Alcune note contenute nel Liber Chronicus della Parrocchia
di Azzate mettono in evidenza alcune circostanze che tolgono qualsiasi dubbio
in merito al juspatronato della nobile famiglia Bossi sull’Oratorio di San
Lorenzo al Castello di Azzate.
La fondazione del beneficio risale al 27 maggio 1329 per
rogito di Gasparolo Bossi notaio di Azzate.
Il fondatore fu Beltramo Bossi parroco di Cinisello.
La fondiaria non fu mai ritrovata.
Nel 1850 era investito il nob. Antonio Bossi, a cui sembra
sia succeduto un certo Brugnoni.
Il beneficiato era gravato della celebrazione di quattro
messe settimanali, tre annuali, messa in canto con quattro sacerdoti il giorno
di San Lorenzo con pranzo annesso.
Al benefico erano intestate 269 pertiche di terreno e 20
vani nei territori di Azzate, Daverio, Crosio, Capolago, Buguggiate e una casa
masseria in Crosio con una rendita di circa lire 1.500.
BENEFICIO DI SAN LORENZO
Voltura n. 95. Il
beneficio passa da Luigi Bossi figlio di Francesco al nuovo investito Paolo Bossi, come da istrumento 15
marzo 1804 rogato dal notaio Giovanni Battista Perabò. Tutta la partita di
pertiche 40.1 valutate scudi 343.3
Voltura n. 7. Bossi don
Luigi di Francesco per rettifica di errore seguito alla petizione del 4
novembre passa Bossi conte Don Luigi. Giuseppe, Pietro e Giovanni fratelli
figli di Francesco, il primo anche per la parte del padre e fratello Giulio.
Regia Cancelleria
Cesarea in Varese. Praticatasi le giudiziarie divisioni tra i coeredi del fu
conte Luigi Bossi di Azzate, venne pure divisa la casa civile detta il
Castello, essendone toccata una metà a don Claudio che poi la vendette al
signor Lorenzo Obicini, e l’altra metà pro indiviso ai fratelli Bossi del
vivente Francesco. Essendosi successivamente reso defunto uno dei suddetti fratelli,
cioè Antonio, la sua porzione accrebbe quella degli altri fratelli, senonché
una quarta parte venne ad essere devoluta al comune padre conte Francesco. Il
sottoscritto ricorrente conte Luigi Bossi acquistò recentemente la detta
porzione di casa pervenuta al di lui padre, come appare da scrittura 15 agosto
1810 rettificata il 27 settembre 1816 coll’autenticazione del notaio Pasetti,
ed acquistò pure la porzione del fratello Giulio per altra scrittura 4 novembre
1816 pure autenticata dallo stesso notaio. In tale stato di cose il
sottoscritto ricorre a codesta regia cancelleria perché sia rettificata le
esistente intestazione censuaria della casa ponendo a favore di esso le
porzioni del fratello Giulio e del padre conte Francesco, per il che
l’intestazione dovrà essere come segue: conte Luigi e fratelli Giuseppe, Pietro
e Giovanni Bossi del vivente Francesco pro indiviso, il primo anche per le
porzioni del padre conte Francesco e del fratello don Giulio da esso
acquistate. La suddetta casa è in mappa a parte dei numeri 886 e 321 di
pertiche in tutto 10 tavole 6 censita scudi 121.1.3 Firmato Luigi Bossi.
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