mercoledì 24 febbraio 2016

SELVA DETTA IL ROGORE' IN TERRITORIO DI CASTRONNO


Paolino Ballerio f. Carlo.Il 7.11.1697 vende a Gio. Stefano Bossi la selva detta il Rogoré in territorio di Castronno. Lo stesso giorno ottiene a livello la selva (Vedi doc. n. 761).Sp. a) Antonia Ferrari: b) Antonia Scolastica f. Giovanni.

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   |--- Carlo Francesco Ballerio
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   |--- Michele Ballerio
        Sp. Anna Maria Martignoni.
        Abitante nella Cascine delle Collodre. Il 7.11.1697 ottiene a livello la selva detta il Rogoré in
         territorio di Castronno (Vedi doc. n. 761).
        Nel 1722 risulta essere livellario di 6 pertiche di vitato aratorio in Brunello di Gio. Stefano
        Bossi al quale paga 2 stari di frumento e 4 stari di mistura di livello.


DOCUMENTO N. 761

Azzate, 7 novembre 1697

Paolino Ballerio fq. Carlo, abitante nelle Cascine delle Collodre in territorio di Castronno, in comunione con Antonia Scolastica fq. Giovanni sua moglie, col consenso dei loro figli Carlo Francesco e Michele, vende a Gio. Stefano Bossi fq. Carlo Antonio, abitante in Azzate, una selva detta al Rogoré sita in territorio di Castronno cui fanno coerenza da tre parti il J.C. Giuseppe e fratelli Alemagna e dall’altra Francesco Maria Ballerio  di pertiche 3 per il prezzo di lire 110.
La stessa selva viene quindi investita a livello ai predetti consorti Ballerio venditori per lire 5.10 annue, incominciando da S. Martino 1698.


DOCUMENTO N. 841

1731 13 novembre in Azzate.
Essendo che nell’anno 1719 il fu Michele Ballerio figlio del q. Paolo sia divenuto al ristretto dei conti dei fitti livellari decorsi dalla festa di S. Martino 1718 retro per i beni tenuti a titolo di livello di ragione del Signor Gio. Stefano Bossi secondo si contiene nell’istrumento dell’investitura livellaria rogata dal fu Signor Gaspare Bossi sotto il 22 aprile 1676, nel quale ristretto dei conti resta debitore il detto Ballerio verso detto Signor Dottor Bossi di lire 666 con promessa di fargliene il pagamento, e come di detto ristretto ed obbligo appare da pubblico istrumento rogato dal fu causidico collegiato Francesco Isella notaio di Milano sotto il giorno 18 aprile  1719 suddetto a cui.
Ed essendo che in agosto prossimo scorso sia morto il detto Michele Ballerio e che Antonia Ferraria di lui madre sia continuata e continui nella tenuta di detti beni livellari per la manutenzione del qual livello e pagamento dei fitti la medesima Antonia si obbligò unitamente con detto suo figlio nel detto istrumento del ristretto dei conti dell’accennato giorno 18 aprile 1719.
Ed essendo che in oggi si sia fatto nuovo ristretto dei conti sopra i fitti livellari decorsi dalla detta festa di S. Martino 1718 in avanti, nel qual conto e ristretto il detto signor dottor Bossi sia rimasto in credito di altre lire 233 le quali insieme con le altre lire 666 fanno la somma di lire 899 per compimento di detti fitti maturati dalla festa di S. Martino prossima passata retro.
Ed essendo che vendendosi estinto e finito il detto contratto di livello con la morte del detto fu Michele, perciò la detta Antonia abbia pregato il medesimo signor dottor Bossi a volerle dare in affitto semplice i medesimi beni descritti in detta investitura livellaria sotto lo stesso fitto convenuto in detto istrumento di investitura livellaria con promessa di sanare il detto debito della cennate lire 899 come sopra, il che non abbia ricusato di fare il detto signor dottor Bossi per far cosa grata a detta donna, e perciò si sia divenuto alla presente in vigore della quale.
La detta Antonia Ferraria vedova lasciata dal detto fu Paolo Ballerio facendo le cose infrascritte anche come erede del detto fu Michele di lei figlio abitante nella Cassina delle Collodre pieve di Varese ha affermato ed afferma d’essersi residuato il credito di detto signor dottor Bossi alla soprascritta somma di lire 899 per fitti livellari come sopra decorsi, promettendo perciò, come ha promesso e promette sotto obbligo della sua persona e beni lasciati dal detto suo figlio per pegno al detto signor dottor Bossi presente, e che accetta senza però recedere dalla anteriorità e potionità (sic) di sue ragioni procedenti dagli enunciati istrumenti e senza minima nonazione, dare e pagare e che darà e pagherà al detto signor dottor Bossi le soprascritte lire 899 dovutegli per resto di detti fitti come sopra, e ciò rimossa ogni eccezione e sotto reffezione.
Di più il medesimo signor dottor Bossi ha investito ed investe detta Antonia Ferraria ed anche Anna Maria Martignona vedova lasciata del detto fu Michele di tutti i medesimi beni descritti nel detto istrumento di livello, e ciò a titolo di fitto semplice dando e pagando le dette due donne, come promettono di dare e pagare al detto signor dottor Bossi il medesimo fitto convenuto in detto istrumento di livello insieme con gli appendizi ivi enunciati, qual promessa viene stipulata dalle dette donne in solidum cosicché in solidum, e con le dovute rinunce, per il pagamento del detto fitto, e ciò rimossa ogni eccezione, e sotto reffezione.
Qual locazione dovrà durare per un anno prossimo incominciando dalla prossima scorsa festa di S. Martino sino all festa di S. Martino del futuro anno 1732.
E la presente si dovrà ridurre anche a pubblico istrumento con le opportune solennità ad ogni richiesta del detto signor dottor Bossi per sua maggiore cauzione, promettendo ambe le parti come promettono di attendere, osservare, ed eseguire quanto sopra rimossa ogni eccezione e sotto mutua reffezione, e in fede.
Sottoscritto Gio. Stefano Bossi
Sottoscritto io rev.do Antonio Maria Cattaneo a nome e per commissione della detta Antonia Ferraria ed Anna Maria Martignona presenti le quali per non saper scrivere come hanno detto, mi hanno pregato di firmare in loro nome, e perciò mi sono sottoscritta e fui presente per testimonio.
Sottoscritto io Giovanni Cabrio fui presente per testimonio.
Sottoscritto io Giovanni Bossi fui presente per testimonio.

Adì 19 novembre 1731



Inventario dei mobili che si ritrovano presentemente nella Cassina detta delle Collodre di ragione del nobile signor dottor Gio. Stefano Bosso, qual mobili sono di ragione di Anna Ferraria e sono li seguenti cioè:

nella cantina:
-         una tina di tenuta di brente 12 circa con un cerchio di ferro;
-         un vassello di tenuta brente 12 circa con due cerchi di ferro;
-         altro vassello di brente 6 circa con quattro cerchi di ferro;
-         altro vassello di brente 3 circa con due cerchi di ferro;
-         altro vassello di brente 2 circa cerchiato di legno;
-         una navazza;
-         due calastre;
-         una pidria;
-         una brenta.

Nella cucina:
-         un pairolo di rame di tenuta secchie numero 5;
-         un caldaro di tenuta una secchia;
-         una padella di rame;
-         una stadera;
-         una sigù;
-         falcette numero 5;
-         un falcino;
-         una resseca;
-         una catena da fuoco;
-         una secchia cerchiata di ferro;
-         una peltrera;
-         una panera molto logora.
-         Ed una cassa logora.

Nelle camere si trovano tutti li panni di donne, sacchi, letti, lettere ed altri utensili.
Un carro masserizio quasi nuovo con tutti i suoi finimenti ed attrezzi masserizi.




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