Alla Principessina Vera de Kiriacoff
Via Sistina 32, Roma
Firenze, 15 gennaio 1884
A scuotermi di dosso l'impressione di uno spleen
formidabile, vengo a te, bella mia e ti dico il rammarico della partenza, e la
noia del viaggio.
Oh Roma ! La mia bella Roma! Il Pincio, il Corso ed i
viali solitari di Villa Borghese, ove si passeggiava insieme, sotto la fida (?)
scorta di Miss Arcinbald Lewis, la rigida, austera e lunghissima governante
inglese, che la principessa tua madre credeva necessaria alla tua custodia; non
alla mia, che una figlia della libera Amera, la quale ha attraversato l'Oceano
sola ... o quasi (che mio cugino Dich non conta) non teme no, gli attacchi di
nessun genere, compresi quelli degli attachés d'ambasciata!
Ricordi il biondino sentimentale che rappresentava Sua
Sacra Apostolica ed Ungherese Maestà presso il Vaticano? Con qual garbo
raccoglieva mammole, onde offrile a te; cioè... non precisamente a te, ma alla
tua corona chiusa. (Scusa sono cattiva, ma son tanto uggita, sapessi! Smetto di
scriverti? No, continuo e per rialzari gli spiriti abbattuti darò al mio amor
proprio qualcosa che assomigli ad uno zuccherino parlando di quell'altro
attaché, sai bene il Chiliano brillante, elengantissimo che quello poi i
mughetti li portava proprio per me e me li offriva qual tenue testimonianza
dell'ammirazione in lui destata dallo splendore dei miei occhi verdastri da
Walchirie. Oh che allegre ricordanze.
E mia matrigna pretende che Firenze val Roma!!
Si può dire unos sproposito simile? Ma già, quando mai
saremo d'accordo io e lei?
Ti lascio Vera mia. Dimmi tutta la verità te ne prego.
Veritas. Veritas. Quanto penserò a te domani sera! Io pure
ballerò, ma... Oh, s'il fallait tout dire.
Addio cara, ti abbraccio affettuosamente
la tua Pussy
P.S. Con chi ha ballato il Cotillon?
To Miss
Hate Witridge
Hotel New
York, Firenze
Roma, 20 gennaio
Cara,
son
spiacentissima doverti dire che i mughetti hanno cambiato domicilio. Ornano
adesso quotidianamente il manicotto della piccola Margherita de Ciry, la
brunetta che sotto le spoglie della più spigliata fra le zingare, attirò
l'ammirazione generale al famoso ballo in costume della ..., quello stesso
ballo che valse a te trionfi di Walchirie.
Che vuoi, è così! Consolati col detto "Fragilità, il
tuo nome è... uomo!
Ed ora che ho finto credere alle tue note diplomatiche,
lascio da un lato i chili, e parlo invece del tuo poscritto, cioè d'Italia
bella, del paese incantato ove splende perenne il sole, ed ove tanto rigogliosamente
fiorisce il fior d'arancio, quel fiorellino delicato dall'aroma penetrante che
tanto si addice a far ghirlande. Vero Pussy? Ed una di queste ghirlande in
questione, soprattutto posata con grazia, starebbe a meraviglia sulle opulente
trecce bionde, e protetta da un velo bianco lungo, lungo ... Tu l'as voulu
George Dandin! Dunque... niente poscritti e carte in tavola.
L'ho veduto il tuo principe dagli occhi neri. L'ho veduto
e gli ho parlatto. Oh suprema felicità! Egli era proprio come di solito; ne più,
ne meno, con quel suo fare superbo e noncurante, che tu trovi il non
plus ultra della distinzione. L'avrei desiderato triste o
per lomeno preoccupato.
Nell'avant ... della Quadriglia mi chiese bensì le nuove
della mia amica americana, ma per un eroe da romanzo è un po' pochino. Ballò il
cotillon con la duchessa di Vilmor. Lo hai detto carissima Veritas, null'altro
che Veritas, e questa è la verità. Addio piccina, divertiti
Vera di Chiriacoff
Alla Principessina Vera de Chiriacoff - Roma
Firenze, 1° febbraio
Carissima Veritas,
caso raro, ma pur vero! Mia matrigna non aveva torto. Firenze è una
città deliziosa, quantunque gli attachés
d'ambasciata m'intenda, brillino per la loro assenza. I fiorentini sono
amabilissimi, e le Americane se belline, e vestite da Worth o Laferrière,
possono ben dirsi la coquelinche de ces M.
Mia cara, lo crederesti? Quattro domande di matrimonio nel
breve spazio di 15 giorni. Nei busti svelti dei giovanotti di qua, batte un
cuore ricolmo di fede, d'ardore, di devozione pel Dio Dollaro! Ed io ne ho dei
dollari, e molti, per cui sono adorata in conseguenza.
Margherita si pavoneggi pure coi suoi mughetti, per conto
mio, al colitton, ne ho tanti dei fiori, che mi ci vorrebbe un carro per
portarli a casa.
Addio. Dimmi il giovane
ed aristocraticissimo rappresentante di S.M. austro-ungarica che fa di
bello?
To Miss
Hate Witridge
Hotel New
York, Firenze
Charmantissima,
il
giovane attaché austro-ungarico, che ti conpiacesti rammentare, è da due giorni
il mio fidanzato.
Nel deporre ai microscopici tuoi piedi i suoi ossequi mi
incombe farti osservare che le viole ammole da lui raccolte nei viali di Villa
Borghese, erano destinate a conquistare non la corona chiusa, ma il cuore e la
mano di
Vera
tua felicissima
Roma, 10 febbraio
Alla Principessina Vera di Kiriacoff
Roma
Cara bella mia,
mi
rallegro di cuore con te, col barone Otto di Wisentheim e colle viole mammole!
Sai chi ho visto poc'anzi alle Cascine? Lui! E te lo dico
subito: volevo ben dire io che i miei quattrini abituati a regnare sovrani, non
avessero agito anche questa volta sovranamente sulle sue idee, persuadedolo
come Hate Weitridge colla zavorra di 7 milioni di dote, valeva ben la pena di
una gitarella da Roma a Firenze. Peuh! Tutti così questi Italiani! Oh il denaro
è potenza invincibile. Mi farò pregare per la forma... ma in fondo smanio di
diventare Principessa.
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