sabato 18 luglio 2015

TRAMVIA ELETTRICA VARESE-AZZATE (primo tronco della mai realizzata Varese-Sesto Calende)


Il Comitato esecutivo per la costruzione della tramvia Varese-Azzate-Varano-Sesto Calende invita privati cittadini e pubbliche amministrazioni ad intervenire alla riunione fissata per domani alle 14 nella sala del Consiglio Comunale di Azzate per fare il punto della situazione e deliberare i provvedimenti necessari per dare inizio ai lavori.
Un manifesto, firmato dal presidente del comitato, Luigi Borghi e dai vice presidenti cav. G.B. Galli e Alberto Manzi, spiega il motivo della riunione: "Il Comitato da due anni lavora per conseguire lo scopo per il quale venne costituito. Nessuno sforzo e nessun sacrificio ha trascurato per portare in porto l'impresa. Ha diretto i suoi sforzi ad ottenere l'esecuzione del primo tronco di guidovia da Varese fino ad Azzate pur studiando l'intero tracciato: ed oggi vi afferma che l'impresa in tali limiti è assicurata, purché quanto da essa saranno per trarne incalcolabili vantaggi abbiano con un ultimo slancio generoso a completare il capitale necessario all'esecuzione dell'opera".
(Estratto da "La Prealpina" di sabato 19 ottobre 1907).

Oggi Domenica 20 Ottobre 1907 nella sala del Consiglio Comunale di Azzate ha luogo un’importante riunione convocata dai promotori della tramvia Varese-Azzate-Varano-Sesto Calende.
Fra i presenti si notano il Consigliere provinciale avv. Emilio Moroni, il Sindaco di Azzate Ernesto Galli, i fratelli conti di Collobiano, il barone Giuseppe Baroffio Dall’Aglio ed il nobile Benigno Bossi[1].
In assenza del Presidente del Comitato, comm. Luigi Borghi, altrove impegnato, assume la presidenza dell’Assemblea il cav. Giovanni Battista Galli di Varese, assistito dall’autore del progetto del tronco tranviario Loreto-Azzate, geom. Guido Galli.
Il Presidente, data lettura della lunga relazione riguardante il lavoro svolto dal Comitato in questi due anni, spiega che, per il momento, la progettazione riguarda solo il primo tronco Varese-Azzate, anche se l’obiettivo finale resta sempre quello di spingere la linea fino a Sesto Calende.
Il progetto prevede la costruzione di una nuova strada che, staccandosi dalla provinciale Varese-Gazzada in località Loreto, metta direttamente ad Azzate, eliminando curve e pendenze.
Il preventivo di spesa è di sole 80.000 lire, grazie alla concessione gratuita o a basso prezzo di alcuni terreni.
Il Comitato promotore propone pertanto di dare inizio alle opere di costruzione della strada Loreto-Azzate, usufruendo di una parte dei fondi raccolti tra i privati ed i Comuni.
La Società Varesina Imprese Elettriche per la costruzione e l’esercizio dell’intera linea chiede un sussidio a fondo perduto di 60.000 lire.
Come far fronte a queste spese? Il problema, al momento, non ha soluzione; è per questo motivo che il Comitato fa appello alla generosità dei presenti e, ritenendo esaurito il proprio mandato, rassegna le dimissioni, proponendo la nomina di una Commissione esecutiva.
L’avv. Maroni, dichiarandosi certo dell’appoggio materiale della Provincia, invita tutti i Comuni che trarranno vantaggio dalla linea a contribuire equamente.
L’Assemblea, plaudendo all’opera svolta dal Comitato, vota all’unanimità il seguente ordine del giorno:
  1. ridurre provvisoriamente l’impresa alla costruzione del primo tronco di
      tramvia Varese-Loreto-Azzate;
  1. costruire a spese dei sottoscrittori la strada Loreto-Azzate;
  2. concludere con la Società Varesina la convenzione, a condizione che la linea
      sia ultimata entro il 1910;
  1. prorogare le obbligazioni dei sottoscrittori a tutto il 1910;
  2. completare il capitale occorrente con sottoscrizioni a fondo redimibile;
  3. invitare i cessionari dei terreni a prorogare l’impegno a tutto il 1910;
  4. autorizzare il Comitato promotore a nominare una Commissione esecutiva per
      dare inizio alle opere.


Sua Maestà Vittorio Emanuele III con due Regi Decreti del 1910 e 1911 aveva autorizzato la costruzione delle tramvie da Varese ad Azzate e da Varese a Bobbiate[2]

Due foto della Stazione di Azzate. La linea venne inaugurata nel 1911 e fu smantellata nel 1949 e sostituita con autoservizio gestito dalla SVIT sino al 1963, dall'A.Spe.M nel triennio 1963-1966 e dalla Giuliani & Laudi dal 1966 a tutt'oggi.
                                           
                                          

Tranvia Varese-Azzate della Società SVIE, scartamento 1100 mm., elettrificazione 600Vcc, lunghezza Km. 6,96 aperta il 15.11.1911 chiusa nel 1949.



La Società Varesina per Imprese Elettriche[3], Anonima con sede in Varese, capitale sociale lire 6.800.000, il 10 Febbraio 1912 invia al Sindaco di Azzate una copia del




VERBALE DELLA VISITA DI RICOGNIZIONE DELLA TRAMVIA ELETTRIVA DA VARESE AD AZZATE[4]

Premesso che:
a)      Con domanda in data 20 Novembre 1909 la Società Varesina per Imprese
      Elettrice chiedeva la concessione per l’impianto e l’esercizio di una Tramvia
      a trazione elettrica da Varese ad Azzate;
b)      Sul relativo progetto si pronunciava favorevolmente sotto l’osservanza di
      talune avvertenze e prescrizioni, la III Sezione del Consiglio Superiore dei
      Lavori Pubblici con voto n. 732 del 13 Gennaio 1910;
c)      Con decreto 26 Agosto 1911 n. 6583 Divisione 6, la Regia Prefettura di Como
      concedeva l’assenso all’impianto ed esercizio delle condutture elettriche
      destinate alla trazione della Tramvia;
d)      Il 9 Settembre 1911 veniva presso il Ministero dei Lavori Pubblici in Roma
      stipulata la regolare convenzione per la concessione della Tramvia stessa;
e)      Con nota 4 Novembre 1911 n. 12014 il Regio Ispettore Capo del Circolo
      Ferroviario di Milano approvava il progetto di dettaglio della Stazione di
      Azzate, e ciò in conformità al disposto del sopra citato voto del Consiglio
      Superiore dei Lavori Pubblici;
f)        Il Ministero dei Lavori Pubblici (Ufficio Speciale Ferrovie) in seguito a
      richiesta della Società Varesina per Imprese Elettriche, autorizzava con
      telegramma n. 7862 Divisione XV del 5 Novembre 1911 il prefato Regio
      Ispettore Capo, a procedere alla visita di ricognizione della Tramvia,
      riferendone quindi al Ministero stesso per l’autorizzazione dell’apertura
      dell’esercizio;

i sottoscritti Ing. Cav. Uff. Carlo Nagel Regio Ispettore Capo Direttore del Circolo d’Ispezione di Milano, Ing. Cav. Cesare Bettolini Regio Ispettore Principale presso il Circolo medesimo con l’intervento dei Signori:
1.      Cav. Pasquale Faiella Direttore aggiunto Costruzioni Telegrafiche e
      Telefoniche dello Stato;
2.      Ing. Cav. Achille Longati Ingegnere Capo della Provincia di Como;
3.      Ing. Giulio Macchi Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di
      Varese;
4.      Ing. Giuseppe Pisoni Direttore dell’Ufficio Tecnico di Varese;
5.      Cav. Gio. Battista Galli Assessore del Comune di Varese;
6.      Cav. Ernesto Galli Sindaco del Comune di Azzate;
7.      Signor Giulio Schiannini Sindaco del Comune di Buguggiate;

hanno proceduto il giorno 9 corrente alla visita di ricognizione della linea constatando quanto in appresso.
La linea è costruita in conformità al progetto accompagnante la domanda 20 Novembre 1909, tenuto conto delle prescrizioni ed avvertenze del sopra citato voto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e per quanto riguarda la stazione di Azzate, in conformità ai tipi approvati dal Regio Ispettore Capo del Circolo di Ispezione di Milano con n. 12014 del 4 corrente con le seguenti varianti:

  1. I due raddoppi sulla linea Varese Bizzozero, previsti alle progressive 1120 e
     1350 circa il servizio della nuova tramvia furono sostituiti da un solo tratto a
     doppio binario dalla progressiva 1095 alla progressiva 1470; ed il terzo
     raddoppio previsto alla progressive 1630 e 1700 venne costruito alla
     progressive 1570 2 1670;
  1. Il raddoppio alla progressiva 1700 circa (dal bivio Bizzozero) fu invece
      costruito alla progressiva 1300 circa, per utilizzare un reliquato della
      Provinciale e per maggiore comodità d’incrocio;
  1. L’attraversamento della Strada Provinciale previsto al bivio con la nuova
      Strada Comunale per Azzate alla progressiva 2550 circa, venne invece fatto
      alla progressiva 2450, per migliorare le condizioni di visibilità;
  1. In corrispondenza al sottopassaggio della ferrovia Gallarate-Varese, la
      livellata per una lunghezza di circa 50 metri ha la pendenza del 7%;
  1. Non furono ancora costruiti i raddoppi alle progressive 3300 e 4300 circa;
  2. Non fu ancora posto in opera l’apparecchio telegrafico alla stazione di
      Azzate;

La lunghezza della linea e di metri 5740 misurata dall’ago dello scambio di diramazione della tranvia Varese-Bizzozero all’estremo della stazione di Azzate.
Il rappresentante della Direzione Compartimentale di Milano delle Costruzioni Telegrafiche e Telefoniche dello Stato dichiara che la Società concessionaria ha già adempiuto agli obblighi impostile da quella Amministrazione.
Il rappresentante della Provincia di Como chiede:
  1. Che vengano tolti d’opera i paracarri, ad eccezione di quelli alla Costa
      Cartabbia, tra le progressive 550 e 850, ed i pali telefonici esistenti lungo la
       linea dei paracarri da rimuovere;
  1. Che venga posta in opera la controrotaia al ramo esterno alla curva al
      sottopassaggio alla progressiva 0,740 per l’accesso all’esistente piazzaletto
      di deposito ghiaia;
  1. Che venga lastricata la Provinciale lungo il doppio binario in Viale Magenta
       tra la progressiva 1095 e 1470 dalla tramvia Varese-Bizzozero per tutta la
       larghezza dell’interbinario, del nuovo binario di raddoppio e per 50 cm. al di
       là di quest’ultimo. Tale richiesta è pur fatta ai rappresentanti del Comune di
      Varese per la tratta di traversa di proprietà di quest’ultimo. Invece della
      lastricatura limitata come sopra, potrà la Società provvedere a proprie spese alla
      selciatura dell’intiera carriera stradale lungo il doppio binario in Viale Magenta,
      salvo successivi accordi fra la spettabile Deputazione Provinciale di Como, il
      Comune di Varese e la Società Varesina per la manutenzione della strada stessa
      fino al cavalcavia delle Ferrovie dello Stato, e questo in considerazione della
      maggiore spesa derivante alla Provincia per la manutenzione della
      pavimentazione  in selciato;
  1. Nella tratta di cui al punto c), tra le progressive 1295 e 1390 venga coperto il
      fosso laterale alla strada.
  1. Vengano spostati due pali posti nella cunetta al raddoppio della Costa
      Cartabbia incassandoli nel muro.

I sottoscritti in rappresentanza del Ministero dei Lavori Pubblici (Ufficio Speciale delle Ferrovie) in esito delle eseguite constatazioni, avendo riconosciuto che gli impianti tutti costituenti la Tramvia trovansi, salvo le riserve di cui in appresso, in condizioni di garantire un sicuro e regolare esercizio; avendo riconosciuto che le condutture elettriche sono impiantate in conformità al Decreto d’assenso 26 Agosto 1911 n. 6583 della Regia Prefettura di Como ed in modo di non dar luogo ad osservazioni; considerato che dal giorno 5 Agosto 1910 ad oggi la Società Varesina ha aumentato di 6 vetture rimorchiate e 4 automotrici la propria dotazione di materiale rotabile e altre 3 automotrici sono ora in corso di costruzione, per cui è da ritenersi, salvo che per i carri merci, ampiamente soddisfatta la prescrizione imposta dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici circa la dotazione del materiale rotabile per la nuova linea (3 motrici, 3 rimorchiate e 4 carri merci); ritengono possa aprirsi al pubblico esercizio il tronco tranviario Varese (bivio Bizzozero) Azzate alle seguenti condizioni:
    1. Dovranno essere soddisfatte le condizioni richieste dalla Provincia di
      Como e dal Comune di Varese a tutela del loro patrimonio stradale, di
      cui ai punti a) b) c) d) e) del presente verbale, e ciò nei modi e nel
      tempo, che da tali Amministrazioni sarà prescritto;
    1. Prima dell’apertura all’esercizio dovrà porsi in opera il telefono[5] alla
      stazione di Azzate;
    1. Per ora, e fino a nuovo ordine la Tramvia farà soltanto servizio
      viaggiatori con treni composti al massimo di due pezzi;
    1. La velocità massima sarà di 30 Km. all’ora. La percorrenza minima
     dal bivio Bizzozero ad Azzate sarà di 21’;
    1. Tanto per il tronco comune alla tramvia Varese-Bizzozero quanto per
      la nuova linea, varranno, salvo la limitazione di cui al punto c) del
      presente verbale, le norme risultanti dal Regolamento Generale per
      l’Esercizio delle Tramvie Elettriche Varesine, approvato dal Ministero
      del Lavori Pubblici (Ufficio Speciale delle Ferrovie) con nota n. 2725
      Divisione XVII in d ata 27 Aprile 1911.
    1. Le fermate fisse e facoltative da attivarsi e le tabelle monitorie da porsi
      in opera sulla Tramvia prima della sua apertura all’esercizio provvisorio
      risultano dal seguente prospetto:



FERMATE FISSE    FERMATE FACOLTATIVE  TABELLE MONITORIE
0+300                                                 0+600                                                 0+310
facoltativa in salita                                1+080                                                 0+400
0+960                                                 1+430                                                 1+630
1+300                                                 1+630                                                 2+160            
2+160                                     fissa in discesa                                     3+430
facoltativa in salita                                2+350                                                 4+350
2+550                                                 2+900
4+400                                                 3+300
5+250                                                 3+850
5+650                                                 4+200
Stazione di Azzate                               4+800

I raddoppi alle progressive 3300 e 4300, di cui al punto V del presente verbale dovranno essere costruiti non appena se ne presenti la necessità durante l’esercizio a parere del Regio Circolo di Milano.
Fatto in doppio originale.
Milano, 9 Novembre 1911



Domenica 21 febbraio 1909
AZZATE

Oggi hanno luogo ad Azzate le preannunciate feste per l’inaugurazione dei lavori della tramvia Varese- Azzate. Fin dalle 9 del mattino la banda percorre le vie del paese, tutte imbandierate, suonando briose marce. Alle 10.30 la popolazione raggiunge la chiesa parrocchiale per la Messa solenne di ringraziamento. Il segretario generale dell’Opera Bonomelliana, don Enrico Druetti, dopo aver sottolineato l’importanza della giornata, parla dei problemi dell’emigrazione, invitando quanti lasciano la Patria “a comportarsi all’estero in modo da indurre gli stranieri a formarsi un’idea confortante del progresso e della civiltà italiana”.
Terminata la Messa, si forma un lungo corteo, che, con la musica e la bandiera della Società Operaia in testa, raggiunge la località scelta per la costruzione della stazione tramviaria. Sul palco prendono posto le autorità, tra cui l’on. Enrico Scalini, deputato uscente del collegio di Appiano-Tradate, il sindaco di Azzate, Ernesto Galli, il parroco, don Enrico Baggioli, il dott. Piero Castiglioni, medico di Azzate, il nob. Giacomo Cottalorda e l’impresario assuntore dei lavori, Cesare Passera. In religioso silenzio si procede alla cerimonia simbolica della posa della prima pietra: in un foro viene collocata una pergamena in ricordo della storica giornata, con le firme delle autorità. L’on. Scalini batte il primo colpo di martello sul basamento del futuro fabbricato: applausi. Il sindaco Galli ringrazia il presidente del comitato promotore, comm. Luigi Borghi, il quale, nonostante la tramvia abbia per meta solo Azzate – almeno per ora – ha ugualmente sostenuto le spese del progetto di massima, ha mantenuto inalterato il contributo promesso ed ha offerto gratuitamente il materiale rotabile. Rivolge un sentito ringraziamento anche a tutti coloro che “hanno lavorato e lavorano per affrettare il compimento dell’impresa, che sarà il primo passo per congiungere direttamente Varese con Sesto Calende, quindi col Piemonte e col Sempione”.
Il parroco, don Enrico Baggioli, invita a ringraziare Dio per la riuscita dell’opera e si augura “che il popolo di Azzate rimanga sempre com’è ora, buono, morigerato e rispettoso”.
Il lungo corteo con la banda in testa si reca quindi a Buguggiate per un momento di festa. Alle 17.30 autorità e invitati si riuniscono nel salone della casa parrocchiale per il pranzo. Tra una pietanza e l’altra si discute delle questioni che riguardano Azzate e limitrofi. Don Enrico ne approfitta per lanciare due proposte, che, se attuate, porteranno grandi benefici a tutta la plaga: la costruzione di un ippodromo alla Gazzada e la promozione di una serie di iniziative per lo sviluppo della villeggiatura popolare.

(Estratto la “La Prealpina” del 21 febbraio 2009, Accadde cento anni fa, a cura di Roberta Lucato).






Venerdì 24 febbraio 1909
VARANO BORGHI

Buona impressione ha suscitato l’inizio dei lavori di costruzione della Tramvia Varese-Azzate: gli abitanti sperano che in tempi brevi la linea sia prolungata fino a Varano, grande centro industriale, rimasto “isolato” e lontano dalle principali reti di comunicazione. L’industriale comm. Luigi Borghi, che ha sostenuto finanziariamente l’impresa, confida nell’appoggio dei deputati dei Collegi del Varesotto, che si sono mostrati consapevoli dell’importanza del progetto per lo sviluppo di questo centro.

(Estratto la “La Prealpina” del 26 febbraio 2009, Accadde cento anni fa, a cura di Roberta Lucato).
Sabato 12 marzo 1910.
La “Società Varesina per le Imprese Elettriche”, che si è assunta l’onere della costruzione e dell’esercizio della nuova tramvia Varese-Azzate, ha finalmente ottenuto dalla Deputazione Provinciale il “nulla osta” per l’impianto della conduttura elettrica in località “Due Strade”[6] ad Azzate. L’inizio dei lavori è ormai imminente.

(Estratto da “La Prealpina” del  12 marzo 2010 – Accadde cento anni fa a cura di Roberta Lucato).


12 maggio 1911

La tramvia Varese-Azzate, che ha sempre dovuto lottare contro molti ostacoli, prevalentemente di carattere burocratico, deve ora risolvere l’ennesima difficoltà: la Deputazione Provinciale ha apportato nuove modifiche allo schema di Capitolato, che saranno discusse e votate in una prossima seduta e che dovranno poi essere ratificate dal Consiglio Provinciale. La Società Varesina per Imprese Elettriche, incaricata della costruzione dell’esercizio della linea, sta facendo il possibile per accelerare la pratica.

(Estratto da “La Prealpina” del 12 maggio 2011 – Accadde cento anni fa a cura di Roberta Lucato).





La vettura del tram aveva un caratteristico colore bianco interrotto da una fascia verde sotto i sei finestrini. Era di dimensioni piuttosto modeste e poteva ospitare dodici persone a sedere e altrettante in piedi. A giudicare dalla fotografia aveva il posto di comando per il conducente sia in testa che in coda e questo fa ritenere che ai due capolinea non vi fosse l’anello per invertire la marcia o un binario girevole per ruotare la carrozza di 180 gradi. Per salire e scendere non vi erano le porte ma delle semplici sbarre che veniva alzate e riabbassate.
In questa fotografia il tram è appena arrivato da Varese e alcuni utenti si sono già portati in prossimità dell’uscita. Due signore, da poco giunte con il calesse trainato dal cavallo, hanno preso posto nella stazione per riparasi dal sole e un bambino, sotto l’occhio vigile del nonno, sta guardando con attenzione il tram che sopraggiunge.
Sullo sfondo il paese di Azzate. Si distingue chiaramente il campanile della chiesa parrocchiale, la Casa ….. (poi acquistata da Giorgio Zocchi), La Cascina Lomazzi, tutta la sequenza delle ville lungo la Via Volta, il torrione della Villa Benizzi-Castellani, la ciminiera della fabbrica di parquets dei Bossi in Ca’ Mera.
Il Viale delle Rimembranze non è ancora stato aperto e tutta quella zona è ancora priva di costruzioni.


                                                     La stazione della tramvia ad Azzate.





Venerdì 3 novembre 1911 venne effettuata una corsa di prova sulla Varese-Azzate. Per la prima volta una carrozza del tram percorse l’intera tratta Varese-Azzate: dopo anni di traversie, grazie all’impegno del comitato promotore, l’ambizioso progetto divenne realtà. La carrozza, che filava veloce attraverso la campagna, venne salutata festosamente dalla popolazione ancora incredula[7].
Sabato 11 novembre 1911 venne ufficialmente data la notizia che la tramvia Varese-Azzate sarebbe stata aperta al pubblico mercoledì 15 novembre. Dopo la visita di collaudo effettuata dall’Ispettore del Circolo Ferroviario di Milano, quella mattina giunse dal Ministero dei Lavori pubblici l’autorizzazione all’apertura. La linea fu divisa in due tratte, cioè Varese-Loreto e Loreto-Azzate. Il prezzo del biglietto normale per l’intero percorso fu di 20 centesimi, 10 per ciascuna tratta. Gli operai poterono usufruire di speciali biglietti mattutini a prezzo ridotto. Sulle vetture venne consentito di salire anche i cani[8].
Martedì 14 novembre 1911 tutto era pronto per l’inaugurazione della tramvia Varese- Azzate, fissata per il giorno dopo. La Società Varesina per le Imprese Elettriche, cui era affidato il servizio, avrebbe effettuato in giornata la corsa di prova. Il tragitto era breve, poco meno di 7 Km. La Varese-Azzate seguiva il percorso della tramvia di Bizzozero fino alla località Due Strade, poi, dal bivio, scendeva al Cuor di Sasso e passava sotto la ferrovia.
All’uscita il panorama era meraviglioso, l’occhio abbracciava tutta la catena delle Prealpi, il Monte Rosa e il lago di Varese, un quadro naturale che non aveva eguali e che variava ogni momento. La tramvia filava via rapida, scampanellando gioiosa. Ecco Azzate. La stazione si trovava sul lato che dava verso il Cimitero, di fianco alla Cappelletta Martignoni: si trattava di una costruzione graziosa, circondata da un piccolo giardinetto, che ricordava lo stile delle stazioni svizzere. I binari si protendevano per un buon tratto oltre la stazione, forse un invito a realizzare il desiderato prolungamento verso Sesto Calende. Ottimo fu l’esito della prova[9].
Mercoledì 15 novembre 1911 fu il primo giorno di esercizio della nuova linea tranviaria Varese-Azzate. Tutto procedette regolarmente, nessun inconveniente nonostante il grande affollamento: gli abitanti di Azzate e Buguggiate, che da anni attendevano quel momento, presero d’assalto le vetture, che filavano via veloci attraversando la campagna. Malgrado il cielo coperto, anche molti varesini approfittarono dell’occasione per recarsi in tram ad Azzate e godersi il viaggio e il panorama. Il comitato promotore della tramvia, capeggiato da Ernesto Galli, sindaco di Azzate, poté dirsi soddisfatto: dopo tanta fatica e tanti incagli, finalmente il sogno era diventato realtà e quelle dimenticate[10] popolazioni potevano godere dei vantaggi di un rapido ed economico mezzo di comunicazione col capoluogo di Circondario[11].
Sabato 25 novembre 1911 dopo l’apertura della Varese-Azzate, si tornava a parlare di un progetto di cui si discuteva da anni. La tranvia Azzate-Sesto Calende.
L’avv. Renato Piceni, assessore anziano di Gallarate, nonché membro del comitato pro tranvia Azzate-Sesto, ammiratore di quella amena plaga giustamente definita la “Svizzera lombarda”, spiegava in una lettera alla Cronaca Prealpina lo scopo dei promotori della linea: 1) favorire lo sviluppo dei paesi rimasti privi di comode vie di comunicazione, fra cui Daverio, Crosio e Vergiate; 2) congiungere la città di Varese e i paesi del Varesotto e dell’alto gallaratese con il lago  Maggiore, il Sempione e il Gottardo.
Non bisogna mai trascurare il fatto – osservava - che la Azzate-Sesto avrebbe favorito le comunicazioni con Angera e altri comuni del lago, a patto di migliorare l’attuale servizio di navigazione.
La nuova linea tranviaria avrebbe servito una popolazione complessiva di oltre 35.000 abitanti e avrebbe ridotto la distanza tra Varese e Sesto, allora di 31 Km, a soli 16 Km[12].
Mercoledì 6 dicembre 1911 il nuovo prefetto di Como, comm. Riccardo Lualdi, arrivò quella mattina a Varese in visita ufficiale, accompagnato dalla sua signora.
Ricevuto alla stazione dal sottoprefetto conte Paolo D’Ancona, dal sindaco avv. Federico Della Chiesa e da alcuni assessori, raggiunse il Palazzo municipale per la presentazione alle autorità, ai capi uffici del Comune e ai presidenti delle principali istituzioni cittadine. In compagnia del sindaco, del sottoprefetto e consorti, si recò quindi alle Scuole femminili.
Terminata la visita, la comitiva si divise: le signore proseguono per l’Asilo infantile, mentre il prefetto, il sottoprefetto e il sindaco visitarono le Scuole e l’Istituto Tecnico, le Scuole elementari maschili, il Ginnasio Civico, il Liceo Privato[13] e il Collegio Civico.
La moglie del prefetto rimase colpita dalla preparazione dei bambini dell’Asilo, che la salutarono con una dimostrazione patriottica al grido di “Viva l’Italia! Viva Tripoli!”, mentre il prefetto lodò l’ordine assoluto che regnava in tutte le scuole varesine.
Dopo la colazione le signore si recarono ad Azzate, a bordo di una speciale vettura messa a disposizione dalla Società Varesina per Imprese Elettriche, mentre i signori visitarono il Civico Ospedale, ricevuti dal presidente della Congregazione di Carità, ing. Paolo Molina e dal direttore del nosocomio, prof. Scipione Riva Rocci.
Il prefetto espresse la sua più profonda ammirazione per quel grande ospedale, dotato delle migliori attrezzature e concluse la sua visita a Varese con un saluto agli anziani del Ricovero di mendicità e ai bambini dell’Orfanotrofio maschile.
Venerdì 15 dicembre 1911 gli abitanti di Azzate furono più che mai soddisfatti della nuova tranvia Varese-Azzate, per la quale il comitato promotore, capeggiato dal sindaco Ernesto Galli, dovette lottare per anni, superando ogni genere di difficoltà. Allora, vista la comodità, lo stesso comitato aveva iniziato le pratiche per un prolungamento della linea, almeno fino a Daverio, se non fino a Vergiate e Sesto: altri comuni avrebbe potuto così giovarsi dei vantaggi offerti dalla tramvia. Comuni allora isolati, dimenticati da tutti. Per prima cosa occorreva riprendere il progetto già studiato anni prima e migliorare la viabilità tra Azzate e Daverio, soprattutto sistemando la cosiddetta “salita” al Castello. Il comitato era già al lavoro, stava raccogliendo fondi per adeguare le strade alle necessità della tranvia: quando questo primo passo sarebbe stato compiuto, si sarebbe potuto inviare domanda al Ministero[14].
Indubbiamente la tramvia Varese-Azzate, inaugurata nel mese di novembre 1911, ha notevolmente contribuito ad avvicinare la città ai paesi della Val Bossa ed ha avuto come immediata conseguenza la rivalutazione dei terreni da 1 lira a 6-7 lire al metro quadro in seguito alla crescente richiesta di costruzione di nuove ville.
Questa realizzazione, per altro ritenuta più dispendiosa per la presenza di molti dislivelli, spingeva i Sindaci di Varese, Azzate, Vergiate e Sesto Calende ad invitare le massime autorità del Circondario ad intervenire alla riunione che si sarebbe tenuta nella sala consiliare di Vergiate per discutere di un importante progetto: la costruzione di una nuova linea ferroviaria o tramviaria Varese- Sesto Calende.
Partendo dal capolinea della tranvia elettrica Varese-Azzate  si potrebbe proseguire con una linea a scartamento ridotto fino a Sesto, passando per Azzate, Valle dello Strona e Vergiate, una linea destinata a mettere in comunicazione diretta i paesi del lago di Varese con quelli del lago Maggiore e del Sempione.
Dopo aver interpellato la Società Varesina per il imprese Elettriche, disposta ad assumersi l’esercizio della linea, i promotori della Varese-Sesto hanno incaricato l’ing. Giulio Rusconi Clerici di Milano di redigere un piano tecnico-finanziario da sottoporre all’esame dei sindaci dei Comuni interessati. Detto piano sarà presentato nella riunione del 29 ottobre, al termine della quale si procederà alla nomina del comitato esecutivo che si occuperà dell’attuazione del progetto[15].
Come convenuto domenica 29 ottobre 1911 si riuniscono i sindaci della zona nella sala del Consiglio Comunale di Vergiate. Intervengono, fra gli altri, l’ing. Luzzati della Società Varesina per Imprese Elettriche e i sindaci dei Comuni di Sesto, Casale Litta, Mornago, Somma, Comabbio, Mercallo e Gallarate. Presa la parola, il Consigliere provinciale prof. Angelo Bellini ricorda che l’idea di mettere in comunicazione i paesi del varesotto col Lago Maggiore non è nuova: “Alcuni anni fa partecipai a Varese a una riunione in cui fu discusso il progetto di costruzione di una linea Varese-Sesto, ma poi l’iniziativa fallì perché considerata troppo impegnativa. La recente realizzazione della linea tranviaria Varese-Azzate potrebbe ora facilitare l’attuazione della Varese-Sesto, lunga solo 16 Km[16].



Cesare Maffioli mi ha fornito queste informazioni.
Inizialmente il tram era composto da una sola carrozza che racchiudeva in sé le caratteristiche di motrice propriamente detta e carrozza riservata ai passeggeri. Col passare del tempo e con l’aumento dei passeggeri, soprattutto nelle ore di punta, si dovette attaccare alla motrice una seconda carrozza. Questo comportò anche la necessità di creare ai due capolinea un secondo binario che serviva per lasciare in parcheggio la seconda carrozza mentre la motrice, attraverso opportuni scambi di binario, andava avanti e indietro, per posizionarsi dalla parte opposta alla quale era arrivata, essendo indispensabile che la motrice si trovasse sempre in testa.
Finché la carrozza era una soltanto questo problema era stato risolto mettendo un posto di guida sia in testa che in coda. Era sufficiente che si alternasse ai due posti il guidatore che, all’andata si posizionava in testa e al ritorno si posizionava in quella che fino a qualche istante prima era stata la coda.
Era anche necessario cambiare l’orientamento del pantografo (in dialetto la chiamavano la pertegheta) che prendeva corrente dalla linea elettrica, servendosi di una fune che pendeva dall’alto.
Poiché il binario era uno soltanto, a metà strada, e più precisamente il località ……. era stato creato un byepass diremmo oggi che dava la possibilità al tram che arrivava per primo di sostare in un’area di parcheggio in attesa che giungesse quello in direzione opposta.
Tutti questi particolari sono stati abilmente documentati da un importante quadro ad olio eseguito dal valente decoratore Egidio Nicora detto Pincireu il 14 marzo 1914 che firmò la sua opera: “Panorama di Azzate – Manifattura Egidio Nicora – decoratore – Azzate 14.3.1914”. Aveva alle sue dipendenze un folto gruppo di operai che lo coadiuvavano nel suo lavoro (da qui il nome di Manifattura) e lasciò la traccia più significativa della sua arte nella decorazione della quasi totalità della chiesa parrocchiale di Azzate nel 1929.
Nel quadro del Nicora, in prossimità della stazione del tram, si notano, tra i tanti, due particolari che vale pena di sottolineare. Il primo è rappresentato dal cartello indicatore posto all’incrocio della Via Vittorio Veneto che segnala il Ristorante Belvedere, gestito dal valente salumiere Carlo Bolla ed il secondo è la presenza della cappellina Martignoni che verrà abbattuta per fare posto al nuovo insediamento di negozi lungo la Via Piave.
Gli abitanti di Azzate, di Buguggiate, di Loreto, di Cartabbia e di Cuor di Sasso che erano abituati da sempre a recarsi a Varese a piedi o in carretto venivano invitati a gran voce dai conducenti del tram a servirsi del nuovo mezzo di trasporto quando li incrociavano lungo il percorso.
Del tram si servivano anche gli abitanti dei paesi circonvicini, soprattutto i marosée ossia i commercianti di bestiame, che lasciavano i loro calessi all’Osteria della Colomba e poi si servivano del più comodo mezzo di trasporto per recarsi al mercato di Varese.
Proprio per venire incontro alle necessità delle persone che prendevano il tram, la famiglia Campi che gestiva l’Osteria della Colomba pensò di costruire una piccola zona di ristoro in legno, che fu detta il Cafferino in legno, antenato del più celebre Cafferino che fu costruito in muratura qualche anno dopo. Nel primo Cafferino non arrivava ancora l’acqua potabile e perciò veniva portato con dei secchi dall’Osteria della Colomba.
Un’assidua viaggiatrice era la Bagarina che portava le uova e la verdura ai suoi affezionati clienti di Varese e quando le capitava di portare nella cesta qualche pulcino, lo nascondeva accuratamente sotto il sedile per non pagare il doppio biglietto, con la complicità dei conducenti che, conoscendola, chiudevano un occhio.
Si racconta che un burlone (Ubaldo Macconi) avesse allentato il freno del tram mentre era in sosta alla stazioncina di Azzate e la carrozza si sia messa in moto pian pianino e sia giunta per inerzia fino a quasi il Geni.





Azzate-Vergiate-Sesto Calende[17]

Si riunisce il comitato promotore della ferrovia Azzate-Vergiate-Sesto Calende per discutere della proposta avanzata dagli abitanti di Vergiate, che chiedono di far passare la linea ferroviaria a monte del paese anziché a valle. L’ing. Rioccardo Luzzati, progettista della “Società Varesina per Imprese Elettroche”, pur condividendo le ragioni esposte, dimostra l’impossibilità tecnica e finanziaria del passaggio a monte. Segfue un vivace scambio di vedute, al termine del quale il comitato approva il tracciato già stabilito. L’ing. Luzzati, dopo aver assicurato che la “Varesina” intende dare immediata attuazione al progetto, dà lettura della ripartizione dei sussidi richiesti alle Province e ai Comuni interessati.









[1] Come dire le persone che contano.
[2] Vedi Raccolta Ufficiale delle Leggi e Decreti del Regno edita dalla Stamperia Reale.

[3]  Dalla carta intestata della Società Varesina Imprese Elettriche si ricavano i seguenti numeri di telefono: Direzione n.
    58, Stazione Bettole n. 100, Stazione di Varese n. 298, Posto di Guardia n. 10, Officina S. Ambrogio n. 345. Indirizzo
    telegrafico: Imprese Elettriche – Varese.
[4] A.C.A., Cartella 26, Categoria 10, Classe 9, Fascicolo 19, Anno 1912

[5] I paesi di Azzate, Buguggiate e Brunello vennero pure collegati alla rete telefonica con due linee che da Varese confluivano al posto pubblico del “Cafferino”. Gli abbonati erano 23. Una terza linea venne aggiunta in tempo di guerra quando da Milano sfollò al Castello di Azzate la Rinascente. (I Carabinieri di Azzate furono collegati nel 1924).
[6] Bivio Via Gasparotto-Viale Borri dove di biforca la tramvia per Bizzozero e per Azzate, che però è ancora in territorio di Varese.
[7] La Prealpina del 3 novembre 2011, 100 anni fa di Roberta Lucato.
[8] La Prealpina dell’11 novembre 2011, 100 anni fa di Roberta Lucato.
[9] La Prealpina del 14 novembre 2011, 100 anni fa di Roberta Lucato.
[10] L’aggettivo potrebbe sembrare esagerato, ma non bisogna dimenticare che, a quei tempi, non c’erano le automobili di oggi e anche raggiungere Varese poteva costituire una difficoltà per quelli di Azzate e Buguggiate.
[11] La Prealpina del 15 novembre 2011, 100 anni fa di Roberta Lucato.
[12] La Prealpina del 25 novembre 2011, 100 anni fa di Roberta Lucato.
[13] Aveva sede presso la Villa S. Albino.
[14] La Prealpina del 16 dicembre 2011, 100 anni fa di Roberta Lucato.
[15] La Prealpina del 25 ottobre 2011, 100 anni fa di Roberta Lucato.
[16] La Prealpina del 29 ottobre 2011, 100 anni fa di Roberta Lucato.
[17] Estratto da “Accadde 100 anni fa” di Roberta Lucato da “La Prealpina” del 22 giugno 2013.

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