martedì 19 maggio 2015

PER LA CELEBRAZIONE DELLA MESSA NELL'ORATORIO DELL'IMMACOLATA






                                                              Filippo Visconti
                                           Arcivescovo della Santa Chiesa Milanese

Salutiamo in Dio i nostri diletti in Cristo Pietro Riva e Bianca Bossi coniugi nonché i bravi Claudio, Francesco e Alfonso fratelli del detto Pietro, della diocesi di Como.
Ci sono state recentemente rivolte a vostro nome preghiere con le quali voi avete prestantemente chiesto che noi impartiamo a voi la facoltà di far celebrare il sacrosanto sacrificio della Messa per vostra consolazione nell’Oratorio privato della casa di vostra abitazione.
Noi dunque, volendo benignamente acconsentire alle vostre preghiere e beneficare con grazie e favori speciali voi che ben sappiamo avere dichiarato e comprovato la verità, approviamo che l’Oratorio privato già costruito oppure da costruirsi nella casa di vostra abitazione nel luogo di Azzate che è nel popolo di Varese appartenente alla nostra Diocesi Milanese, a condizione che a tale scopo sia costruito decorosamente in muratura e adornato, libero da qualsiasi uso domestico e provvisto delle suppellettili necessarie per la celebrazione della Messa, sia visitato dal Parroco del luogo 



di Azzate che noi prescegliamo e deleghiamo a questo ufficio e quindi sia col rituale consueto benedetto. Inoltre approviamo che in esso Oratorio voi stessi Claudio, Francesco e Alfonso celebriate la Messa oppure che vi sia celebrata da qualunque sacerdote secolare da noi autorizzato o da qualunque sacerdote regolare che ne abbia avuto licenza dai suoi Superiori e ciò si intende per una unica Messa in ciascun giorno. Ciò a condizione che in quella vostra casa non sia stata ad altri già concessa facoltà di celebrare che sia ancora valida.
Con l’autorità di cui siamo investiti in questa materia a modo dei partecipi, noi vi diamo licenza valevole per un solo anno ed estesa alla presenza dei figli vostri e rispettivamente dei vostri nipoti e consanguinei ed affini che abitino con voi nella (vostra) medesima casa e degli ospiti vostri e dei vostri servitori, e ciò salva restando qualsiasi disposizione di ambedue i divieti e fatta eccezione dei giorni della Resurrezione di Pasqua e della Natività del Signore Nostro Gesù Cristo e delle altre feste solenni dell’anno e ciò in guisa che i figli e rispettivamente gli anzidetti nipoti, consanguinei ed affini ...

Dato in Milano dal palazzo nostro arcivescovile il giorni 21 fruttidoro anno VI della Repubblica (9 settembre) 1798

                                    Filippo Arcivescovo

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