lunedì 12 febbraio 2018

BENEFICIO DI SAN LORENZO AL CASTELLO DI AZZATE




Alcune note contenute nel Liber Chronicus della Parrocchia di Azzate mettono in evidenza alcune circostanze che tolgono qualsiasi dubbio in merito al juspatronato della nobile famiglia Bossi sull’Oratorio di San Lorenzo al Castello di Azzate.
La fondazione del beneficio risale al 27 maggio 1329 per rogito di Gasparolo Bossi notaio di Azzate.
Il fondatore fu Beltramo Bossi parroco di Cinisello.
La fondiaria non fu mai ritrovata.
Nel 1850 era investito il nob. Antonio Bossi, a cui sembra sia succeduto un certo Brugnoni.
Il beneficiato era gravato della celebrazione di quattro messe settimanali, tre annuali, messa in canto con quattro sacerdoti il giorno di San Lorenzo con pranzo annesso.
Al benefico erano intestate 269 pertiche di terreno e 20 vani nei territori di Azzate, Daverio, Crosio, Capolago, Buguggiate e una casa masseria in Crosio con una rendita di circa lire 1.500.


BENEFICIO DI SAN LORENZO

Voltura n. 95. Il beneficio passa da Luigi Bossi figlio di Francesco al nuovo  investito Paolo Bossi, come da istrumento 15 marzo 1804 rogato dal notaio Giovanni Battista Perabò. Tutta la partita di pertiche 40.1 valutate scudi 343.3

Voltura n. 7. Bossi don Luigi di Francesco per rettifica di errore seguito alla petizione del 4 novembre passa Bossi conte Don Luigi. Giuseppe, Pietro e Giovanni fratelli figli di Francesco, il primo anche per la parte del padre e fratello Giulio.
Regia Cancelleria Cesarea in Varese. Praticatasi le giudiziarie divisioni tra i coeredi del fu conte Luigi Bossi di Azzate, venne pure divisa la casa civile detta il Castello, essendone toccata una metà a don Claudio che poi la vendette al signor Lorenzo Obicini, e l’altra metà pro indiviso ai fratelli Bossi del vivente Francesco. Essendosi successivamente reso defunto uno dei suddetti fratelli, cioè Antonio, la sua porzione accrebbe quella degli altri fratelli, senonché una quarta parte venne ad essere devoluta al comune padre conte Francesco. Il sottoscritto ricorrente conte Luigi Bossi acquistò recentemente la detta porzione di casa pervenuta al di lui padre, come appare da scrittura 15 agosto 1810 rettificata il 27 settembre 1816 coll’autenticazione del notaio Pasetti, ed acquistò pure la porzione del fratello Giulio per altra scrittura 4 novembre 1816 pure autenticata dallo stesso notaio. In tale stato di cose il sottoscritto ricorre a codesta regia cancelleria perché sia rettificata le esistente intestazione censuaria della casa ponendo a favore di esso le porzioni del fratello Giulio e del padre conte Francesco, per il che l’intestazione dovrà essere come segue: conte Luigi e fratelli Giuseppe, Pietro e Giovanni Bossi del vivente Francesco pro indiviso, il primo anche per le porzioni del padre conte Francesco e del fratello don Giulio da esso acquistate. La suddetta casa è in mappa a parte dei numeri 886 e 321 di pertiche in tutto 10 tavole 6 censita scudi 121.1.3 Firmato Luigi Bossi.

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