DOCUMENTO N. 822
(Riassunto).
Aveva fatto un precedente testamento il 7 novembre 1676.
Sarà sepolto nella Parrocchiale di Azzate.
In suo suffragio dovranno essere celebrate 400 messe da
morto (di cui 200 dai Riformati e 200 dai Cappuccini di Varese). Qualora i suoi
eredi non assolvessero nomina suoi procuratori il fisico Ippolito Bossi e il
rev. Dottor Giovanni Beolchi che, col ricavato di una proprietà del testatore,
assolveranno a questa sua disposizione.
Alla moglie Gerolama sono riservati:
1) La
sua dote di lire 6.000 più l’aumento dotale di lire 1.000, come da istrumento
del 5 febbraio 1647 e 10 novembre 1674 nei rogiti di Giuseppe Perabò fq. Gio.
Antonio di Gazzada.
2) Tutti
i suoi gioielli, vestiti, biancheria, lo scrittoio con tutto l’occorrente.
3) L’usufrutto
di tutti i mobili, semoventi, panni, vino, grani e altri frutti di Azzate e
altrove, se conserverà però lo stato vedovile.
4) L’occorrente
quantità di tini e vasselli per contenere il vino.
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