Al Nobile Tommaso Benizzi, caporale, 8 Batteria, 19
Reggimento Artiglieria da campagna, 3 Gruppo, zona di guerra.
Domenica.
Caro mio Tommasino,
non puoi credere come io ti sono obbligata
della buona e cara tua memoria, verso me. In mezzo a disagi e fatiche tu pensi
anche a noi, ma tu sta certo che noi pure ti abbiamo sempre presente e si prega
molto anche per te.
Grazie tua cartolina del 24. Don Giovanni è mancato
all'affetto dei suoi cari, senza che nessuno s'accorgesse.
In questi giorni andrò a trovare le mie nipoti a Schianno.
Bravo che tu ne sei entusiasta di questa bella e nobile
guerra (come tu dici).
Speriamo che si venga ad allargare i confini di questa
nostra bella Italia, e dal modo con cui
si combatte tutto fa presagire in bene. Mai come oggi abbiamo potuto ammirare e
apprezzare i nostri bravi soldati.
Voglia Iddio esaudirci e vedere presto la fine. Intanto
noi non possiamo far altro che lavorare per sollevare da tante pene chi con
tanto amore, zelo, audacia si spinge verso il fronte. Bravi! Bene!
Ad Azzate nulla. Si sentono gli effetti della guerra e la
mestizia è in ogni cuore.
Il vostro bel casone. La vostra bella villa è chiusa.
Qualche rosa sboccia e mi parla di voi. Oh quanti pensieri! Ritorneranno i
giorni belli ridenti.
Ti saluto con vero affetto materno.
Sempre la tua
donna A. = RC. (donna Angiola
Riva Cottalorda?)
Don Vittorio bene. Fu indisposti tre me3si, ma ora ha
ripreso la sua vita normale. Da Como in carrozza Azzate e Crugnola sempre colla
sua carrozza. Il mio cavallo è andato in guerra. Provai gran rammarico al
vederlo partire.
Da solo una settimana io mi trovo qui perché fui a Torino,
per la seconda volta quest'anno, desiderando la zia Luisa un aiuto morale per
sollievo nel suo grande trasloco. Abita ancora a Torino ma in un alloggio più
moderno e migliore sotto ogni rapporto.
Quante volte ti ho pensato e come ridevo sola! E' una vera
commediante astuta e che tutto ottiene colla sua grazia. Ad Azzate pochissimo
mondo variato. Da noi nessuno perché la Sig. Valtolina sta a Milano
abbandonare suo figlio, i Conti Zuccheri pensarono meglio portarsi vicino a
Torino. La figlia Maria dopo l'influenza non stette mai bene così che ora fa
una cura. E noi poi sentiamo tutto questo vuoto colla vostra lontananza
specialmente, troppo abituati a condividere l'intera giornata.
Zio Vittorio ora è qui e sta bene. Vorrei tanto domandarti
della tua vita insolita, ma so essere la mia domanda indiscreta ... devo
tenermi tutta quanta la mia curiosità. Non è così, forse?
Scrissi ad Elena ma non ebbi alcuna risposta. Dov'è suo
marito? Mentre scrivo resto distratta da un usignolo che canta qui nel boschetto,
è una bella mattina ed il nostro laghetto è rallegrato da qualche barca dal
cappuccio bianco.
Ti mando il saluto amico della tua aria che tanto vuoi
bene delle montagne. Anche Rok cavallerescamente ti dà il suo zampone! Ti
manderemo una istantanea che faremo parte con noi due Grazie.
Carissime cose ed auguri d'ogni bene. Pensandoti.
Caro Masino,
farai certo le meraviglie vedendo anche i
miei caratteri, ma il pensiero costante per i nostri soldati non mi fa
dimenticare certo due parole per l'amico d'infanzia, sulla via d'essere eroe...
Leggiamo con vero piacere le tue notizie, noi parliamo spesso di voi tutti e di
te in speciale, e ti pensiamo nelle nostre passeggiate in giardino e nei
silenzi della sera, ben diverse da quelle gaie dell'anno scorso.
E le nostre risate? Torneranno ancora le belle giornate,
Azzate sembra vuoto e voi ci mancate tanto. E tu Masino ci conterai le tue
imprese guerresche e noi ti saluteremo come un eroe!
Così ti lascio con fervidi auguri e credimi sempre
Valentina
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