestatur Sebastianus
Bossius publicus Mediolani notarius testat. Vidisse fieri precedentes
subscriptiones manibus respective refferto propriis suprascriptorum.
Ecc. ecc.
Gio. Stefano Bossi
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Gio. Stefano Bossi Rosa Bossi
Sp. dottor
Pietro Francesco Prandini di Bogogno Novarese.
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Pietro
Alberto Prandini
D
Bogogno 23 marzo 1723
Ho ricevuto io infrascritto
dal nobile Signor D. Gio. Stefano Bossi il saldo de fitti dovutimi delle lire
3.000 restanti di dote della Signora Rosa, come dall’istrumento rogato dal
Signor Notaro Bossi d’Azzate.
In fede. Per saldo.
Pietro Francesco Prandina.
Carissimo Signor Cognato,
invio Stefano mio servitore a ricevere Susanna e condurla a casa, e con
ciò levare i molti disturbi a V.S. ill.ma e sua Casa.
Qui accluso sarà il confesso
di saldo de fitti consaputi per l’anno 1723. Faccia V.S. ill.ma i suoi conti e
mi scriva quanto dovrò fare per renderlo soddisfatto per la dozzina di Susanna.
Qui siamo tutti in
ottima salute a riserva della mia
padagra.
La Signora Rosa riverisce con
tutto il cuore la mamma e tutti loro signori, il simile fanno la signora
Antonia e Stefano Maria come pur io che non posso essere ad Azzate e però, con
suo comodo, attenderò qui V:s: ill.ma, e tra tanto mi raffermo per sempre della
medesima
S.V. ill.ma
Bogogno 23 marzo 1723
Dev.mo e obbl.mo servitore e cognato
Pietro Francesco Prandina.
F
Adì 16 dicembre 1743 in
Azzate
Sarà contenta la Signora D.
Rosa Bossi Prandini, o per essa il Signor dottor Pietro Alberto di lei figlio
sborsare nelle mani del signor D. Gian Stefano Bossi mio fratello lire 152 e
soldi 2 e denari 6 dico lire 152.2.6 imperiali quali favano il saldo delle lire
312.2.6 che io sottoscritto ho spese nell’anno 1737 per far le provvisioni de’
speziali del Signor D. Pietro Alberto Prandini, avendo già ricevuto il di più
in due partite dalla suddetta signora Rosa, gliele è rimasta a darmi come sopra
le dette lire 152.2.6, che saranno ben pagate nelle mani del suddetto Signor D.
Gio. Stefano per saldo d’ogni mio credito che possi avere verso la suddetta
Casa Prandini, quanto sia d’oggi retro.
E per fede
Io Don Livio Giuseppe Bossi
Abate Lateranense
Ill.mo Sig. Sig. Mio Padrone
Colendissimo
Invio il mio servitore per ricevere
da V.S. ill.ma gli interessi consaputi non potendo io essere in persona per
vari impedimenti. Supplicherò adunque la bontà sua consegnarli al medesimo
dovendo io farne lo sborso in queste SS. Feste per la vestizione di mia
sorella, alla quale supplico la bontà sua volermi intervenire per onorarla con
la sua presenza che mi sarà di sommo favore. Io le invierei adesso il confesso,
ma stimo consegnarvelo in persona quando vorrà degnarsi di favorirmi ed augurandole
fra tanto dal Cielo felicissime le prossime SS. Feste Natalizie ricolme di
tutte le felicità immaginabili come pure a tutta la sua stimatissima Casa con
tutto l’ossequio ricevendolo per parte anche di mia moglie e tutti di questa mi
raffermo
Di V.S. ill.ma
Bogogno 17 dicembre 1741
aff.mo obbl.mo
servitore e nipote
Pietro Antonio Prandini
(di altra mano)
Io infrascritto confesso di
aver ricevuto lire 300 per l’interesse come sopra e in fede
Io Carlo Antonio
Lepora affermo.
All.mo Sig. e Sig. Padrone
colendissimo
Il Signor D. Gio. Stefano
Bossi – Azzate
Sig. Zio carissimo
Bogogno 10 dicembre 1753
Sen viene il mio camparo,
unitamente a quello di mio fratello per prendere le spine fatte tempo fa con
tanto di lei incomodo e le rendo distinte grazie. Le avanzo la notizia del
passaggio da questa all’altra vita dell’ultima mia figlia, in quest’oggi morta
per il vaiolo. Desidero sapere migliori nuove del prete Abate Zio carissimo, e
se fossi stato in libertà, avevo sommo genio d’essere a farci una visita; pare
quod differtur, che al sig. zio abate e signora zia, con tutta la stimatissima
di lei Casa, in nome anche di mia moglie e figlie, e nello stesso tempo
d’augurarle dal Cielo felicissime le prossime SS. Feste Natalizie ricolme
d’ogni benedizione e felicità a misura dei suoi e miei desideri e di sempre più
protestandomi quell’immutabile di fretta
Di V.S. ill.ma
Dev.mo e obbl.mo servo e d aff.mo
nipote
Pier Alberto Prandina
All’ill.mo Sig. Sig. Padrone
coll.mo il Sig. D. Gian Stefano Bossi – Azzate
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