Coviolo, sabato 10 gennaio 1948
Carissima zia Elena,
lunedì pomeriggio, al nostro ritorno da
Reggio, trovai la tua lettera e avrei voluto subito risponderti, ma proprio
aveva tanto da studiare che mi è stato impossibile.
Giovedì alle 8,15 sono ritornata a scuola e assieme alle
mie compagne ho constatato che la politica di De Gasperi ha molta influenza
sull'animo degli Italiani. Infatti il "caro" Alcide dice sempre:
Ricostruire! Ricostruire! e allora il mio egregio Sig. Preside ha fatto
ampliare (dai muratori) il nostro spogliatoio (non ci stavamo più dentro) e poi
ci ha fatto un altro gabinetto: Così dimostrerà a tutte le studentesse del R.
Istituto Enrico che l'America ci aiuta molto e che, inviandoci mattoni e
cemento ci permette di ricostruire...
Però vedo che a Milano fate tutto il rovescio: ogni 2 o 3
mesi crolla un palazzo!
Cosa ne pensa quel simpaticone di Greppi?
E la Madonnina
come sta?
Da due giorni c'è un sole splendido e sembra di essere in
Marzo e i saloni di Coviolo sono un po' più caldi.
Il maiale è morto lunedì e mercoledì Attilio ha macellato
il nostro e il vostro. Povere Bestie! (Però come sono buoni!). Altre novità
coviolesi: le galline fanno sempre le uova; la gatta occupa sempre la poltrona
vicino al fuoco, mentre sotto la stufa c'è il gatto dell'Ernesta. La
"Ditta Bertelli" sta bene. Due rose stanno per fiorire. E voi avete
la nebbia? Quand'è che tornate ad Azzate? Ho già capito che lo zio Masino vuole
divertirsi e non pensa che le Cottalorda sono dispiaciutissime che voi non
andiate ad Azzate perché sfumano i Vostri inviti a pranzo e, in mancanza
d'altro, si faranno invitare da Parenti che dovrà fare la polenta e il risotto
col latte. Poveretto!
Partiti voi, io andai dalla Maria a ritirar la lana ed era
arrivata per posta una carta da Roma (mi pare), che vi diceva di pagare il thè.
(La Maria mi disse che ci
avrebbe pensato lei).
Abbiamo passato un bell'inizio d'anno. Fummo tutti in casa
di zio Vittorio. Oltre a tutti noi c'era la Camilla Sforza , l'avv. Orazio
Toschi con sua moglie Pia e figlio Peppino e Carlo Saverio e Marica Balsamo.
Questi ultimi tre erano vestiti in abito da sera, perché alle 2 sono andati al
Casino a ballare con Carlo e Cocea, che aveva un bel vestito di velluto nero.
Nelle ultime ore del 1947 abbiamo giocato a "Mercante in fiera" e io
ho perso 100 lire. A mezzanotte abbiamo bevuto thè e spumante e mangiato vol -
au-vent, torte varie, biscione, meringhe con panna, fatta dal bravissimo zio
Vittorio. Le meringhe si sbriciolavano molto e, dopo che tutti ce n'andammo in
salotto, la sala da pranzo sembrava coperta (naturalmente solo il pavimento) di
fiocchi di neve! Giocammo poi a pinnacolo. All'una venne a mancare la luce e
zio Vittorio e Carlo montarono su una scala e aggiustarono una valvola che si
era rotta, perché avevamo tenute troppe luci accese. Mi dimenticavo di dirti
che zio Vittorio ed io il 31 avevamo
lavato e spolverato tutto il lampadario della sala, che quella sera luccicava
che era una bellezza. Andammo a letto alle 4 e il giorno dopo avevamo tutti
sonno. Nei giorni seguenti continuai a mangiar dolci. Andai al cinema a vedere
Macario e "Piccole Volpi" molto bello.
Io ho ora molto da studiare, però al sabato potrò
scrivere. Ditemi com'è andata la vostra serata alla Scala: pensa che qui a
Reggio a Teatro c'erano (così ha detto il dott. Fanti) due palchi con contadini
e contadine, quest'ultime con fazzoletto in testa! Povero mondo!
Sentiamo la vostra mancanza: Quand'è che tornate? Vi
raccomando intanto di stare attenti alla pressione. Quando uscite tenete gli
ombrelli sempre aperti, per via dei palazzi che crollano. Non si sai mai!
Scrivetemi. Presto verranno le viole e voi siete andati
via per paura del freddo!
A te e a zio Masino tanti saluti da papà e mamma; dalla
vostra Carla Maria[1] un bel bacione, che vi
prega anche di salutare i vostri ospiti.
[1] La nipote Carla
Gastinelli.
Reggio Emilia 31 gennaio 1948
Carissima zia Elena,
finalmente riesco ad avere
un po' di tempo per mandarti mie notizie e per dirti che di giorno in giorno
attendo sempre una lettera dei miei cari zii "lombardi". Ma invano! E
intanto studio, studio, studio fino a che il mio povero cervellino andrà in
acqua! Intanto però io mi sfogo a paste e a torte.
Mercoledì avrei dovuto studiare fino a mezzanotte e più e
allora ho deciso (con approvazione di tutti i Via Toschiani) di starmene a casa
giovedì mattina, perché c'erano a colazione dalla zia Giulia (siamo ancora da
lei da 15 giorni. Non ci vorrebbero lasciar andar via manco domani, perché
dicono che a Coviolo c'è freddo e solitudine) Andrea e la sua mamma.
Giovedì mattina io, papà e zio Vittorio siamo andati in
auto a Coviolo a dar da mangiare alle bestie, che sono magrissime. Ma la Lilla ha rubato il pacchetto e ha
mangiato tutto lei. Povera gatta! Siamo poi andati a Montecavolo a prendere
aceto e vino. Alle 12 3/4 siamo andati a tavola dove c'era alla fine il tuo
arcisquisito dolce, fatto dalla mamma che ha avuto un successone. La mamma
lunedì aveva fatto "una prova" per vedere se riusciva bene. Mentre lo
faceva è arrivata la Cocea
che ha voluto sentirlo e ha dovuto pulire la teglia, perché la mamma l'aveva in
fretta nascosto perché alla zia Giulia piaceva moltissimo. A tavola ha avuto un
successo e norme. La Norma
l'ha sentito anche lei e martedì la mamma l'ha fatto per la zia Gianna. Come
vedi le tue ricette sono molto buone e apprezzate da tutti.
Sono le ore 18 di domenica: La lettera voleva scriverla
ieri, ma poi sono andata fuori con la mamma e più tardi sono andata da
Livietta, dove ho conosciuto una ragazza
che forse un giorno sarà "stella" del cinema. E' molto carina e simpatica.
che forse un giorno sarà "stella" del cinema. E' molto carina e simpatica.
Ieri sera sentimmo Pierino, però non era bello come il
solito. Andai a letto alle 11 ,perché AR e genitori sono andati al Casino al
ballo, in abito da sera e quindi abbiamo voluto vederli.
Zia Gianna era in nero e AR in velluto nero e taffetas
rosa; stava molto bene. Stamattina io e papaà andammo a salutare lo zio Vito
che ha un po' di fifa perché dice che a Firenze sono un po' in ebollizione.
Speriamo il bene! Dopo volevamo andare a messa: Erano le 11,15 e siamo andati
in tre chiese, ma ormai le messe non
erano più valide. Allora di corsa siamo andati in S. Pietro dove c'è
sempre il vecchio Don Pasi ormai 84enne. Alle 15 sono uscita al sole con Norma
e Rudy. Gran caldo. Poi alle 16 sono andata con zia Giulia a mangiar paste e
zuppa inglese dalla bellissima pasticceria di Via delle Becelerie, eletta Miss
Stampa al veglionissimo di 8 giorni fa.
Ieri sera al Florida hanno eletto Miss Emilia la sig.
Franca Bonvicini, maestra di Reggio, perché la pasticcera non si è presentata
all'elezione.
Pare che sia bella, però 5 altre le hanno fatto la sfida,
sicché non si sa se sarà lei o no Miss Emilia. Intanto io perdo i milioni. Devi
sapere che la Norma mi
diede 20 giorni fa 2 biglietti della lotteria dell'A.C.L.I. che fu estratta l'8
dicembre. Io non ho mai tempo di andare a vedere quali numeri sono usciti e
così ieri sera Carlo Fornaciari mi ha detto che ci sono due biciclette estratte
che nessuno è andato a ritirare. I biglietti non li trovo più! Pensa che
disgrazia! Adesso però vado a mettere per aria la camera mia e spero di trovarli.
Ad ogni modo mi rassegnerò al destino mio tremendo e mi consolerò mangiando
paste. Però se domani andiamo a Coviolo non so come farò ad andare dalla bella
pasticcera!
Spero di mandarti una viola nella prossima lettera.
Domani, martedì e forse mercoledì avrò sciopero per solidarietà ai geometri che
vogliono diventare ingegneri. Poveri noi! Altro che palazzi di Milano. Faranno
crollare anche le fondamenta, pur essendo queste sotto terra! Scusa se scrivo
male ma forse sono le troppe paste che mangio.
Salutami tutti gli Azzatesi. Dì a Parenti che non faceva
sciocchezze e manda Valentina nelle suore o in Russia a far morire
"Stalin" d'amore per lei.
Tanti baci a te e allo zio dalla Vostra
Carla Maria[1].
P.S. Ier l'altro ha scritto Angelo Calvi che il 29
dicembre 1947 è stato soppresso il Comitato Alloggi di Roma.
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