Firenze, 22 dicembre 1915
Carissimo fratello mio,
ti chiedo scusa se ho
atteso sinora a scriverti un rigo; tu sai benissimo che l'ho fatto per
indolenza, e perciò spero non me ne vorrai.
Volevo scriverti a lungo fin da quando ricevei la tua
carissima lettera ma non vi son riuscito che ora proprio alla vigilia di Natale
per dirti come tutti si soffra della tua mancanza in questa
ricorrenza per non poterti baciare ed abbracciare in questa festa famigliare.
ricorrenza per non poterti baciare ed abbracciare in questa festa famigliare.
Mi ha fatto immenso piacere il tuo cambio di guarnigione,
e penso che a confronto dei primi mesi di guerra, ora te la passerai come un
principe.
L'affare M. va a gonfie vele, e passate queste feste, ti
scriverò a lungo per dartene i dettagli.
Ciao, caro Masino, ti faccio i miei più fervidi auguri, e
ti bacio con tutta l'anima
Gianni
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