Guardando questa fotografia risulta veramente difficile
immaginare dove fosse posizionato l’Oratorio di San Biagio al Castello di
Azzate. La presenza dell’affresco a carattere religioso sopra la porta ha
indotto i più a pensare che esso facesse parte della decorazione pittorica
dell’oratorio ma non si riesce a intuire in quale direzione esso si
sviluppasse. Sicuramente non in estensione dell’affresco stesso poiché avrebbe
ostacolato l’ingresso dell’abitazione sotto il portico e nemmeno dalla parte
opposta poiché avrebbe “invaso” lo spazio oggi riservato a cucina.
Sembra più probabile che l’oratorio fosse dislocato da
un’altra parte e più precisamente nell’attuale piazzetta antistante l’ingresso
della Villa Bossi-Zampolli, come risulta da una copia del catasto di Maria
Teresa, ed era addossato al fabbricato sul quale sono state recentemente
affrescate delle finestre, che fanno da abbellimento scenografico ai due
avancorpi della villa.
Sappiamo che la regina Maria Cristina di Borbone, intorno al
1838, aveva fatto abbattere l’oratorio, ormai caduto in disuso, per creare lo
spazio necessario alle sue maestose carrozze per affrontare la leggera salita
che portava al cortile d’onore della villa.
L’affresco rappresenta la Madonna in trono col Bambino
accompagnata a sinistra da San Venanzio e Santa Caterina d’Alessandria a
destra, riconoscibile dalla palma che porta nella mano e dalla ruota con la
quale subì il suo martirio.
Siamo poi sicuri dell’attribuzione a San Venanzio, vescovo
spagnolo, e quindi estraneo alla cultura azzatese? Non potrebbe trattarsi
invece di San Biagio, anche lui vescovo, e quindi patrono dell’oratorio a lui
dedicato?
(Inserire la ricostruzione del catasto di Maria Teresa).
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