All’illustrissimo signore il cavalier don Gio. Battista
Castellani-Fantoni, Pavia.
Novara, 9 settembre 1851
Giovanni carissimo,
in seguito
alla vendita fatta da tuo fratello al conte Arese-Lucini del tenimento di
Solarolo ed uniti, alcuni dei creditori chirografari insoddisfatti vanno a far
passi giuridici, e fra questi diggià i Ferrari-Anzani ottennero citatorie tanto
contro tuo fratello quanto contro di te. A tenore delle convenzioni di famiglia
tuo fratello deve ritenersi rilevato da ogni debito già comune ma questo
rilievo dev’essere efficace, e non ti ha da mettere in occasione come già
avviene di sostenere liti, e di correre pericolo di subir personali
condanne. A ciò ottenere io bramerei
aver teco un abboccamento, nel quale tu recassi il tuo titolo per intavolar
convenzioni tali, che ti rendano per l’avvenire sicuro.
Tu sai, ch’io sebbene patrocini ora nell’interesse del conte tuo
fratello rilevatario di questo patrimonio e delle conseguenti liti, e abbialo
diretto ella vendita al conte Arese, pure ho sempre anche a te portata eguale
affezione, e credo anzi debito mio assoluta d’adoperarmi fra voi altri, e la
intera vostra famiglia in modo, che la pace abbia continuamente a regnare, e
siano salvi i rispettivi interessi. Ciò mi spinge a prevenirti dell’occorrente,
e attendere da te di conoscere se accetti d’abboccarti con me indicandomi al
caso quando qui sarà, ond’io mi possa
trovare. Io naturalmente mi maneggerò poi in modo che tu non
correrai rischio alcuno di rottura con tuo fratello, è ciò anzi che io mi
prefiggo di evitare col prevedere tosto e da principio.
Sono diggià persuaso che tuo fratello è pieno di buon
volere, e s’adoprerà in modo da soddisfare completamente alle obbligazioni sue
verso di te.
Tuttavia è bene, che ti aggiungi una spinta voluta
dall’occasione che ora nacque.
Ritieni questa mia per confidenziale, potendo tu appurarne
l’importanza, e credimi di cuore e con tutto l’attaccamento
affezionatissimo tuo …..
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