Giovedì 9 agosto 1877 ore 3 pomeridiane.
Carissimo padre,
ritiro
in questo momento dall’Ufficio Postale la tua lettera, di cui oltremodo ti
ringrazio: dessa avvalora le mie buone disposizioni, e tutto l’affetto
giustamente risentito, che chiare vi traspare, e di nuovo stimolo
all’impedimento di esse. Mi riservo in altra mia, appena giunto a Milano,
addimostartene tutta la mia riconoscenza; per ora ti sia sufficiente il
riconoscermi indegno di tanta tua bontà a mio riguardo non solo, ma
immeritevole di qualsiasi condiscendenza, cui le insinuazioni altrui, le altrui
preghiere potrebbero condurti in favore
mio: per quest’anno non verrò ad Azzate impossibilitato d’altronde dalla nuova
occupazione, che m’incombe la presenza a Milano, d’altronde sto benissimo di
salute, non ho bisogno di bagni, di nulla,
non desidero altro che ricomprare con un nuovo avvenire il deplorevole
mio passato, per potermi ritemprare al tuo affetto, alla tua
stima, inspirata, dettata poi dall’onestà di principi, dalla rettitudine di
sentire che tanto ti distingue, e che noi tutti credilo, eminentemente
riconosciamo, e finiamo per apprezzare.
Non oso, né potrei presentarmi a Milano, senza il corrispettivo valsente
(sic) per poter far fronte ai miei premurosi impegni, e nello stesso tempo
desidero ardentemente partire il più presto possibile da Torino, dove mi annoio
orribilmente, isolato come mi trovo, e
com’è la città stessa: voglio di conseguenza che tu mi dia nuova testimonianza
della fiducia che mi hai sempre addimostrato, e di cui ho purtroppo fatto
esuberante abuso, o col farmi invio della richiesta somma qui in Torino,
ricevuta la quale, partirei immediatamente per Milano, o con una nuova tua
lettera
mi prevenga aver spedito in piego raccomandato fermo in
Posta, Milano l’ammontare occorrente in tempo utile che al mio giungere mi
possa con matematica esattezza pervenire ed essere da me ritirato.
Le ricevute comprovanti i pagamenti che corrispondano alla
somma esatta, ti saranno tutti spediti, non dubitare per quest’ultima volta
della mia lealtà, e contemporaneamente alla ricevuta di questa mia, o
spediscimi il denaro, te ne prego, o farne invio a Milano fermo posta
preavvisandomene appena giunto andrò a ritirarlo.
Sono ansioso di partire il più presto possibile, a calcoli
fatti, sabato il corrente vorrei andarmene, pure attenderò sempre la tua
missiva.
Addio. Attendo
tuo affezionatissimo Luigi.
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