giovedì 2 aprile 2015

LETTERA DI GIOVANNI DATTILI AL CAVALIER GIOVANNI CASTELLANI-FANTONI


Monsieur le Chavalier Jean Castellani-Fantoni, San Martino Siccomario (Pavia).


Torino, 15 dicembre 1851

Giovannino carissimo,
                                     purtroppo si avverarono i tristi nostri presagi! Dopo soli sette giorni neppur compiuti di malattia la buona zia Fe…(?) spirò tranquilla e rassegnata ieri verso l’una pomeridiana fra le braccia di mia madre, la quale già poco bene da più giorni ricadde malata col suo mal di capo e febbre per cui stamane ne venne salassata. Né bastava: anche Giuseppina risentì questo colpo datole ed è un poco indisposta. Stamane giunse Lauretta coi ragazzi, che Antonio già qui trovatasi da tre o quattro giorni.
Intesi con piacere la stipulazione dell’istrumento fra tua madre e Luigino, almeno così questo sarà tranquillo e potrà definire ogni cosa col conte Arese.
Per notizie d’estranei intesimo essersi Adelina sgravata, chi dice d’un maschio chi d’una femmina: l’uno dei due lo sarà di certo.
E’ veramente strana la condotta dei Castelnuovo, che neppure a tua madre 



fecero parte dell’avvenimento.
Mia sorella è ancora a Torino, né credo ci lascerà per ora, massime trovandosi la mamma ammalata.
Ti racchiudo la qualsiasi ricevuta di quella pettegola d’Angiolina, che me la fece aspettare più giorni. Farai benissimo a sbarazzarti di questa contabilità.
Ho commesso al Simondelli il libro. Pronto che sia, cercherò un’occasione per mandarlo a Casteggio al Boldorini da cui ti sarà agevole il ritirarlo.
Nel conto di Valeria, che ti accennai, ho dimenticato una partita contanti da te pagatile paremi in luglio d’otto ad undici franchi, datile in di lei avere di febbraio si riduce a poche lire.
Nulla più seppi di Carlotta, ma credo che sarà più facile peggiori, che non migliorare.
Tutti di cuore vi saluto: Sta sano. Addio

                                                                 tuo affezionatissimo Giovanni Dattili.

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