mercoledì 24 febbraio 2016

RILIEVI DI FRANCESCO BOSSI VERSO IL SIGNOR PRANDINI


DOCUMENTO N. 833

Si premette che a fronte dell’istrumento di confesso dell’anno 1735 in cui restano saldati il capitale di lire 3.000 ed interessi decorsi, dovuti dalla Casa Bossi alla Casa Prandina per residuo di dote della fu signora Rosa, non è attendibile la dichiarazione dello stesso anno che dicesi fatta dal fu signor D. Gio. Stefano Bossi a favore dei signori Prandina; e si deve presumere che, o nello stesso anno, o nel seguente si siano pi saldati, e che smarrita la dichiarazione non sia potuta lacerare.
1° - Per il lasso di tempo d’anni 24
2° - Perché sono passati altri interessi fra queste due Case posteriori al Primo i quali si sono saldati, e nei quali non si fa menzione del supposto credito dell’anno 1735 come sarebbe stato verosimile, il che risulta da tre lettere del Signor Pier Alberto Prandina che si esibiscono segnat. A
3° - Perché si aspetta dai signori Prandina a mettere in campo un interesse molti anni dopo la morte dei contraenti appoggiati ad un semplice biglietto smarrito e dimenticato al quale i successori inscii (sic) del fatto non sono in debito di rispondere.
E quand’anche dai signori fratelli Bossi si volesse prescindere dai sopranominati motivi per i quali sono legalmente dispensati da una nuova liquidazione di conti saldati per istrumento, e volessero riandare le memorie che si sono ritrovate di credito, e di debito verso la Casa Prandina, e si volessero richiamare alla memoria alcune partite che furono a loro notizia rileverebbero d’essere creditori verso della Casa Prandina di lire 320.8.8, e non già debitori come i detti signori Prandina pretendono nella loro copia del conto. Il che si dimostra.
Si danno debito gli interessi alla Casa Bossi sopra lire 3.000 dall’anno 1712 al 1715 al 3% come dalla copia segnt. B
Si deve ritenere in primo luogo che il matrimonio della signora Rosa seguì verso il fine dell’anno 1713 come dall’istrumento segnat. C; onde erronea vedesi la pretesa degli interessi per l’anno 1712, non dovendosi questi, se non dal giorno della promessa ed obbligazione.
Ritengasi poi che sino al giorno 23 marzo 1723 sono stati gli stessi interessi pagati dal signor D. Gio. Stefano Bossi, come appare da confesso, da confesso e lettera di detto giorno, sottoscritto dal signor Pietro Francesco Prandina segnat. D
Che dal tempo dell’accennata lettera in avanti viene pregato il signor D. Gio. Stefano predetto dal signor Pietro Francesco cognato fare i conti del suo credito per la donzina (sic) e spese di Susanna il che scaturisce dalla sopracennata lettera D
Il predetto conto della donzina e spese fu in seguito fatto, ed è tutto di carattere del defunto signor D. Gio. Stefano che principia del 1719 e termina nel 1725 segnat. E
Nell’anno 1735 22 novembre fu pagata la capitale somma di lire 3.000 senza alcuna riserva … … … pure volendosi escludere tale presunzione a favore della Casa Bossi, si converrebbero questi in regola del 4 ½% giusta il convenuto nell’istrumento 23 ottobre 1713 – dal detto giorno 23 marzo 1727 sino al giorno 22 novembre 1735. Tempo in cui seguì il reale sborso della capitale somma.
E però il credito dei signori Prandina da giorno 23 marzo 1723 sino al 22 novembre 1735 che sono anni 12, mesi 7 giorni 29 in regola del 4 ½ % come sopra sono lire 1.709.5.10
Rispetto alle altre due partite che si vogliono addebitare alla Casa Bossi, cioè le lire 360 e lire 72 non si può soggiungere altro se non se che l’abbonamento di queste dipende da una ispezione di fatto; cioè dal quantitativo dei mesi che furono in dozzina i signori fratelli Prandina, e della somma del prezzo. La prima per essere cosa seguita in compagnia dei detti signori fratelli Bossi circa gli anni 1730, 1731 e 1732, coll’assistenza del prete Ghiringhelli ed in seguito del prete Ermenegildo Porro, di cui hanno richiamato alla memoria il quantitativo dei mesi si ritiene dai signori fratelli Bossi in mesi 28, e siccome fra parenti non si è fatto accordo di prezzo, in via di equità si ritiene in ragione di lire 36 che danno lire …
Se gli abbuonano le n. 4 partite come dal conto dei suddetti Prandina lire 68.10
Fanno in tutto credito dei suddetti Pradina                                         lire 1.777.15.10
Credito dei signori D. Antonio e fratelli Bossi come da conto
segnat. F                                                                                              lire 2.098.  4.  6
                                                                                                            ---------------------
Onde restano debitori i signori Prandina                                            lire    320.  8.  8

compreso il mandato del prete Abate zio ceduto al signor D. Gio. Stefano segnat. H



A.
Dilettissimo Signor Mio Padrone Colendissimo

Stanti le premurose ed istantanee mie uregenze a causa dell’inaspettata risoluzione del fratello quale ritrovasi in Milano dal principio di quadragesima a questa parte avendo ideato di arruolarsi sotto la bandiera di S.M. la Regina d’Ungheria nel reggimento Clerici che di presente si va costituendo (il che sia detto in tutta confidenza e segretezza) mi ritrovo obbligato contro ogni mia voglia incomodare V.S. ill.ma quando volesse favorirmi di quel poco è rimasto d’interessi per le lire 3.000 datele, come dal suo accluso biglietto che le rimetto, avendo io ricevuto l’interesse di soli tre anni, ed il capitale io l’ho ricevuto alla fine di gennaio 1742; onde mi resterebbe per anco l’interesse di un anno ed un terzo.
Spiacemi al sommo essere obbligato a far ciò, pregandola riguardare il labirinto in cui mi trovo per detto mio fratello che mi fa arrivare a perdere quasi di mia convenienza in far cose, che certo non farei per i puri bisogni di mia persona.
Tanto spero dalla di lei gentilezza, e godendo il vantaggio di devotamente riverirla unitamente alla signora zia, e tutta sua stimatissima casa, per parte anche della signora Madre, signora Zia e Moglie, passo alla gloria di sempre più protestarmi
Di V.S. ill.ma

Bogogno, 12 aprile 1744

                                                  Dev.mo obbl.mo servitore e nipote
                                                  Pietro Alberto Prandina

All.mo Sig. Sig. Padrone colendissimo
Il Signor D. Gio. Stefano Bossi – Azzate


B.
Conti e recapiti del Signor Dottor Fisico Collegiato D Antonio Bossi.

Copia del conto esibito dai Signori D. Antonio e D. Gio. Battista fratelli Bossi
Riguardante il loro credito verso i Signori D. Pietro Alberto e Francesco Antonio fratelli Prandina qual dice:

Speso nei suddetti anni cioè 1720, 1721,1722 e 1723 sino al 4 marzo per servizio di
Susanna figlia del Signor D. Prandina                                                    lire 102.10. 9
Di più per mesi 39 di scuola pagata alla maestra                                     “     36.15.-
Per mesi 39 dozzina a lire 20 al mese                                                     “    780. -. –
                                                                                                               -----------------
                                                                                                               lire 919. 5. 9


1724 18 maggio
retina, fazzoletto, candele e reffe                                                     “      9.18. 9
per moneta imprestatagli                                                                         “      -.15.-
per un retino per Susanna                                                                        “      2.  -. –
per tintura di filosello                                                                              “       -.17. –
1725 novembre
per bottoni di pelo per un abito intiero del Sig. D. Prandina                   “       5. 5. –
                                                                                                               ----------------
                                                                                                                lire 938. 2. –
Copia di lista a parte fatta dal Signor D. Antonio Bossi di proprio
Carattere qual dice:
Per n. 28 mesi di dozzina del Signor Pietro Alberto e Signor
Francesco Antonio in ragione di lire 36                                                 lire 1.008. -. –
Per mandato ceduto al fu Signor Padre dal fu padre Abate Zio da
esigersi da suddetti e non fatto                                                                  “     152. 2. 6
                                                                                                                -----------------
                                                                                                                lire 2.098. 4. 6
Avere dei Signori D. Pier Alberto Prandina e Francesco Antonio
fratello come dalla copia del conto esibito dai Signori fratelli Bssi
qual dice:

nell’anno 1720 adì 5 luglio ho ricevuto da Stefano servitore di
casa sua                                                                                                    Lire     13.10.-
nell’anno 1722 ho ricevuto da Rosa adì 27 ottobre in denari                    “        32. -.-
nell’anno 1723 adì 4 marzo ho ricevuto dal suddetto Stefano in denari    “         11.-.-
con di più once 3 semenza di bigatti a ragione di lire 2                             “          12.-.-
                                                                                                                 -----------------
                                                                                                                  Lire      68.10.-
Credito dei Signori fratelli Prandina verso de’ signori fratelli Bossi
per interessi di anni 3 sopra lire 3.000 residuo di dote dovuta alla fu
Signora Rosa Bossi Grandina partendo dall’anno 1712 all’anno 1715
a lire 3% così convenuto per istrumento                                                  Lire   270.-.-
Interessi delle suddette lire 3.000 prendendo dall’anno 1715 sino al
22 novembre 1735 che sono anni 20 in ragione del 4.10% così
convenuto per istrumento rogato dal signor notaio Bossi d’Azzate        Lire 2.700.-.-
                                                                                                                -----------------
                                                                                                                 Lire 3.038.
Se li danno a debito sopra la di contro partita delle lire 1.008 per
errore di fatto cioè per mesi 10 di dozzina messi in debito a più di
quello, che supponesi di fatto, come ciò si proverà in vista del conto
del tempo, e degli anni precisi, che il Signor D. Antonio si
compiacerà comunicare                                                                               “     360.-.-
Se li danno pure a debito per mesi 18 stati calcolati a lire 36,
quando credesi non doversi che lire 32; onde sono altre                             “       72.-.-
                                                                                                                    --------------
                                                                                                                Lire 3.470.10.-

C.
1713 die 23 octobris
Confessio dotalis.
Reperitur in abbreviaturis instrumentorum rogatorum a me notaro infrascripto inter coetera sic fore scriptum ut infra videlicet.

In nomine Domini anno a nativitate eiusdem millesimo septingentesimo decino tertio indictione septima die lunae vigewsima tertia mensis octobris.
Cum sit quod sub vigesima tertia mensis augusti proxime preteritis factum fuerit inter infrascriptos nobiles J.C. D. Jo. Stephanum Bossium fratrem infrascriptae D. Rosae ex una, et J.C. D. Petrum Franciscum Prandinam ex altera sponsale chrirographun quod est huius tenoris videlicet.

1713 adì 23 agosto
Nel nome di Dio e della Santissima Indivisa Trinità essendosi stabilito di contrarre il matrimonio ha il signor dottor Pietro Francesco Prandina figlio del q. signor Alberto del luogo di Bogogno Novarese e la signora Rosa Bossa figlia del q. signor Gio. Stefano con pieno consenso del signor dottore Gio. Stefano Bosso fratello della detta signora Rosa da celebrarsi dentro del mese di settembre prossimo futuro servati gli ordini opportuni del Sacro Concilio di Trento, sono perciò divenuti alli infrascritti capitoli.
Primo. Il prefato signor dottor Gio. Stefano Bosso con approvazione e consenso della signora Livia Bossa di loro madre darà come sopra la detta signora Rosa in legittima consorte al suddetto signor dottore Prandina, come la detta Signora Rosa e suddetto signor dottore Prandina vicendevolmente si promettono nel termine come sopra.
Secondo. Il suddetto signor dottor Gio. Stefano Bosso in esecuzione et adempimento della volontà espressa nel testamento del q. signor Gio. Stefano Bosso loro padre darà ed effettivamente sborserà per ragione della dote così ordinata, come sopra lire 6.000 imperiali a conto delle quali resta convenuto tra le suddette parti dare e pagare nell’atto del matrimonio lire 3.000 imperiali, concedendo esso signor dottor Prandina per le altre lire 3.000 il termine d’anni tre prossimi a venire d’incominciarsi nel giorno del contratto matrimonio in avanti sopra delle quali lire 3.000 di restante dote si obbliga in ogni miglior modo il medesimo signor dottore Bosso pagare l’interesse in ragione del 3% con intelligenza espressa, che oltrepassati i detti tre anni, e non pagato il suddetto residuo capitale dote di lire 3.000 al detto signor dottore Prandina resti poi in tal caso accresciuto l’interesse suddetto sino al quattro e mezzo per cento per tutto il tempo che correrà passati i detti tre anni.
A riguardo poi dell’affetto e stima particolare che il detto signor dottore Prandina ha verso la detta signora Rosa Bossa sua futura sposa per mera sua liberalità e per causa di donazione per le nozze ha accresciuto ed accresce alla suddetta dote lire 1.000 imperiali, quali vuole che abbino forza e vigore di vera dote.
Per effettivo aumento poi della suddetta dote costituita in lire 7.000 come sopra, in maggior contrassegno d’affettuosa stima costituisce in ogni miglior modo favorendole a detta signora Rosa lire 3.000 imperiali.
E questo contratto matrimoniale s’intende debba farsi in tutto e per tutto secondo dispongono li statuti di Milano.
Con patto che sia libero al detto signor dottor Prandina passati detti tre anni per le restanti lire 3.000 di dote lasciarle per l’interesse del quattro e mezzo per cento come sopra, o rilevarle conforme al detto signor dottor Prandina piacerà.
Col patto che il presente s’abbia a ridurre a pubblico e giurato istrumento d’esser rogato da pubblico notaro con le debite solennità, rinunce, patti esecutivi e giuramento e in fede.

Sottoscritto il dottor Pietro Francesco Prandina s’obbliga e promette quanto sopra.
Sottoscritta io Rosa Bossa affermo come sopra.
Sottoscritto io Gio. Stefano Bosso prometto e mi obbligo come sopra.
Sottoscritto io Gerolamo tettone fui presente per testimonio.
Sottoscritto io Francesco Bosso fui presente per testimonio.
Sottoscritto io Baldassarre Bosso fui presente per testimonio.

Attestatur Sebastianus Bossius publicus Mediolani notarius testat. Vidisse fieri precedentes subscriptiones manibus respective refferto propriis  suprascriptorum.

Ecc. ecc.

Gio. Stefano Bossi
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Gio. Stefano Bossi     Rosa Bossi
                                   Sp. dottor Pietro Francesco Prandini di Bogogno Novarese.
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                                            |
                                            |
                                   Pietro Alberto Prandini


D
Bogogno 23 marzo 1723

Ho ricevuto io infrascritto dal nobile Signor D. Gio. Stefano Bossi il saldo de fitti dovutimi delle lire 3.000 restanti di dote della Signora Rosa, come dall’istrumento rogato dal Signor Notaro Bossi d’Azzate.
In fede. Per saldo.

                                        Pietro Francesco Prandina.


Carissimo Signor Cognato,
                                            invio Stefano mio servitore a ricevere Susanna e condurla a casa, e con ciò levare i molti disturbi a V.S. ill.ma e sua Casa.
Qui accluso sarà il confesso di saldo de fitti consaputi per l’anno 1723. Faccia V.S. ill.ma i suoi conti e mi scriva quanto dovrò fare per renderlo soddisfatto per la dozzina di Susanna.
Qui siamo tutti in ottima  salute a riserva della mia padagra.
La Signora Rosa riverisce con tutto il cuore la mamma e tutti loro signori, il simile fanno la signora Antonia e Stefano Maria come pur io che non posso essere ad Azzate e però, con suo comodo, attenderò qui V:s: ill.ma, e tra tanto mi raffermo per sempre della medesima
S.V. ill.ma

Bogogno 23 marzo 1723
                                             Dev.mo e obbl.mo servitore e cognato
                                             Pietro Francesco Prandina.



F
Adì 16 dicembre 1743 in Azzate

Sarà contenta la Signora D. Rosa Bossi Prandini, o per essa il Signor dottor Pietro Alberto di lei figlio sborsare nelle mani del signor D. Gian Stefano Bossi mio fratello lire 152 e soldi 2 e denari 6 dico lire 152.2.6 imperiali quali favano il saldo delle lire 312.2.6 che io sottoscritto ho spese nell’anno 1737 per far le provvisioni de’ speziali del Signor D. Pietro Alberto Prandini, avendo già ricevuto il di più in due partite dalla suddetta signora Rosa, gliele è rimasta a darmi come sopra le dette lire 152.2.6, che saranno ben pagate nelle mani del suddetto Signor D. Gio. Stefano per saldo d’ogni mio credito che possi avere verso la suddetta Casa Prandini, quanto sia d’oggi retro.
E per fede

                   Io Don Livio Giuseppe Bossi Abate Lateranense



Ill.mo Sig. Sig. Mio Padrone Colendissimo

Invio il mio servitore per ricevere da V.S. ill.ma gli interessi consaputi non potendo io essere in persona per vari impedimenti. Supplicherò adunque la bontà sua consegnarli al medesimo dovendo io farne lo sborso in queste SS. Feste per la vestizione di mia sorella, alla quale supplico la bontà sua volermi intervenire per onorarla con la sua presenza che mi sarà di sommo favore. Io le invierei adesso il confesso, ma stimo consegnarvelo in persona quando vorrà degnarsi di favorirmi ed augurandole fra tanto dal Cielo felicissime le prossime SS. Feste Natalizie ricolme di tutte le felicità immaginabili come pure a tutta la sua stimatissima Casa con tutto l’ossequio ricevendolo per parte anche di mia moglie e tutti di questa mi raffermo

Di V.S. ill.ma

Bogogno 17 dicembre 1741

                                                 aff.mo obbl.mo servitore e nipote
                                                 Pietro Antonio Prandini


(di altra mano)
Io infrascritto confesso di aver ricevuto lire 300 per l’interesse come sopra e in fede

                            Io Carlo Antonio Lepora affermo.

All.mo Sig. e Sig. Padrone colendissimo
Il Signor D. Gio. Stefano Bossi – Azzate




Sig. Zio carissimo
Bogogno 10 dicembre 1753

Sen viene il mio camparo, unitamente a quello di mio fratello per prendere le spine fatte tempo fa con tanto di lei incomodo e le rendo distinte grazie. Le avanzo la notizia del passaggio da questa all’altra vita dell’ultima mia figlia, in quest’oggi morta per il vaiolo. Desidero sapere migliori nuove del prete Abate Zio carissimo, e se fossi stato in libertà, avevo sommo genio d’essere a farci una visita; pare quod differtur, che al sig. zio abate e signora zia, con tutta la stimatissima di lei Casa, in nome anche di mia moglie e figlie, e nello stesso tempo d’augurarle dal Cielo felicissime le prossime SS. Feste Natalizie ricolme d’ogni benedizione e felicità a misura dei suoi e miei desideri e di sempre più protestandomi quell’immutabile di fretta

Di V.S. ill.ma

                          Dev.mo e obbl.mo servo e d aff.mo nipote
                          Pier Alberto Prandina

All’ill.mo Sig. Sig. Padrone coll.mo il Sig. D. Gian Stefano Bossi – Azzate



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