Il territorio comunale di Azzate ha la forma approssimativa
di uno stivaletto con la punta molto allungata e rivolta verso il basso.
Confina a Nord con il Lago di Varese; a Est con il Comune di
Buguggiate; a Sud con i Comuni di Brunello e di Caidate e ad Ovest con i Comuni
di Crosio della Valle, di Daverio e di Galliate Lombardo.
Tre di questi confini sono segnati in modo naturale e sono
costituiti: ad Ovest dalla Roggia Vecchia, una volta detta Roggia del Patéco,
le cui acque erano sfruttate per muovere le ruote del Molinello, del Mulino di
Rocco e del Mulino di Cesare, prima di andare a sfociare nel Lago di Varese; a
Est dalla Roggia Nuova, che scorre per il primo tratto nella Valciasca dov’era
installato il quarto mulino di Azzate, detto appunto della Valciasca, che
serviva anche per la popolazione di Buguggiate e a Nord dal Lago di Varese. Il
quarto confine, quello a Sud, non è così netto ed è piuttosto convenzionale: è
segnato sotto le falde del Colle di Montalbo, del Colle di S. Quirico, del
Monte Perada (Brunello) e della Collina di Dobbiate.
Il confine Nord del Lago di Varese coincide con il punto più
basso di tutto il territorio comunale, essendo posto a 238 metri sul livello del mare.
Dal lago, dopo una fascia di territorio quasi pianeggiante,
che rappresenta una zona esclusivamente agricola ed in cui sono insediati gran
parte dei cascinali di Azzate (Cascina Traverso, Cascina Fiori, Cascina Prada e
Cascina Galgino), il suolo incomincia ad ondularsi e diventa sempre più
scosceso sino a raggiungere la quota di 332 metri . Questa zona mediana, con
andamento Est-Ovest, si mantiene ad un’altezza media di 330 metri e rappresenta l’area con
maggior sviluppo edilizio. In essa si elevano di qualche metro le tre alture
che costituiscono gli insediamenti più importanti: la Via Volta-Piazza Cairoli
con massimo in altezza in corrispondenza della Ca’ Mera a 332 metri ; la Frazione Castello con
massimo in corrispondenza della Villa Bossi-Zampolli a 334 metri e la Frazione Vegonno a 338 metri .
Completa questo quadro la
Collina di S. Quirico che con i 415 metri della “Torre” rappresenta
il punto più alto del territorio comunale di Azzate.
Una roggia che nasceva nella depressione tra il Colle di S.
Quirico e la frazione di Erbamolle scorreva un tempo a cielo aperto finché, per
la necessità di allargare la strada, venne immessa in una tubazione sotterranea
sopra la quale fu steso un manto di asfalto. Le sue acque erano sfruttate per
alimentare due lavatoi: uno era nelle vicinanze dell’Osteria dei Cident in Via
Isonzo, gestita dalla Famiglia Magni (qui esisteva anche una pesa pubblica). La
roggia passava sotto la strada provinciale (prendeva la denominazione di “Foss
da Camp” e alimentava il lavatoio della Cascina Campo) e proseguiva lungo le
attuali Via Colli e Via Matteotti.
Un terzo lavatoio, il più importante, era posto proprio di
fronte alla casa dei sarti Triacca, dove in seguito il capomastro Vittorio
Olivarez costruì il suo deposito di materiali edili, e veniva alimentata da una
piccola roggia che nasceva nella palude dove poi è sorta la Caserma dei Carabinieri, il
Municipio, le Scuole Medie, la Posta
e gli Ambulatori Medici.
Il nuovo lavatoio venne costruito dietro la segheria
Boschiroli, che divenne poi il Consorzio Agrario.
Il percorso della roggia è quasi terminato; poche centinaia
di metri lo separano dalla Valciasca dove andrà a confluire.
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