domenica 29 marzo 2015

LETTERA DI EUGENIA BENIZZI ALLA FIGLIA ELENA





Roma, 16 settembre 1945

Carissima,
                 la tua lettera mi giunse regolarmente: La colpa (ora) è mia perché ho involontariamente tardato: prima per l'indolenza di un non lieve malessere pur ripresa della mia casa e affezionata colite e poi perché sono stata ad Aquila da mamma Anna, portata là e riportata qui dal fratello suo in macchina.
Signorie a me non sono più abituata, perciò, fra preparazione e riadattamento al ritorno, perdonami se ho potuto essere più sconclusionata che mai. Grazie della lettera graditissima.
Ti avevo già scritto



ringraziandoti dei francobolli e dandoti altre notizie. Per ora qui niente altro di nuovo se non che i prezzi salgono rapidamente, benché si trovi, dal lato viveri, di tutto.
Mi dispiace della pena di tua cognata per il figliolo (Sono contenta che il mio pendolo ha avuto ragione insistendo che era tra i superstiti). Speriamo che il suo ritorno rimetta tutto a posto e la terribile parentesi di ansie sia presto chiusa. Ho sentito pure con piacere buone notizie dei tuoi cognati e di Carla. Questa, credo, sia ancora nell'età ingrata dell'adolescenza, dal lato fisico. Diventando più grande vedrai che unirà alla grazia e alla bontà anche i doni



del fisico. Da Nora Raimondi ho ricevuto un'altra lettera; più calma o almeno distratta perché le si è presentato - pare - un buon partito. (Questo però tra noi, per favore, perché è un po' perplessa e non vuole dir niente a nessuno finché non si sarà decisa).
Mi rincresce dei nostri guai reggiani e che non siate stati immuni da tutti quegli scombussoli... a forti tinte ... che hanno tartassato e tartassano l'umanità. Anche la mia casa a Pisa, su per giù, è, benché in proporzioni modeste in confronto a un palazzo e meno di un palazzo impegnativa - nelle medesime condizioni. Dal 1943 esiste solo per le spese! Per via indiretta ho sentito poco liete notizie della povera signorina Amalia: E' vero che sarebbe



rinchiusa? Me ne ha parlato la mia amica Sigismondi, amica a sua volta della baronessa De Roccard (se scrivo bene).
Noi, in salute, abbastanza bene. Grazie a Dio è la solita vita. Quanto sarei contenta se ritornaste qui! Tu mi dai la cosa tra un anno; è vero che il tempo passa presto, ma mi pare una data così lontana! E c'è ancora un inverno da passare. Questo è il mio terrore. Raccapezzeremo ancora qualche giorno di carbone per le economie di questi due ultimi anni, ma siamo alla ... polvere. I tuoi inquilini, come mio cognato, l'anno scorso restarono al fresco; si dice siano guaste anche le caldaie.
Carissima Elena, ti ho scritto non una lettera, ma un sacchetto di ... impressioni e notizie varie e chiudo ringraziandoti ancora e con un bacio affettuoso.
Ricordaci a Masino, ... specialmente che lo ricordo tanto spesso. Stavamo così bene quando vi avevamo vicini!
Giulio ti manda i suoi complimenti: Ancora un bacio
                                                                                       Eugenia


Il papiro sta benone.

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