L’amministrazione Comunale di Azzate aveva a suo tempo intitolato
una via del paese all’eroe dei due mondi. Bisogna infatti ricordare che egli,
provenendo con le sue truppe da Travedona Monate, in prossimità della località
Marogna di Daverio, vide davanti a sé l’imponente costruzione del Castello di
Azzate e dubitò che vi potesse essere insediata una piccola guarnigione
austriaca. Preferì non correre il pericolo di uno scontro e, perciò, deviò il
suo percorso e raggiunse Morazzone dove il 26 agosto 1848 avvenne la celebre
battaglia.
Sicuramente Garibaldi ebbe contatti con il conte Claudio
Bossi che aveva già abbandonato il Castello di Azzate e quando l’eroe si ritirò
a Caprera non mancò di dimostrargli tutta la sua amicizia e gli inviò un
esperto contadino azzatese a impiantargli le viti necessarie al vigneto che intendeva
realizzare sull’isola.
Si trattava di Gerolamo Nicora della Cascina Campo di
Azzate, antenato del compianto Luigi Nicora, Sindaco di Azzate dal 1980 al
1985.
Società Agraria di Lombardia
Congresso Agrario in Varese
Vista la Relazione del Giurì, ed il Capo 1° del Regolamento annesso al
Programma di Congresso 8 Marzo 1871 ha decretata l'aggiudicazione di una
Medaglia di Bronzo ed un libretto della Cassa di Risparmio al Signor Gerolamo
Nicora, massaro del Conte Collobiano[1],
in Azzate per solerzia ed intelligenza nella coltivazione dei Vigneti.
In fede di che gliene rilascia il presente Diploma.
Varese 3 ottobre 1871.
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Da quanto mi ha riferito Diego Dalla Gasperina, Garibaldi a
Sesto Calende si imbarca su due piroscafi e approda a Laveno, da dove inizia la
marcia di avvicinamento a Varese. Giunto
a Travedona Monate si dirige verso Azzate (sarebbe interessante
conoscere la sequenza dei paesi che attraversa) ed è durante quest’ultimo
avvicinamento che intravede, in lontananza, l’imponente costruzione del
Castello di Azzate che gli incute timore, ipotizzando che possa esservi
stanziata una piccola guarnigione austriaca a difesa della strada per Varese.
[1] Nel frattempo il conte
Filiberto Avogadro di Collobiano era subentrato alla regina Maria Cristina di
Borbone, vedova del re di Sardegna Carlo Felice, nella proprietà del Castello di Azzate
acquistato nel 1833 da Lorenzo Obicini che, a sua volta, lo aveva acquistato
del 1815 dal conte Claudio Bossi.
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