mercoledì 22 luglio 2015

LA CRONACA VARESINA DI GIULIO TATTO DAL 1540 AL 1620 di Leopoldo Giampaolo


… “Volendo hora (poi che bastevolmente habbiamo favellato del Sacro Monte) descrivere alcuna cosa del nobile Borgo di Varese, e delle sue degne qualità; prima dirò come egli propriamente si chiama Vall’essito, cioè uscita dalle Valli, perché quivi confinano alquante Valli, cioè la Valle di Cuvia, la Valle Marchirolo, la Valle Ganna, la Val Lugano, la Val Travaglia e la Val Bogio, o Bodio”.[1]

… “Hora dirò come il Cielo è stato molto favorevole e liberalissimo a questo luogo per la sua limpidezza e felicità dell’aria sanissima con acque chiare, e salubre per l’abbondanza di tutte le cose bisognevoli al vivere humano: perciocché quivi si trovano fertilissimi (sic) vivi di tutte le sorti, al paro di qual si voglia luogo del Stato di Milano; quivi si trovano gran copia de buoni pesci per la qualità dei laghi che li sono vicini; la onde vicino a due miglia v’è il Lago di Varese detto di Gavirà, e quel di Lugano è discosto miglia cinque, e quel di Monà, Ternà, Comabio, Biandronno, di Ganna, di Ghirlo (sic) e di Brincio (sic), tutti questi sono lontani più di miglia doi;e dal Lago Maggiore e da quel di Como non v’è più di dodici miglia in circa”.[2]

… “Questa patria ancora molto si gode della sua libertà, per non esser ella come gli altri dello Stato infeudata ad alcuno, e non conosce altri padroni, che il nostro potentissimo re Cattolico e li suoi illustrissimi Governatori e Ministri; essendosi ella preservata nella sua antica libertà: consovenire alla Camera Ducale di grossa somma de denari, il che è chiaro della generosità de gl’animi di questa gente.
Dirò anco come il Podestà di Varese tiene amplissima giurisdizione e maggiore di quella di Vimercato, e di Gallarato, che sono tenute le prime dello Stato; onde tutti quei che abitano nelle terre sottoposte a Varese, non possono retirarsi dal giudizio d’esso, sotto pretesto d’esser in maggiore magistrato, o d’altro; oltre che nelle terre che sono sottoposte alla giurisdizione di Varese, ci abitano in quelle molte illustrissime famiglie, delle principali, et antiche del Ducato di Milano, senza ch’io dichi della giurisdizione, che ha per il maggior Magistrato nelle terre de feudatari circonvicine, che sono un numero grande.
Dirò ancora a maggior grandezza de Varesini, che hora ch’io frate Paolo Morigi scrivo di questo borgo la sua nobiltà, che in esso vi fanno residenza otto o dieci Dottori di Legge e tre eccellenti Dottori Fisichi, e molto onorati, e letterati procuratori; non ponendo in questo numero quei nobili Varesini che tengono residenza in Milano.
Voglio che ora diciamo di quelle terre che sono sottoposte alla giurisdizione di Varese, che sono: il medesimo Varese, Biumo di Sopra, Biumo di Sotto, Bosti, Giubiano, Casbeno.
Queste sono tutte castellanze di Varese.
S. Ambrogio, Masnago, velate, Calcinate delli Orrigoni, Bizzozzero, Gazada, Scianno, Malnate, Oltrona, santa Maria in Monte, queste terre della Fracia di Sopra, sono sottoposte per maggior Magistrato a Varese.
Azzate, Codelago, Buguzate, Dobbiate, Brunello, Lomnago, Daverio, Bodio e Galiate, soto tutte sottoposte a Varese”.[3]

… “Appresso, in Pavia v’è il Collegio de Griffi, a perpetua memoria di Casa Griffa, e di Varese”.[4]

… “Le famiglie più abbienti mandavano i loro figli a studiare a Pavia ove un Griffi varesino aveva fondato un collegio. Quasi tutti i Dottori locali uscivano dalla celebre Università pavese. Di studenti varesini in quella città abbiamo varie notizie nel manoscritto”.[5]

… “Il Mercato di Varese. Aveva un’importanza che andava oltre il valore locale poiché vi affluivano compratori e negozianti che giungevano dalla pianura e dalle restanti vallate prealpine ed alpine.
Si teneva da epoca immemorabile alla Motta ove nel secolo XII in occasione dei mercati venivano anche i giudici del Seprio per le mansioni del loro ufficio.
Dalla Motta datavano le loro sentenze, di solito di carattere civile. Vi si redigevano anche atti notarili.
Negli studi locali, a partire dal più antico (1347), si trovano articoli regolanti controversie fra acquirenti e venditori “sive in burgo sive ad Mottam”.[6]

… “Settembre 1586. memoria come la giesa sgradita delle monache de Santo Antonino dette de Lunate è stata consacrata il giorno de domenica allì 28 settembre 1586 per l’illustrissimo e reverendissimo Signor Gaspar Visconti recevescovo de Milano con molte cerimonie et durò il consegnar et dire la messa del detto illustrissimo recevescovo più di hore quatro. (Le monache di tal monastero furono ivi raccolte da S. Carlo che soppresse il loro convento di Luvinate. Appartenevano all’ordine delle Benedettine, ad esse si unirono più tardi le Clarisse del convento di Bosto castellanza di Varese”.

… “Giugno 1619. Giugno primo giorno bello et buono ma fresco. 2° il medesimo. 3° travaglia di nivoli et sole. 4° e 5é belli et buoni, de importanza co’ bon caldo sino alla sera che tona co’ qualche tempesta è Azzate però senza danno, et la notte seguente rumezzo co’ saetta et toni co’ tempesta a Morcote però poco danno”.[7]

… “Luglio 1616. Guastamento de vino de importanza nella Pieve di Brebia, Valcuvio, Valtravaglia, Val Bozo, Pieve de Arcisate et molti altri luochi che porterà danno assai”.[8]

… “Novembre 1604. E’ morto il mese presente il signor Simone Bosso presidente del Magistrato Ordinario di Milano, homo di grande valore”.[9]




[1] “Descrizione del nobile borgo di Varese e delle sue degne qualità et giurisdizioni” di Paolo Moriggia pag. XXI.
[2] Ibidem, pag. XXIII.
[3] Ibidem, pag. XXIII.
[4] Ibidem, pag. XXVI.
[5] Ibidem, pag. XVI. Sembra che il Moriggia abbiamo tratto queste notizie da un manoscritto. Quale?
[6] Ibidem, pag. XXXI.
[7] Ibidem, pag. 200.
[8] Ibidem, pag. 160.
[9] Ibidem, pag. 65.

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