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La Contessa invece non era niente affatto entusiasta. Sempre
così; quel Plana. Credeva sempre di scovare dei tesori inediti... e poi...
Quella Madonna?.. Della scuola di Luca... se pure 1 E il Trittico! Ritoccato
atrocemente, rovinato addirittura. Marina scuoteva il capo placidamente. "
Ma no .. non mi pare. Mi sono piaciuti tanto quegli affreschi. E il luogo era
così originale!
" Originale davvero! " ribatté la Contessa con
quanto malumore poteva tradire la sua dolce fisionomia.
Sospirò, poi tacque e Marina rispettò il suo silenzio. Ella
pure aveva voglia di tacere. Pensava che anche quella era andata male. Lo
sentiva... ne era sicura. Quante?.. Non le contava più! Sulla discesa i cavalli
trottavano, Marina abbandonava la bella persona alle lievi scosse della
carrozza, e pensava che la china degli anni si scende così, rapidamente. Che
sua madre era stanca di lei, che era stanca, inesprimibilmente stanca di...
tante cose. E ogni tanto si presentava una probabilità, qualche cosa che pareva
la fine., ma, sul punto di concretarsi, spariva. E il tempo passava...
passava...
S'era levato un venticello malinconico che se la pigliava
colle ultime foglie, scordate sugli alberi dal suo predecessore. Ella guardava,
pensando ancora, Così! Ma aveva ripreso a chiaccherare quietamente colla
Contessa.
Andarono alle Cascine, ma il tempo inclemente aveva
trattenuti in città molti dei soliti frequentatori. Poche carrozze al Piazzone.
Le due signore non si fermarono molto alla passeggiata. La Contessa aveva
premura di essere a casa e di chiedere a Plana come fossero realmente andate le
cose.
Poiché ella era sinceramente affezionata a Marina, e avrebbe
voluto vederla maritata e fuori di quella benedetta casa d'Accorsi !..
Ve la ricondusse, cionullameno e la giovane, congedatasi
affettuosamente dall'amica, scomparve nel vano del portone. Elisa le tenne
dietro, sin che poté, collo sguardo. " Povera ragazza! " sospirò.
" A casa! " disse poscia rapidamente al domestico che attendeva gli
ordini.
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