Montino
Bossi
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|--- Andrea Bossi
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|--- Giovanni Bossi
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|--- Guido Bossi di Azzate
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|--- Giovanni Bossi
1483
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|--- Matteo
Bossi* J.C.C.
Sp.
Polissena Bossi figlia ed erede di
Luigino
Bossi, vedova di Gio. Franco
Pusterla, signore di Meleto Lodigiano,
fondatrice del Collegio Bossi di Pavia, che
per
altro dal De Crescenzi nel suo
Anfiteatro
Romano viene invece attribuito
al di
lei marito Matteo suddetto 1499.
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Matteo Bossi 1571
| Sp. Margherita Bossi f. Gio.
Battista
| Feudatario di Oggiona e S. Stefano,
| ascendente dei conti Bossi.**
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| |--- Ippolito Bossi J.C.C.
| Sp. Giulia Quarteri
ex
| comparizione Sitoni.
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Bianca Bossi
Sp. Gerolamo Tettoni di Novara al
quale recò il palazzo e beni in
Azzate,
ora Castellani.
* Il 1° maggio 1452 Francesco Sforza concede il feudo di Meleti a Luigino Bossi. Mutate le famiglie al potere, permangono sostanzialmente le istituzioni tese a garantirne l'efficacia si susseguono gli avvicendamenti per il Feudo; il 20 marzo 1470 tale Francesco Pusterla lo riceve da Galeazzo Maria Sforza.
Nel gennaio 1485 il Fuedo passa a Matteo Bossi, secondo marito di Polissena, figlia di Luigino, vedova di Francesco Pusterla.
** Ciò dovrebbe dare origine alla linea dei Conti
Bossi nella elezione
del godimento dei livelli Durini e Cusani,
avanzo del detto Collegio
che ora si fa dal solo Marchese Bossi.
Antonio
Bossi di Azzate
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|--- Giuseppe Bossi
Sp. Gerolama Bossi f. Gio. Battista q.
Bernardo del Castello di
Azzate (8 maggio 1612).
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|--- Carlo Antonio Bossi
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|--- Alfonso Bossi
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|--- Stefano Bossi
Sp. Barbara
Orrigoni.
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|--- Alfonso
Bossi vivente 1813
Sp.
Clara Mozzoni che istituisce suo erede
D.
Pietro Riva di Como.
Dall’istrumento
9 luglio 1750 rogato dal notaio Francesco Antonio
Maria
Pallavicini in Varese si rileva come detto D. Alfonso Bossi
allora
minorenne tutelato da sua madre Orrigoni suddetta fosse
successo
nel fedecommesso fondato ossia istituito da altro Gio.
Battista
Bossi nel suo testamento 29 luglio 1677 ricevuto dal notaio
Giuseppe
Perabò. Questo fedecommesso reso libero nel suddetto
Alfonso
juniore in forza della legge francese, servì non di meno di
pretesto
al Riva come marito di Bianca Bossi discendente dal
fondatore
del fedecommesso, onde .... allo stesso Alfonso senza prole,
l’obbligo
preteso di coscienza, di trasmettere alla sua morte quei beni,
o
che sarebbero pervenuti se il fedecommesso fosse stato ancora
conservato,
ed ottenere l’intento.
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