Il
colonnello Carlo Gastinelli, nato a Castel San Giovanni, in provincia di
Piacenza, nel 1885 e morto nel 1936 si è sposato con la contessa reggiana Elena
Maria Benizzi ed è entrato nell'Arma di Cavalleria, 6° reggimento Lancieri
Aosta. Nel 1905 Gastinelli durante i primi mesi della Grande Guerra è promosso
al grado di capitano ed è collocato presso il XIV Corpo d'armata. Nel corso
della ritirata sul Piave, è addetto al comando di una grande unità mobile
impiegata in azioni di contrasto dell'avanzata austriaca. Le prove fornite gli
valgono la medaglia di bronzo al valor militare. Terminata la guerra è nominato
membro della Commissione di Controllo per l'esecuzione delle clausole di
armistizio con l'Austria-Ungheria; in seguito è destinato allo Stato Maggiore
dell'Esercito e, nel 1926, in qualità di colonnello, partecipa alla campagna
coloniale in Cirenaica; infine, dal 1935 comanda le Truppe celeri in Eritrea
durante la seconda guerra italo-etiopica, dove troverà la morte. Otterrà la
medaglia d'argento al valor militare. Le immagini che il fondo comprende sono
relative al primo conflitto mondiale: gli scatti degli originali datano,
infatti, 1916-1917. Essi riguardano, per lo più, le retrovie e le sedi dei
comandi; numerosi sono i ritratti degli ufficiali, in gruppo tra loro (in
alcuni di questi è visibile anche il capitano Gastinelli) e a contatto con la
popolazione civile nelle città conquistate. In particolar modo, sono
immortalati il capitano Scarpetta, il maggiore Pirzio Birotti, il tenente
colonnello Scala, il colonnello Grassi e i generali Etna e Caviglia; nelle
fotografie compaiono anche Emanuele Filberto duca d'Aosta; Vittorio Emanuele
conte di Torino e Vittorio Emanuele III a San Giacomo di Lusiana. Varie le
fotografie che documentano la preparazione delle trincee dell'Isonzo o i
soldati in combattimento o feriti nelle trincee sotto il Sabotino; i
camminamenti sul San Michele; le armi; i rifornimenti e i ricoveri, come quello
al Podgora. In evidenza, tra i luoghi raffigurati, Villa Giusti a Bassano, sede
del comando del XIV Corpo d'Armata, le rovine della città di Asiago e del suo
altipiano, le rovine di San Martino del Carso e di Doberdò. Il fondo originale,
al tempo raccolto in un album dallo stesso Gastinelli, è ora conservato
dall'Associazione Nazionale Arma di Cavalleria di Reggio Emilia, che ne è la
proprietaria e ne ha consentito la digitalizzazione all'Istoreco.
(Estratto da: Istituto per la storia della resistenza e
della società contemporanea in provincia di Reggio Emilia – Istoreco)
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